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Autore: Donatozilla    30/12/2020    2 recensioni
[Ambientato dopo la Saga dello Shie Hassaikai]
Dopo la sconfitta di Overhaul e la salvezza di Eri, Izuku Midoriya e i suoi compagni della 1-A possono finalmente passare un periodo di tranquillità e serenità. Ma la pace è interrotta dopo l'apparizione di un misterioso e violento vigilante con mostruosi poteri che non si fa scrupoli ad uccidere i criminali nelle maniere più brutali... e che sembra nutra un profondo odio e disprezzo nei confronti di Katsuki Bakugo. Chi è questo misterioso vigilante? E perché odia così tanto Bakugo al punto da volerlo uccidere?
Genere: Azione, Dark, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Sorpresa
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Capitolo 3: Nuovi incontri e una vecchia conoscenza
 
La camminata per il dormitorio della 1-A fu molto più corta e veloce di quanto i quattro si aspettassero, perché infatti in cinque minuti si trovarono subito davanti ad esso. “Ed eccoci qui” disse Midoriya “Questo è il dormitorio dove io e la mia classe stiamo”. Ryo osservò l’attenzione con sguardo interessato, studiando ogni particolare del grosso dormitorio dinnanzi a lui.
 
“Notevole” si limitò a dire Ryo per poi guardare direttamente Midoriya “Quindi state qui per motivi di sicurezza? Significa che gli eroi vi possono tenere d’occhio e proteggervi in caso di un attacco da parte dei Villain?” “Esattamente Ryo” rispose Iida precedendo Midoriya e attirando a sé lo sguardo di Ryo “A causa dei pesanti attacchi da parte dei Villain che abbiamo ricevuto, il preside Nezu ha deciso di costruire dei dormitori per noi studenti in modo che potessimo essere al sicuro” “Una scelta saggia” annuì Ryo riportando il suo sguardo verso il dormitorio della 1-A mentre il suo sguardo si fece stranamente serio. “Villains…” Ryo disse quella parola con così tanto veleno nella sua voce che prese alla sprovvista Midoriya, Uraraka e Iida “Non si sa mai quando un Villain potrebbe attaccare. Potrebbe accadere in qualsiasi momento, in qualsiasi istante”. Poi, così come era arrivata, la sua improvvisa serietà sparì e ritornò a sorridere amichevolmente verso Midoriya e i suoi due compagni. “Allora, che dite di entrare e farmi conoscere il resto della vostra classe?”.
 
Nel mentre, nell’area comune dei dormitori, gli studenti della 1-A presenti erano ritornati a fare le loro attività anche se ancora un po’ scossi dalla notizia del brutale omicidio della Gang Chikara. Avevano visto Uraraka correre via dai dormitori inseguita da Midoriya e Iida dopo aver sentito la notizia, probabilmente preoccupata per i suoi genitori dato che il massacro della gang era avvenuta vicino casa sua. La preoccupazione era più che comprensibile, ma ora erano loro che si stavano preoccupando. Ci stavano mettendo un po’ a tornare, e questo agli studenti della 1-A non piaceva affatto dato che i tre erano andati in un luogo dove era avvenuto un vero e proprio massacro. Tsuyu e Sero erano tornati poco prima insieme a Kaminari e Kirishima, quindi all’appello mancavano non solo Midoriya, Uraraka e Iida ma anche Bakugo il quale, a detta di Kirishima, era andato a far visita ai suoi genitori.
 
“Hey ragazzi! Siamo tornati!” l’allegra voce di Uraraka interruppe i pensieri negativi degli studenti, che videro entrare nell’area comune Uraraka seguita a ruota da Midoriya ed Iida. “RAGAZZI!” urlò la maggior parte del gruppo dirigendosi verso i tre amici. “Siete tornati finalmente! Eravamo così preoccupati” disse Mina abbracciando Uraraka che ricambio l’abbraccio con un sorriso. “Già, ribbit” disse Tsuyu con un dito sul suo mento “Quando io e Sero siamo tornati e abbiamo saputo che eravate andati nel luogo dell’omicidio della Gang Chikara ci eravamo preoccupati moltissimo” “Già. Parlando di ciò, come stanno i tuoi genitori? Siete andati fino là per vedere se stessero bene e non fosse successo niente a loro” chiese Ojiro. “I miei genitori stanno bene fortunatamente” disse Uraraka staccandosi dall’abbraccio “Sono solo stati portati alla centrale di polizia con il resto degli abitanti dell’appartamento per rispondere a delle domande e per vedere se hanno visto qualcosa di sospetto” “E perché avete fato così tardi?” chiese allora Jiro inarcando un sopracciglio. “Oh a questo posso rispondere io” rispose Midoriya con un sorriso “Avevamo deciso di stare un po’ in giro per far riprendere Uraraka dallo spavento… ed è qui che ho incontrato una vecchia conoscenza”  spostò lo sguardo verso Ryo che fino a quel momento era rimasto lì a sentire la discussione.
 
Solo allora i membri lì presenti della 1-A si accorsero della presenza di Ryo. Erano così distratti dal ritorno di Midoriya, Uraraka ed Iida che non si erano nemmeno accorti di lui. “Uh… e lui chi sarebbe?” chiese un confuso Kirishima. Ryo semplicemente sorriso dicendo “Quindi voi siete i compagni di classe di Izuku eh? Beh lasciate che mi presenti. Io sono Ryo Honda e sono il migliore amico d’infanzia di Izuku”. Le ultime parole di Ryo furono processate dalle menti dei presenti per qualche secondo finché, all’unisono, non gridarono “EHHHHHHH?! MIGLIORE AMICO?!” . Le urla confusa fecero sghignazzare nervosamente Midoriya, Iida e Uraraka mentre Ryo, con un sopracciglio inarcato, sussurrò a Midoriya “Giusto per curiosità, questi tuoi amici della U.A. reagiscono sempre così a qualcosa di inaspettato?”. Midoriya, per tutta risposta, non poté non continuare a sghignazzare in modo nervoso.
 
Da qui partì nuovamente la spiegazione al resto della 1-A di chi fosse Ryo, del motivo per cui non si era mai visto e di perché Midoriya non lo abbia mai presentato a loro. Gli studenti ascoltarono la storia e ne rimasero profondamente colpiti e, come Iida e Urraka prima, alcuni di loro si erano commossi. “La… la vostra amicizia” disse Kirishima piangendo in modo abbastanza comico e alzando in aria un pugno “è così VIRILE!”. La seguente frase ridacchiare gli studenti della 1-A, mentre alcuni di loro si asciugavano gli occhi lucidi dopo aver sentito questa storia. “Non immaginavamo che tu avessi qualcuno che considerassi come migliore amico ancor più di Bakugo” disse Momo a Midoriya per poi sorridere “La vostra amicizia, da quel poco che ci avete detto, è davvero grande”. Guardò poi Ryo dicendo “Dato che ti sei presentato lascia che ci presentiamo anche noi” si mise una mano sul petto “Io sono Yaoyorozu Momo. Lui è Yuuga Aoyama” “Piacere di conoscerti, mon ami” disse Aoyam facendo un inchino. “Lei è invece Mina Ashido” “Piacere tutto mio” salutò la ragazza in rosa. “Lui è Mashirao Ojiro” “Piacere” disse il ragazzo alzando la sua coda in segno di saluto “”Lui è Denki Kaminari” “O se preferisci, l’anima di tutte le feste” disse Kaminari con un sorrisetto fiero, guadagnandosi però un sospiro seccato da parte di Jiro “Lui è Eijiro Kirishima” “Piacere i conoscerti bro” salutò Kirishima alzando un pugno in aria. “Loro sono Kouji Koda, Fumikage Tokoyami e Shoto Todoroki. Loro… non parlano molto” Koda salutò timidamente con la mano mentre Tokoyami e Todoroki si limitarono ad annuire in direzione di Ryo come segno di saluto “Poi c’è Rikido Sato” “Lieto di fare la tua conoscenza” salutò il ragazzo. “Lui è Mezo Shoji” dall’estremità di uno dei tentacoli di quest’ultimo spuntò una bocca con cui Shoji disse “Molto piacere Ryo” “Lei è Kyouka Jiro” “Yo” disse semplicemente la ragazza alzando due dite della mano in segno di pace. “Lui è Hanta Sero” “Sempre un piacere fare nuove conoscenze” disse Sero salutando con la mano Ryo. “Lei Tooru Hagakure” “Piacere” disse la ragazza invisibile salutando con la mano anche se non si capiva a causa della sua invisibilità. “Ed infine… c’è Minoru Mineta” finì Moro. “Cavolo, con un aspetto del genere faresti colpo su qualsiasi ragazza” disse semplicemente il nanetto. “Uh… grazie?” rispose Ryo inarcando un sopracciglio.
 
“Beh, ora che ne dici di accomodarti?” chiese Izuku dopo che le presentazioni erano finite “Come abbiamo già detto abbiamo una giornata intera per stare insieme, quindi perché non ti accomodi”. Ryo guardò il suo amico sorridendogli “Accetto volentieri la tua offerta Izuku” disse facendosi strada per l’atrio e osservandolo per bene. “Wow, vedo che avete tutti i tipi di comfort qui. Deve essere bello vivere in questi dormitori” “Ehhh a volte ci si annoia” ammise Kirishima “Ma con compagni come questi la noia se ne va via facilmente” “Non ne dubito” gli rispose Ryo. “Vorresti qualcosa da mangiare?” offrì Sato “Potremmo prepararti qualcosa” “Nah, non c’è bisogno. Sono apposto così. Poi stanotte ho avuto una cena coi fiocchi, e credo mi abbia riempito lo stomaco per il resto della giornata” ammise Ryo massaggiandosi lo stomaco. Sato fece semplicemente spallucce.
 
Ryo si sedette sul divano seguito immediatamente da Midoria e Kirishima. “Ditemi” continuò Ryo “Com’è studiare alla U.A.? Come poter essere aspiranti eroi?” “Oh è grandioso” rispose Kaminari appoggiandosi sul divano “Hai la possibilità di diventare famosi e, chissà, attirare molte ragazze” finì sbavando. “Oh sì” gli fece eco Mineta sbavando a sua volta. Ryo guardò semplicemente stranito i due mentre sia ragazzi che le ragazze (soprattutto le ragazze) sospirarono esasperati. “Perché questa domanda?” chiese Mina curiosa “Volevi entrare alla U.A. pure tu?” “Oh sì” rispose Ryo “Io ed Izuku ci eravamo ripromessi che saremmo diventati grandi eroi anche senza alcun Quirk. Purtroppo però il sogno di diventare un eroe non poté realizzarsi… almeno per me” guardò Midoriya con un sorriso “Invece Izuku è stato baciato dalla fortuna ed ha ricevuto un Quirk in età avanzata riuscendo così ad entrare qui nella U.A. Io invece non ho avuto la stessa fortuna di Izuku e sono rimasto senza Quirk” scrollò poi le spalle come se fosse una cosa da nulla “Ma che ci posso fare? È la vita alla fine no? Sono almeno felice che il sogno di Izuku di entrare alla U.A. per studiare per diventare un eroe sia diventato realtà” finì dando uno scherzoso pugno alla spalla di Midoriya. “Awww come siete carini voi due” disse Hagakure dopo aver sentito il tutto.
 
“Sapete, vi ho visto in TV durante il Festival dello Sport” disse Ryo “Devo dire che siete stati tutti grandiosi. Avete dei Quirk straordinari, degni di un eroe” “Oh basta, così ci fai arrossire” disse Mina grattandosi il capo. “Dico sul serio. È anche grazie al Festival che ho scoperto che Izuku aveva ottenuto un Quirk ed era riuscito ad entrare nella U.A.” continuò Ryo per poi osservare Midoriya e dargli un pollice in su, che venne immediatamente ricambiato.
 
“Comunque sia…” disse Ryo guardandosi intorno “Non siete tutti qui eh?” “Uh? Di che stai parlando?” chiese Kaminari. “Dico che manca uno studente qui? Dove si trova?”. Midoriya si fece d’un tratto teso sapendo di chi stava parlando. “Oh? Stai parlando di…” tentò di dire Mina, ma fu interrotta dal rumore della porta che veniva spalancata. “Sono tornato” disse Bakugo entrando e chiudendo la porta dietro di se “Dio, è da fuori che vi sentite. Potreste abbassare un po’ la vo…”.
 
Si interruppe quando vide tutti guardarlo in maniera nervosa… mentre Ryo lo guardava con un espressione illeggibile. “… che cazzo c’è da guardare? E chi questo tizio?” disse osservando Ryo. “Ehm… Kacchan” disse Midoriya alzandosi dal divano e cominciando ad avvicinarsi a Bakugo “L-lui… è Ryo Honda, il mio vecchio amico d’infanzia. Credo che tu ti ricordi di lui” finì Midoriya con un espressione nervosa. Bakugo rimase in silenzio ad osservare Ryo per qualche secondo, per poi spalancare gli occhi colpito dalla realizzazione. “H-Honda?!” ripeté Bakugo. “Sì, sono proprio io… Bakugo” rispose Ryo alzandosi dal divano. Aveva detto Bakugo con così tanto veleno nella sua voce che i presenti rabbrividirono per qualche secondo. Dopo aver ascoltato la storia di Midoriya e Ryo tutti erano rimasti sorpresi da quanto egoista e bullo fosse Bakugo da bambino. Certo, ora era cambiato (mantenendo pur sempre il suo carattere collerico) ma prima di cambiare era esattamente come era stato descritto nel racconto che avevano sentito prima.
 
La tensione era pesante, e cominciò a crescere quando Ryo si avvicinò a Bakugo fino a ritrovarsi davanti a lui. Si aspettarono di tutto: a Ryo che cominciasse ad insultarlo, o addirittura ad attaccarlo dopo il modo in cui lo aveva trattato da bambino… ma non si aspettarono che Ryo sorridesse amichevolmente e porgesse la mano a Bakugo per una stretta di mano
 
“Ne è passato di tempo Bakugo. Come va la vita?” chiese Ryo mantnendo il suo sorriso. Bakugo rimase in silenzio a fissare la mano di Ryo. “Tch…” disse semplicemente superando Ryo e dirigendosi verso la cucina. “Non è molto educato” si limitò a dire Ryo senza far trasparire alcun segno di offesa dalla sua voce. Midoriya e il resto dei suoi amici guardarono sbalorditi il tutto, non credendo a ciò che era successo. “R-Ryo… s-stai bene?” “Uh? Cero che sì, Izuku. Perché mai non dovrei esserlo?” “P-pensavo che avresti fatto qualcosa di avventato… tipo dare un pugno a Kacchan o insultarlo” “Già, e che ci saremmo ritrovati davanti a una rissa che dovevamo fermare” finì Uraraka. Ryo fece spallucce “Il passato è passato… non avrebbe avuto senso iniziare una rissa con lui” cominciò a dirigersi verso la cucina. “Dove stai andando ora?” chiese curiosa Hagakure. “A parlare con Bakugo no? Non ci vediamo da 11 anni, mi pare giusto riconnettersi con lui”.
 
Bakugo prese una bevanda dal frigo, aprendola e bevendola velocemente. Ryo Honda era qui. Ryo Honda, il ragazzo che aveva bullizzato anni prima da bambino perché era senza Quirk, era qui nel dormitorio. Non appena si era ricordato di lui gli era saltato un battito, ricordandosi anche che lui e la sua famiglia si erano trasferiti a Jaku City proprio per causa sua. “Bella cucina” la voce di Ryo lo fece voltare immediatamente. Ryo si guardava intorno osservando la cucina e infine posò lo sguardo su Bakugo. Ryo sorrise ancora una volta avvicinandosi a Bakugo. “Insomma Bakugo, ti sembra il modo di presentarti dopo 11 anni?” si fermò a pochi passi da lui “Una stretta i mano sarebbe stata più che sufficiente” “Basta con le stronzate, se vuoi ficcarmi un pugno in faccia o addirittura iniziare una lotta con me non facciamolo qui. Facciamolo fuori” “Io?” disse Ryo mettendosi una mano sul petto “Iniziare una lotta con te? Perché mai dovrei farlo?” “Mi sembra ovvio Sherlock. Dopo averti tormentato, bullizzato e picchiato pe un anno intero quando eravamo dei mocciosi” disse Bakugo con un espressione cupa “Non dico di non meritarmelo… ma se vuoi far qualcosa del genere allora fallo fuori di qui” “Ma no Bakugo, ti sei fatto l’idea sbagliata. Non vogli picchiarti o iniziare una rissa con te” disse Ryo mentre il suo sorriso sembrò allungarsi. “Ah no? Allora perché sei qui a Musutafu dopo 11 anni uh?” chiese sarcasticamente Bakugo finendo di bere la sua bibita. “Oh, semplicemente per reincontrare Izuku. Sai, è il mio migliore amico e 11 anni fa ci promettemmo che ci saremmo rivisti. Io sto solo mantenendo quella promessa” “E i tuoi genitori allora? Non puoi essere venuto da solo”. Ryo si bloccò per un attimo. “Loro… non sono potuti venire” sorrise Ryo “Bloccati a lavoro. Ma mi hanno permesso di tornare a Mustafu da solo” il sorriso di Ryo non piaceva a Bakugo… per niente. Ryo mise una mano sulla spalla di Bakugo e cominciò a stringere… forte… fin troppo forte. “Tch!” “Per quanto riguarda te Bakugo… volevo solo rivederti per risolvere pacificamente i nostri problemi passati” gli occhi di Ryo guardavano dritti verso quello di Bakugo. Per un attimo, a Bakugo, parve che i suoi occhi fossero diventati completamente neri “E magari riderci sopra” finì Ryo stringendo ancor di più la presa sulla spalla. Quando essa si fece fin troppo stretta Bakugo si staccò immediatamente, ed uscì dalla cucina seguito dallo sguardo di Ryo.
 
Gli altri videro uscire Bakugo dalla cucina, e videro come il ragazzo esplosivo sembrasse… nervoso? Di cosa avevano parlato in cucina lui e Ryo? Bakugo si avvicinò aMidoriya e lo prese per il braccio. “A-ah?! Kacchan?!” “Vieni un secondo!” disse Bakugo trascinando Midoriya via dall’atrio e portandolo verso la sua stanza. “Uh… cosa è appena successo?” chiese Mineta.
 
 
Bakugo aprì la porta della sua stanza entrandoci insieme a Midoriya. “Kacchan?! Qual è il problema?” “Cosa c’è che non va?” “P-prego?” “Cosa cazzo c’è che non va in Honda?” “Eh? Assolutamente niente. Perché dici co…” “C’è qualcosa che non va in lui, cazzo” disse Bakugo interrompendo Midoriya. “Non lo hai visto com’era in cucina. Il suo sguardo, il suo sorriso, i suoi occhi! C’è qualcosa che non va in lui!” continuò Bakugo. “K-Kacchan forse stai esagerando” cercò di ragionare Midoriya “F-forse sei solo un po’ in colpa per ciò che gli hai fatto passare quando eravamo bambini. È normale provare senso di colpa, e lui vuole solo riconnettersi con te. Magari è solo nervoso a causa dei vostri trascorsi, per questo sembra così strano. Anche io ero nervoso come lui e…”.
 
“Bella camera che hai Bakugo”.
 
La voce di Ryo interruppe il discorso di Midoriya che, con Bakugo, si voltò verso la porta della stanza lasciata aperta. Lì c’era Ryo, che guardava il tutto con un sorriso sul volto. “Di che stavate parlando? Sto interrompendo qualcosa?” “N-no assolutamente!” disse Midoriya agitando le mani dinnanzi a sé “E non stavamo parlando di niente! Dico sul se…” “Che ci fai in camera mia?” chiese Bakugo col suo solito tono brusco, cercando di nascondere con esso il nervosismo che Ryo gli stava causando. “Oh volevo solo sapere perché te ne eri andato così velocemente” rispose Ryo entrando mentre osservava la stanza di Bakugo “Ho chiesto agli altri dove eri finito e mi hanno detto che avevi preso Midoriya ed eri andato in fretta e furia verso la tau stanza”. Il suo sorriso si allargò “Allora, cosa c’è di così importante che te ne sei andato dalla nostra discussione?” “Non sono affari tuoi Honda!” ripose Bakugo mentre Midoriya spostava gli occhi da Bakugo a Ryo in continuazione, la tensione che cresceva sempre di più.
 
Ryo si avvicinò verso la scrivania della stanza di Bakugo. Lì si trovava una foto di Bakugo insieme ai suoi due genitori, Mitsuki e Masaru Bakugo. “I tuoi genitori erano molto gentili Bakugo” disse Ryo prendendo la foto. Per qualche ragione, Bakugo si fece ancora più teso. “Così gentili, sia con me che con Izuku. Quasi come se fossero altri genitori per noi due. Difficile credere che siano i tuoi genitori dato che tu avevi un comportamento totalmente diverso dal loro nei nostri confronti” il suo sorriso si allargò ancora “Dovrei far visita a loro ora che ne ho la possibilità. Che dici Bakugo?” lo guardò dritto negli occhi. Quest’ultima frase fece aumentare ancor di più il battito cardiaco di Bakugo, il quale strinse i denti dicendo “Dico di mettere a posto quella foto e di portare il tuo culo fuori dalla mia stanza!”.
 
“K-Kacchan!” disse Midoriya che fino a quel momento era rimasto in silenzio “N-non ha detto nulla di male! Ha solo…” “Nah, non preoccuparti Izuku” disse Ryo facendo spallucce e rimettendo la foto sul comodino “è chiaro che Bakugo è un po’ nervoso di avermi qui attorno. Lo capisco e non lo biasimo. Mi sentirei anche io a disagio” fece dietrofront per poter uscire dalla stanza “Quindi credo sia il caso di andarmene dai dormitori, dato che sto rendendo nervoso il qui presente Bakugo” “C-cosa? No, non devi andartene! K-Kacchan sta solo esagerando tutto qui!” disse Midoriya uscendo dalla stanza per inseguire Ryo. Bakugo invece rimase in silenzio per qualche altro secondo. Tirò un respiro profondo ed uscì dalla stanza.
 
“Andiamo Ryo! Sono ancora le 10:57! Puoi ancora restare un po’! Kacchan ti ignorerà!” le seguenti parole dette da Midoriya lasciarono confusi gli studenti della 1-A quando videro Midoriya e Ryo ritornare nell’area comune, e furono ancor più confusi quando videro Ryo dirigersi verso la porta. “Hey, dove stai andando?” chiese Ojiro. “Oh me ne vado” rispose semplicemente Ryo. “Ehhhh?! Te ne vai? Ma perché?!” chiese Uraraka confusa, confusione condivisa da tutta la classe. “Oh apparentemente la mia presenza innervosisce Bakugo” rispose Ryo reindirizzando il suo sguardo verso Bakugo che era appena arrivato nell’area comune. “Quindi dato che non voglio causare ulteriori disagi, ho deciso di andarmene” “M-ma non puoi! Ci siamo appena rivisti dopo 11 anni! Non puoi…” tentò di dire Midoriya, ma fu bloccato da Ryo. “Non preoccuparti Izuku, non tornerò subito a Jaku City. Resterò qualche giorno in più qui a Musutafu e alloggerò in un hotel. Quindi non preoccuparti, ci rivedremo” guardò poi tutti i membri della 1-A “Sono anche sicuro che ci rivedremo molto presto”. Spostò poi lo sguardo verso Bakugo “Molto presto” concluse con un sorriso e uno sguardo che fecero rabbrividire Bakugo. E detto questo Ryo aprì la porta, uscì e la richiuse dietro di sé uscendo così dai dormitori della 1-A. La classe si voltò verso Bakugo. “Bella mossa Bakugo” disse Kaminari in modo sarcastico. “Già bro, così non va” continuò Kirishima “Da bambini lo hai trattato male, ma lui ha cercato semplicemente di parlare con te per riconnettersi con te e magari riappacificarsi con te” “Tch” rispose semplicemente Bakugo. Il suo cuore batteva a mille, e non aveva mai provato così tanta tensione e nervosismo in vita sua. Perché Ryo lo aveva reso così nervoso? Perché… perché lo aveva reso così…
 
Spaventato?!
 
Centrale di polizia di Musustafu, in quello stesso momento…
 
Naomasa tirò un sospiro. Si trovava nel suo ufficio, ed era stanco. L’ultimo degli abitanti dell’appartamento era stato interrogato, e non era riuscito a ricavare niente. Si trovava in un vicolo cieco, e non sapeva affatto come uscirne.
 
“Detective Naomasa?”. Una voce attirò l’attenzione del detective che alzò il suo volto per vedere che un uomo dai capelli bianchi, con occhiali da vista e un camice bianco era entrato nel suo ufficio. Egli era Daisuke Fujita ed era il medico della polizia. Era un uomo senza Quirk, ma era dannatamente bravo nel suo lavoro.
 
“Ah. Fujita. Ottime notizie spero” chiese Naomasa. “Dipende signore” rispose semplicemente il medico. Naomasa inarcò un sopracciglio “Che intendi dire?” chiese. “Credo di aver scoperto chi sia l’assassino della Gang Chikara signore”. Naomasa si alzò immediatamente dalla sedia dicendo “E dici che non sono ottime notizie?!” “Come ho già detto signore, dipende. Perché la risposta potrebbe spaventarla invece di rallegrarla” disse serio Fujita “Ora mi segua in laboratorio. Dovrò dirvelo lì”.
 
I due arrivarono immediatamente al laboratorio, con Naomasa che non vedeva l’ora di sapere chi fosse l’eventuale assassino. “Allora che aspetti? Dimmelo” “Un secondo” rispose Fujita prendendo un telecomando per accendere il televisore del laboratorio. Mostrava un immagine del corpo senza testa di Goro, il leader della gang. Fujita schiacciò un bottone, e così facendo il televisore mostrò i segni lasciati dal morso. “Ho controllato e studiati i segni dei morsi lasciati sui cadaveri… ed ho notato che c’era qualcosa di vagamente famigliare”. Schiacciò un altro bottone, e il televisore mostrò due nuove immagine: una città e un altro cadavere a cui mancava la testa.
 
“Ho chiesto ad un collega che aveva lavorato ad un caso del genere di mandarmi immagini del cadavere di cui si occupò. Ho studiato questi cadaveri… i morsi lasciati di essi… e ho visto che i segni e i morsi sono praticamente gli stessi. E sono giunto ad una conclusione… l’assassino della Gang Chikara è lo stesso assassino di questo individuo, anche egli un criminale, e di molti altri come lui” “Okay fin qui ci arrivo… ma che centra quella città che state mostrando Fujita? Non capisco…” “Semplice detective… quella città è la stessa dove il cadavere e molti altri di cui si è occupato sono stati trovati e sono stati uccisi… e dove alla fine il crimine è sparito del tutto”.
 
Naomasa sbarrò gli occhi, la realizzazione che si fece immediatamente strada nella sua mente. “No… vuol dire che…” “Esatto detective… il vigilante di Jaku City ha finito le sue scorte di criminali da uccidere e divorare, ed ha deciso di venire qui a Musutafu”.
 
   
 
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