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Autore: pippobaudo_    26/01/2021    2 recensioni
Courtney 'Wallis', eccezionale tirocinante presso il migliore studio legale del Canada e moglie di uno degli uomini più potenti della città... se solo se lo ricordasse.
Aiutata da un'acida coinquilina, un'artista gotica e un criminale con un'indecente cresta verde, riuscirà a ricostruire la propria vita passata tassello dopo tassello e a colmare il vuoto lasciato da uno spiacevole trauma?
Genere: Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Courtney, Duncan, Gwen, Heather | Coppie: Alejandro/Heather, Bridgette/Geoff, Duncan/Courtney, Duncan/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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VENERDI’ 25 DICEMBRE 2020
 
SCOTT
Era una sensazione di cui non sapeva di aver avuto la mancanza, fino a quel momento.
Si erano riuniti attorno ad una tavola imbandita di ogni leccornia, dal tacchino ripieno con tanto di portate di accompagnamento – tra cui patate al forno, verdure e salse di ogni genere – ad uno dei suoi piatti preferiti, la tourtière canadese. Le sue papille gustative erano andate in tilt davanti a quell’esplosione di gusti, e il tronchetto al cioccolato era stata la botta finale.
Con la pancia piena e le palpebre pesanti si era gettato su uno dei divani nella saletta adiacente con il resto dei ragazzi, Alejandro alla sua sinistra, davanti al fuoco scoppiettante del caminetto (per non parlare del cliché della neve a Natale, al di là della finestra).
Rispetto a giorni prima, quello che stava vivendo sembrava qualcosa di surreale, un cambio di scena inaspettato, ed era contento di poterlo condividere con Courtney e i suoi amici… meno qualcuno, però. Bridgette e Brody avevano rinunciato a passare le vacanze natalizie con tutti quanti loro, per non rovinare le festività al gruppo e, soprattutto, ritenendolo un torto nei confronti di Geoff. Sospirò cercando di mettere da parte (almeno a Natale!) quella ferita aperta.
 
'Sigaro?' domandò Damien dal nulla, seduto su una poltrona.
 
'Passo' rispose il rosso con uno sbadiglio.
 
'Io non fumo' affermò il latino, gli occhi fissi sul paesaggio bianco alla finestra.
 
'A che pensi?'.
 
'José è scappato e non so se sia un bene o un male' disse Alejandro rabbuiandosi.
 
'E i due che abbiamo catturato, Jacques e Stephanie?' deviò il discorso Scott portando lo sguardo sui due Kobra, Damien e Devin.
 
'Mio caro Wallis, non fare domande di cui non vuoi sapere la risposta' disse il primo con fare molto eloquente; al suo fianco, Devin si portò un pollice all’altezza della gola, tracciando un’immaginaria linea retta, parallela al terreno. 'Ma tranquillo, Wallis: il nostro è stato un lavoro pulito'.
Scott ebbe quasi paura quando notò lo scintillio negli occhi grigi di Damien… meglio tenere la guardia alta con un tipo simile. 'Comunque, non voglio importunarti più del dovuto dato che è Natale, ma ti rammento che abbiamo un accordo noi due'.
 
'Che io intendo rispettare, ma per quanto riguarda i miei uomini decideranno loro se proseguire o meno visto quanto accaduto'.
 
'Beh, credo che uno di voi abbia già fatto la sua scelta' e Devin indicò loro un angolo della stanza dove, appartanti a sussurrarsi cose all’orecchio e con i volti rossi, si trovavano Jasmine e Shawn, sorridenti come non mai. In un certo senso gli ricordavano Bridgette e Geoff… basta con questi pensiere, Scott!
 
'Per non parlare del duo di nerd' commentò Lightning facendo un cenno nella direzione di Topher e Noah, i bicchieri di vino in alto, mentre cantavano terribilmente e biascicavano parole a caso, il tutto sotto lo sguardo inceneritore di Sky, disturbata dal frastuono inutile che stavano creando.
 
'Ma ditemi, come avete rimediato quello lì?' chiese invece Scott curioso accennando al tipo camuffato da mago, Leonard, rintanato in una specie di fortino composto da coperte e cuscini con uno strano libro tra le ginocchia e un lungo bastoncino nella mano destra.
 
I Kobra si scambiarono degli sguardi confusi. 'Io… non ne ho proprio idea' confessò Devin. 'Ce lo siamo ritrovato nel gruppo di punto in bianco'.
 
'Apparso dal nulla' commentò Damien meditabondo. 'Quasi per magia'.
 
'Ora che ci penso la cosa è abbastanza inquietante' terminò Cole raggiungendoli con un vassoio. 'Chi vuole un caffè?' continuò poi nella loro direzione, un sorriso stampato in faccia. Non appena Scott vide le tazzine colme di liquido marrone, con tanto di panna e biscotti farciti al cioccolato in una ciotola a parte, lo stomacò cominciò a fare le giravolte. 'O preferite un digestivo?'.

 
 
 
HEATHER
Lei, Courtney e Gwen erano in cucina a lavare le stoviglie o a salvare gli avanzi del pranzo – o meglio, avevano accampato quella scusa per rintanarsi in una stanza a parte, lontano da tutti, per parlare tranquillamente. Figuriamoci se lei si metteva a pulire qualcosa.
'Ergo, avevo ragione io' concluse l’ispanica asciugando un tegame. 'Sapevo che dietro il mio incidente si celava dell’altro'.
 
'Sì, sì, va bene' la assecondò Gwen mettendo un punto a quel racconto infinito. 'Piuttosto, come sta andando allo studio legale?'.
 
'I soci lo stanno mandando avanti, ma francamente non so come funzioni ora la gestione… dovrei informarmi'.
 
'E… tuo padre?'.
 
Courtney stava dando loro le spalle, rivolta al lavandino, il rubinetto aperto. La vide alzare ed abbassare le spalle lentamente, forse per fare un profondo respiro. 'In carcere se la spassa. D’altra parte è con il suo amico McCord, no?'.
 
'Mi dispiace, Court'.
 
'Anche a me' confessò la spagnola, stringendo il bordo del lavabo. 'Ma quella che mi ha delusa più di tutti è stata mia madre: la polizia le ha raccontato per filo e per segno cosa quei due hanno combinato eppure si ostina a difendere suo marito; e cosa peggiore ha nascosto a me, sua figlia, la verità' e Heather poté sentire la voce spezzata dell’amica. Era la seconda volta che la vedeva così distrutta a causa dei genitori, la prima volta quando questi avevano deciso di tagliare i ponti a causa di Scott – cosa di cui ovviamente Courtney non aveva memoria.
Non seppe come ma il suo corpo si mosse in automatico, così come quello della gotica, le braccia di entrambe si spalancarono e avvolsero la spagnola in un forte abbraccio di gruppo. Doveva essersi davvero rammollita se ora si trovava avvinghiata a quella maniera. Ma ciò che la sorprese ancor di più fu l’aggiunta di altre braccia (muscolose) attorno a loro.
 
'Non so che cosa state festeggiando, ma io sono piuttosto bravo con gli abbracci' disse Cole con un sorriso raggiante.
 
'Ehi, ehi, ehi' quasi urlò una voce accanto alla porta. 'Non vorrete mica escludermi, vero?' e Topher si gettò su di loro, più euforico del normale. Per quel giorno di festa lasciò correre, ma si ripromise che prima o poi avrebbe preso da parte il castano e gli avrebbe fatto un bel discorsetto sull’alcolismo.
Dio, da quando si preoccupava per gli altri?!

'Che bel quadretto' commentò Damien gustandosi la scena con un sigaro tra le labbra, seguito a ruota libera da Scott e Alejandro, forse richiamati dagli schiamazzi di Topher.
Il latino la osservò con un leggero sorriso tra le labbra, e in quel preciso istante si sentì più rasserenata, consapevole che con i suoi amici accanto avrebbe potuto abbattere – nuovamente - qualsiasi ostacolo.





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ANGOLO AUTRICE:
Ciao ragazzi! Scusate per l'enorme ritardo ma tra lo studio e la sessione il tempo è sempre poco. Comunque, con questo (breve) capitolo ho voluto regalare un attimo di pace ai nostri protagonisti e sistemare le ultime questioni (vedi il destino di Stephanie e Jacques, o quello del padre di C). Il prossimo sarà l'EPILOGO e la fine di tutto. Mi mancherà questa storia D:

Se siete giunti fino a qui, grazie mille di tutto <3
 
   
 
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