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Autore: Nuage_Rose    28/01/2021    2 recensioni
Dal primo capitolo:
"I suoi denti stridono, una strana sensazione prende strada nel suo cuore: gelosia e invidia. Non capisce nemmeno perché. Adrien non è abituato a questi sentimenti. Eppure ci sono, stanno per scoppiare dentro di lui. Vede Luka avvicinarsi alle labbra scarlatte di Marinette ed allora non ne può più: le sue mani si chiudono a pugno e si alza, spiazzando Kagami."
SPOILER!: Ambientata dopo il film Miraculous World: New York - Eroi Uniti
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Kagami Tsurugi, Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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2. Sogno


La bacia, sentendo il calore del suo corpo. La stringe, la vita sottile coperta da un pigiama estivo. Le accarezza il viso, candido e dalle guance rovente. Sospira il suo nome, appena un attimo, prima di ripiombare sulle sue labbra scarlatte. Passa una mano tra i capelli di lei, corvini e morbidi. La sente sua, è inebriante. La sente dire il suo nome e la stringe ancora di più a sé…

La sveglia. Adrien sente la sveglia. Apre gli occhi lentamente, il sole di Parigi li colpisce dolcemente. Il ragazzo capisce che è mattina e che quello che ha fatto era un sogno. Ma… non ricorda molto.
Ricorda solo che era nei panni di Chat Noir, per forza: non bacerebbe mai una ragazza con tanto trasporto da Adrien. Arrossisce, ricordando quel sogno così vivido e strano per lui.
Decide di alzarsi ed andare in bagno, una bella doccia fredda è la cosa migliore per svegliarsi e tornare nella realtà. Si domanda ancora chi fosse, la ragazza che stava baciando nel sogno. Non ricorda il suo nome, non ricorda altro se non i capelli mori di lei. Si chiede se fosse Kagami, non ha mai sognato una ragazza prima di allora. Ma non sembrava lei, quel bacio era pieno di fuoco e desiderio.
Con Kagami non è così, non lo è mai stato. Adrien aveva semplicemente pensato che, col tempo, avrebbero superato ogni imbarazzo e sarebbero diventati più complici e che quindi anche i baci, come il resto dei momenti di intimità, sarebbero stati più emozionanti. Inizia a pensare di essersi sbagliato, stanno insieme da quasi un anno e le cose non sono cambiate.
Sulla carta, non c’è proprio nulla di cui lamentarsi, ma dentro di sé inizia a sospettare che qualcosa non vada bene. E poi… non riesce a togliersi dalla testa gli occhi azzurri di Marinette. Assomigliano incredibilmente a quelli di Lady Bug. Non sa se parlarne con Plag, l’ultima volta che aveva pensato che le due fossero la stessa persona, aveva scoperto che così non era. Ma quel colore, il colore degli occhi della sua partner era unico e non lo avrebbe mai potuto confondere.
Qualcosa non torna, ha il sospetto che la sua compagna di classe nasconda qualcosa e anche il suo amico Kwami.  Mentre l’acqua scompiglia i suoi capelli biondi, il ragazzo scuote la testa e si dice che forse dovrebbe pensarci due volte prima di dire qualcosa di stupido e potenzialmente rischioso per la sua identità segreta. Dopotutto, si è già sbagliato una volta, perché non dovrebbe succedere di nuovo?

Nino ride di gusto, quasi facendosi uscire il frappè al cioccolato dalle mani: “Amico, hai sognato di pomiciarti una ragazza e credi che non fosse Kagami? Wow, sei messo male… direi che è un campanello di allarme. Io non volevo farmi i fatti tuoi, fratello, ma ho sempre detto che lei non è la mora giusta per te…”
Adrien sobbalza sulla sedia del fast food e domanda, incuriosito: “Quindi tu sai chi potrebbe essere la ragazza del mio sogno?”
Nino sospira, esasperato. Non ricorda nemmeno più le volte in cui ha cercato di far aprire gli occhi al suo amico, ma tentare un’altra volta non gli costa nulla. Beve un po’ di frappè dalla cannuccia verde: “Dunque, vediamo… quali altre more conosci oltre a Kagami?”
Alza un sopracciglio, mentre guarda Adrien pensarci intensamente. Al ragazzo viene in mente solamente Lady Bug come altra mora della sua vita… finché non gli tornano in mente i codini di Marinette, le labbra di Marinette mentre sta per baciare Luka… Già, Luka. Adrien abbassa lo sguardo: “Non mi viene in mente nessuna. Tutte le more che conosco oltre a Kagami sono… occupate. E sono soltanto mie amiche.”
Nino allora prende una patatina da Adrien, glielo deve per la fatica con cui gli sta facendo fare il ragionamento che da anni gli sfugge. “Sei sicuro, amico? Non mi risulta che siano sposate o che… e nemmeno tu. Sai, se ti senti così forse… dovresti lasciare Kagami. Mi ricordo del tuo racconto su come ti sei sentito quella volta del pic nic vicino alla torre Eiffel, fratello… e tu?”
Il biondo scuote la testa, negando: “Ma no, sicuramente mi avrà solo fatto strano vedere Marinette mentre stava per… baciare Luka.”
Nino ride ancora più forte di prima: “Lo hai detto come se fossi sul punto di vomitare alla sola idea! Amico mio, pensaci su.” Adrien fece una smorfia poco convinta: “Comunque non voglio lasciare Kagami per una mia sciocca insicurezza o per uno stupido sogno che non significa nulla, non sarebbe giusto e potrei ferirla.”
L’amico fece spallucce: “Succede di sbagliare, amico. Ma io non continuerei a prendere in giro una persona solo per non ferirla. Potrebbe scoprirlo… e sarebbe peggio.”

La porta dello studio di suo padre è, come sempre, chiusa a chiave. Sa che è dentro a lavorare e probabilmente non vuole essere disturbato. Ma ha già parlato con Nino e ha un sacco di dubbi sui suoi sentimenti ancora. A quale altro ragazzo che ha provato l’amore potrebbe chiedere consiglio? Ricorda ancora quando, da piccolo, sbirciava i suoi genitori nello studio del padre, a scarabocchiare insieme disegni e ridere insieme. Non aveva più visto suo padre felice in quel modo.
Quello doveva essere amore vero. Con quel ricordo, si decide a bussare alla porta. “Avanti” dice suo padre, mentre lavora col computer. Adrien entra timidamente: “Papà, avrei bisogno di parlarti…” Gabrielle alzò appena la testa dallo schermo: “Figliolo, non ho tempo per sciocchezze, sono molto impegnato e-“ “Come ti sentivi mentre eri insieme alla mamma?”
Adrien fa quella domanda tutto di un fiato, deve sapere. Stranamente, attira l’attenzione del padre, che adesso lo guarda confuso. Si schiarisce la voce e decide di rispondere: “Quando ero con tua madre… lei era il mio tutto. Tutto ciò che di più bello ci fosse al mondo. Potevo perdermi nei suoi occhi, così simili ai tuoi, e dimenticarmi del resto. Quando rimase incinta di te, ero al settimo cielo e tutto era perfetto. Non avevo occhi che per lei.” La voce dello stilista si incrina rievocando quei ricordi. Un sorriso amaro si dipinge sul suo volto, mentre Adrien guarda la foto della madre presente nello studio.
“Grazie, papà.”
   
 
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