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Stagione
settima, episodio ventuno: In un angolo del Maine
Interno.
Palazzo Charming
R:
“Henry dove mi stai portando?”
H:
"Vedrai " sorrise mentre anche Sir Henry arrivava.
R:
“Okay” prese a braccetto i due ragazzi e le porte della sala si aprirono.
Tutti
erano vestiti a festa e i Charming l’aspettavano sul podio in mezzo alla sala.
Regina
si avvicinò a loro “Cosa succede?”
Snow
la guardò e le sorrise "Bene. Abbiamo bisogno di qualcuno che guidi i
Regni Riuniti. Perciò all’unanimità abbiamo deciso che sarai tu a guidarci come
sovrana"
R:
“Mah” non sapeva cosa dire si guardò intorno, non c’erano tutti.
In
quel momento la porta venne spalancata ed entrò Emma "Scusate per il
ritardo" si affrettò verso la prima fila arrossendo per poi sorridere a
Regina.
R:
“Emma” Regina le sorrise di rimando dopo essersi voltata e poi si rivolse di
nuovo ai Charming.
Le
fece l’occhiolino. Poi Snow prese la corona e la mise sul capo dell’altra. I
Charming le fecero l’inchino.
Regina
si lasciò posare la corona sul capo e poi si voltò all’assemblea e fece il suo
primo discorso da Regina Buona.
"Tesoro,
i miei occhi sono qui" disse Lana mentre l'altra si avvicinava. Anche lei
aveva un vestito rosa chiaro con una bella scollatura, e non solo sul seno ma
anche su quella benedetta schiena allenata.
Jen
sorrise "Beh, non puoi pretendere troppo da me se vai in giro così"
Adam
arrivò da dietro "Non fate altre fughe in roulotte per favore”
Lana
ridacchiò “Beh abbiamo finito, no?” Lo guardò mentre prendeva la mano della sua
ragazza.
"Beh,
si... e sembra per sempre ..." si guardò intorno l’uomo.
Jen
sospirò "Già"
Lana
le accarezzò le spalle nude “Mai dire mai Morrison” le sussurrò all’orecchio
“Tu hai sempre me” non sapeva il motivo ma desiderava che Jennifer si
immergesse sotto quel vestito così vaporoso.
Sorrise
e la baciò "E tu me..." Gin e Bex le travolsero in un abbraccio
lacrimoso.
“Oh
no vi prego niente piagnistei streghe” ridacchiò Lana nell’abbraccio.
Gin
le dette una spinta giocosa "Strega tua sorella"
Jen
aveva gli occhi un po’ lucidi ma sorrideva.
“Ehi
io sono qui” disse Bex ridendo “Qualcuna mi sa che ha l’occhietto umido”
punzecchiò Jen.
"Hey!
Tu e Gin siete due fontane!" Ribatté la bionda stringendosi alla sua mora.
Lana
la baciò sulla guancia “Ti amo” le sussurrò all’orecchio “Vieni a vivere con me
e Joy” disse a bruciapelo, poi però tra foto di rito e altro, rapirono l’evil
queen lontano.
Jen
era rimasta imbambolata a quella proposta. Si riprese un po’ fecero le foto di
rito. Quando finalmente riuscì a riacchiappare la sua ragazza, qualche ora
dopo, la tirò in disparte "Lo intendevi, veramente?"
“Cosa?”
Lana la guardò, avevano alzato qualche calice, ma sapeva a cosa si riferisse.
Forse era stata affrettata, aveva corso con la fantasia, non doveva...
"Vuoi
che venga a vivere con te e la paperotta?" Sorrise.
"Se
vuoi, perché quando non ci sei, a Joy manchi e tanto anche a me, sei la mia
copertina di Linus, non dormo bene senza di te" Era la verità "Non
voglio costringerti però se non vuoi, perché adesso torneremo a Los
Angeles..." sospirò.
Jen
la zittì con un bacio "Certo che voglio. Non voglio passare più tempo
dello strettamente necessario lontano da voi" sorrise.
Lana
la abbracciò in lacrime “Scusa” si scostò “Sono così felice, avevo paura di
aver sbagliato...”
Sorrise
asciugandole le lacrime per poi baciarla di nuovo.
Josh
per evitare che la situazione si scaldasse conoscendole, tirò loro dei popcorn.
“Ma
che” Lana si girò verso di lui “Idiota. Ringrazia che ho questo vestito, o ti
sarei già saltata al collo” ridacchiò guardando Jen “Ti amo”
Jen
rise a Josh "Anche io" la guardò.
***
Qualche
settimana dopo, Lana e Jen stavano inscatolando le cose della latina, nel suo
appartamento a Vancouver. Ci era vissuta per otto anni, e c'era molto da
eliminare e tanto da conservare. Alcuni oggetti di scena Lana, aveva chiesto di
poterli custodire, conservare per ricordare la bellissima esperienza vissuta.
Certo non gli abiti della Evil Queen, ma alcuni di Regina e Roni certamente
"Che c'è? Non ti piace la mia bandana da collo?" ridacchiò guardando
Jen di tre quarti.
"Oh...
ti assicuro che farò in modo che tu sia obbligata a mettertela" sogghignò,
disse piegata a prendere delle scatole.
Lola
arrivò in camera da letto guaendo “Chica che c’è? Joy dov’è? Oddio Jen” la
guardò terrorizzata “Lola dov’è?”
Andarono
in camera da letto ancora piena di scatoloni.
“Singh”
“Ascolta”
la fermò dal fare rumore “È un singhiozzo”
Jen
alzò un paio di scatole e trovò la piccola dentro uno scatolone che le guardava
"Hey paperotta"
“Oddio”
Lana si portò una mano sul petto mentre Joy scoppiava in una sonora risata,
arricciando le guanciotte e guardandola “Mom”
La
bionda ridacchiò e la prese in braccio "Giocavi a nascondino eh?"
“Odino”
sorrise nascondendosi nell’incavo del suo collo.
“Joy
mi farai prendere un infarto, mi amor o venire i capelli bianchi”
Rise
"Nah nessuna delle due" Le dette un bacio sulla guancia. E coccolò la
bimba.
“Mama?”
La piccola sbracciò anche verso Lana.
“Vieni
qui mi chica” la coccolò sbaciucchiandola.
***
“Jen
e queste?” Lana inavvertitamente aveva trovato uno scatolone con delle loro
foto, fatte prima che si mettessero insieme.
"Uhm
... mi piace tenere i ricordi su carta non dentro una pennetta usb"
“Tesoro
sono così belle e chissà come ti facevano male però…”
Scrollò
le spalle e le sorrise mettendo altro nella scatola.
“Jen?
Tu non parli mai…”
"In
che senso?" La guardò. In quel momento non capiva cosa intendesse l’altra
“Di
come stavi allora, di quello che ti passava per la testa…”
"Perché
dovrei? Ti conosco, so che ti sentiresti ancora di più in colpa" sorrise
"Se proprio lo vuoi sapere stavo bene, ti avevo come amica e avevo da fare
... non mi sono accasciata sul fatto che forse non ti saresti mai accorta di me
in quel senso... tutto qui"
“Sei
arrabbiata?” La guardò “Volevo solo saperlo, Jen, scusa se ho chiesto…”
"No,
che non mi sono arrabbiata" le sorrise e l’abbraccio "Vedi come fai
tu... ti senti sempre in colpa" le accarezzò il volto "Non voglio che
tu lo faccia"
Lana
la strinse e la guardò negli occhi “Avrei solo voluto accorgermene prima, tanta
sofferenza in meno e più amore con te” sorrise arrossendo.
"Magari
è meglio così no? Tu eri ancora sposata e io ero ancora immatura... magari non
era tempo" sorrise.
“Jen
portiamo due anni di differenza” ridacchiò “Era da prima che mi sposassi che
avevi un debole per me vero JMo?”
"Forse
" la baciò.
“Ah
sì?” La guardò incuriosita “Dimmi di più” sorrise.
"Nulla
di che amore. Ti trovavo attraente allora ed adesso ... forse adesso anche di
più" sorrise.
“Solo
attraente eh” le accarezzò la nuca “E sentiamo, avevi fantasie Morrison?” Le
sorrise maliziosa.
"Oh...
andiamo dritte al punto eh?" Sorrise baciandola e mordicchiandole il
labbro.
“Beh
non sei una santarellina Jennifer” sillabò il suo nome a voce bassa con un tono
latino, come le piaceva tanto.
"Beh,
lo sai anche tu..." sogghignò "Ma se iniziassimo questo argomento non
finiremmo il trasloco..."
“Non
c’è fretta” disse mordicchiandole il labbro con le labbra.
"Dici?"
Le accarezzò i fianchi.
“Dammene
una dimostrazione” sorrise ancora.
La
bionda sorrise "Ti pentirai di averlo chiesto" e la portò verso la
camera da letto.
“Oh
grande pentimento” ridacchiò lasciandosi portare via.