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Autore: Ciuffettina    05/01/2021    3 recensioni
Michael era orgoglioso della missione affidatagli, lui era un bravo figlio obbediente, desideroso di compiacere suo Padre, tuttavia avrebbe preferito non avere quel mantra sempre nelle orecchie
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Gabriel, Metatron, Michael, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Il dietro le quinte della Bibbia'
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La cosa che Gabriel trovava più strana non era la strapazzata di Metatron (quella era normale routine, come il sorgere del Sole) ma che lo scriba divino avesse aspettato ben 40 giorni per fargliela, davvero strano. Forse l’aveva fatto apposta per fargli credere di averla sfangata, probabile.
Se fosse stato per lui avrebbe gestito l’operazione “Terra Promessa” in ben altro modo, la faccenda delle piaghe, per esempio… d’accordissimo sui tre giorni di tenebre (che avevano causato delle belle musate contro i muri da parte degli Egizi) e sulle rane (che si erano infilate anche nella biancheria intima appena indossata) ma il resto… incommentabile! Per non parlare della messinscena messa in piedi da Michael e Metatron per far credere che Dio fosse sceso sulla terra. A lui era toccato star lì a suonare il Corno con tutte le sue forze, per che cosa, poi? Per niente, perché gli umani, ovviamente, se n’erano guardati bene dal salire.

«Michi, lanci tuoni, fulmini e saette e davvero ti aspetti che gli Israeliti salgano di corsa sul Sinai?» aveva ridacchiato, quando Michael gli aveva esposto quello che intendeva fare, perciò aveva lanciato la propria idea ed era stato un vero peccato che il suo fratellone non avesse avuto il buonsenso di accettare il suo consiglio.
«Tu non capisci niente di cose sacre» gli aveva detto inorridito.
«Forse, ma conosco gli umani e, secondo me, una bella giornata di sole con la via costellata di begli angeli come Aniel, Anael e altri che invitano a salire sarebbe molto più persuasiva» aveva cercato di spiegare Gabriel.
A quel punto era stato bruscamente richiamato all’ordine e gli era stato ingiunto di suonare quello stramaledetto corno più forte che poteva… col bel risultato che si era poi visto. Dopo di ciò se n’era lavato le mani e aveva solo pensato a riempirsi di fichi e datteri, senza più interessarsi alla faccenda.


Chissà che delusione per Meti che ha potuto pavoneggiarsi solo davanti a Mosè e non a tutto il Popolo Eletto… Popolo Eletto… se fossi in Papà indirei subito delle nuove elezioni… mai visto un popolo più lagnoso e ingrato di quello” pensò.
Stava ancora riflettendo, quando fu raggiunto da Michael, modalità fustigatore. «Gabriel, che cosa ti è saltato in mente di alterare le Leggi di nostro Padre?»
«Ooohhh… ma perché tutti ve la prendete con me oggi?» si lagnò Gabriel. «Ti sei messo d’accordo con Meti? È passato più di un mese».
«Primo, non ho bisogno di mettermi d’accordo con Me-ta-tron per farti notare quanto il tuo comportamento sia stato sconsiderato e infantile. Secondo, non è passato un mese. Ma ti rendi conto che è stata una cosa gravissima? Alterare le Sacre Leggi che nostro Padre ha pensato per gli Israeliti! Sei un arcangelo, non puoi comportarti…»
«Come non è passato un mese? Mi ricordo benissimo che era proprio 40 giorni fa che avevi organizzato un bello spettacolino sul Sinai per la consegna dei Comandamenti e delle Leggi e, non per criticare, ma da quello che ho visto, c’era stata molta più ressa nell’Eden, comunque non capisco…»
«Metatron ha dettato a Mosè le Leggi e solo oggi ci siamo accorti della tua aggiunta» rispose Michael atono. «Speravi che nessuno se ne sarebbe accorto? Tu non puoi…»
«Quindi Mosè ha passato 40 giorni sul Sinai con Metatron che gli dettava…?» Si mise a ridacchiare. «E che cosa ha fatto quel povero umano perché voi lo puniate così crudelmente?» esclamò con aria melodrammatica. «Se nostro Padre avesse mandato questa Piaga a Dudimose, ci saremmo risparmiate le altre nove, credimi!» Volò via senza aspettare il resto del rimprovero, tanto Michael non avrebbe aggiunto nulla di nuovo a quello che gli aveva già detto Metatron.
 
Dio convocò gli arcangeli nella Sala del Trono, con l’immancabile Metatron, per decidere una punizione adeguata al Popolo Eletto.
L’Altissimo si accomodò sul Trono, mentre gli arcangeli si misero in piedi vicino al muro di fronte.
Lo scriba si avvicinò al Trono e si lanciò in una vera e propria invettiva contro gli umani: «Signore del mondo! È un vero e proprio oltraggio nei Tuoi confronti! Quegli umani si sono fatti un idolo e l’hanno adorato» disse con aria inorridita, «nonostante il Tuo Primo Comandamento dica chiaramente: “Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dall’Egitto, dalla condizione di schiavitù: non avrai altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine…”»
«Non lo sapevano, quindi non possono aver trasgredito questo Comandamento» disse una voce alle sue spalle.
Metatron si girò per vedere chi dei tre arcangeli aveva osato interromperlo durante la sua requisitoria.
Michael era, come sempre, serio e austero, Raphael aveva la solita espressione arcigna da “Sbrigati che ho di meglio da fare che stare qui a sentirti”, mentre Gabriel stava, come il solito, leccandosi le dita, impiastricciate di miele, veramente disgustoso!
«Che cosa vuol dire “Non lo sapevano”?» domandò Dio, dimenticandosi per un attimo che, in teoria, era onnisciente.
«Signore del mondo» disse Gabriel avvicinandosi lentamente al Trono, «gli Israeliti avrebbero trasgredito il Tuo Comandamento solo se l’avessero conosciuto ma sfortunatamente Mosè è stato trattenuto sul Sinai per 40 giorni e non ha potuto portare subito i Tuoi Comandamenti al Tuo Popolo. Probabilmente se avessero saputo qual era la Tua volontà non avrebbero disubbidito ma così…» Lasciò la frase in sospeso, poi disse agli altri due arcangeli: «Non guardate me! Non sono io la Voce di Dio!»
«È vero!» esclamò Michael, quasi con sorpresa. «Invece di consegnargli le pergamene con le Tue Leggi, gliele ha fatte riscrivere!» Era talmente furioso con quell’ammasso di ingrati che gli era sfuggita la cosa più ovvia: se Metatron non avesse giocato a fare l’Onnipotente per ben 40 giorni, gli Israeliti non si sarebbero macchiati di una colpa così turpe.
«Uscite, voglio parlare con Metatron da solo» ordinò il Signore.
Michael e Raphael si affrettarono a uscire mentre Gabriel si avviò più lentamente, perché sperava di sentire almeno l’inizio dei rimproveri che suo Padre avrebbe indirizzato al “caro” Meti.
Sfortunatamente Dio aspettò che uscisse e che chiudesse la porta.
«Perché avresti trattenuto Mosè sul Sinai per 40 giorni?» domandò l’Eterno allo scriba che aveva iniziato a sudare freddo…
   
 
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