[Alice in Borderland]
Doveva essere un game di cuori quello.
Perlomeno era quanto riportato nel monitor a forma, terribilmente scontato sì ma indubbiamente vero, di cuore che sovrastava il bancone di quella hall deserta dove le uniche luci presenti disegnavano tremolanti sagome di soffuso cremisi sulle pareti e sui divanetti ad esse addossati. Con il senno di poi avrebbe dovuto immaginarselo, comunque.
In fin dei conti era stato scelto un love hotel come arena per quella notte e, onestamente, nessun posto poteva dirsi davvero al sicuro dal diventarlo. Secondo la logica fottuta dei game master che tiravano i fili in quel teatrino infernale (o qualsiasi cosa d’altro fosse quella Tokyo che di Tokyo non sembrava che la riproduzione di un incubo) anche un sexy shop sarebbe potuto venire illuminato una volta passato il tramonto.
Non c’erano andati poi così lontani.
[#P0rnfest14][Chishiya/Arisu]