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Autore: rose07    24/08/2009    3 recensioni
10 Agosto. La magica notte in cui cadono le stelle. Una notte incentrata sull'amore che lega Sora e Matt, Mimi e Tai. Alcuni accenni a Takari, Keniyako e Izzy/Nuovo Personaggio, Joe/Nuovo Personaggio.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mimi Tachikawa, Sora Takenouchi, Taichi Yagami/Tai Kamiya, Yamato Ishida/Matt
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Stay together in the end ( ? )'
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«Cos’ha da urlare Joe?» chiese Sora al biondo di fronte a lei che alzava le spalle.

«Ormai passa praticamente la sua vita ad urlare e prendere per il culo. Dio, quanto mi sento in colpa!»
«E perché mai?» domandò la ragazza, mentre lui la faceva sedere sopra le sue gambe. Nel frattempo, nuotavano pian piano.
«Io e Tai non siamo riusciti ad attutire la sua caduta col monopattino, anni prima. Ecco perché adesso si comporta da delinquente, ha battuto con la testa!» Matt sbuffò.
Era un mondo infame. Alla fine doveva sentirsi responsabile di un burino babbuino!
Sora rise di gusto. Lui venne destato dai suoi pensieri con l’eco di quella risata così fresca: un toccasana per le sue orecchie.
Lei era lì. Bella anche da bagnata. Bella come sempre con i suoi capelli color del rame, che più setosi non si può.
Quegli occhi color caramello che mettevano in evidenza i suoi sentimenti. Lo rendeva felice, basta.
Al diavolo Daisuke e la sua sbornia!
Per un attimo si fissarono intensamente.
Lei adorava gli occhi blu del ragazzo. Erano così profondi da poter scorgere persino la sua anima.
E i suoi capelli dorati che, Dio, riflettevano anche nell’ oscurità...
Con un piccolo gesto della mano li accarezzò lentamente.
Le ciocche bagnate che incorniciavano il volto di Matt, lo rendevano semplicemente irresistibile.
Per questo Sora poggiò in un soffio le labbra sopra quelle sue, ma lo fece piano come per paura di scottarsi.
Lui le circondò la schiena con un abbraccio e approfondì il bacio con un insano bisogno.
Passare del tempo da soli era stato il loro unico desiderio da un mesetto a questa parte e adesso, forse, si stava avverando.
O forse no...
«Yamato! Vieni a fumarti una pipa?» Tai li raggiunse, sorridente, ma dopo, accorgendosi di essere incomodo, aggiunse «Scusate, ho interrotto qualcosa, piccioncini?»
Sora alzò gli occhi al cielo, mentre Matt sbatteva la testa con una smorfia. Mentre quest’ ultimo stava per ribattere, la ramata lo precedette sul tempo.
«No, tranquillo» Sorrise con la falsità più assoluta «Matt, se devi andare, vai! Ti aspetto dopo»
Si alzò dalle sue gambe ed uscì dal mare, sbuffando.
Il biondo la seguì con lo sguardo, ma fu interrotto da Tai che gli mise una mano sulle spalle.
«Allora, vieni?»
Matt gli lanciò uno sguardo feroce, prima di scansarsi ed uscire anch’ esso. «Sei un emerito pirla»
Tai si grattò il capo, perplesso.
«Ma che ho fatto?» si chiese, confuso.
 
 
 
Subito dopo, Sora raggiunse le sue amiche, intente a chiacchierare.
«Ehi» la chiamò Mimi, vedendola asciugarsi la faccia con la tovaglia «Che hai fatto?»
«Niente» Rispose semplicemente quella.
E niente per davvero.
Mimi guardò Frankie, la quale alzò le spalle. Evidentemente non voleva parlarne, eppure alla biondina era sembrato di aver visto lei e Matt baciarsi minuti fa.
«Sei sicura?» chiese questa, un po’ interrogativa.
«Sì, sì» Disse sbrigativa la ramata, aprendo la tovaglia e sedendosi sopra.
Mimi e Frankie si lanciarono un’ altra occhiatina, dopodiché decisero di proseguire con il loro discorso.
«Guarda TK e Kari come sono affiatati!» disse Mimi «Secondo me, quelli finiscono col matrimonio. Si piacciono da parecchio tempo!»
«Sì, ma anche Yoley e Ken» Frankie indicò due figure vicine «Guarda come son divertenti. Lui non sa cos’ altro fare per lei!»
«Senza contare il tempo che passano assieme, praticamente ogni giorno ed ogni ora della loro vita» Mimi e Frankie ridacchiarono, mentre Sora sospirò.
«Decisamente splendido» commentò, cercando di non farsi sentire.
Ma per sua sfortuna, la castana se ne accorse.
«Che cos’ hai detto, Sory?» chiese.
Lei si contraddisse velocemente. «Niente, pensavo ad alta voce»
Mimi incrociò le braccia con un’ espressione corrucciata. Perché la sua migliore amica non si degnava di raccontarle cos’ era successo? Che non si fidasse più di lei?! Oppure, si sentiva a disagio per la presenza di Frankie?
Ma Frankie era diventata una di loro, ormai. Non c’ era nulla di cui preoccuparsi.
«Si può sapere perché dici bugie?!» esclamò.
«Io non dico bugie!» si difese la ramata.
«Certo che sì. Se c’è qualcosa che non va, sai benissimo che puoi parlarne!»
Sora fece per aprire bocca, ma l’altra la precedette.
«E non provare a giustificarti, perché ormai ti conosco come le mie tasche! Se stai giù, c’è un motivo, carina! Un motivo che non vuoi dirmi!»
La castana era un po’ irritata. Perché non si confidava come qualche giorno fa?
Non la voleva più come amica?
La ramata sospirò. Mimi non poteva permettersi di parlare in quel modo su una situazione della quale non ne era al corrente. E non voleva parlarne.
Di fatto, neanche lei si degnava a spiegare cosa le passava per la testa in quegl’ ultimi giorni. Non era una sciocca ad ignorare ciò che stava succedendo con Tai!
«Senti, Mimi, non farmi la predica quando poi tu sei anche peggio!»
«Perché dovrei essere peggio?»
«Ti pare mi sia sfuggito che hai gli ormoni in subbuglio? O pensi che io sia cieca?»
Sora incrociò a sua volta le braccia, mentre Mimi rimase un po’ attonita.
Allora la sua amica se n’ era accorta. Cielo, che imbarazzo!
D’ altronde, non poteva che avere ragione. Non aveva aperto bocca con lei.
«Oh» Si limitò a dire.
Frankie, intanto, le guardava allarmate. Non voleva succedesse un litigio proprio la notte di San Lorenzo.
«Ragazze, non perdete tempo in chiacchiere. Piuttosto, sdraiamoci a contemplare il firmamento. Magari becchiamo qualche stella cadente!» disse, tentando di calmarle.
«Okay» Disse Mimi «Sora, scusami, ma se ti va di parlare, io sono qui. Volevo solo farti capire questo»
Lei annuì. «Anche io, non preoccuparti»
Si sorrisero sotto una biondina che tirava un respiro di sollievo. Per fortuna che le vere amiche ancora esistevano.
Fecero per sdraiarsi quando una voce le destò dalle loro azioni.
«Ciao, Sora. Che bello incontrarti qui»
Il tono familiare fece girare di scatto la ragazza verso sinistra. Il ragazzo che le si parava davanti, non era uno sconosciuto, anzi. Portava il petto nudo con addosso un costume scuro e aderente.
I capelli biondicci gli ricadevano sulla fronte, adornando i suoi splendidi occhi castano chiaro.
Il sorrisino a mò di ghigno increspava la sua faccia con un po’ di arroganza.
 «Oh, ciao Narciso»
Beh, poteva andare anche peggio.
 
 
 
Intanto i ragazzi se ne stavano in piedi vicino alla riva del mare.
Ogni tanto inspiravano qualche boccata di fumo e prendevano a parlottare come al solito.
Non avevano argomenti interessanti se non le ragazze.
Ma quella volta, Joe stava mostrando loro una serie di soprannomi attinenti ad ognuno.
Detto da lui a pennello.
«Per esempio» disse, mostrando un foglietto di carta stropicciato «Per Sora e Mimi andrebbe bene l’appellativo troie. Che ne dite? Secondo me, suona bene»
Tai e Matt furono scossi da un attacco di tosse. E non per il fumo.
«Cosa? Come ti permetti?!» esclamò il biondo «Sora non è una troia
«Neanche Mimi, se è per questo!» lo seguì a ruota Tai.
I due erano con le braccia conserte, tanto che Joe dovette deglutire.
«Oh beh, pensavo che il loro soprannome non fosse nulla in confronto al vostro»
«Ossia?»
«Beh...» Joe esitò un attimo, stringendo il foglio tra le mani «Froci»
I due ragazzi si spiaccicarono una mano sulla fronte, sconsolati. Non c’era verso di mettere in testa a quel burino che loro non erano gay, ma solo amici.
E che erano fidanzati con due donne, per diamine!
«Poi, Izzy, lo catalogherei come Ufo Robot
 Il rosso sbuffò. «E torni con ‘sto soprannome?»
Joe lo ignorò semplicemente.
«Frankie piedi storti»
«Poveretta, lei non ha i piedi a banana! Ce li avrai te,  magari!» Izzy gettò il filtro terminato in un cestino poco lontano.
Il blu diede una tirata, tossicchiando un po’. «Kari, invece...» abbassò la voce per farsi sentire solo da Izzy e Matt «La bona. Ma zitti, mi raccomando, o Tai mi rompe le costole»
«E per finire... Rullo di tamburi!» Nessuno si mosse «Koushiro, ti prego! Sbattiti le mani nel culo e fai il rullo!»
Izzy fece come detto, alzando gli occhi al cielo.
PAT – PAT - PAT
«Bene. Come ultimo... Ecco a voi...»
PAT – PAT - PAT
«Ragazzi, c’ avete una sigaretta?»  irruppe TK, arrivando. Aveva un sorriso ebete in faccia da far quasi paura e degli occhi rossi.
Suo fratello alzò il sopracciglio con un’ aria austera.
«Stai scherzando, TK? Continui?»
«Oh, ma non è stata colpa mia» Biascicò abbassando lo sguardo per non farsi leggere la verità nei suoi occhi azzurri «Lo sai, è stato Joe a convincermi... Oh, sei qui!»
«Sì, e ti ho sentito perfettamente, caro fanatico antipatico!» Joe aveva in viso un’ espressione corrucciata con tanto di braccia conserte «Ti sembra giusto, incolpare gli altri? Ma chi ti credi di essere? E io che ti avevo aperto il mio cuore... Bah! Povera Kari, tempo perso, a toccarti il ca-»
«Kari non mi tocca nessun cazzo! Non incominciare!» esclamò TK, interrompendolo con un certo imbarazzo.
Matt respinse fuori una boccata di fumo, guardando il fratello divenuto un po’ amaranto.
Tai, invece, lo osservava con un misto di curiosità. Che cavolo combinava con la sua sorellina così piccola, dolce e indifesa?!
«Ma io intendevo il cappello. Il tuo cappellino bianco! Sei proprio uno zozzone!» osservò il maggiore del gruppo, squadrandolo.
«Perché mai hai pensato subito a male?» domandò Matt, rilasciando il fumo nella sua faccia.
«OH, non è che te la fai con mia sorella?!» scattò irato Tai, prendendolo dalle spalle «Dimmi di no, o ti ammazzo!»
TK deglutì. Non poteva certo dire al fratello della sua ragazza che da lì a poco a poco avrebbero fatto l’amore. Anche perché Kari ci teneva tanto a vivere la sua prima volta con intenso piacere e pacata atmosfera. E suo fratello Matt non era certo d’ aiuto a salvagli la pelle!
Rise istericamente. «Ma certo che no, Tai!» alzò le mani in segno di innocenza «Io non trascinerei mai Kari in questi tunnel pericolosi»
«La fai drogare, anche?!»
«Scommetto che le fai frequentare gente mafiosa e razzista!» lo incolpò il blu, intromettendosi «Tai non dargli ascolto! Quest’ antipatico mente!»
Taichi lo guardò con uno sguardo torvo da far spaventare persino suo fratello Yamato.
Oddio, e adesso che s’ inventava?
Kari avrebbe ammazzato sia lui che l’altro. Il primo, per essersi fatto scappare il segreto e il secondo per non essersi fatta una bella carrellata di fatti suoi.
Diciamo che  cazzi suonava meglio. Cavolo, stava diventando veramente maligno!
Doveva fare qualcosa... qualsiasi cosa... Anche perché adesso Tai stava per rivoltargli contro una sberla!
Ma poco vicino a loro, si propagò una risata frizzante e molto familiare.
Tai lasciò perdere TK e si voltò interrogatorio verso le ragazze in lontananza.
Insieme a loro c’ era un ragazzo alto e muscoloso che si pavoneggiava, e metteva le mani alla vita di...
«SORA!» grugnì Matt con gli occhi sbarrati «Non ci posso credere!»
«Che succede?» chiese Izzy, arrivando «Oh, avete visto quello?» indicò.
«Chi è? Qualcuno lo riconosce?» domandò Tai, maledicendo se stesso per non essersi portato dietro il suo fidato monocolo.
«Certo, come scordarlo! Adesso mi sente!» gettando il filtro della canna quasi finita, il biondo camminò a passo svelto, raggiungendo i due.
«Ehi, ma si può sapere chi è?» Tai gli corse dietro. Per diamine, non vedeva bene da un occhio!
«NARCISO, ecco chi è!» ringhiò Matt, avvicinandosi «Adesso gli spacco la faccia!»
«E io ti aiuto» lo appoggiò l’amico.
Dopo che i due si furono allontanati, Izzy decise di distanziarsi. Non sopportava le liti e non ne voleva assistere il giorno di San Lorenzo!
Joe, nel frattempo, guardò sconcertato TK, che ricambiò senza esitare.
Chi era ‘sto Narciso? E perché Matt se la prendeva tanto?
Un’ alzata di spalle da parte di entrambi ed il blu che offriva la sua canna al biondino.
«Tieni, TK» fece, mentre l’altro accettava gioiosamente «Noi non abbiamo visto un’ emerita sega, okay?»
Lui annuì, e insieme si continuarono a fumare allegri come due fringuelli.
Sì, TK adorava decisamente fumare.
Anche Joe senza ombra di dubbio. Solo che dopo quattro anni, non aveva ancora imparato a farlo come si deve.
Tossì ripetutamente.
«Che cavolo! ‘Ste giolle intossicano da morire!»









 
   
 
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