Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: __Lily    04/02/2021    2 recensioni
[...] Era certa che uno come lui non sarebbe riuscito mai a considerare un essere umano suo pari ma per Rin, Sesshomaru provava del vero affetto, la giovane le aveva detto che per lui, lei era la cosa più preziosa a questo mondo. 

Rin, pregherò affinché tu possa trovare la pace che meriti lontana da lui - pensò silenziosamente la sacerdotessa ormai anziana e stanca. [...]
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kaede, Kagome, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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TRENTOTTO




La notte di Rin non passò tranquilla, rivedeva quel buco che la aveva risucchiata, si agitava mentre dormiva poggiata su Sesshomaru e coperta dalla sua coda, sentiva le ferite pulsare e il fatto di essere in quel luogo di certo non aiutava.
Pensò al marito, al cognato, alla nipote e ai suoi figli che presto sarebbero nati e non potè credere che un giorno sarebbero finiti tutti lì.
In quel luogo così poco inospitabile, così privo di vita.
Si svegliò urlante e sudata, il kimono che Izayoi le aveva dato in prestito era tutto sudato.
«Rin, va tutto bene» le disse Sesshomaru stringendola a sé.
Affondò il volto nella sua coda e cercò di respirare ma sembrava impossibile, l’aria non voleva saperne di entrare nel suo corpo e il demone se ne accorse quasi subito, la aiutò a tirarsi su e poi piano piano la sua umana tornò a respirare.
Izayoi le aveva messo dell’acqua in una piccola coppa, non era fresca e buona come quella del mondo dei vivi ma era pur sempre acqua.
«Seshomaru.»
«Va tutto bene» ripetè il demone accarezzandole i capelli scuri.
«No» rispose lei in lacrime.
«Presto ce ne andremo.»
«Non posso pensare che un giorno finirai qui» disse guardandosi attorno, certo la casa che il generale cane aveva costruito non era così male ma fuori di lì… «e anche Inuyasha, Kikyo e i nostri bambini. No.»
«Rin guardami.»
Alzò lo sguardo, come poteva suo marito essere così tranquillo?
«Accadrà tra molto molto tempo e in ogni caso non sarà così terribile se saremo insieme. Guarda questo posto, nonostante tutto non è brutto come fuori.»
Si asciugò le lacrime e si strinse nuovamente al marito, certo lì non era brutto ma fuori?
Il cielo rosso, la terra nera, niente vita.
Era orribile.
«Prova a dormire un altro po’» disse il demone cane cercando di tranquillizzarla.
«Non voglio perderti.»
«Non mi perderai Rin, te lo giuro.»
A forza di piangere e anche per via della lunga giornata la ragazza si addormentò di nuovo tra le braccia del marito.
Sesshomaru guardò il suo volto ferito e bagnato dalle lacrime, l’aveva davvero condannata a un’esistenza simile? Aveva condannato altre creature a finire in quel luogo un giorno? Era stato egoista a volerlo?
«Riposa un po’ la veglierò io» disse gentilmente Izayoi avvicinandosi a Rin.
«Posso resistere ancora.»
«Dalle ascolto, là fuori sarà difficile Sesshomaru.»
Guardò Rin che aveva ancora il volto contratto e le sue mani che erano attaccate a lui.
«Dormirà fino al mattino» disse il padre.
«Ne sembri convinto.»
«Ho messo delle erbe nella sua acqua, erbe che la aiuteranno a dormire.»
«Esiste davvero un luogo vivo in questo posto?»
«Esiste per chi sà dove cercare, le farà bene riposare e farà bene anche a te Sesshomaru.»
Alla fine la stanchezza di quel giorno ebbe la meglio anche su un demone potente come Sesshomaru che si addormentò poco dopo aver controllato nuovamente Rin.
La sua notte passò tranquilla i suoi sensi per quanto lì fossero al sicuro con il padre e Izayoi erano rimasti all’erta, quando si svegliò un tenue bagliore rosso filtrava dalla tenda.
Si tirò su, sua moglie dormiva ancora accanto a lui, il volto era sempre un po’ teso ma meno.
«Sei sveglio» disse il padre porgendogli una ciotola con l’acqua.
«Sì, appena Rin si sarà svegliata uscirò a cercare un portale che riconduca a casa.»
«Verrò con te» disse il generale cane.
«Non sei costretto a farlo.»
«Nessuno mi sta costringendo Sesshomaru. Tu non conosci questo luogo mentre io sì e in due sarà più facile a meno che tu non voglia portarla con te.»
«No» rispose subito il demone «sai che non resisterebbe là fuori.»
«Allora è deciso» ribatté il padre fissando il figlio.
Era così cambiato dall’ultima volta che lo aveva visto, era più gentile e si preoccupava per gli altri, aveva sposato una ragazza umana.
Rin si svegliò poco dopo e Izayoi la aiutò a cambiarsi, i suoi gesti erano così materni che la commossero.
«Grazie.»
«Ti senti meglio?» chiese Sesshomaru preoccupato.
«Un po’.»
«Rin tra poco uscirò per cercare un portale.»
«Sta attento questo posto è pericoloso se è vero che qui ci sono tutti i demoni allora potrebbero esserci anche demoni che hai ucciso in passato e non sono pochi.»
«Starò attento e tu cerca di riposare» le disse facendole una carezza.
«E se qui ci fosse anche Narku? Se si fosse riformato?»
«Non lo temevo quando era in vita e non lo temo nemmeno ora.»
«Non gli accadrà nulla te lo assicuro» intervenne il generale cercando di tranquillizzare Rin.
Lei annuì poi prese il cibo che Izayoi le stava offrendo.
«Posso mangiare tutto?»
«Certo è per te» le rispose lei.
Rin si sentiva in debito con loro per l’aiuto ricevuto.
Poco dopo guardò il marito sparire oltre la tenda, fuori in quella terra nera e desolata e l’ultima cosa che vide di lui fa la sua coda.


«Da dove iniziamo?»
«Seguimi.»
Sesshomaru seguì il padre fino a una piccola montagna che volarono per raggiungerla.
«Guarda, da qui vedrai com’è fatto questo mondo. Se esiste un portale io non l’ho mai trovato e ho girato in lungo e in largo.»
Osservò tutto ciò che c’era attorno, terra scura e lava ma poi il padre gli indicò un posto così aguzzò la vista e vide un piccolo spazio verde, era lì che aveva trovato le erbe per Rin?
«Deve esserci.»
«Se c’è lo troveremo.»
Sentì dei rumori provenire da dietro, la meno scattò sull’elsa della spada ma il padre lo bloccò.
«Gliel’ho detto io di venire qui, non mi fido di nessuno a parte loro.»
Cinque figure emersero alla luce, prima le loro ombre e poi ciò che restava del loro aspetto.
«Due di loro sono di guardia alla tenda mentre noi invece cercheremo il modo di farvi andare via.»
«Generale siamo ai tuoi ordini.»
Il generale sorrise e poi posò una mano sulla spalla del figlio.
«Lui è mio figlio Sesshomaru e come potrete capire da soli è vivo, non appartiene a questo posto e sto cercando un modo per farlo tornare indietro. Ho bisogno del vostro aiuto.»
Uno alla volta i cinque demoni si inchinarono di fronte al generale cane.
«Tu ci hai salvati sia da vivi che da morti e ora noi siamo tuoi servitori.»
«Non siete servitori ma chiedo comunque il vostro aiuto.»
«Lo hai» rispose il terzo demone prima di tirarsi su.
Spiegarono cosa stavano cercando così disperatamente e poi i cinque demoni si dispersero iniziando le ricerche.


Quelle ricerche durarono giorni, erano già al terzo e ancora non avevano trovato nulla.
«Maledizione!» urlò Sesshomaru in preda alla rabbia, come mai non c’era nessun portale?
«Raccontamelo ancora.»
«E’ la decima volta che te lo dico.»
«Ancora» lo intimò il padre.
«Ero distante e stavo per prendere Kikyo in braccio quando ho sentito Rin urlare il mio nome, mi sono voltato e in quel momento qualcosa la stava risucchiando. Inuyasha e Kagome hanno provato a fermarmi ma mi sono gettato dentro. Il resto lo conosci.»
«Sono sempre più convinto che non troveremo nulla qui che possa ricondurvi a casa.»
«Padre-»
«Ci ho pensato a lungo Sesshomaru e se è stato un portale a risucchiarvi l’unica possibilità che avete è di crearne un altro.»
«Cosa stai cercando di dirmi?»
«Qualcuno ha creato quel portale non è stato un caso.»
Certo ci aveva pensato anche lui ma non voleva crederci, non poteva.
«Inuyasha non l’avrebbe mai fatto e non solo perché Rin è sempre stata buona con tutti ma anche perché Kagome non lo avrebbe mai perdonato, non era il Meido.»
«Non stavo pensando al Meido» rispose il padre posando lo sguardo sul figlio, «Sesshomaru sai cos’è la Pietra dell’al di là?»
«Sì.»
«Allora sai anche chi la possiede.»
«No non avrebbe osato arrivare a tanto» rispose Sesshomaru reprimendo un moto di rabbia.
«Chi altri potrebbe creare un portale per questo mondo? Hai già detto che non può essere stato tuo fratello.»
«Madre!»
Il padre lo lasciò lì a riflettere su quella verità alla quale era giunto già da un po’ e fece ritorno alla tenda dove Izyoi e Rin li stavano aspettando.
Congedò il demone che era di guardia ed entrò.
«Sei già tornato?» chiese la moglie andandogli incontro.
Rin era seduta sul futon mentre guardava con attenzione e affetto alcuni piccoli abiti.
«Dov’è Sesshomaru?» domandò preoccupata.
«Sta bene, arriverà presto» la rassicurò ma lo sguardo di lei rimase a fissare comunque l’entrata per qualche secondo.
«Avete trovato qualcosa?»
«In un certo senso sì ed è qualcosa che a mio figlio non piace.»
«Devo preoccuparmi?»
«Rin sappiamo chi è stato a mandarvi in questo mondo.»
«Chi?» domandò con freddezza.
«La madre di Sesshomaru, deve aver usato la Pietra che tanto tempo fa le avevo lasciato in dono.»
«La Pietra?»
«Sì ha un potere particolare-»
«Lo so, può riportare in vita chi è morto e aprire varchi. Come ho fatto a non pensarci prima?»
Izayoi si andò a sedere accanto a lei e la abbracciò.
«Mi odia così tanto da spedire anche Sesshomaru in questo posto!»
«Non prendertela lei è fatta così, lo è sempre stata. Se lo ha fatto è perché era certa che Sesshomaru avrebbe trovato il modo di uscire.»
«Non sarei mai dovuta andare a cercarlo, ora non sarebbe bloccato qui.»
«Non incolparti per questo» le disse Izayoi.
«Mio figlio ti ama, non credevo possibile che Sesshomaru potesse amare qualcuno all’infuori del potere e di se stesso. Per anni ho tentato di cambiarlo senza successo ma tu e Tenseiga siete riusciti in ciò in cui io ho fallito.»
«La mia vita era finita anni fa se Sesshomaru non mi avesse salvata ora sarei morta da oltre dieci anni.»
«Ha usato Tenseiga su di te?» domandò con un po’ di curiosità il generale cane.
«Sì, all’epoca ero una bambina. Sesshomaru si stava riprendendo in una radura vicino al mio villaggio, ero così curiosa non avevo mai visto nessuno come lui. Gli portavo cibo ma non lo mangiava, credevo che non mi vedesse nemmeno ma a differenza degli altri si era accorto delle mie ferite» disse ricordando quei momenti, «poi un giorno il mio villaggio è stato assalito dai demoni lupo, hanno ucciso tutti senza distinzioni o pietà.»
«Demoni lupo?»
«La tribù Yoro, il loro giovane capo si chiama Koga» disse Rin e nonostante il tempo trascorso sentì un brivido nel pronunciare quel nome «Koga è molto cambiato da allora ma anni prima era un demone sanguinario. Stavo correndo verso la radura quando i lupi…»
Non riuscì a proseguire.
Il buio, il freddo, la paura… e poi c’era stato il volto di Sesshomaru.
«Ti hanno uccisa.»
Rin annuì mentre Izayoi la stringeva a sé e le asciugava le lacrime.
«Basta così mio caro, ha sofferto già abbastanza senza doverlo ricordare ancora.»
«Hai ragione tu Izayoi, perdonami volevo solo sapere.»
«Sesshomaru mi ha riportata in vita usando la sua spada, il suo volto è stata la prima cosa che ho visto quando mi sono risvegliata.»
«Non mi sono mai pentito di averlo fatto» disse il demone che era entrato nella tenda in quel momento.
Rin si ricompose e gli sorrise.
«Tenseiga e questa ragazza ti hanno davvero cambiato e ne sono felice. Sesshomaru sai che ora se accadesse qualcosa Tenseiga non la riporterebbe più in vita?»
«Lo so, lo abbiamo scoperto a caro prezzo.»
Il figlio raccontò al padre cosa era accaduto, il ciondolo della madre, il segugio, la seconda morte di Rin e sua madre che grazie a Jaken aveva capito che il figlio stava soffrendo.
«Non le ho mai detto di farti affrontare una prova tanto crudele.»
«Ti credo ma a mia madre piace essere crudele, il fatto che siamo qui lo dimostra.»
«No» rispose Rin «lei non voleva farti finire qui, ero io il suo obiettivo Sesshomaru non tu.»
«Colpire te è colpire me e questo lei lo sa bene.»
«Non volevo questo.»
«Rin non è tua la colpa» disse Sesshomaru inginocchiandosi di fronte alla moglie.
«Sei entrato in quel portale per me.»
«Sei mia moglie cosa avrei dovuto fare?»
«Se è stato un portale a farci arrivare allora…»
Sesshomaru annuì.
«Inuyasha troverà il modo di tirarci fuori, lui e Kagome ce la faranno. Non penserai che siano rimasti con le mani in mano vero?»
«No ma non voglio mettere nessun’altro in pericolo» rispose fissando il marito.








 

Ieri ho scritto l'ultimo capitolo di questa storia che sarà il numero 41, intanto abbiamo ancora un po' di capitoli e tempo da passare iniseme e inoltre credo proprio che scriverà una FF con Setsuna come protagonista ;) vi lascio una piccola anticipazione!


 

«Perché Tenseiga?»
«Perché era ciò che ti serviva, Tenseiga ti ha aiutato a diventare il demone che sei oggi e senza Tenseiga la tua umana ora sarebbe morta» disse il generale senza smettere di scrutare il cielo rosso come il sangue «Inuyasha aveva bisogno di più protezione e poi ero certo che un giorno avresti trovato la tua spada anche senza il mio aiuto.»
«Rin e Kikyo sono le persone a cui tengo di più.»
«Per il momento» rispose sorridendogli leggermente.
«Sì» disse ma non aggiunse altro.

 

  
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