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Autore: I_love_villains    09/01/2021    1 recensioni
Himiko approfitta del rapimento di Katsuki per fare un esperimento che avrà ripercussioni sul loro futuro.
Dal testo:
"Voglio fare un esperimento con te, Tsuki!" Il mio annuncio sembra metterlo in guardia. "Tranquillo, devi solo rispondere a delle domande."
"Ho già detto a quel coglione con le mani che..."
"Non è un interrogatorio" lo interrompo ridendo. "Più o meno. Anche io risponderò a queste domande. Guarda..." Carico una pagina sul mio cellulare e gliela mostro. "Visto? Due sconosciuti rispondono al questionario in quarantacinque minuti e si innamorano!"
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Himiko Toga, Katsuki Bakugou
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Himiko’s POV

Cerco di trattenere i colpi di tosse mentre guardo Tsuki correre a prendere le chiavi. Quel cavolo di maniaco pervertito mi ha proprio colto di sorpresa! Mi è venuto addosso, si è impossessato della mano sana e me l’ha ammanettata in pochissimi secondi! A niente è servito tirare con tutte le mie forze oppure pugnalare tubo e manette, e ovviamente il maniaco era a distanza di sicurezza. Ho pensato di lanciare il coltello, ma Tsuki è arrivato prima che potessi farlo.
È colpa mia che ho ignorato la puzza di gas! Mi sarei dovuta insospettire, invece... però è un ottimo stratagemma per impedire a Tsuki di usare il quirk. È utile anche con chi, come Dabi, ha un quirk di fuoco. Almeno imparo un trucchetto da questa disavventura!
Anche Tsuki si sforza di non tossire. Alza un mazzo con sei piccole chiavi; probabilmente tutte aprono un paio di manette. Inizia a provarne una, io intanto mi volto verso il bagno, ansiosa. Mai il lume di una candela mi era parso tanto spaventoso!
L’aria si sta facendo sempre più irrespirabile, fra poco esploderà tutto! Rabbrividisco e sposto lo sguardo sulla mia mano poco prima che venga liberata. Non faccio in tempo a esporre a Tsuki i miei dubbi sul riuscire a scendere le scale in tempo, che lui mi prende in braccio e corre verso la finestra. Io mi aggiusto per consentirgli una presa migliore e guardo dietro di noi, dove la luce comincia a espandersi. Poggio la testa sulla spalla di Tsuki, troppo terrorizzata per guardare oltre. Sento un’esplosione, vicinissima; l’ha fatta Tsuki e ci ha permesso di infrangere il vetro della finestra. È seguita subito dopo da un’esplosione molto più enorme che mi assorda. La sua onda d’urto ci fa finire contro il muro della palazzina di fronte. Stringo più forte Tsuki senza aprire gli occhi, affidandomi completamente a lui per l’atterraggio.
Tsuki usa un’altra esplosione per farci atterrare più o meno incolumi, ma qualcosa deve essere andato storto, perché mi lascia cadere in malo modo – il mio fianco sinistro non ringrazia per questo trattamento – e lo sento pochi metri lontano da me. Deve aver urlato, altrimenti non mi spiego come ho fatto a sentirlo.
Riprendo fiato e apro gli occhi, preoccupata. Metto a fuoco la mia mano sulla strada; detriti di ferro, cemento, vetro, eccetera sparsi ovunque; il palazzo, che ora arde; e finalmente Tsuki. Dopo un paio di tentativi riesco ad alzarmi, ma incespico. Mi accorgo che un tacco si è rotto, allora mi tolgo la scarpa sana per evitare di inciampare e storcermi una caviglia, e finalmente mi precipito da Tsuki.
È mezzo disteso, sporco di fuliggine, polvere e sudore e non gli ho mai visto i capelli tanto... esplosivi. È terribilmente pallido e con un’espressione sofferente, ma sta tentando di contenersi controllando la respirazione. Non capisco immediatamente dove sia ferito, colpa del suo costume da eroe, poi però individuo una pozza di sangue che si sta formando sotto la sua gamba destra. In effetti è in una posizione strana. Mi dispiace moltissimo che se la sia rotta e stia soffrendo, ma non posso fare a meno di arrossire e guardare contenta lo scorrere del suo sangue, per fortuna poco copioso.
“Posso assaggiare, Tsuki?” chiedo ad alta voce, per farmi udire al di sopra del frastuono dell’incendio.
“Col cazzo! Aiutami a rialzarmi, piuttosto!”
“Non sono un’esperta, ma non credo dovresti muovere la gamba. Tanto tra poco arriveranno almeno i pompieri, no?”
“Ma il fottuto maniaco se la sarà svignata!”
“Non se io...”
“Non me la sono svignata.”
Sobbalzo e mi volto: Hajime è a una decina di metri da noi; impugna una pistola con entrambe le mani e ci tiene sotto tiro. È davvero ricco di sorprese, il maniaco pervertito...
“Lo sai, Himiko, no?, che sono un perfezionista. Non posso lasciare dei testimoni.”
Il mio caro riccetto lo apostrofa nel peggiore dei modi, dopodiché stende un braccio davanti a sé e urla: “Il tuo proiettile riuscirei a bloccarlo e a ficcartelo nel culo!”
Probabilmente ha ragione, però Tsuki è davvero molto provato e io non voglio rischiare. Mi frappongo tra lui e il maniaco pervertito, a mani alzate, e fisso Hajime dritto negli occhi. Devo catturare completamente la sua attenzione. Spero che Tsuki intuisca il mio piano, perché schivare un proiettile mi sembra una cosa abbastanza complicata e non mi sento pronta a testare i miei riflessi stasera.
“Spostati, Himiko, voglio che sia prima lui a morire.”
“Oh, certo, in fondo arresterebbe anche me. Ha rovinato la serata a entrambi.” Parlo con calma, sorridendo, come se lui fosse un amico, e mi avvicino molto lentamente. “Non mi piaci, ma era un gioco divertente, scoprire chi avrebbe ucciso prima l’altro!”
“Tu sei la mia bambolina, avresti fatto ciò che volevo” replica Hajime, convinto.
“Dici? Però mi sono liberata di un tuo comando. E so perché non me ne hai dati quando non c’era ancora l’eroe: trovavi più eccitante se ti obbedivo senza l’aiuto del quirk, vero?”
Hajime ridacchia imbarazzato, come un bambino colto in fallo. Amplio il sorriso, mostrandomi complice, sperando di nascondere quanto mi faccia schifo. Un uomo più che adulto che rapisce ragazzine per trattarle come bambole gonfiabili? Bleah! Ma devo sforzarmi di apparire gioiosa e sincera.
“Tra killer ci capiamo! Mi piacerebbe molto giocare ancora con te, maniaco pervertito, senza intrusioni.”
Mi sono spostata di lato, sono quasi di fianco a lui. Hajime sorride fiero di sé. Quando la distanza tra me e Tsuki è aumentata abbastanza da non poterci più tenere entrambi sotto tiro, ha impugnato la pistola con una mano in direzione di Tsuki, ma guardava me, diffidente. Ora sembra che si fidi.
“Ho fatto colpo, quindi.”
“Come avversario, certo. Io non posso andare a denunciarti alla polizia, e tu non ci andrai per denunciare me, giusto? Allora spara all’eroe, così possiamo scappare!”
“E ci rivedremo! Come un appuntamento!” conclude esaltato lui.
Impugna nuovamente la pistola con ambo le mani, spostando lo sguardo su Tsuki. È il momento che aspettavo!

Katsuki’s POV

Sarà il dolore alla fottuta gamba, ma non riesco a pensare a nulla a parte che a un’infinita serie di imprecazioni! Che merda di serata! E non è ancora finita!
Sono riuscito a salvare Himiko, ma ora?! Se parlo, la testa di cazzo mi spara, e forse poi spara a lei. Se non parlo, Himiko uccide la testa di cazzo. Mi ero illuso che smettesse di uccidere grazie alle mie parole, che idiota! Il fatto che ammazzi persone non innocenti è una ben magra consolazione. Le serve una terapia! Stare nella Lega non l’aiuta, anzi, sono andati ad assassinare tutti insieme altri svitati! Ma che begli amici del cazzo!
Il piano della Svampita sta funzionando, è l’unica cosa di cui posso rallegrarmi. Preferisco vederla uccidere piuttosto che morire, è ovvio, però... vedere le sue abilità sprecate in questo modo, mi fa davvero male. Ormai non ho altre alternative: dovrò arrestarla. Un conto è lasciarla in libertà perché mi dà retta, ma se va in giro a compiere crimini gravi... nessuna informazione vale tanto quanto una vita.
Il bastardo si prepara a spararmi, ed ecco che la Svampita ne approfitta. Sbaglio o non ha un coltello in mano? Come ha fatto a spostarsi davanti al maniaco senza che lui abbia avuto la minima reazione? I miei occhi e la bocca si spalancano sempre più: Himiko dà un calcio nelle palle al maniaco, spiazzandolo completamente per l’improvviso dolore, e contemporaneamente gli urta le braccia con la mano sinistra affinché, nel caso parta un colpo, non colpisca me; mentre lui è piegato, si impossessa della pistola e la usa per colpirlo in testa, non lesinando sulla forza. Il maniaco crolla a terra, privo di sensi. Himiko lo osserva attenta per qualche secondo, poi gli lancia addosso la pistola e inizia a godersi il trionfo senza riserve.
Io la fisso assolutamente attonito mentre lei fa piroette e saltelli per festeggiare la vittoria, urlando esclamazioni di gioia. È stato un finale del tutto inaspettato, e gradito, ma devo ancora riprendermi dalla sorpresa. Allora mi ascolta! Si sta impegnando anche lei... per me. Sorrido, ignorando il dolore alla gamba, più forte adesso che mi sto rilassando. In effetti, prima ha detto che forse aveva ucciso un paio di persone. Probabilmente intendeva che li aveva solo feriti e non sa se in seguito sono morti dissanguati, o magari un altro coglione della Lega ha dato loro il colpo di grazia, o che cazzo ne so, ma lei ha mantenuto la promessa, è questo che conta. Ora mi sento in colpa per aver pensato male di Himiko.
Intanto lei si avvicina, danzando e ridendo. Si inginocchia accanto a me e mi poggia la mano sulla spalla. Trema, per il freddo immagino, dato che è a piedi nudi. Scrolla la testa per portarsi indietro i capelli scompigliati – non credo sappia che pasticcio sia il viso truccato – e mi sorride, ma sembra agitata per qualcosa.
“Siamo grandi partner, Tsuki!”
“Ho creduto che l’avresti ucciso” ammetto, a disagio. “Apprezzo ciò che hai fatto.”
Il suo sorriso diventa più caloroso.
“Non ci siamo ancora incontrati come intendevi tu, giusto?”
“No, infatti...”
“Ecco...” mi interrompe, accantonando quel discorso. Evidentemente non è preoccupata per il fatto che io sono un eroe e lei è una villain, oppure non le importa. Qualcos’altro la turba al momento. Mi domanda, apprensiva e vulnerabile, ma guardandomi negli occhi: “Io ti ho mancato di rispetto quando ti abbiamo rapito?”
“Beh, non troppo, non quanto intendeva fare quello stronzo, ma...”
Sollevata dalla risposta, esclama: “Prometto che non ti rapirò mai più, Tsuki!”
Io non ho la minima idea di cosa risponderle. La Svampita mi lascia spesso senza parole. Per fortuna, udiamo delle sirene in lontananza che mi salvano, distraendola. Mi volto verso la direzione da cui proviene il suono per guadagnare un altro po’ di tempo utile a riordinarmi le idee. Credo che questa sia l’occasione giusta per fare la chiacchierata che mi ero ripromesso di fare appena uscito dall’incubo. Non faccio in tempo a parlare, però, che Himiko mi ruba un bacio. È durato solo un attimo, giusto il tempo di far toccare le nostre labbra, e lei si è ritirata con una risatina.
“Devo andare, Tsuki. Ti scriverò. Ciao!”
Non così in fretta, biondina, non mi freghi come dopo la seconda prova! Le afferro un braccio prima che si alzi, la attiro a me e la bacio io, adesso. Himiko sgrana gli occhi, meravigliata. Chiudo i miei e sento che subito dopo lei ricambia il bacio. Continuiamo a baciarci per quella che mi pare un’eternità in cui esistiamo soltanto noi due. In ogni bacio ci sono ardore, desiderio, affetto, dolcezza; irradia un benessere mai provato prima che aspira a durare per sempre.
Ci stacchiamo quando non abbiamo più fiato. Himiko si alza e indietreggia di un paio di passi. Respira affannosamente e il fiato le si addensa nella fredda aria di novembre; gli occhi scintillanti mi guardano come se fossi qualcosa di favoloso; le labbra sono piegate in un sorriso di beatitudine; le gote sono più rosse che mai. Non so se ho la stessa espressione adorante, ma non ho mai visto la Svampita così incantevole né provato emozioni tanto intense di pace, gioia, amore.
Le sirene ora sono vicinissime: i mezzi hanno parcheggiato dall’altro lato del palazzo. Presto i soccorsi arriveranno da noi. Himiko alza la testa all’improvviso, rendendosi conto della loro presenza. Dice sconnessamente: “Devo proprio andare... è stato meraviglioso... non posso restare... il nostro primo bacio... ma dobbiamo rivederci prestissimo... e baciarci!”
Annuisco, sicuro che lasciarla andare sia la cosa giusta. Si è guadagnata la mia fiducia. Lei indietreggia a malincuore, altrettanto riluttante a separarsi da me, ma sappiamo entrambi che non ha altra scelta. Himiko si gira di scatto e corre via, ridendo esultante.
I soccorsi mi hanno finalmente trovato. Una volta sull’ambulanza, faccio rapporto a Best Jeanist su quanto è accaduto, tralasciando che la ragazza bionda rapita dal maniaco fosse Himiko. Lui non prende bene il fatto che io non abbia chiamato i rinforzi, mettendo in pericolo la vita di una civile. Per punizione, dichiara che la gamba non verrà guarita da Recovery Girl, ma che passerò almeno una settimana in ospedale. Normalmente, gli avrei urlato contro, perché questa pausa mi fa perdere tempo prezioso, rischiando di restare indietro con gli allenamenti, ma so già che risponderebbe che me la sono cercata io. E ha ragione. E se per stare con Himiko devo sopportare un po’ di tempo in ospedale, ne vale decisamente la pena.
   
 
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