INFERNO
Io peccai, mio signore,
perchè l'amore volli insegnare agli uomini.
Farisei d'animo e di virtù.
"L'amore è altro"
mi dissero in coro
puntando il dito su di me
"L'amore è amore"
Risposi io, col le guangie
sporche di lacrime
"Vile abominio,
la natura è meravigliosa,
come osi cadere nelle trame
del diavolo, senza accorgerti
che il signore è lì
e può salvarti da lui"
Sputaron sentenza
giudicando la mia insana coscienza,
che d'una donna
mi aveva fatto innamorare.
"Voi non capite e mai capirete
come l'amore a prescinder di tutto
amore rimane"
Ripetevo a me stessa
rifutando quell'insana promessa,
che il loro dio dall'inferno mi avrebbe liberato.
"L'inferno è la tua casa e tale resterà
se il diavolo altra donna amar ti farà"
Mi intimarono severi
sperando di costringermi a portare
una croce scura sul mio petto.
"O mi Iesu,
dimitte nobis peccata nostra,
salva nos ab igne inferni,
perduc in caelum omnes animas,
praesertim eas quae misericordiae
tuae maxime indigent"
Io all'inferno ci sto già
per colpa d'uomini come voi.
Ma se al vostro dio rivolgerò una preghiera
magari lui vi salvarà
e all'inferno insieme a me
non vi manderà!