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Autore: LorasWeasley    06/02/2021    2 recensioni
AU [Daisuga | Kuroken | Bokuaka | Iwaoi | Tsukkiyama]
[Accenni: Matsuhana | Tanakiyo | Kagehina | Sakuatsu | Osasuna | Ushiten | Semishira etc..]
Il racconto di un'estate tra relazioni, litigi, partite di Beach e scommesse.
Faranno la loro comparsa quasi tutti i personaggi e quasi tutte le coppie più amate.
Con Mattsun e Makki che si ritroveranno ad occuparsi di un Oikawa che non vuole far altro che dare fastidio a Iwaizumi.
Daichi che verrà intetterroto ogni volta che proverà a chiedere un appuntamento a Suga.
Kuro e Kenma che dovranno gestire i loro gatti e Bokuto, il quale non vuole altro che ottenere un pó di attenzione da Akaashi.
Tsukishima che dovrà venire a patti con i suoi sentimenti e molto altro...
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Aoba Johsai, Karasuno Volleyball Club, Nekoma
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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3. Quella volta che Float fece nuove conoscenze

Tsukishima era sdraiato su un telo all’ombra dell’ombrellone, gli occhi chiusi e le cuffie nelle orecchie.
Yamaguchi era appena uscito dal mare, era stanco perché Float l’aveva costretto a giocare in acqua per quella che era più di mezz’ora.
Mentre si sistemava i capelli lunghi e bagnati all’indietro si sedette come un peso morto sul suo telo al sole, chinandosi indietro e poggiandosi sugli avambracci.
Kei abbozzò un sorrisetto sentendo il lamento dell’amico e si scostò una parte della cuffia –Si è finalmente stancata di stare in acqua?
Float l’aveva seguito sulla sabbia, si era scrollato di dosso l’acqua in eccesso e si era seduto tra di loro mentre con attenzione controllava tutto quello che succedeva intorno alla ricerca di qualcosa di nuovo per potersi divertire.
-No- rispose Tadashi –Ma l’ho costretta io a uscire.
Float alzò le orecchie curiosa quando notò due ragazzi che stavano camminando sul bagnasciuga.
Yamaguchi afferrò subito il guinzaglio conoscendo troppo bene il suo cane.
Capì anche cosa l’aveva attirata.
Un ragazzo aveva i capelli arancioni ed era più basso del corvino che stava al suo fianco, questo aveva tra le mani una palla che continuava a fare roteare.
Ma Float non ebbe modo di scappare per raggiungerli, perché furono loro ad avvicinarsi.
Il rosso adocchiò il suo cane, si bloccò, spalancò gli occhi, un grande sorriso di aprì sul suo viso e corse verso di loro, o meglio, verso Float.
Quando li raggiunse in pochi passi si gettò in ginocchio con le braccia aperte, il suo cane non perse tempo a saltargli intorno e il ragazzo iniziò ad accarezzare il suo morbido e lungo pelo con vigore.
-MA CIAO! SEI BELLISSIMO, OH MIO DIO, SEI PROPRIO ADORABILE!
Yamaguchi rise, Tsukishima alzò un sopracciglio mentre si metteva a sedere, aveva un’espressione di disgusto in volto.
-È una femmina- precisò Tadashi –si chiama Float.
Il ragazzo sembrò illuminarsi ancora di più –ALLORA SEI BELLISSIMA! E HAI UN NOME BELLISSIMO! E… Ahi!- esclamò sorpreso e imbronciato quando il ragazzo che era con lui lo raggiunse dandogli uno schiaffo sul retro della testa con la mano libera.
-Idiota di un Hinata! Quante volte ti ho detto che non puoi andare a importunare la gente così!?
-Non fa nulla- si affrettò a dire Yamaguchi, mentre Tsukishima borbottava –Parla per te.
Hinata gli fece la linguaccia, poi tornò a fissare Yamaguchi con il sorriso di nuovo stampato sul viso –L’hai chiamato Float per la pallavolo?
Tadashi alzò le sopracciglia sorpreso –Si… Nessuno ci arriva mai al primo colpo.
Hinata rise, il ragazzo dietro di lui li indicò –Ah ecco, voi due avete giocato contro la mia scuola per tre anni al liceo! Tu eri quello che facevi quelle palle fluttuanti e tu il centrale esperto nei muri.
Tsukishima sorrise quasi con cattiveria –Hai indovinato, re.
-Non chiamarmi più in quel modo- sibilò l’altro.
Yamaguchi deglutì per la tensione che si era creata nell’aria, mentre il rosso non sembrò completamente accorgersi della cosa, ma divenne ancora più esaltato quando sentì che anche gli altri due giocavano a pallavolo –Waaaa che bello! Anche io giocavo a pallavolo al liceo, ma la mia squadra non è mai stata troppo forte, però con Kageyama adesso giochiamo benissimo insieme. E… Ah si scusate, io sono Shoyo Hinata mentre lui è il mio ragazzo, Kageyama Tobio.
Yamaguchi sorrise loro –Piacere, io sono Yamaguchi Tadashi, lui è il mio amico Tsukishima.
Hinata indicò alla loro destra, esattamente dove si stavano dirigendo prima che si fermasse per giocare con Float –Ukai ha montato i suoi campi da beach stamattina, stiamo andando a giocare, perché non venite?
Kei fece uno sbuffo basso, Tadashi si morse il labbro e rispose per entrambi –Magari la prossima volta.
-Oh- il rosso sembrava deluso –Va bene.
Giocò per un altro minuto intero con Float e infine andarono via, più che altro fu Kageyama a doverlo trascinare.
Quando furono abbastanza lontani Tadashi si rivolse al suo amico –Hai avuto discussioni con il ragazzo dai capelli scuri?
Tsukishima fece una smorfia –Non mi piace il suo modo di rapportarsi con le persone o di comportarsi.
Tadashi nascose una risata dietro la sua mano –Perché è simile al tuo?
Kei lo fulminò con lo sguardo e il moro si affrettò a dire –Scusa, Tsukki- anche se il sorriso non scomparve dal suo volto.
Erano così impegnati nella loro conversazione che Float si alzò e iniziò a correre nella direzione dove i due ragazzi erano appena scomparsi.
A Yamaguchi sfuggì il guinzaglio dalle mani e anche se iniziò a urlare –Float, no! TORNA SUBITO QUI!
Il suo cane, come sempre, non lo ascoltò.
Tadashi si girò a fissare Kei, questo alzò le spalle e rispose –Non guardare me.
Il più basso quindi poté solo sospirare e corrergli dietro.
 
Asahi era appena riuscito a schiacciare nonostante il muro di Kuro, dando così un punto alla sua squadra composta da lui e Noya.
Suga diede una pacca sulla spalla a Kuro con il suo sorriso sempre solare –Non importa, siamo comunque in vantaggio.
Noya si preparò a battere, quando vide che gli altri due si misero in posizione per ricevere lanciò la palla in aria.
Suga era pronto a prenderla in palleggio quando la sagoma di un cane volò sopra di lui e afferrò la palla al volo.
-Cosa?- domandò confuso il ragazzo dai capelli chiari mentre sbatteva le palpebre.
C’era davvero un cane, un border collie aveva invaso il loro campo e ora stava giocando con la palla correndo in giro mentre scodinzolava super felice.
Suga non poté fare a meno di ridere divertito.
Kuro rise ancora più forte mentre si piegava in due, soprattutto quando il cane investì in pieno Noya che stava cercando di placcarlo, ma finì solo con le gambe in aria e il culo sulla sabbia.
Kenma si lamentò quando vide l’animale avvicinarsi a lui e odorarlo con curiosità –Perché ce l’ha con me?- piagnucolò.
Kuro non smise di ridere mentre si avvicinava al suo ragazzo per “salvarlo”.
-Probabilmente sente l’odore dei gatti.
Il cane scappò via quando vide il moro andare verso di lui, probabilmente convinto che gli volesse rubare la palla dalla bocca.
Si sentì la voce di un ragazzo che urlò –Float! Flooooat! Lascia quella palla, non è tua!
Tutti si girarono verso quella nuova voce, era un ragazzo moro che sembrava avere l’affanno per aver corso troppo, aveva un semplice costume verde, neanche le ciabatte ai piedi, si stava quindi scottando sulla sabbia calda.
Ma Yamaguchi aveva avuto troppo paura di perderla di vista per pensare di poter perdere tempo a mettersi le ciabatte prima di correre per inseguirla.
Adesso aveva paura però che Float importunasse tutte quelle persone causando problemi.
Tutti diedero per scontato che il cane fosse suo, ma l’animale non sembrava molto intenzionato ad ascoltarlo.
Girò intorno ad Asahi più volte lanciandogli direttamente la palla ed abbaiando felice, sicuramente era una richiesta di lanciargliela nuovamente.
Tadashi riprovò a chiamarlo e invase a sua volta il campo cercando di prenderlo, ma quando fu abbastanza vicino il cane scappò di nuovo e si nascose dietro Tanaka, che iniziò a ridere divertito.
-Oh mio dio… Scusatemi tanto…- il ragazzo aveva il volto rosso, era difficile capire se fosse per l’imbarazzo o per la corsa sotto il sole.
Il cane corse da Tanaka a Hinata, il rosso rise e iniziò ad accarezzargli il pelo.
-Hinata bloccalo!- urlò il padrone mentre andava verso di loro.
Ma quando il cane capì che stava per essere afferrato dal guinzaglio fuggì anche da lui.
Passarono interi minuti così, con il cane che correva da una persona all’altra in questo suo nuovo gioco, nessuno che riusciva a bloccarlo e la partita che non poteva andare avanti perché questo continuava a invadere il campo e a prendere e rilanciare la palla.
Oltre il cane anche Hinata, Bokuto, Tanaka e Noya si stavano divertendo a rincorrerlo rotolandosi sulla sabbia.
Persino Ukai si era alzato per aiutarli e stava solo ridendo divertito per tutta quella situazione assurda.
Erano per lo più una decina e quasi tutti, eccetto Kenma, stavano cercando di aiutare il povero Yamaguchi che sembrava disperato.
Ormai avevano perso la cognizione del tempo quando li raggiunse anche un ragazzo biondo e con gli occhiali.
Aveva due teli da mare sulla spalla, delle cuffie intorno al collo, un ombrellone chiuso sottobraccio e delle ciabatte in mano che non erano sue perché ne indossava un altro paio.
Il ragazzo ebbe solo bisogno di dire “Float” con un tono serio e neanche troppo alto che il cane si fermò di scattò, abbassò le orecchie e, lasciando stare tutto quello che stava facendo, lo raggiunse con un’espressione pentita.
Yamaguchi li raggiunse, poi si accasciò stremato sulla sabbia, troppo stanco per pensare ai granelli che gli avrebbero ricoperto il corpo attaccandosi grazie al sudore.
Lo sentirono lamentarsi –Perché diavolo ascolta te e non me?
Il biondo gli passò le sue ciabatte mentre diceva –Dai andiamo.
-Oya?- Kuro esclamò divertito –Sei quel ragazzo con una scopa in culo che non ha mai voluto giocare con noi l’anno scorso?
Bokuto fissò curioso il suo amico, lo scorso anno era stato invitato a mare da Kenma solo due settimane, erano le due settimane con più gente in giro e non ricordava di certo quel ragazzo biondo considerando quante altre ne aveva viste.
Hinata si intromise –Kageyama dice che sono entrambi bravi a giocare!
Kageyama gli diede un nuovo colpo dietro la testa –Stai zitto deficiente!
-Ah quindi, hai solo paura di perdere contro di noi?- lo provocò Kuro.
Kenma alzò gli occhi al cielo sentendo il suo ragazzo usare quel tono, rimanendo però concentrato al gioco che stava già facendo sul suo cellulare anche mentre tutti gli altri correvano in giro a prendere Float.
Tsukishima assottigliò gli occhi, passarono diversi secondi di completo silenzio, poi il ragazzo piantò l’ombrellone al suo fianco e si rivolse al ragazzo steso a terra –Yamaguchi, faremo una partita quando finisce quella in corso.
Kuro sorrise vittorioso.
Yamaguchi stramazzò –Ma sono così stanco!
Nessuno però sembrava ascoltarlo.
 
La partita di Yamaguchi e Tsukishima venne giocata contro Kuro e Kenma.
Vinsero questi ultimi per soli due punti di differenza, ma fu una bella partita e ben giocata.
Né Tsukki né Yama avevano quasi mai giocato sulla spiaggia, che era molto differente rispetto al terreno duro della palestra, quindi questo li penalizzò molto.
Ma allo stesso tempo le palle flottanti di Yamaguchi erano molto aiutate dal vento che le rendeva ancora più ingestibili da prendere e, soprattutto, Kenma era una persona che si stancava molto facilmente.
Fecero solo un set che fu abbastanza sia per Yamaguchi, già stanco per tutto quello che era successo con Float, sia per Kenma.
Tsukishima si era appassionato e adesso aveva uno sguardo di fuoco negli occhi mentre fissava Kuro attraverso la rete e annunciava –Voglio la rivincita.
Il ragazzo dai capelli scuri sorrise soddisfatto –Quando vuoi.
Bokuto invase il campo mettendosi in squadra con Tsukishima –Io gioco con lui.
Hinata urlò iniziando a saltare –Gioco io con Kuro! Gioco io!
Kenma fu sollevato di lasciargli il suo posto e tornare accanto ad Akaashi.
-Hai giocato bene- disse il suo amico.
-Mh- rispose questo sistemandosi meglio il cappello sugli occhi –Ma fa troppo caldo per tutto questo.
Yamaguchi sorrise a Tsukishima che distolse lo sguardo quasi imbarazzato, poi si diresse da Ukai che aveva tenuto per tutto il tempo della partita il suo cane.
-Grazie mille- disse inchinandosi mentre riprendeva il guinzaglio tra le mani.
L’uomo sorrise –Nessun problema. Sei stato molto bravo per uno che non ha quasi mai giocato sulla sabbia. Mi piacciono i tuoi servizi. Shimada ti ha insegnato bene.
Tadashi arrossì al complimento.
L’uomo continuò –Spero che vi vedrò più spesso qui.
Yamaguchi si girò a cercare Tsukishima con lo sguardo, sembrava infastidito dalla voce squillante di Bokuto, rise e commentò –Tsukki non ha nessuna intenzione di perdere, potremo farci vedere più spesso.
Float abbaiò concordando.
Ukai diede un’ultima carezza al cane e Yamaguchi si allontanò, girò intorno al campo per cercare un posto all’ombra dove sedersi per vedere la partita.
Il ragazzo dai capelli grigi alzò una mano nella sua direzione e lo invitò a sedersi con loro.
Float si esaltò quando vide che c’erano anche il ragazzo basso con un ciuffo davanti colorato di biondo e il ragazzo dai capelli rasati, erano i due che prima erano stati al suo gioco e si stavano divertendo con lei.
-Vieni, siediti con noi- disse il ragazzo dai capelli grigi con un sorriso dolce in volto.
Yamaguchi lo fece ringraziando, il ragazzo basso tornò a giocare con Float.
Rise mentre gli passava le mani sul pelo, poi commentò –è troppo bello, quanti anni ha?
-È una lei- precisò Yamaguchi con un sorriso –ed è ancora giovane, ha solo tre anni, per questo è sempre così esaltata.
Il ragazzo si illuminò –Sei femmina? Ma lo sai che sei bellissima? Lo sai?
Float abbaiò contenta per tutte quelle attenzioni.
Il ragazzo dai capelli grigi rise –Comunque, sei Yamaguchi, giusto? Io sono Suga- indicò il ragazzo basso –Lui è Noya- indicò infine l’ultimo che aveva iniziato a giocare anche con il suo cane –e lui è Tanaka.
Tadashi corrugò la fronte a quel cognome, poi strabuzzò gli occhi –Ecco perché mi sembravi così familiare, sei imparentato con Saeko?
-Conosci la sorellona?- chiese curioso Noya.
-Bè… è la fidanzata del fratello di Tsukki, no?
Tanaka mormorò qualche imprecazione, Suga lo colpì alla schiena abbastanza forte –Smettila di fare così.
-Non li sopporto, soprattutto Akiteru, ha rubato la purezza di mia sorella.
Noya sussurrò –Quella l’aveva già persa da tempo.
Suga rise, Tanaka si colpì il cuore totalmente offeso, poi sbraitò –Tu da che parte stai!?
Yamaguchi si intromise –Non so quanto possa cambiare il tuo pensiero, ma sono una delle migliori famiglie che abbia mai incontrato. E capisco che comunque tu sia incazzato perché lei è pur sempre tua sorella, ma Akiteru è una brava persona.
Suga gli sorrise soddisfatto, Tanaka distolse lo sguardo con uno sbuffo.
-Anche Tsukki- continuò Tadashi mentre si girava a guardarlo mentre giocava –Lui sembra così altezzoso e fastidioso ma… mi ha salvato la vita alle elementari, mi ha protetto dai bulli senza neanche conoscermi ed è stato sempre lui a salvare Float tre anni fa, l’ha trovata per strada e me l’ha portata a casa. So che non ha molti amici ma…
Suga non lo fece continuare –Resterete qui tutta l’estate?
Tadashi annuì riportando lo sguardo su di lui.
-Bene- Suga sorrise –Vedrete che entro settembre avrete più amici di quanti potreste ricordare.
Yamaguchi arrossì.
In campo nel frattempo Tsukishima si distrasse a guardarlo, corrugando la fronte e cercando di capire perché il suo amico avesse le guance rosse, era così concentrato che la palla che lanciò Hinata gli arrivò direttamente in testa.
-Bella ricezione!- urlò Bokuto mentre correva a recuperarla.
Kei voleva rispondere che quella non era affatto una ricezione, ma preferì non rendersi ancora più ridicolo.
Si mise in posizione e schiacciò la palla che Bokuto gli lanciò.
Colpì la mano di Hinata che aveva appena saltato per murare, ma volò comunque fuori e fecero punto.
Hinata lo fissò stupito –Ma allora sei davvero molto bravo.
-Faccio quello che dovresti saper fare anche tu- lo prese in giro il biondo.
Hinata gonfiò le guance indispettito e si mise in posizione –La prossima la prenderò!
Fuori dal campo, Akaashi non si accorse di essersi perso a guardare Bokuto fino a quando Kenma non attirò la sua attenzione.
-Mh?- chiese il corvino confuso sbattendo le palpebre.
-Spero tu sia consapevole di come lo stavi guardando.
Akaashi nascose il suo imbarazzo dietro la mano –è solo… che è davvero bravo a giocare a beach e mi piace la passione che ci mette. Io… non me lo aspettavo.
-Mh- Kenma distolse lo sguardo dal suo telefono per portarlo alla partita in corso –Si, credo che lui e Kuro si siano trovati principalmente per questo motivo.
Bokuto fece punto con una schiacciata perfetta, alzò i pugni in aria e urlò un –EHY EHY EHY!
Akaashi sorrise impercettibilmente senza neanche rendersene conto.
-Ha degli alti e bassi però- continuò Kenma –ci sono momenti in cui cade completamente in depressione per cose stupidissime e nessuno sa come aiutarlo.
L’amico annuì pensieroso. Si stava rendendo conto che in Bokuto c’era più di quanto non avesse creduto all’inizio.
Hinata lanciò la palla altissima e volò via quasi da tutt’altra parte della spiaggia –Scusate- gridò il rosso –Vado a prenderla!
Mentre correva a recuperare il pallone Kuro corse da loro e si sedette sui talloni di fronte Kenma –Stai bene?- gli domandò poi.
-Sto bene- lo rassicurò il suo ragazzo guardandolo negli occhi.
Kuro ricordava bene come da bambino Kenma aveva la febbre alta ogni volta che si sforzava troppo, quindi non poteva fare a meno di preoccuparsi spesso, soprattutto quando aveva faticato sotto il sole caldo.
Il corvino annuì –Quando finisco la partita ti vado a prendere qualcosa di fresco al bar.
-Non c’è biso…- la sua frase venne interrotta dalle labbra del più alto che si schiantavano sulle sue in un bacio a schiocco.
Si rialzò quasi subito e tornò in campo.
Kenma aveva le guance di un bel rosa acceso, sentì Akaashi ridere ma nessuno dei due disse nulla.
E mentre la partita andava avanti dalla spiaggia arrivarono Daichi, Hanamaki e Matsukawa che tornavano dal chiosco.
Raggiunsero il gruppetto con Tanaka e gli altri, Float odorò i nuovi arrivati, Mattsun si inginocchiò per accarezzarlo, Makki non lo fece solo perché stava mangiando il suo gelato a stecco –Di chi è questo bel cane?- chiese poi.
Suga fece le presentazioni.
Quando finì Daichi passò al ragazzo dai capelli grigi un caffè chiuso con una bustina di zucchero.
-Oh- Suga spalancò gli occhi sorpreso –Grazie.
Tanaka stava per aprire bocca e lamentarsi sul perché l’avesse portato solo a lui e non a tutti loro, ma non riuscì perché Noya gli diede una gomitata sullo stomaco e gli fece segno di non farlo.
Fortunatamente né Suga né Daichi notarono questo scambio.
Tanaka alzò gli occhi al cielo, poi si rivolse all’altra coppia –Dov’è Oikawa?
Hanamaki alzò gli occhi al cielo alla pronuncia di quel nome, porse il gelato al suo ragazzo per fargliene prendere un pezzo e mentre l’altro mangiava rispose –è andato a importunare Iwaizumi, come al solito. Mentre eravamo al bar ha detto una cosa come che voleva fare una partita a beach in squadra con lui ed è corso a casa sua.
Tanaka rise –Sono ancora valide le scommesse degli scorsi anni su di loro, si?
-Certo, ormai tutto il villaggio ha fatte così tante scommesse che esiste addirittura un gruppo telegram.
-DAVVERO!? AGGIUNGETEMI!
Si sedettero li con loro e spiegarono a Noya e Yama di che scommesse stessero parlando.
La partita continuò, Oikawa e Iwaizumi li raggiunsero a pochi punti dalla fine e rimasero in disparte a guardarli giocare.
Alla fine vinse la squadra di Bokuto e Tsukishima, il primo urlò felice e cercò di battere il cinque al suo compagno di squadra, questo lo guardò schifato e si allontanò.
Bokuto non rimase deluso troppo a lungo, perché gli urlò dietro –Tanto prima o poi ci riuscirò!
Oikawa iniziò a urlare –Tocca a me e Iwa-chan! Chi ci vuole sfidare!?
Suga fissò Daichi che si era seduto al suo fianco e domandò –Vuoi giocare con me?
-Certo- rispose in fretta l’altro senza neanche pensarci troppo.
Così i due ragazzi si alzarono e si posizionarono in campo, non passò troppo tempo prima che iniziasse la nuova partita.
Tsukishima prese il posto di Suga accanto a Yamaguchi, questo gli sorrise e si avvicinò a lui –Quindi Tsukki, non è stato poi così male, no?
Kei distolse lo sguardo imbarazzato e iniziò a coccolare Float che si era sistemata tra loro due –Sta zitto Yamaguchi.
-Scusa Tsukki- rispose questo ridendo.
Kuro e Bokuto invece erano corsi a farsi un bagno veloce per togliersi sabbia e sudore dalla pelle, poi erano tornati dai ragazzi con i quali condividevano la casa.
-Come promesso ti vado a prendere qualcosa al bar, cosa preferisci?- domandò Kuro a Kenma.
Questo posò il telefono di lato e allungò le mani verso di lui.
Kuro capì subito che il ragazzo voleva fargli compagnia al bar ma si seccava a camminare, quindi si girò e lo fece saltare sulla sua schiena facendolo aggrappare come un koala.
Kenma fece un mugugno contento mentre si strofinava contro la pelle fresca dell’altro, il corvino rise e partì verso il chiosco andando dalla sabbia.
Kuro pensava che il suo ragazzo fosse stato tutto il tempo concentrato sul suo gioco al telefono per guardare la sua partita, ma quando questo iniziò a commentargliela durante il tragitto e a dirgli cosa secondo lui doveva aggiustare si sentì più che felice e si ricordò perché lo amava così tanto.
Bokuto, a quel punto, si sedette nel posto libero lasciato da Kenma e chiese euforico ad Akaashi –Hai visto la mia vittoria Akaashi?
Il diretto interessato rimase sorpreso che avesse detto il suo nome in modo corretto, poi poggiò i gomiti sulle propria ginocchia e la testa tra le mani aperte, si girò a fissarlo e commentò serio –Giochi molto bene.
L’altro si illuminò.
Akaashi continuò –Mi piacerebbe giocare con te qualche volta.
Bokuto era talmente esaltato da non riuscire a contenere la sua gioia –Anche la prossima partita!- commentò felice.
Akaashi annuì, poi riprese –Sai, nella pallavolo al chiuso giocavo nel ruolo di alzatore… mi piacerebbe provare ad alzarti qualche palla.
Nonostante non avesse ancora cambiato parere sul comportamento di Bokuto, nonostante continuasse a pensare che fossero due persone troppo diverse, non poteva non ammettere che in quanto alzatore si sarebbe divertito e sentito bene ad impostare delle palle per qualcuno che riusciva a schiacciare così bene.
Bokuto sentì le sue guance prendere fuoco a quella semplice e sincera risposa.
  
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