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Autore: Arvistloe    30/01/2021    0 recensioni
Piccole e grandi storie nel cielo di Michael e Ella, due personaggi agli antipodi, ma così perfetti insieme.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Los Angeles. Attico. Notte.

Maze era andata via da poco. Michael si versò nel bicchiere dell'altro gin, non capendo come si potesse bere qualcosa di più forte. La spalla gli faceva un male terribile. Una rabbia immensa gli salì dentro l'animo. Non per Lucifer o altro, solo per Ella, la patologa amica di Chloe. Lanciò il bicchiere contro una parete, dicendo con rabbia
"Come ha osato, come! Io il comandante dell'esercito del paradiso picchiato con una scarpa da un'umana. Mio fratello può sopportarlo. Io no!"
Srotolò le ali nere per volare all'abitazione di Ella, l'avrebbe spaventata, facendola pentire di averlo colpito.

Appartamento di Ella. Sera.

Ella adorava la sua vicina Eleanor. Era una traduttrice dal giapponese all'inglese, potendo lavorare a casa. Così Eleanor accettava di tenere nel suo appartamento ogni tanto animali in convalescenza da un centro aiuto fauna vicino dove abitavano. Quella settimana era il turno di Guf un bellissimo barbagianni bianco. L'animale dopo uno scontro con un cane, aveva perso l'ala destra.

Seduta nel divano con Eleanor, il barbagianni tra di loro, Ella provava una immensa tristezza. Le dispiaceva tantissimo che quel bellissimo animale avesse metta corpo coperto da bende. Domandò a Eleanor, mentre il gufo la guardava incuriosito
"Come posso prenderlo in braccio senza fargli male?"
Eleanor ridacchiò, dicendole mentre dava al gufo una patatina da un sacchetto sul tavolino basso di fronte al divano
"Non puoi. Forse un giorno quando gli toglieranno le bende, mettendo qualche protezione per il moncherino…"
L'amica di Ella diventò triste, posando un dito sulla testolina del gufo
"...delle volte penso che alcuni animali dovrebbero essere soppressi, per impedirgli questo supplizio. Senza una ala, le unghie tagliate. Sono cattiva?"
Guardando Ella con gli occhi lucidi. Ella avrebbe voluto abbracciare quella sua amica, ma poteva spaventare il gufo. Cercò di darle un abbraccio di parole
"Eleanor tu sei esattamente come me, un empatica alla massima potenza. Ma non dobbiamo pensare che la morte sia l'unica cosa da fare. Molti animali con handicap, come gli esseri umani, devono solo avere tanta fortuna, nel trovare altre persone che li indirizzano bene. Non sai quanto bene può fare un gufo come il nostro amico, alle persone appassionate di gufi, ma anche a una persona sola. Delle volte basta poco per aiutare due solitudini..."

Eleanor sorrise, trovando sempre confortante la sua amica Ella che continuò
"...Un'ala lesionata, tagliata non definisce un essere vivente. Può anche vivere in quelle riserve controllare, non lasciando la natura"
Il gufo si avvicinò a Ella. La patologa accarezzò le piume del barbagianni sull'ala rimasta, dicendo all'animale con un gran sorriso
"Tu sei magnifico anche così. Le ali non ti definiscono. Puoi trovare il cielo anche dentro di te"
Non poteva immaginare che nel balcone, nascosto grazie alla magia celeste, Michael la stava ascoltando. A poco a poco ogni idea di spaventarla diminuì, lasciando il posto alla sorpresa. Sorpresa di trovare una umana che sembrava comprendere la sua angoscia per l'ala lesionata. Sbirciò nell'appartamento desiderando immensamente di essere al posto del gufo per le carezze di Ella. Improvvisamente si sentì in imbarazzo per volere quelle cose.

Poco dopo.

La vicina di Ella sorseggiò una coca cola in lattina, guardandola con tenerezza. Ella giocava con il gufo usando un pupazzo dalla forma di ragno, dicendole
"Dopotutto tu ami gli alati visto il tuo primo amore"
Nel balcone Michael non poteva credere alle sue orecchie. Si chiedeva come quella umana avesse avuto un flirt con un angelo. Dentro l'appartamento Ella ridacchiò, dicendo all'amica
"Era un amore a senso unico. Si lo ammetto, le ali d'angelo mi piacciono da quel momento. Ricordo ancora quella bellissima statua di San Michele nella chiesa. Andavo alla messa solo per guardarla"
Michael nel balcone sorrise compiaciuto. Ella già lo amava, non per fede ma per una sorta di sentimento.

Qualche ora dopo.

Michael attese che Ella si addormentasse per entrare nell'appartamento. Con cautela si avvicinò al letto di Ella guardandola dormire. Era confuso. Non capiva perché da quella umana gli arrivassero influssi sereni. Di solito era lui con il suo potere di rivelare le paure degli altri, che intimorita. Lui aveva sempre sentito quel suo potere come una maledizione. Desiderava anche solo sfiorare il viso di Ella, voleva baciare quelle labbra sempre pronte al sorriso, sempre pronta alle parole di conforto. Lievemente gli posò un bacio sulla fronte. Ella si mosse nel sonno sorridendo. Con riluttanza Michael andò via.

La notte dopo.

Michael aveva detto a Chloe che doveva occuparsi di alcuni affari del Lux. Invece Michael era nascosto con la magia celeste nel balcone di Ella. La guardò ballare su una musica ritmata in pantaloncini e t-shirt mentre friggeva qualcosa. A Michael non era mai sembrata così appetitosa una semplice crepes con abbinamento di pancetta, più due uova in camicia. L'angelo si chiedeva come facesse a essere sempre in forma. Voleva parlarle, stare con lei. Non voleva essere più Lucifer. Trovava Chloe simpatica, ma nulla di più. Lui tremava di stare con Ella. Sorrise vedendola guardare con passione un film, seduta sul divano ripetendo alcune frasi. Volò via, dopo tanto desiderando di essere solo Michael.

Michael tornò in quel balcone quasi ogni notte per un mese. Una volta sola, posò un piccolo bacio sulle labbra di Ella, vedendola sorridere. Il giorno dopo, sentendole dire a Chloe che cercava una anima gemella, parlando con affetto di un collega, Michael decise di fare qualcosa.

Due giorni dopo. Inferno.

Lucifer fu sorpreso di vedere Michael all'inferno in un corridoio. Soprattutto era esterrefatto di vederlo vestito come lui. L'arcangelo gli disse, sembrando quasi imbarazzato
"Samael, devi ascoltarmi. Io posso farti lasciare quasi per sempre l'inferno. Ma dovrai aiutarmi per conoscere una persona"
Lucifet non riconosceva il suo sprezzante fratello gemello. Gli disse
"Andiamo nel mio ufficio"

Un paio di giorni dopo. Centrale di polizia.

Chloe non credeva ai suoi occhi. Lucifer stava scendendo le scale della centrale con uno accanto uguale a lui. Maze si avvicinò a Michael che indossava sotto la giacca un dolcevita color panna, chiedendogli sotto voce
"Che piano sarebbe questo?"
Michael che attendeva di essere chiamato da Lucifer vicino a Chloe gli disse
"Maze perdonami sono stanco dell'odio. Voglio provare un po' di leggerezza"
Maze comprese che gli interessava Ella da come guardava la patologa parlare con altri colleghi.

Lucifer abbracciò, baciando con passione Chloe tra gli applausi di tutti in centrale. Staccati appena le labbra, sotto lo sguardo felice di Trixie, sorpreso di Dan e Maze,raggiante di Ella, Lucifer disse a una sorpresa Chloe.
"Ora basta. Ero strano perché voglio che tutti sappiano del nostro amore. Sono libero dall'inferno. Chloe io ti amo. Non l'ho detto mai a nessun altro" Nuovo bacio e Chloe che tra altri piccoli baci approvava tutto.

Qualche minuto dopo.

Calmata la centrale per quella novità, Lucifer presentò a tutti Michael, passando alla fine per il laboratorio di Ella. La patologa abbracciò entusiasta Lucifer, dicendogli
"Io lo sapevo! Siete perfetti insieme!"
Lucifer strinse a sua volta Ella, dicendogli
"Grazie signorina Lopez. Ma voglio presentarti una persona"
Ella si staccò da Lucifer vedendo Michael che sentiva una gran voglia di scappare via
"...ti presento mio fratello gemello Michael. Da pochi giorni a Los Angeles. Speravo potessi fargli da guida. Vive nell'appartamento sotto il mio attico…"
Si avvicinò sussurrandole
"...delle volte risente di una spalla lesionata mentre era nell'esercito…"
Si posizionò accanto al fratello che sorrideva timidamente
"...naturalmente tutte le spese a mio carico…"
Mettendo nel taschino della giacca di Michael una carta di credito
"...ora vi lascio. Porto la detective fuori a pranzo con Trixie. Devo dirgli tante cose"
Chiusa la porta del laboratorio, Ella allungò il braccio con la mano aperta verso Michael, dicendogli con un ampio sorriso
"Sono felice di conoscerti"
Michael strinse la mano di Ella che lo stupì abbracciandolo, dicendogli
"I fratelli e le sorelle di Lucifer lo sono per me"
Staccatasi lo prese per mano, dicendogli mentre lo tirava dietro di lei
"Ora andiamo al miglior fast food di Los Angeles"
Michael sorrise compiaciuto.

Mezz'ora dopo.

Fermo al semaforo, Lucifer in corvette non trovava poi così male l'abbraccio di Trixie dal sedile posteriore e la mano di Chloe, accanto a lui, intrecciata alla sua. Le sue umane preferite erano entusiaste sapendo che non doveva più tornare all'inferno. Michael gli aveva fornito un incantesimo per chiudere tutte le porte dell'inferno, lasciando una sola per far entrare le anime dannate o uscire quelle redente. In più con quell'incantesimo Lucifer poteva gestire l'inferno dalla Terra. Beandosi del momento, Lucifer vide dalla vetrina di un fast food Ella è Michael seduti a un tavolo. Con sorpresa di Lucifer, vedeva il suo gemello Michael sorridere sereno, una cosa mai fatta da lui. Al verde la corvette ripartì, mentre Michael ascoltava interessato Ella spiegargli le serie di Star Trek.

FINE
   
 
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