Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Giuls_breath    16/01/2021    1 recensioni
Sansa è prigioniera ad Approdo del Re, è vittima delle vessazioni dei Lannister; vorrebbe fuggire, ma non sa come: l'occasione le si presenta quando Stannis Baratheon attacca Approdo del Re e il Mastino la aiuta a fuggire...
STORIA CHE SI COLLOCA NELLA SECONDA STAGIONE DELLA SERIE TV.
TUTTAVIA NEI PRIMI DUE CAPITOLI, CITO DEI PERIODI TRATTI DAI LIBRI.
VI SEGNALO CHE USERO' UN LINGUAGGIO MOLTO COLORITO E CI SARÀ QUALCHE DESCRIZIONE CHE POTREBBE DAR FASTIDIO.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sandor Clegane, Sansa Stark
Note: OOC, Otherverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Una catena pesante da sostenere
 
 
Sansa era nuovamente circondata dalle tenebre, ma le sembrò quasi di non accorgersene, sembrò come se non fosse lei a stare laggiù al buio, come se non fosse lei a sentire il gelo penetrarle nella carne e nelle ossa, come se non fosse lei a sentir ringhiare i cani di Ramsay Bolton.
Sbatté gli occhi molte volte e a un certo punto fu anche tentata dall’avvicinarsi alla gabbia dei cani e lasciarsi mangiare, ma poi pensò anche che invece avrebbe voluto che fosse lui ad essere sbranato dai suoi stessi cani e quest’ultima idea la fece sorridere e fu la prima volta che Sansa sorrise per la sventura altrui, ma soprattutto per la morte di qualcun altro.
In quel buio accecante, la Stark udì i corni di guerra e poi il sibilo delle frecce seguito da urla, tante urla, sperò che quei corni fossero degli uomini del Nord. Sansa era bloccata lì sotto, non poteva fare nulla, poteva solo ascoltare le grida di dolore, il clangore delle spade e delle asce che cozzavano e squarciavano l’armatura dei nemici, udì che stavano anche colpendo le mura con palle di fuoco e lo dedusse dai lampi infuocati e dalle grida soffocate degli uomini che correvano davanti alla sua porta. Lei si avvicinò alla porta, ma non riuscì ad aprirla: illusa. Strinse gli occhi e cercò di regolarizzare il suo respiro, lì si soffocava, c’era un odore tremendo di sterco e aria umida.
Con tutte le sue forze soffocò l’impellente voglia di vomitare e di svenire, doveva essere forte. Respirò con la bocca e quando sentiva la bile in bocca deglutiva forte, i cani presero a ringhiare e a lanciarsi contro le porte della loro gabbia scuotendola. Sansa urlò spaventata.
Al suo grido ne seguirono altre, ma non provenivano da lei, ma dagli uomini oltre la sua porta.
Sansa udì distintamente i passi frettolosi di qualcuno poi lo scontro e il rumore strozzato della carne squarciata, a questi altri rumori simili e infine qualcuno urtò la porta. Qualcuno intendeva aprirla, ma non vi riusciva, “Per i Sette Fottuti Maledetti Inferi!” imprecò la voce oltre la porta e Sansa la riconobbe: scattò in piedi nel buio più totale.
Per un istante non udì più niente, il silenzio era di nuovo il padrone laggiù.
Forse era stata la sua immaginazione?
Poi sentì battere forte contro la porta una, due, tre, quattro volte, alla fine la porta si aprì. Sansa fu illuminata dalla luce di una torcia, la guardò stringendo gli occhi.
Era lui.
Era il Mastino.
Era tornato da lei.
Era lì per lei. 
 
 
Quasi non riconobbe la figura che lentamente lo stava raggiungendo, le sembrò di vedere un fantasma dai lunghi capelli rossi e dal volto bianco quanto la neve di Grande Inverno. Era un’ombra splendida, ma era anche un’ombra che gridava angoscia, terrore, turbamento.
Lo raggiunse e lo guardò a lungo negli occhi, il volto era bianchissimo, le labbra rosse come una mela matura con un taglio piccolo al labbro inferiore da cui vi era sangue secco, il vestito copriva a stento il suo fiore e il suo petto, i piedi erano sporchi e toccavano la pietra fredda e sporca.
Sandor le gettò addosso il suo mantello avvolgendola, lei non gli disse nulla, lo guardò e basta.
Sembrò di sollevare un pezzo di ghiaccio: era gelida e non parlava. L’aveva sollevata altre volte, ma quella volta era diverso, lei era diversa, non era la ragazza che aveva lasciato e lo intuì solo guardando il suo volto bianco latte, i suoi occhi pieni di lacrime, le labbra rosse e i graffi che aveva sul collo.
La vide chiudere gli occhi, ma non la sentì rilassarsi tra le sue braccia. Era tesa come un arco.
 
Li riaprì solo quando sentì la voce del fratello.
Erano nel cortile di Grande Inverno e lì la fece scendere.
La vide gettargli le braccia al collo e poi sussurrargli qualcosa all’orecchio, Robb lo guardò.
Fu poi Robb a parlare “Portatele una coperta e datele subito qualcosa da mangiare, mandate da lei il Maestro e fate in modo che sia medicata.” gli uomini del Nord scortarono via Sansa, ma non prima che lei si voltasse verso di lui rivolgendogli un muto sguardo.
Robb si avvicinò a lui e con aria grave lo guardò dritto negli occhi “Tu non mi sei mai piaciuto.” ammise “Dalla prima volta che ti ho visto a Grande Inverno. Eri, e sei, una persona strana e pericolosa. Chiunque ti sta intorno muore o subisce le sorti peggiori! Sono stato contro di te da allora e quando ti ho rivisto quella sensazione non è né cessata né tantomeno diminuita, anzi.
Mia madre aveva insistito affinché Sansa scappasse con te dai nostri nemici, ma hai fallito. Solo gli dèi sanno cosa ha fatto il Bastardo a mia sorella!
Avresti meritato la decapitazione, ma ancora una volta mia madre ha intercesso per te permettendoti di combattere con noi uomini del Nord.” fece una lunga pausa “Oggi hai combattuto bene, e hai combattuto come uno di noi. Quindi grazie per questo. E grazie per aver trovato e portato sin qui mia sorella.
Hai reso un grande servigio.
Vuoi ancora quel denaro?” gli chiese.
Sandor avrebbe dato precedentemente qualunque cosa anche solo per avere qualche pezzo d’oro e d’argento, oggi? Niente valeva più come prima.
Sarebbe stato ricco e libero, ma… avrebbe sempre portato una catena al collo, una catena pesante da sostenere. Era quello il prezzo che doveva pagare lui per aver reso libera la figlia di Ned Stark?




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...buonasera, perdonate l'attesa per questo capitolo,
ma riprendendo a lavorare e studiando al tempo stesso 
non è molto semplice incastrare un momento tutto per me per poter scrivere.
Torniamo al capitolo, i nostri ce l'hanno fatta!
E ora? Sandor accetterà i soldi e andrà via?
Scopritelo nei prossimi capitoli, a presto (spero!)
 
  
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