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Autore: LorasWeasley    06/02/2021    2 recensioni
AU [Daisuga | Kuroken | Bokuaka | Iwaoi | Tsukkiyama]
[Accenni: Matsuhana | Tanakiyo | Kagehina | Sakuatsu | Osasuna | Ushiten | Semishira etc..]
Il racconto di un'estate tra relazioni, litigi, partite di Beach e scommesse.
Faranno la loro comparsa quasi tutti i personaggi e quasi tutte le coppie più amate.
Con Mattsun e Makki che si ritroveranno ad occuparsi di un Oikawa che non vuole far altro che dare fastidio a Iwaizumi.
Daichi che verrà intetterroto ogni volta che proverà a chiedere un appuntamento a Suga.
Kuro e Kenma che dovranno gestire i loro gatti e Bokuto, il quale non vuole altro che ottenere un pó di attenzione da Akaashi.
Tsukishima che dovrà venire a patti con i suoi sentimenti e molto altro...
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Aoba Johsai, Karasuno Volleyball Club, Nekoma
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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4. Quella volta che Yachi provò a farsi interessare i ragazzi

Yamaguchi era seduto sui gradini delle scale che portavano al piano di sopra, aveva appena finito di allacciarsi le scarpe e adesso stava ridendo a qualcosa che aveva letto o visto sul suo cellulare.
Float lo stava aspettando ai suoi piedi impaziente, aveva il guinzaglio in bocca e attendeva di essere portata fuori.
Ma il moro era troppo concentrato sul suo telefono per ricordare quello che doveva fare.
A una risatina più forte Tsukishima lo guardò di sottecchi e chiese –Perché ridi?
-Oh?- Yamaguchi alzò lo sguardo, il sorriso non scomparve dal suo volto –Ieri Hinata mi ha dato il suo numero di telefono, mi aveva detto di avere un cane anche lui ma che è pigrissimo e mi chiedeva se potevamo fare le passeggiate insieme, così il suo Mr. Fat sarebbe stato più invogliato a camminare se ci fosse stato un altro cane con lui.
Tsukishima storse il naso –Ha chiamato il suo cane Mr. Fat? Davvero?
Tadashi rise di nuovo, si alzò e si avvicinò a lui per mostrargli il telefono –Guarda che mi ha inviato.
Fece partire un video che il rosso aveva fatto quella mattina, si scoprì che Mr. Fat era uno Chow Chow dal pelo marrone chiaro, nel video era comodamente addormentato sopra il corpo di Kageyama e questo, con scarsi risultati, stava cercando di toglierselo di dosso per poter tornare a respirare correttamente.
Il video si concluse quando il ragazzo dai capelli scuri urlò al rosso di aiutarlo e smetterla di sghignazzare in quel modo, poi gli lanciò contro qualcosa.
-Sono così stupidi- borbottò il biondo alzando gli occhi al cielo.
Tadashi continuò a ridere –Comunque, sto andando fuori con lui adesso, vuoi venire?
-No, grazie- rispose in fretta distogliendo lo sguardo.
-Va bene, se vai a mare mandami un messaggio che poi ti raggiungo direttamente li.
Kei rispose con un grugnito e, per la felicità di Float, si avviarono finalmente fuori.
 
Quando Yamaguchi raggiunse Hinata lo trovò che stava cercando di tirare il suo cane per il guinzaglio, ma questo era inchiodato a terra e non aveva intenzione di spostarsi.
Il moro soffocò una risata e si avvicinarono a loro.
Mr. Fat alzò la testa incuriosito quando notò un altro cane avvicinarsi.
Anche Float era curiosa, ma anche calma, voleva capire com’era la situazione prima di iniziare a fare come suo solito.
Si odorarono a vicenda e Float fu la prima ad accettare l’altro.
Abbaiò contenta e iniziò a scodinzolare.
Mr. Fat non sembrò molto felice, ma almeno si alzò e accettò di essere portato a spasso dal suo padrone.
-Oh finalmente- borbottò felice Shoyo mentre si avviavano lungo le strade per dirigersi al chiosco.
-Kageyama non ti fa compagnia?
Il rosso sbuffò quasi infastidito –Abbiamo litigato stamattina, come sempre.
-Ah- Tadashi si morse il labbro –Mi dispiace…
Hinata sventolò una mano in aria per dirgli di non preoccuparsi –Non importa, litighiamo sempre per cose stupide, ci passerà presto.
-Davvero? E non vi da fastidio avere una relazione del genere?
Shoyo sembrò pensarci su –Nah, penso piuttosto che sarebbe strano il contrario.
Yamaguchi annuì non del tutto convinto, ma non credeva di essere così tanto in confidenza con lui per potergli chiedere di più.
Chiacchierarono del più e del meno ma soprattutto della pallavolo e con calma arrivarono fino al chiosco.
Una ragazza bionda, che probabilmente aveva la loro età, alzò una mano e chiamò il nome di Shoyo.
Hinata la salutò a sua volta felice, poi strattonò il braccio di Yamaguchi per andare dalla ragazza.
-Yamaguchi, questa è una mia amica, Yachi. Lavora al chiosco, vive insieme a Shimizu-senpai e spesso mi tiene Mr. Fat.
-Oh, ciao- il moro le sorrise e le strinse la mano.
Mentre Float iniziò ad annusarla e a saltarle intorno felice di avere qualcuno di nuovo con cui giocare.
I tre ragazzi avevano un carattere molto simile e iniziarono ad andare d’accordo all’istante.
Visti dall’esterno potevano sembrare un gruppo affiatato che si conosceva da una vita.
Yachi rimase con loro a lungo seduti sui tavolini all’aperto, il suo turno iniziava dopo pranzo quindi aveva tutta la mattinata libera.
Erano le undici e mezza passate quando Hinata si alzò di scatto annunciando che aveva digerito la colazione e che aveva di nuovo fame, poi si avviò al bancone per comprare qualcosa.
Rimasti soli, Yachi si spostò sul divanetto per farsi più vicina al moro con le lentiggini, la ragazza aveva lo sguardo basso e si contorceva le mani imbarazzata.
-Tadashi-kun- chiamò piano –Posso farti una domanda?
-Uhm… si- rispose Yamaguchi quasi in un balbettio, non era mai stato così vicino a una ragazza.
-Pensi che… Shoyo potrebbe interessarsi a me?
Tadashi rimase per qualche secondo in silenzio, il tempo di comprendere davvero cosa volessero dire quelle parole, poi sbatté le palpebre confuso –Ma… Non sai che Hinata e Kageyama stanno insieme?
La ragazza sbarrò gli occhi e divenne completamente rossa –Davvero!? E da quando? L’anno scorso non si sopportavano, non sapevo che quest’anno fosse cambiato qualcosa! Non mi aveva detto nulla!- si fece più vicina a Yamaguchi e gli afferrò il braccio con urgenza mentre parlava a voce ancora più bassa –Non dirgli che te l’ho detto, dimentica tutto, per favore!
-Tranquilla- rispose il ragazzo confuso da quella valanga di parole –Mi dispiace aver distrutto i tuoi sentimenti così.
-Oh no, non è un problema, anzi, forse è anche meglio così.
Tadashi la fissò non capendo e lei sbuffò decidendo di raccontargli tutto.
-La verità è che sono abbastanza certa di essere lesbica. Ma ho paura di deludere mia madre e tutte le persone che mi stanno accanto. Inoltre la ragazza di cui sono innamorata è assolutamente etero. Quindi avevo pensato di provare a stare con qualche ragazzo questa estate giusto per capire se… potevo farmelo piacere. Sembra ancora più brutto detto ad alta voce, ma volevo solo capire.
Yachi si rese conto di quanto sembrasse brutto quel suo discorso.
Di come la facesse passare una poco di buono.
Ma semplicemente aveva sempre avuto paura degli uomini, tutti molto più alti e grandi di lei. Hinata era stato uno dei pochi che l’aveva fatta sentire fin da subito a suo agio e apprezzava davvero tanto la loro amicizia. Non era innamorata di lui, ma si rendeva conto che se avesse dovuto per forza trovarsi un ragazzo, invece che una ragazza, probabilmente lui sarebbe davvero stata la scelta migliore.
E la ragazza era anche sicura che non sarebbe comunque riuscita a innamorarsi di lui, ma tante persone avevano storie estive senza conto, quindi perché non avrebbe potuto provarci anche lei?
Ovviamente, se solo avesse saputo che si era messo con Kageyama, neanche avrebbe provato a chiederlo, non avrebbe mai neanche osato pensare di mettersi in mezzo a una coppia.
-Bè, almeno non ho ferito i tuoi sentimenti- provò ad abbozzare un sorriso Yamaguchi.
Yachi rise tornando a fissarlo –E tu, Tadashi?
La sua voce era bassa, Yamaguchi non era certo di cosa la ragazza volesse sapere con quella domanda, ma non ebbe modo di rispondere, perché la voce fredda e tagliente di Tsukishima chiamò il suo nome.
Tadashi saltò sul posto e si girò verso l’amico commentando uno “Tsukki!” sorpreso.
Yachi si mosse a disagio sul divanetto e si allontanò tornando alla giusta distanza dall’altro ragazzo.
Tsukishima sembrava avere uno sguardo più tagliente del solito.
-Ti ho scritto un messaggio- disse poi il biondo.
-Ah, scusa- Yamaguchi si affrettò a prendere il suo cellulare che aveva lasciato sul tavolo sottosopra, quindi impossibilitato a vedere se arrivassero notifiche –Non ho sentito la notifica, c’è ancora il silenzioso da ieri notte.
-Mh- Tsukishima continuò a fissarlo con quello sguardo che lo stava mettendo a disagio, poi allungò la mano verso di lui.
Prima che Tadashi potesse chiedere cosa volesse, Kei lo precedette –Dammi Float, lo porto a fare un bagno, sono certo che si divertirà di più.
Yamaguchi si alzò dal divanetto –Vengo anche io!
-Non c’è bisogno- Tsukishima gli strappò il guinzaglio dalle mani –Non voglio rovinare il tuo divertimento.
Si girò e andò via, camminava abbastanza in fretta perché Float, dopo aver sentito che stavano andando in acqua, lo stava praticamente trascinando.
-Tsukki- lo richiamò il moro confuso da quel comportamento, ma l’amico non si girò per dargli attenzione, qualche secondo dopo era già sparito dalla sua vista.
-Il tuo amico è spaventoso- sussurrò Yachi quando rimasero di nuovo soli.
Hinata li raggiunse mentre addentava un panino dolce, poi parlò con la bocca piena borbottando qualcosa di incomprensibile ma che doveva dare ragione alla ragazza.
Yamaguchi si scollegò completamente dalla loro conversazione, la sua mente in subbuglio mentre cercava di comprendere perché il suo amico l’avesse trattato in quel modo.
Non aveva completamente senso.
 
-Ehy Suga!
Il ragazzo dai capelli chiari, sentendo il suo nome, alzò lo sguardo e rimase senza fiato quando vide Daichi raggiungerlo.
L’altro era appena stato a mare perché il suo corpo era ancora tutto bagnato, indossava solo il costume a pantaloncino che stringeva sulle sue cosce muscolose.
Suga si rese conto di star fissando troppo l’altro ragazzo con uno sguardo più che evidente.
Si schiarì la gola e prese un sorso del suo caffè distogliendo lo sguardo da lui.
-Oi, ciao- disse poi allegramente.
Daichi si sedette di fronte a lui, Suga aveva scelto un tavolino piccolo al chiosco per prendere in pace il suo primo caffè della giornata e controllare, con il wi-fi della struttura, se ci fossero nuove e-mail dall’università.
Non che quella nuova compagnia fosse sgradita.
Daichi incrociò le braccia sul tavolo e si sporse in avanti –Ho visto Tanaka e Noya poco fa, si stavano lamentando del tuo essere troppo- mimò delle virgolette in aria durante le parole successive –mamma protettiva.
Suga alzò gli occhi al cielo, poggiò i gomiti sul tavolo e si sporse in avanti anche lui –Si stavano lamentando perché stamattina li ho rimproverati visto che hanno lasciato la spazzatura in giro ieri sera e oggi le formiche avevano invaso mezza casa.
Daichi rise –Quindi sei praticamente il loro babysitter?
-Li ho conosciuti due anni fa in università, sembravano dei pesci fuor d’acqua e disperati, gli ho proposto di diventare coinquilini perché pensavo che avessero davvero bisogno di una mano. Hanno abbandonato l’università dopo tipo due mesi, ma abbiamo continuato a vivere insieme. Ormai mi sono abituato a farmi chiamare la mamma del gruppo, e per quanto si possano arrabbiare con me non mi preoccupo troppo, perché tanto poi ritornano sempre disperati, non hai idea di quanti problemi gli devo aggiustare.
Daichi rise più forte –Dovresti iniziare a farti pagare.
Suga sorrise a sua volta, poi continuò –Non è così male, mi preparo per quello che sarà il mio lavoro a breve.
-Uh?- Daichi sembrava curioso –Per cosa stai studiando?
-Voglio fare l’insegnante delle elementari.
-Ti piacciono proprio i bambini- commentò il moro senza alcuna presa in giro.
-Si- rispose sincero l’altro –Li trovo adorabili e mi piace insegnar loro le cose importanti della vita, aiutarli nella loro crescita e formazione. Non trovi che sia bello aiutare le persone?
-Assolutamente, infatti io a breve entrerò nelle forze dell’ordine.
-Oh!- gli occhi di Suga si illuminarono –Avrai una divisa.
-Già… per qualsiasi problema potrai chiamare me.
Il sorriso di Suga si fece più malizioso mentre rispondeva –Buono a sapersi.
Suga si chiese se fosse solo una sua impressione o entrambi, involontariamente, si erano fatti più vicini. Ma adesso riusciva a vedere con precisione le varie sfumature di marrone negli occhi dell’altro.
Si scostarono di scatto solo quando sentirono un urlo.
-SUGAAAAA- Nishinoya arrivò da loro urlando il nome del ragazzo dai capelli chiari.
Era scalzo mentre correva, anche lui bagnato per il bagno appena fatto e sventolava in aria una ciabatta.
Tutto quello che aveva contro Suga ormai completamente dimenticato, gli mise davanti la sua infradito rotta e piagnucolò –Ti prego aggiustala! Non posso spendere i miei soldi per delle scarpe nuove!
Suga lanciò uno sguardo a Daichi come a voler dire “Visto? Che ti avevo detto?”
E poi si rivolse a Yuu con un sorriso gentile –Vediamo che posso fare.
  
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