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Autore: _tuseitu    25/12/2020    0 recensioni
Alba 24 anni passati a sentirsi sbagliata.
Riccardo 24 anni a sentirsi dire dagli altri quanto lo fosse.
Una famiglia apparentemente perfetta quella di Alba.
Una famiglia distrutta quella di Riccardo.
Sono passati circa cinque anni dall'ultima volta che Riccardo ha visto Alba. Allora di anni ne avevano 19 e avevano mille progetti, che Riccardo per paura di innamorarsi davvero, ha mandato all'aria. Se n'è andato da un giorno all'altro, lasciando Alba a pezzi.
Adesso il destino ha deciso di dargli una nuova occasione, ma non è tutto così semplice: in cinque anni ne sono successe di cose.
Solo una cosa non è mai cambiata: ciò che sentono l'una per l'altro.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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RICCARDO
Ho cominciato da qualche giorno a lavorare in una clinica privata che ospita anziani e malati terminali. È un lavoro completamente diverso da quello che facevo prima. Fare l’infermiere in pronto soccorso è tutta un’altra storia e già mi manca. Mi manca prendere la borsa con i farmaci, la rianimazione portatile, mi manca il mio mantra: preparare unità respiratoria, montare laringoscopio e passarlo al medico, prendere la siringa da 10, sfilare il mandarino, iniettare. Fare il massaggio cardiaco, somministrare l'adrenalina e guardare l'orologio perché ogni secondo può essere fatale. A volte lo è, altre no. Quando succede, chiedo scusa alla persona per non essere riuscito a salvarlo. Esco fuori e cerco di ripetere a mente tutti i passaggi che ho fatto per capire se ho commesso un errore. E anche se ho la certezza di aver fatto tutto correttamente, una parte di me si sente sempre un po’ in colpa.
Qui, il lavoro è completamente diverso. Niente adrenalina, niente corse tra un reparto e l'altro, niente turni massacranti. Dovrei essere contento, perché ho più tempo per me, per pensare alla mia vita, per stare con mia madre, ma per me è solo peggio.
Mia madre non la sa fare la madre. È una ragazzina di 15 anni imprigionata nel corpo di una donna di 42 anni.
Quando siamo a casa non parliamo di niente.
Le nostre conversazioni sono fatte solo di poche parole e frasi di circostanza.
Non so nemmeno quando e come io abbia smesso di parlarle davvero e di raccontarle di me e della mia vita. Forse non l'ho mai fatto, dal momento che cerco di risolvere i suoi problemi da quando quello stronzo di mio padre se n’è andato.
Il Natale si sta avvicinando sempre di più e spero di lavorare quel giorno piuttosto che sorbirmi una cena con mia madre e il suo fidanzato del momento.
Non sono un amante dell'atmosfera natalizia, al contrario di Alba, che, invece l'adora.

Aspetto Alba in macchina all’ angolo della strada di casa sua. E un po’ mi sembra di ritornare a quando avevamo 18 anni e passavo a prenderla con il motorino per uscire.
Sorrido tra me e me quando la vedo arrivare.
È bellissima.
“Che sorriso! Le accogli tutte così?” - dice appena sale in macchina.
“Assolutamente no. Tu sei una privilegiata!”
Sorride anche lei e le do un bacio sulla guancia.
“Dove vuoi andare, baby?”
“Dove non ci veda nessuno”
“Come mai hai accettato di venire alla fine?”
“Voglio che tu mi dica cosa è cambiato da quando abbiamo dormito insieme”
“Hai tempo?”
Mi guarda confusa.
“Dico sul serio. Ce l’hai?”
Annuisce
“Allora ce ne andiamo al mare”
“Adesso? Il 18 dicembre?”
“Si, adesso!”

   
 
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