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Autore: Donatozilla    31/12/2020    3 recensioni
[Ambientato dopo la Saga dello Shie Hassaikai]
Dopo la sconfitta di Overhaul e la salvezza di Eri, Izuku Midoriya e i suoi compagni della 1-A possono finalmente passare un periodo di tranquillità e serenità. Ma la pace è interrotta dopo l'apparizione di un misterioso e violento vigilante con mostruosi poteri che non si fa scrupoli ad uccidere i criminali nelle maniere più brutali... e che sembra nutra un profondo odio e disprezzo nei confronti di Katsuki Bakugo. Chi è questo misterioso vigilante? E perché odia così tanto Bakugo al punto da volerlo uccidere?
Genere: Azione, Dark, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Sorpresa
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Capitolo 4: Risvolti inquietanti
 
Sala d’incontri della U.A., ore 11: 30…
 
Toshinori Yagi sedeva su una delle sedie della sala d’incontri in cui solitamente gli eroi e professori della U.A. si incontravano. Aveva chiesto a Nezu di fare questa importante riunione dopo esser stato chiamato dal Detective Naomasa, suo vecchio amico, che gli aveva detto che bisognava convocare una riunione tra gli eroi della U.A. per via di qualcosa di importante. Di molto importante. La voce di Naomasa dall’altro capo del telefono era nervosa e quasi spaventata, quindi doveva essere qualcosa di molto grave e aveva agito subito. Gli eroi presenti in sala erano abbastanza confusi da questa convocazione improvvisa ma erano sicuri, esattamente come Toshinori, che doveva essere qualcosa di molto serio.
 
“Grazie di essere venuti” disse Nezu seduto a capo tavola “E mi dispiace di avervi convocato in maniera così improvvisa. Ma dalle parole del qui presente All Might” gli sguardi dei presenti si spostarono per un attimo su Toshinori, per poi tornare su Nezu “Il detective Naomasa lo ha chiamato praticamente pregandogli di dirmi di indire questa riunione importante in modo da poterci dire questa notizia importante di cui è tanto preoccupato”. Gli sguardi si spostarono poi su Naomasa il quale, fino a quel momento, era rimasto accanto a Nezu in attesa che la riunione iniziasse.
 
Il detective tirò un sospiro ed iniziò a parlare “Prima di iniziare voglio dire che le notizie che sto per dirvi… devono rimanere in questa stanza e non devono essere assolutamente rilasciate in pubblico. Voglio evitare il panico generale”. Prese un telecomando con cui accese lo schermo sul muro. Il suddetto schermo mostrava i corpi della Gang Chikara e gli eroi non poterono non rabbrividire. “Come ben sapete, stanotte i membri della Gang Chikara sono stati uccisi in maniera brutale… con morsi ritrovati sui loro corpi e le teste mancanti, come se fossero state strappate via da un grosso morso” continuò Naomasa mentre gli eroi ascoltavano in silenzio. Toshinori non poté non guardare con disgusto le immagini sullo schermo. Erano criminali, ma non meritavano assolutamente di morire… tantomeno in una maniera coì brutale.
 
“Abbiamo fatto domande agli abitanti dell’appartamento vicino cui è avvenuto il massacro della gang, arrivando purtroppo a non avere alcun indizio fondamentale. Questo fino a quando il medico legale della polizia, Daisuke Fujita, non ha studiati i cadaveri e non ha notato una certa… somiglianza”. Naomasa schiacciò un altro bottone, e lo schermo cominciò a mostrare i segni dei morsi lasciati sui membri della Gang Chikara e nuove immagini che mostravano altri cadaveri… a cui mancavano delle teste. Coloro presenti alla riunione rabbrividirono ancora una volta mentre Naomasa continuava a parlare “Quelli che vedete sono corpi di criminali ritrovati a Jaku City. Fujita ha notato come i segni dei morsi lasciati sui membri della Gang Chikara e sui cadaveri di questi criminali di Jaku City sono praticamente identici… e che il modo di uccidere è praticamente lo stesso: testa strappata come se a farlo fosse stato un morso. Siamo giunti dunque alla conclusione che l’assassino della Gang Chikara e di questi criminali non è solo lo stesso individuo… ma è anche un individuo pericoloso che si è fatto immediatamente conoscere”. Gli occhi spalancati e i volti sconvolti dei presenti fece capire a Naomasa che dovevano essere giunti anche loro alla stessa conclusione quindi arrivò immediatamente al punto “L’assassino non è nient’altro che il vigilante di Jaku City”.
 
“Cosa?! Lui?!” disse Vlad King “Ma è probabilmente il vigilante più pericoloso di cui abbiamo sentito insieme a Stain! È da mesi che si parla di lui e non è mai stato catturato” “Perché è qui? Perché ha lasciato Jaku City per spostarsi qui a Musutafu?” chiese Midnight pallida come un cadavere “Non è ovvio?” cominciò a dire Naomasa come se fosse un dato di fatto “Ricordate come recentemente è stato rivelato che a Jaku City non c’è più un crimine?  Come ogni criminale sembra sparito nel nulla? È stato il vigilante. Ha finito le sue scorte di criminali da uccidere a cui strappare teste, ed ha deciso di venire qui a Musutafu per continuare il suo lavoro”.
 
Nezu era rimasto in silenzio fino a quel momento, ascoltando ogni singola parola che usciva dalla bocca di Naomasa. Dopo lui ebbe finito di parlare, fu il suo turno di aprir bocca “Quindi vuoi che nessuna di queste informazioni vengano rivelate al pubblico?” “Esattamente preside Nezu” annuì Naomasa “La notizia che il vigilante di Jaku City si è spostato qui a Musutafu creerebbe solo panico tra i cittadini… e il vigilante potrebbe addirittura fuggire prima di essere catturato” “Non credo scapperà se la notizia del suo arrivo a Musutafu venisse rilasciata” disse Toshinori con tono serio “Ho sentito dire dai vari eroi di Jaku City che hanno provato a catturarlo che non si fa intimorire facilmente. Quando gli eroi di quella città hanno iniziato a dargli la caccia lui non è affatto fuggito per timore di essere catturato, ma ha continuato con la sua… ‘missione’ di uccidere criminali” “Questi eroi di Jaku City non hanno dato una descrizione del vigilante? Qualsiasi dettaglio potrebbe tornarci utile” chiese Naomasa. Toshinori si limitò a scuotere la testa “No. Vedere quel vigilante è un impresa difficile, se non impossibile. Nessuno di loro è mai riuscito a vederlo per bene o a capire quale fosse il suo aspetto”.
 
Naomasa si limitò a imprecare sottovoce. Sapeva che l’assassino era il vigilante di Jaku City, ma senza una minima descrizione del suo aspetto era di nuovo punto da capo. “Dunque faremo così da adesso in poi” cominciò a parlare Nezu con tono serio “Tenete gli occhi ben aperti. Se vedete o sentite qualcosa di strano e fuori dall’ordinario, fatecelo sapere immediatamente. Potrebbe condurci al vigilante e finalmente potremmo arrestarlo” “Un ultima domanda preside…” disse Kamui Woods “E gli studenti? Non dobbiamo dire loro dell’arrivo di questo vigilante?” “No. È totalmente escluso. Non possiamo rischiare di metterli in pericolo. Certo, molti di loro hanno già affrontato dei Villain ma questo vigilante è una storia totalmente diversa e ne devono stare fuori. La riunione è conclusa”.
 
Dormitori della 1-A, ore 11:45
 
Midoriya si trovava ora nell’area comune del dormitorio seduto sul divino a pensare agli eventi che erano successi in quella giornata: Ryo Honda il suo migliore amico era tornato a Musutafu City dopo 11 anni, aveva visitato i dormitori e aveva conosciuto i suoi compagni, aveva reincontrato Bakugo… e quest’ultimo si era mostrato totalmente nervoso intorno a lui per qualche strana ragione. Il che era strano. Non era nel carattere di Bakugo. Forse si sentiva in colpa per aver bullizzato Ryo quando erano bambini? Era probabile. Ma Bakugo più che sentirsi in colpa sembrava… spaventato.
 
Nel mentre nella sua stanza, Katsuki Bakugo faceva avanti e indietro. I suoi compagni lo avevano criticato per aver fatto andare via Ryo, e lui li aveva mandati a quel paese. Pensava che con Ryo andato via sarebbe stato più tranquillo. Pensava che il nervosismo che aveva sentito fino a quel momento sarebbe sparito, ed invece non aveva fatto altro che crescere ancor di più. Per qualche ragione il sapere che Ryo fosse ancora là fuori lo stava mandando nel panico. Facendo avanti e indietro per la stanza, finì per spostare lo sguardo fuori la finestra… e per poco non gli venne un colpo.
 
Lì, fuori dalla finestra ed in mezzo al giardino c’era lui: Ryo. Stava guardando direttamente verso la sua finestra, verso di lui. Il suo sguardo era indecifrabile, e poi un sorriso apparve sul suo volto. Non un sorriso amichevole, non uno scherzoso, ma quello stesso maledetto sorriso maligno che gli aveva mostrato sin dal momento in cui lo aveva visto. Bakugo scosse la testa e quando riportò lo sguardo fuori dalla finestra… Ryo non c’era più. Così come era apparito dal nulla, era sparito senza lasciare alcuna traccia.
 
Lo squillo del suo telefono lo fece sobbalzare. Stava dando di matto. Prese il suo telefono dalla sua tasca e vide chi lo stava chiamando: sua madre. Rispose e si mise il telefono all’orecchio. “Che vuoi vecchia strega? Spero sia importante” disse Bakugo cercando di suonare il più normale possibile. “è così che chiami tua madre?! Se tu fossi qui un paio di schiaffi non te li toglierebbe nessuno!” urlò Mitsuki dall’altro capo del telefono. “Tch!” “Comunque sia… ti volevo chiamare perché oggi io e tuo padre abbiamo ricevuto una visita inaspettata” “Una visita?” “Oh sì. Siamo stati visitati da Ryo Honda”. Bakugo si irrigidì, la sua gola si fece d’un tratto secca, le sue pupille si dilatarono. “… cosa?” “Oh sì. Aveva detto che era venuto a far visita prima a te e ad Izuku prima di venire da noi. Molto gentile da parte sua visitarti… sai dopo come lo hai trattato” “E… cosa ha fatto?” “Oh si è semplicemente fermato per poter parlare con noi e informarsi su come sono andate le cose dopo che lui e i suoi genitori si sono trasferiti. Peccato però che i suoi genitori non siano venuti… a me e a tuo padre sarebbe piaciuto molto rivederli. Se ne è andato giusto poco fa”.
 
Bakugo spostò lo sguardo verso la finestra, i brividi che continuavano ad attraversargli il corpo e l’ansia che ricominciava a crescere dentro di lui. Non stava neanche più a sentire la voce di sua madre, mentre si ricordava le parole dette da Ryo prima che lui se ne andasse: I tuoi genitori erano molto gentili Bakugo. Così gentili, sia con me che con Izuku. Quasi come se fossero altri genitori per noi due. Difficile credere che siano i tuoi genitori dato che tu avevi un comportamento totalmente diverso dal loro nei nostri confronti. Dovrei far visita a loro ora che ne ho la possibilità. Che dici Bakugo?
 
“Katsuki? Katsuki? Ci sei?”. La voce di sua madre lo fece immediatamente riprendere. Bakugo rimase in silenzio per qualche altro secondo per poi semplicemente rispondere “Scusa… devo andare”. E chiuse immediatamente la telefonata. Si toccò il petto, ascoltando il suo battito accelerato a causa dell’ansia crescente. Si ricordò anche delle ultime parole dette da Ryo prima che se ne andasse: Sono anche sicuro che ci rivedremo molto presto. Molto presto. Cosa voleva dire con ciò? Pareva una vera e propria minaccia… ed il fatto che lo aveva visto fuori dalla sua finestra non migliorava di certo le cose. Ma lo aveva davvero visto o se lo era solo immaginato a causa dello stress? “Tch! Che cazzo mi stai facendo Honda?!”.
 
Aizawa si diresse verso i dormitori della 1-A. L’incontro con Naomasa era finito con l’avvertimento di non riferire a nessuno degli studenti riguardo l’apparizione del vigilante di Jaku City a Musutafu per evitare che si impicciassero e si mettessero nei guai. Ma ciò non significava che non poteva far visita agli studenti per vedere come stavano. Dopotutto il massacro della Gang Chikara era avvenuto vicino l’appartamento dei genitori di Urarak, quindi voleva assicurarsi che stesse bene. Appena entrato vide nell’area comune tutti gli studenti lì (apparte Bakugo) occupati con varie attività. “Buongiorno studenti” disse Aizawa col suo solito tono stanco. “Buongiorno professor Aizawa” dissero in coro gli studenti.
 
“Vedo che siete tutti qui apparte Bakugo” disse Aizawa guardandosi intorno “Dov’è?” “Si trova in camera sua professore” rispose Iida “è lì già da un bel po’. Comunque sia, come mai lei è qui?” “Sono venuto a vedere come stavate a passare la giornata. E a vedere come stava Uraraka” “Io?” chiese la ragazza confusa. “Sì, tu. La Gang Chikara è stata uccisa vicino l’appartamento dei tuoi genitori. Sarei stata preoccupatissima” “Oh sì che lo ero professore. Per questo sono andata immediatamente da loro insieme a Iida e a Deku”.
 
Lo sguardo severo di Aizawa fece innervosire sia Uraraka che i due ragazzi da lei citati, quasi come lui stesse per rimproverarli severamente per essere andati una scena del crimine. “L-lo so è stata un idea stupida!” disse Uraraka agitando le mani dinnanzi a sé “M-ma ero davvero preoccupata per loro professore! Ma almeno ci sono stati due lati positivi in tutto ciò” “Oh? E sarebbero?” chiese lo stanco professore inarcando un sopracciglio. “Beh per prima cosa abbiamo potuto constatare che i miei genitori stessero bene… e come seconda cosa abbiamo conosciuto un vecchio amico d’infanzia di Deku” “Un vecchio amico?” domandò Aizawa curioso per poi guardare il sopracitato ragazzo dai capelli verdi. “Sta dicendo la verità Midoriya?” “O-oh sì professore” rispose immediatamente Midoriya “Il suo nome è Ryo Honda signore. Lo abbiamo incontrato e lo abbiamo portato qui al dormitorio per una visita. Se ne è poi andato perché… beh sembra che a Kacchan non piacesse la sua compagnia” finì Midoriya con uno sguardo abbastanza triste e guardando verso la camera di Bakugo. “Ora cosa avrà Bakugo contro questo Ryo?” si chiese Aizawa abbastanza confuso. “Pensa professore” disse Kirishima “Midoriya e Ryo non si vedevano da ben 11 anni da quando Ryo si è trasferito lontano da Musutafu… eppure sembra proprio che la distanza e il tempo non abbiano intaccato la loro amicizia” “Trasferito?” “Sì professore” rispose Midoriya “Vedete… anni fa Ryo e i suoi genitori per… vari motivi se ne sono andati da Musutafu e si sono trasferito a Jaku City”.
 
Il tempo sembrò fermarsi. Per Aizawa almeno. Aveva sentito bene? Jaku City? La stessa città da cui proveniva il vigilante responsabile della morte della Gang Chikara? “Professore?” la voce di Momo lo tirò fuori dal suo trance “Si sente bene?”. Aizawa scosse la testa dicendo “Benissimo. E dimmi Midoriya… quando se ne è andato questo tuo amico dai dormitori?” “Quasi un’ora fa professore” “E… ha detto per caso se è tornato con i suoi genitori? O se sta alloggiando da qualche parte?” “Uh… no professore, che i suoi genitori erano troppo occupati col lavoro per poter venire ed è dunque venuto da solo. Per quanto dove sta alloggiando ha detto che si è fermato in un hotel per restare qualche giorno in più a Musutafu… ma non ha specificato quale” rispose Midoriya abbastanza confuso dal numero di domande che Aizawa gli stava rivolgendo “Come mai tutte queste domande professore?” “Solo semplice curiosità Midoriya” rispose semplicemente Aizawa per poi voltarsi e dirigersi verso l’uscita “Vi auguro una buona giornata” ed uscì dai dormitori lasciando confusi Midoriya e i suoi compagni per il numero di domande che erano state rivolte riguardo a Ryo.
 
Aizawa se ne andò dai dormitori pensando a ciò che aveva appena scoperto. Questo Ryo proveniva da Jaku City, ed era arrivato a Musutafu proprio quando il vigilante di Jaku City aveva ucciso la Gang Chikara qui a Musutafu. No, non poteva essere una coincidenza. Non lo era affatto. Aizawa tirò fuori il suo telefono con cui digitò il numero di Nezu e se lo mise all’orecchio. “Pronto?” chiese la voce di Nezu dall’altra parte. “Nezu, sono io Aizawa. Credo proprio che abbiamo trovato il nostro misterioso vigilante di Jaku City”.
   
 
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