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Autore: Kagome    19/01/2021    1 recensioni
"Provarsi" l'anello del cugino era stata davvero una cattiva idea. Félix si ritrova a indossare tuta di spandex nera, maschera e orecchie da gatto, a dover tenere a bada un Plagg furibondo e un cugino fuori di sé dal panico. L'unico modo per potersi liberare dagli impicci e togliersi l'anello è... baciare Ladybug! Sì, avete letto bene! Ce la farà il nostro eroe a togliersi dai guai, dovendo contare su un "aiutante" estremamente maldisposto? Ladrien, Ladynoir, Adrienette, Adrien!geloso e... magari un pizzico di Felibug? Romance, Humour, un po' di Angst... e un dolcissimo reveal!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Altri, Felix Agreste, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Plagg
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4 — Era la ragazza coi codini

"Adrien..." La ragazza si lasciò cadere sul pavimento, fissando il nulla, le braccia e le mani afflosciate sulle gambe e sulle ginocchia. "è... Chat Noir..."

"Eh? Ma davvero non lo sapevi?" chiese Félix scioccato. Ladybug scosse la testa.

Adrien non poteva vedere il viso della sua Lady da dove si trovava, ma sapeva che era il momento per lui di uscire allo scoperto. Lo sapeva, ma allo stesso tempo lo temeva. Il pensiero di affrontare la sua Lady ora che lo aveva scoperto, dopo la brutta figura che suo cugino aveva appena fatto, gli dava i brividi. Fece un respiro profondo e uscì in piena vista.

Félix lo guardò male, ed Adrien sospirò.

"Ma allora proprio non lo sapeva?" gli chiese il cugino. Adrien scosse la testa, ancora scosso. Plagg lo vide e volò immediatamente verso di lui. 

"Sapevo di non potermi fidare di lui, Adrien. Mi sta facendo morire di fame! Dimmi che hai portato il formaggio!" Adrien si accigliò e mise la mano nella tasca interna della camicia, tirando fuori una fetta di Camembert, che Plagg afferrò e abbracciò come se la sua vita dipendesse da essa. "MIA CREMOSITÀ!!!" piagnucolò il piccolo kwami nero, iniziando ad assaporare il suo cibo preferito. Rumorosamente, come al solito. Adrien si accigliò ancora di più.

Quando guardò di nuovo nella direzione di suo cugino, vide che Ladybug si era girata e lo stava guardando, con gli occhi quasi fuori dalle orbite per lo stupore. 

"Allora è vero," sussurrò lei.

Adrien arrossì. "Insettina..." Non riusciva a incrociare il suo sguardo. La mano gli andò automaticamente dietro la nuca in un gesto imbarazzato. "Scusami." 

Lei si alzò in piedi e si incamminò verso di lui, e Adrien serrò gli occhi, pensando che volesse schiaffeggiarlo, o peggio dargli un pugno in faccia come aveva fatto con Félix. Sapeva che se lo sarebbe meritato. Al cento per cento. Ma quando si accorse che era passato qualche minuto e non era successo niente, osò riaprire gli occhi e guardarla. La ragazza stava in piedi davanti a lui e lo fissava con stupore, il viso leggermente arrossato.

"Beh... almeno ci siamo tolti dalle scatole questa parte del reveal, meno male!" Plagg si guadagnò due occhiatacce a questa osservazione.

"Non doveva succedere così, Plagg!" disse Adrien, sconvolto perché sapeva che le cose non sarebbero più state le stesse da quel momento.

"E come allora? In un modo o nell'altro, un giorno Codini l'avrebbe scoperto. Sii grato che non sia tutta colpa tua!" Plagg si mise a testa in giù e gli sfiorò la guancia. "Andrà tutto bene, gattino. Non preoccuparti."

Ma Adrien si preoccupava. Osò lanciare una breve occhiata a Ladybug e gli si gelò il sangue nelle vene nel vedere come fosse ancora agitata, e scioccata. "Mi spiace che il fatto che sia io ti abbia delusa," mormorò, leggermente stizzito.  

Poi, si girò e marciò verso Félix, che non si era ancora mosso. Si fermò di fronte a suo cugino e lo guardò accigliato. "Perché diavolo hai richiamato la trasformazione?" 

"Mi aveva dato del bugiardo! Dovevo dimostrarle di non essere un’akuma!" ribatté Félix. "Poi non volevo che mi sbattesse di nuovo la testa sul pavimento! Quella ragazza è pericolosa!"

"Aveva tutto il diritto di picchiarti! Ti ha detto di smetterla e tu non l'hai ascoltata! Cosa avevi in ​​testa? Chat Noir è un gentiluomo, non si sarebbe mai imposto in quel modo alla sua Lady!" lo rimproverò Adrien.

"Ehi!" Adesso anche Félix lo guardava con rabbia. "Senti chi parla! Mi hai mollato lì, senza prestarmi il minimo aiuto! Avevi detto che mi avresti aiutato a escogitare un piano, e invece ti sei nascosto! Cosa pensavi potessi fare? Non sono mica te!"

"Recitare Shakespeare era di sicuro una cosa che io non avrei mai fatto!" ribatté Adrien.

"Che ne so io? E poi non ho molta esperienza in queste cose." Arrossì e distolse lo sguardo. "Papà si è dichiarato alla mamma con quel sonetto. Alla mamma è piaciuto, lo avrà ripetuto un milione di volte che le è piaciuto!"

Adrien si sentì di nuovo in colpa per aver lasciato Félix da solo. "Non avevo scelta, dovevo nascondermi. La mia Lady stava arrivando e io non portavo la maschera!"

"Quello lo capisco. Ma non capisco perché tu non abbia detto niente i tre quarti d'ora precedenti! Continuavi a fissare il vuoto e sospirare come un idiota!" lo accusò Félix.

"Non era una cosa facile!" Adrien arrossì, ma arrossì ancora di più quando notò che Ladybug si era avvicinata. "Ti ho detto c-che io… sono i-innamorato di lei..." L’aveva sussurrato con un filo di voce, ma aveva iniziato immediatamente a sudare freddo. "Non potevo... non sono riuscito a mantenere il sangue freddo per..."

"Per escogitare un piano per aiutare me a baciarla?" disse Félix con un ghigno.

Adrien sospirò. "Già." Lanciò un'occhiata a Ladybug e rimpianse di averlo fatto.Il viso della ragazza era quasi più rosso della sua maschera.

"Tu… sei innamorato di me?" sussurrò lei.

Maledizione...

"Uh... beh, pensavo... fosse a-abbastanza... chiaro... My Lady..." La sua faccia aveva probabilmente assunto una sfumatura violacea ancora sconosciuta al genere umano. "Con tutte le v-volte che flirtavo con te, e poi la d-dichiarazione d’amore sul terrazzo c-con le candele, e le rose, e tutto il resto…" aggiunse in fretta, evitando accuratamente di alzare lo sguardo. "E il fatto che tu avessi m-menzionato di amare un altro!”

Ladybug sussultò, e improvvisamente Adrien si rese conto di cosa fosse diverso questa volta. Vero, le aveva dichiarato il suo amore eterno tantissime volte come Chat Noir, ma mai come Adrien. Questa era la prima volta che lo faceva al di fuori della maschera. Ed era difficile. Molto più difficile di quanto pensasse. 

"Cos'è questa storia del bacio?" Ladybug sembrò agitarsi ancora di più.

"Allora, adesso ti spiego io, Codini." Plagg finì di mangiare una fetta del suo amato Camembert, poi volò davanti al viso di Ladybug, fissandola con le zampe incrociate sul petto. “Il signor Stilton qui...”

Non sono il signor Stilton...” sentenziò Félix, rivolgendo un’occhiataccia a Plagg.

Plagg tossì. “Dicevo ... oh sì. Il signor Stilton qui presente... si è messo al dito un Miraculous che non gli apparteneva. L’anello ha un sigillo di protezione, come anche gli orecchini. Se viene indossato da una persona che non sia il portatore ufficiale, l’anello gli si sigilla sul dito. Il signor Stilton qui ha bisogno che tu lo baci in modo che il mio gattino possa riavere l'anello, e siamo tutti felici e contenti." La osservò mettendosi sottosopra. "Chiaro?"

"Come... ha fatto a..."

Adrien sospirò. "Plagg mi ha sporcato la camicia di gorgonzola, e mi sono arrabbiato con lui." Sospirò di nuovo: "Mi sono tolto l'anello per farmi la doccia. Félix è arrivato questo pomeriggio con sua madre ed è entrato in camera mia mentre ero in bagno."

"Era una doccia MOLTO lunga!" mormorò Félix con le braccia serrate sul petto.

"Dovevo togliermi quell’odore disgustoso di dosso! Ti è mai caduto addosso il gorgonzola? Ha un odore TERRIBILE!" sbuffò Adrien. "Comunque... esco dalla doccia e trovo Plagg che cerca di colpire Félix con qualsiasi oggetto pesante e contundente che possa trovare. Così scopro che mi ha rubato l'anello!"

"Lo stavo solo provando! Non volevo rubarlo! Non pensavo ci fosse niente di male!"

"Non avevi il diritto di provarti il mio anello!"

"Se non volevi problemi, potevi tenerti il tuo prezioso anello al dito!"

"Cleptomane!"

"Rapunzel!"

"Rimangiatelo!"

"Mai e poi mai!!"

I due ragazzi sentirono una mano li afferrava per la collottola. Si voltarono allo stesso tempo e videro una Ladybug molto irritata, con una mano sulla collottola di Adrien e una su quella di Félix, ergersi in mezzo a loro con gli occhi socchiusi. 

"BASTA!" ruggì la ragazza. "Che avete, cinque anni?" I due divennero rossi come peperoni. 

"Ma..." dissero all’unisono.

"NIENTE MA!" La furia nei suoi occhi fece rabbrividire Adrien. Era davvero la stessa ragazza timida di poco prima? Sentendolo rabbrividire, lei fissò lo sguardo proprio su di lui. "Mi aspettavo di meglio da te, Micetto." 

Adrien abbassò lo sguardo per la vergogna.

"Plagg?" disse poi lei, cercando con gli occhi il kwami ​​nero. "Che tipo di bacio dev’essere?" 

La bocca dei ragazzi si spalancò per lo stupore. Entrambi non avevano nemmeno preso in considerazione l’idea che potesse trattarsi di un semplice bacino sulla guancia. 

"Bella domanda, Codini. Mi dispiace darti la brutta notizia, ma deve essere un bacio vero, sulle labbra." Sbuffarono tutti e tre. Plagg gli lanciò uno sguardo divertito e si spostò all’ombra, allontanandosi.

"E va bene. Ho già baciato quest’idiota quì una volta, per toglierlo dai guai." Lanciò un'occhiataccia ad Adrien e aggiunse sibilando: "Questa volta avrò bisogno di disinfettarmi la bocca!" Lanciò un’altra occhiataccia ad Adrien e poi lo liberò dalla sua presa e si voltò verso Félix.

Lo sguardo le si addolcì un pochino, notando quanto fosse imbarazzato e agitato il ragazzo. Gli fece un piccolo sorriso e gli mise una mano sul petto, sentendo il cuore di lui iniziare a fare gli straordinari. Lo prese per il bavero, tirandoselo vicino, e con decisione posò le labbra sulle sue.

Rimasero avviluppati l’uno all’altra per un momento che sembrò eterno per il povero Adrien. Ladybug mise un braccio attorno al collo di Félix e lui, dopo lo shock iniziale, iniziò a stringere la vita della ragazza, timidamente. Adrien poté solo guardare, piangere e… tenere il broncio.

Quando le loro labbra si staccarono, i due si guardarono per un lungo istante. Poi Ladybug  disse piano: "Scusa se ti ho picchiato. Di solito non sono così violenta."

"Colpa mia," ammise Félix senza fiato. "Non ti ho ascoltato di nuovo. Avrei dovuto, e io... chiedo scusa." Si staccò da lei (a malincuore?), guardò in basso e si diresse traballando verso il sedile dove le aveva recitato il sonetto di Shakespeare. Si sedette, quasi piombandoci sopra. "Mi sento... stordito."

"Anch'io," disse Adrien, che ancora non riusciva a togliersi dalla testa l’immagine di quello che aveva appena visto. Si avvicinò al sedile, si asciugò le lacrime e si sedette accanto a suo cugino, ancora sbalordito oltre ogni dire. 

"Signor Stilton?" Adrien tese una mano verso Félix. "Il mio anello".

Félix gli lanciò un'occhiataccia, ma si tolse l'anello dal dito e glielo restituì. Adrien lo indossò e lanciò un profondo sospiro di sollievo quando sentì la sensazione familiare del metallo che gli si avvolgeva attorno al dito.

Plagg, che era scomparso quando Félix si era tolto l'anello, ricomparve di nuovo in un lampo di luce, e sembrò più che sollevato nel vedere l'anello di nuovo al dito di Adrien. 

"Era la ragazza coi codini," mormorò Félix all'improvviso.

"Eh?!" chiese Adrien perplesso: "Che ha fatto la ragazza coi codini?"

"Quella che ha detto che ti amava. Nel video dei tuoi amici." 

"Oh." Il video... sì. Se n’era quasi dimenticato. 

Aspetta... che cosa? "Scusa, potresti ripetere?"

Félix sospirò. "Ha detto che ti amava e che sarebbe stata sempre al tuo fianco. La bella ragazza con i codini." Guardò Ladybug, che sembrava di nuovo accigliata e in preda al panico. Perché?

Félix aggrottò la fronte e si portò una mano al mento mentre guardava di nuovo Ladybug, con grande attenzione. "In realtà... correggimi se sbaglio... ma..."

"Cosa?" Lo sguardo di Adrien seguì quello di Félix e si posò su una Ladybug rossissima in volto. Perché era più agitata ora di quando aveva baciato Félix?

Félix iniziò a ridere. All'inizio fu solo una risatina, ma più passava lo sguardo tra suo cugino e Ladybug, più la sua risata diventava più genuina, finché non iniziò a piangere dalle risate. "Non te lo dico!" Ridacchiò di nuovo "Devi capirlo da solo!" Adrien lo guardò male a quelle parole, ma stava per ribattere qualcosa quando Ladybug lo interruppe.

"Félix?" Il ragazzo guardò verso l’eroina a pois e fu sorpreso di vedere che si era inginocchiata accanto a lui e lo guardava dritto negli occhi. "Ti prego, non farne parola con nessuno." Lo fissò con aria estremamente seria e accigliata: "È molto, MOLTO importante che le nostre identità rimangano segrete". Il suo cipiglio e la sua enfasi sulla parola "nostre" fecero capire a Félix che Ladybug aveva capito tutto.

“Ehm,” iniziò lui, ma Ladybug lo interruppe.

"Se osi dire anche una sola parola, giuro su Dio che ti acciufferò e ti rimetterò l’anello al dito." Gli sorrise e si alzò, incrociando le braccia sul petto. "E non ti bacerò una seconda volta!" Ma rimase sbalordita nel vederlo sorridere di rimando e alzarsi in piedi. 

"Allora dovrò andare alla stampa, signorina 'Ti amo, sarò sempre qui al tuo fianco, Adrien...'" Vide Ladybug diventare viola e lanciò uno sguardo significativo al cugino. Adrien aveva spalancato gli occhi per lo shock. Félix sorrise di nuovo. Poi, avvicinò il viso all’orecchio di Ladybug e sussurrò: "Quello era il mio primo bacio. Se non funziona con Rapunzel, chiamami..."

Le fece l'occhiolino, facendola arrossire di nuovo; poi si allontanò fischiettando e raggiunse un punto vicino alla grata di sicurezza che proteggeva i visitatori dal cadere dalla torre. Da lì poteva tener d’occhio i piccioncini, ma non era tra i piedi. 

Parigi era bellissima, come sempre, le luci della città erano ancora accese, e risplendevano nell'oscurità. Félix fissò il panorama per un po’ e poi si voltò a guardare i due ragazzi, che erano impietriti, ancora esattamente nella stessa posizione in cui li aveva lasciati; si fissavano a bocca aperta, in silenzio.

Idioti, pensò divertito.

Ci vollero almeno cinque minuti, anche se a lui era sembrata quasi mezz'ora. Ma infine, sentì Adrien dire con un tono di voce scioccato: "Marinette...?" 

"Tikki, ritrasformami", venne quasi subito dopo.

Plagg volò accanto a lui e si sedette sulla sua spalla. 

"Si stanno ancora baciando?" chiese al kwami con uno sguardo indecifrabile sul viso.

Plagg sospirò. "Sì. Tutta questa sdolcinatezza ucciderà le mie papille gustative!" Fece il gesto di qualcuno che gli tagliava il collo, ma Félix ebbe la sensazione che fosse tutta scena. Guardò i due piccioncini, che si stavano ancora baciando. Quel cretino di suo cugino... aveva tutto nella vita.

Sospirò e guardò Plagg, che stava ancora fingendosi disgustato dalla scena dietro di loro.  

"Davvero, Plagg. Il formaggio inglese non è poi così male…” disse al kwami.

"Potrei accettare l'offerta, ragazzo", disse il piccolo Dio della Distruzione. "Ma solo se mi prendi il Cornish Truffle!"

"Affare fatto!" Félix gli mostrò il mignolo e Plagg lo strinse con fare d’intesa.

 

Fine.


Nota dell'autrice: 

Ma ciao! Eccoci arrivati ​​alla fine! ^ - ^ 

Spero che non mi uccidiate per questo finale (o meglio, so che forse vorreste uccidermi, ma io corro veloce!) Cosa posso dire ... Adoro i miei idioti coi prosciutti sugli occhi, Adrienette forever, ma amo anche il mio Félix. 

Che ne pensate? Vi è piaciuta? Non vi è piaciuta? Sono curiosa di sapere cosa ne pensiate. 

Ancora una volta, grazie mille a Matteo ‘Genxha’ e a Maria Lace! Vi voglio bene :)

Ora ... Sto scrivendo nuovi progetti e presto li tradurrò per tutti voi. Aggiornerò presto.

Fino ad allora, 

Bug out!

   
 
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