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Autore: Marc25    25/01/2021    1 recensioni
La storia è un What if, per il semplice motivo che Naruto, appena tornato dall' incontro con Sasuke (dopo il raduno dei cinque Kage) sa già che tobi/"Madara" ha dichiarato guerra e che ci sarà la grande alleanza ninja.
Trama: Nella nuova Konoha(ricostruita dopo l'attacco di Pain), in una notte tranquilla un uomo viene ucciso per strada, il Team 7 viene incaricato di indagare sull'omicidio. Si scoprirà essere un caso non semplice che metterà a dura prova Kakashi, Sakura e Naruto che saranno loro malgrado messi difronte anche ai loro tormenti interiori.
Genere: Introspettivo, Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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~~Cap 6 – Il bambino

Eiko tornò a raccontare la sua storia rivelando dettagli inquietanti:

Da quel giorno il mio amore per Nash finì, io per lui ero soltanto una schiava e la cosa peggiore di cui ancora oggi mi vergogno è che per mesi ho accettato questa condizione, come vi dicevo prima pensavo di essere forte ma non era vero.
Continuavo a uscire solo con Nash, la maggior parte delle volte era per incontrare i suoi soci, quando mi ribellavo o semplicemente quando gli gridavo contro mi picchiava, stando attento a non colpire la faccia o parti del corpo facilmente visibili, all’inizio per lo meno.
In verità cercavo di mandare dei segnali il più possibili evidenti quando uscivamo ma Nash non era uno stupido e quando uscivamo incontravamo gente come lui, quindi era tutto inutile. Io ero sola e avevo perso le speranze, pensavo che il Mondo andasse così e che tutti fossero uguali. Poi conobbi Luke.


Sakura: << Luke, il collega di suo marito? >>

Già, Nash un giorno invitò Luke a casa nostra, cercava di convincerlo di continuare a fidarsi di lui, anche il suo collega era perplesso di guadagni che a lui non risultavano ma Nash gli aveva assicurato che era tutto lecito e Luke che credeva nel suo amico lasciò le cose come stavano. Nash probabilmente aveva ingannato anche lui.

Naruto: << Sta dicendo che lo stretto collaboratore di Nash non sapesse degli affari sporchi del suo collega? Non lo trova un po’ assurdo? >>

Ho creduto che Nash mi amasse prima di quello che vi ho raccontato e quindi forse non dovrei credere neanche a Luke, che addirittura era socio di Nash, ma forse perché sono una inguaribile romantica o forse perché lui fu l’unico a percepire che qualcosa tra me e Nash non andava, forse è per quello che mi fido.

Sakura: << Cosa è successo di preciso? >>

Quel giorno Nash disse che doveva occuparsi di un loro cliente.
Luke: << Nash, posso pensarci io >>
Nash: << Ma no, ci penso io, ci ho parlato io per primo >>
Luke: << Nash, io lo so che grazie a te abbiamo degli ottimi acquirenti e guadagniamo bene, ma è tutto legale, giusto? >>
Nash: << Lo sai >>
Pensai che quell’uomo dovesse essere  di una ingenuità disarmante.
<< Eiko, prepara un buon pranzo per Luke e me, tornerò tra circa un’ora >> concluse Nash, detto questo se ne andò.
:<< È meglio che mi metta all’opera, vado in cucina, lei si metta pure comodo >>
Luke: << Posso aiutarla? >>
:<< Non saprei in che modo >>
Luke: << Almeno le faccio compagnia >>
Feci un sorriso leggero e annuì.
Iniziai a prendere i primi ingredienti che mi servirono, presi un coltello e iniziai a tagliare, Luke mi osservava, dopo un po’ di tempo mi disse: <<  È molto brava >>
:<< Grazie ma sta solo tagliando per ora >>
Luke: << Nash non è stato molto cortese con lei, le ha dato un ordine e non la ha neanche nominata come commensale >>
:<< Era implicito >>
Luke: << Nash sa essere insensibile, noi siamo amici ma a volte anche con me usa un tono di comando, forse non se ne rende conto >>
:<< Ha un carattere particolare >>
Luke: << Lei lo detesta, vero? >>
A quel punto mi tagliai, quella frase aveva colto nel segno, eppure ci eravamo scambiati poche parole e lui aveva capito subito il sentimento che provavo. Io mi succhiai il dito ferito ma Luke disse: << Ho delle basi mediche , faccia vedere >>
Gli mostrai il dito, dalla sua mano uscì una luce verde, mentre era attento a curare quella minima ferita, lo guardai, alto quando Nash, capelli rossi corti, occhi castani, molto carino.
Era stato perspicace, gentile ma anche Nash lo era stato a suo tempo, non potevo fidarmi di un amico di Nash ma poi lui mi guardò intensamente e ripetè la medesima domanda: << Lei lo detesta, vero? >>
Rimasi un po’ imbambolata, poi distolsi lo sguardo e dissi: << Se non mi sbrigo, Nash tornerà e non sarà pronto niente, mi scusi e grazie per il dito >>
Luke annuì ma il mio non rispondere aveva confermato la sua tesi, non sapevo ancora quanto sarebbe stato d’aiuto.


Per farvela breve,  altre 4-5 volte Luke e io fummo lasciati soli, tanto bastò per avvicinarsi, iniziammo col darci del tu, con il mio aprirmi su ciò che subivo con  Nash, e il suo rimanere sconvolto nello scoprire quanto in basso si era spinto il suo amico. L’ultima volta in quella casa, io, appena Nash se ne andò, mi feci trovare in camera da letto, ero semplicemente seduta ai piedi del letto, Luke si fermò sul ciglio della porta, io a quel punto gli indicai il posto accanto a me, ci guardammo intensamente, io nei suoi occhi vedevo l’amore, non avevo mai visto quello sguardo con Nash, lo baciai, era già la seconda volta ma quel giorno facemmo anche l’amore. L’amore, non solo sesso.

Quel giorno era il più bel giorno della mia vita ma fu anche il preludio del più brutto.
Luke: << Eiko, ti fidi di me? >>
:<< Sai che per me è difficile fidarmi al 100% però sei la persona di cui mi fido di più >>
Luke: << Allora usciamo, quando ci sono io Nash non può chiudere la porta a chiave >>
:<< Sei il suo socio >>
Luke: << Rompo la società >>
:<< E anche se fosse, saprebbe dove cercarmi e avrebbe diritti su di me che tu non hai >>
Luke: << Troveremo un modo >>
: << Sono in cinta >>
Luke: << Ma abbiamo appena fatto l’amore!  >>
: << Se lo avessi saputo lo avresti fatto? Ecco, appunto. Ora vai, tra poco torna Nash, non credo che ti inviterà di nuovo, ha intuito una certa complicità tra di noi, addio Luke >>
Luke: << Ma che dici? Eiko io..
: << Va via! Ti sto cacciando. Inventerò una scusa con Nash >>
Mentre Luke usciva mestamente ma arrabbiato dalla porta di casa mi disse: << Eiko, quando uscirai da questa prigione dorata troverai me ad aspettarti >>
Quando se ne andò scoppiai a piangere.

Appena tornato Nash gli diedi la notizia, fu raggiante di gioia e per un mese tornò ad essere il marito amorevole di una volta  ma io non ci cascavo più e comunque non lo amavo più.
Dopo quel mese tornò a picchiarmi peggio di prima, stavolta non poteva in pancia, così prendeva le braccia, la faccia, le parti che prima evitava perché erano scoperte, si, da ormai un po’ di tempo non mi presentava più agli “acquirenti” e alle loro mogli.
Amavo mio figlio ma odiavo fosse il figlio di Nash.

Un giorno ero chiusa in casa, guardavo la porta, ero al quinto mese di gravidanza, decisi che sarei uscita a qualunque costo, così presi un coltello e aspettai Nash.
Appena entrò dalla porta, io in cima alle scale puntai il coltello alla pancia e gli dissi: << Se non mi fai uscire di qui uccido nostro figlio >>
Lui fu colto alla sprovvista ma poi mi disse: << Avanti, fallo. Solo perché sei mia moglie, non vuol dire che tu sia l’unica che mi sta dando un figlio, altre tre donne sono in cinta di me. Oh, guardati, non pensavi mica ti fossi fedele >>
La mia mano col coltello tremava, lo lasciai cadere, nel frattempo lui misi era avvicinato con uno sguardo tra il felice e il pazzo, mi prese i capelli: << Oggi ti faccio uscire, non sei più bella come prima >> mi disse
Mi spinse per le scale.
Io ero esterrefatta, ero per terra, sentivo del dolore in pancia e dissi: << il bambino, il nostro bambino >>
Per tutta risposta Nash una volta sceso dalle scale…. mi.. diede due calci.. in pancia, anche le ultime speranze me le aveva tolte, iniziò a uscire del sangue e abortii.


Eiko non riuscì a trattenere le lacrime nel raccontare ciò, prese un fazzoletto ricamato molto elegante, si asciugò le lacrime e continuò il suo racconto.


Strisciai fuori dalla porta, lui se ne stava già andando e a quel punto lo gridai on tutta la forza che avevo contro di lui: << Che tu sia maledetto! Ti auguro che come hai ucciso tuo figlio, anche gli altri che stai aspettando muoiano, non devi avere discendenti >>
Senza più forte svenni, mi risvegliai in ospedale dopo qualche giorno e vicino a me c’era Luke, gli sorrisi, poi feci mente locale e capii perché ero in ospedale, istintivamente mi toccai la pancia e non trovai ciò che cercavo, chi cercavo.
Il giorno dopo, era sempre presente Luke, si presentò un dottore contrito che mi spiegò che era quasi impossibile per me avere un altro figlio, le lacerazioni subite, la perdita di questo bambino avevano compromesso tutto. Cercai di mostrarmi forte, quasi indifferente alla notizia ma quando Luke mi abbracciò scoppiai a piangere.


<< E tutto questo circa un anno fa, voi siete i primi a cui racconto tutta la vicenda, oltre a Luke. >>
Naruto aveva le lacrime agli occhi ma aveva anche una rabbia dentro per quella storia, la matita che aveva in mano per prendere appunti era spezzata in due.
Sakura aveva le lacrime che le rigavano le guance

Eiko: << Io non l’ho ucciso ma chiunque sia stato non merita la galera e io lo ringrazierei >>
La “fredda e insensibile” Eiko si stava alzando dalla sedia ma le emozioni appena raccontate la sovrastarono e scoppiò a piangere come aveva fatto quel giorno tra le braccia di Luke. 

 

   
 
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