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Autore: LadyPalma    07/01/2021    6 recensioni
Raccolta di quattro drabbles sparse, nate nell'ambito dell'iniziativa "Serate Drabble" indetta da Gaia Bessie su facebook.
[Alastor/Dolores]
Di tutto quel quasi oggi resta solo un occhio.
Tondo come il cerchio: l’inizio che è in sé anche fine. Il niente che in fondo è tutto.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alastor Moody, Cornelius Caramell, Dolores Umbridge
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
- Questa storia fa parte della serie 'Alastor&Dolores'
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Occhi profondi
 
 
 
Servirebbe avere occhi profondi, grandi, come due pozzi neri
Per buttarci dentro quello che vedi
E pure l’amore che non cedi
 
 


 
 
“Ha mai conosciuto Alastor Moody? Da vivo, intendo”.
“Ehm, quasi”.
 
Una volta le ha quasi fatto un complimento – e come si fa, se “adorabile” non può significare mica un’offesa?
Un’altra le ha quasi sfiorato le labbra per errore – e come si fa, con trenta centimetri di differenza?
Un’altra ancora le ha quasi detto ti amo – e come si fa, se non sono proprio parole da incastrare in un ringhio?
 
Di tutto quel quasi oggi resta solo un occhio.
Tondo come il cerchio: l’inizio che è in sé anche fine. Il niente che in fondo è tutto.
 
[“Eppure resta che qualche cosa è accaduto, forse un niente che è tutto” (E. Montale), 96 parole]


 
**
 
 

“Sei una dannata strega!” – e lei rideva con quella sua risata da bambina. “Ne sono consapevole, Moody”.
“Tutte le streghe sono come te?” – e lei spalancava quei suoi occhi da rospo. “Spero proprio di sì”.
“Al diavolo tu e le tue stregonerie!” – e lei tossicchiava con quei suoi modi da finta aristocratica. “Si chiamano solo magie, Alastor”.
 
Negli ultimi anni, la sua testa era diventata sempre più un sabba – di streghe, maghi, magonò, e chiunque potesse levare una mano contro di lui.
Ma quel chiunque aveva sempre il volto di lei. Dolores era ancora tutte le streghe (e tutti i maghi, e tutti i magonò, e tutti i chiunque).

 
[“La mia testa è un sabba e tu ne sei tutte le streghe” (J. P. Sartre), 109 parole]


 
**
 

 
“Tutti hanno dei segreti, caro Ministro”.
“Perfino lei, Dolores?”
“Perfino io, Cornelius”.
 
C’erano quattro anelli sulla sua mano sinistra – e uno gliel’aveva regalato lui.
C’erano quattro piatti della linea Felini Felici sulla parete dietro la sua scrivania – perché uno l’aveva rotto il giorno in cui aveva deciso di lasciarlo.
C’erano stati solo quattro baci sulle sue labbra macchiate di rosa, sempre di rosa – e tutti erano stati con lui.
C’erano quattro parole che le erano rimaste incastrate tra i denti – Anch’io ti amo, Alastor.
 
“E quanti saranno mai questi segreti?”
“All’incirca quattro”.
 
[Il numero quattro, 92 parole]


 
 
**

 
 
Non era stata mai brava a tenere gli occhi aperti – alla vigilanza costante ci aveva sempre pensato lui.
E pensava lui a vedere da ogni lato, sopra e sotto, dritto e rovescio, luce e ombra: con quel suo occhio magico vedeva tutto. E allora perché non chiuderli per un momento, perché non lasciarsi andare all’oblio e fingere di essere bella (come diceva lui) e fingere di essere dolce (come credeva lui)?
Perché lui non c’era più adesso, ecco perché. Perché di lui restava solo un occhio aperto sulla sua porta.
E dove sarebbe andata lei se quell’occhio si fosse chiuso? Senza quell’occhio che vedeva tutto – perfino lei.
 
["È doloroso tenere gli occhi aperti, ma dove andrò se li chiudi?" (R. Klein), 107 parole]



 




 
 

NDA: Le quattro drabbles sono nate in modo sparso nell'inziativa "Serate Drabble" che consisteva nello scrivere una drabble ogni quindici minuti a partire da un prompt diverso. I quattro prompt, segnati alla fine di ogni drabble, sono stati proposti nell'ordine da: Marti Lestrange, Severa Crouch, LadyPalma (io), milla4.
Avrei voluto scrivere su cose diverse, ma sotto la pressione dei secondi tutto quello che sono riuscita a tirare fuori sono ancora una volta questi due. Non ne esco, è inutile!
Il titolo è preso dall'omonima canzone di Emma Marrone, da cui sono presi anche i versi iniziali.
   
 
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