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Autore: LorasWeasley    06/02/2021    2 recensioni
AU [Daisuga | Kuroken | Bokuaka | Iwaoi | Tsukkiyama]
[Accenni: Matsuhana | Tanakiyo | Kagehina | Sakuatsu | Osasuna | Ushiten | Semishira etc..]
Il racconto di un'estate tra relazioni, litigi, partite di Beach e scommesse.
Faranno la loro comparsa quasi tutti i personaggi e quasi tutte le coppie più amate.
Con Mattsun e Makki che si ritroveranno ad occuparsi di un Oikawa che non vuole far altro che dare fastidio a Iwaizumi.
Daichi che verrà intetterroto ogni volta che proverà a chiedere un appuntamento a Suga.
Kuro e Kenma che dovranno gestire i loro gatti e Bokuto, il quale non vuole altro che ottenere un pó di attenzione da Akaashi.
Tsukishima che dovrà venire a patti con i suoi sentimenti e molto altro...
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Aoba Johsai, Karasuno Volleyball Club, Nekoma
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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10. Quella volta del caldo afoso...

Il giorno successivo il sole splendeva come se non fosse successo nulla.
Anzi, probabilmente faceva anche più caldo e già alle dieci del mattino ogni cosa era più che asciutta.
In spiaggia c’era un sovraffollamento di ombrelloni e tutti erano in acqua, faceva troppo caldo anche solo per restare all’ombra.
Questo non aveva impedito a Hinata e Kageyama di giocare con la palla.
L’acqua gli arrivava al petto e stavano giocando a “sette si schiaccia”, Tanaka gli si era avvicinato e aveva chiesto di poter giocare con loro.
Hinata gli aveva risposto –No aspetta, siamo 248 pari, chi arriva prima a 300 vince.
E aveva uno sguardo così serio e combattivo che Tanaka aveva deciso di non protestare.
Inoltre, da quanto tempo erano in acqua per essere arrivati a fare quasi 500 partite? Tanaka non era sicuro di voler conoscere la risposta.
Mentre pensava a tutto questo venne letteralmente investito da Noya, che gli saltò sulla schiena e lo fece cadere dentro l’acqua accompagnandolo con l’urlo –Maledetto Ryuuu!
Tanaka tornò a galla sputacchiando dell’acqua salata, si stropicciò gli occhi e cercò di evitare un altro attacco da parte del suo amico.
-Che ho fatto?- si lamentò poi.
Notò la figura di Suga a diversi passi di distanza che si stava avvicinando con le mani sui fianchi, sembrava tanto una mamma insoddisfatta dal comportamento dei bambini.
-Ho appena scoperto che Shimizu ti aveva invitato a stare da lei per il temporale! Perché non voleva che tornassi indietro con quel tempo! E tu… HAI RIFIUTATO!
Lo spinse di nuovo sott’acqua e fu salvato solo da Suga che li raggiunse del tutto per dirgli –State dando fastidio alle altre persone, smettetela di schizzare così tanta acqua!
Compreso di scappellotto dietro la testa a entrambi.
Tanaka si indispettì –Perché colpisci anche me se non ho fatto nulla!?
-Oya oya?- Kuro li raggiunse sorpreso –Hai davvero rifiutato un invito di Shimizu?
Il corvino aveva Kenma aggrappato addosso con gli occhi sbarrati mentre fissava l’acqua come se fosse il suo più grande nemico, Kuro stava lottando nel cercare di prenderlo per le braccia e farlo bagnare, ma il biondo stava facendo di tutto per evitare che ciò accadesse.
Nonostante questa lotta silenziosa Kuro stava tranquillamente portando avanti la conversazione con Tanaka, come se fosse abituato a tutto quello.
-Voi non capite!- si indispettì Ryuu notando tutti quegli sguardi sorpresi su di lui –Lei è speciale, mi piace davvero tanto. Come qualcuno con cui vorrei passare il resto della mia vita e non come cotta estiva. Quindi io… voglio fare le cose per bene.
-Sei molto maturo- disse Akaashi senza neanche un velo di ironia, aveva uno sguardo serio e rispettoso in volto.
-Vero, chi l’avrebbe detto che saresti cresciuto così?
Era una voce conosciuta, Tanaka si girò verso il nuovo arrivato e notò che Daichi era accompagnato da Ennoshita.
-Chikaraaaa!- urlò il ragazzo rasato saltando sopra l’amico per abbracciarlo –Quando sei arrivato?- domandò poi sorpreso.
-Proprio stamattina, Daichi e Asahi hanno detto che mi ospiteranno per un po'.
-Ooooh che bello!- anche Noya saltò sulla sua schiena mentre Tanaka continuava –Spero che questa volta starai più dell’anno scorso.
E mentre quella conversazione andava avanti Akaashi aveva preso un po' d’acqua con le mani a coppa e stava cercando di bagnare la testa di Kenma.
Questo fece uno squittio sorpreso e si spostò nell’altra spalla di Kuro –Sei un traditore!- lo accusò.
Akaashi rispose con voce pacata –Ti sentirai male, devi bagnarti la testa.
-Non sei mia madre!- rispose a tono il biondo tinto.
-Va bene- disse a quel punto Kuro aprendo le braccia –è il momento di farlo.
Kenma spalancò gli occhi terrorizzato –Kuro no!
-Kuro si!- rispose questo –Scusa amore, ma è per il tuo bene.
E tutte le proteste del più basso vennero messe a tacere dal moro che si tuffò di peso in acqua immergendo tutto il suo corpo e di conseguenza quello del suo ragazzo.
Quando Kenma tornò a galla aveva i capelli lunghi attaccati su tutto il viso, stava tossendo acqua e si stringeva le braccia intorno al corpo –è gelida- borbottò poi.
Kuro gli sorrise per nulla pentito di quello che aveva fatto.
Kenma alzò gli occhi al cielo, poi si aggrappò nuovamente alla sua schiena, le braccia intorno al collo e le gambe intorno ai fianchi.
-Nuota- comandò poi.
Il moro rise –Sai che per riscaldarti devi nuotare tu stesso, si?- ma nonostante quella frase fece come gli era stato chiesto prendendo il largo.
Suga sospirò estasiato –Sono così carini insieme.
Daichi si mise al suo fianco con le braccia incrociate –Perché Kuro gli impedisce di morire ricordandogli di farsi il bagno con questo caldo o preparandogli da mangiare?
Suga soffocò una risata –Si, anche per questo.
Daichi sorrise a sua volta, poi scostò lo sguardo dai due ragazzi che si allontanavano sempre di più e si schiarì la gola –Oi Suga, stasera…
L’urlo di Hinata li distrasse, il rosso aveva iniziato a litigare con Kageyama, lo stava prendendo a pugni mentre urlava frasi quasi incomprensibili.
Suga corrugò la fronte e si affrettò a dividerli –Ragazzi, dai…
Daichi sospirò afflitto, era più che certo che sarebbe stato più facile che una pandemia colpisse la terra proprio in quel momento piuttosto che lui riuscisse a chiedere a Suga di uscire.
Rimasero tutti in acqua per diverso tempo, tra gare di nuoto, di apnea e battaglie a “sette si schiaccia” che nessuno vinse perché quando si aggiunsero Tsukishima e Yamaguchi si trasformò in “non facciamo prendere la palla a Float”.
Facilmente si fece orario di pranzo e ognuno iniziò ad avviarsi verso casa, salutandosi con la promessa di rivedersi quel pomeriggio per tornare a giocare a beach, come sempre.
-Bokuto… Bokuto…- continuò a chiamare Akaashi cercando di svegliare il ragazzo che si era addormentato in spiaggia.
-Eh?- chiese questo confuso dal caldo mentre sbatteva le palpebre.
-È ora di pranzo- fece presente il corvino scrutandolo preoccupato –torniamo a casa a mangiare.
Il ragazzo dai capelli tinti annuì mentre si alzava con lentezza, sentiva il suo corpo caldissimo.
Era sicuro di essersi addormentato sotto l’ombrellone quando erano arrivati in spiaggia, ma probabilmente era passato tanto di quel tempo che il sole era girato cambiando così anche l’ombra.
Quando notò lo sguardo preoccupato sul volto di Akaashi gli chiese confuso quale fosse il problema.
-Sei completamente rosso… penso che tu ti sia ustionato.
-Nah- mosse la mano con nonchalance –Ho chiesto a Kuro di mettermi la crema solare sulla schiena, non sarà nulla di grave.
 
E invece aveva ragione Akaashi.
Mentre mangiavano seduti tutti e quattro al tavolo fuori in giardino e all’ombra del sole, Bokuto sentì che la sua pelle a contatto con la canotta leggera diventava sempre più calda e fastidiosa mentre strisciava contro il tessuto.
Il primo ad accorgersene fu Kenma, che era seduto alla sua destra e aveva una visuale perfetta della sua spalla.
Sospirò e con il suo solito tono basso chiamò –Bokuto- interrompendo una conversazione che gli altri tre stavano facendo.
-Uh?- rispose sorpreso il diretto interessato.
-Perché, esattamente, continui a essere amico di Kuro?
Quella domanda fece alzare diverse sopracciglia al tavolo –Perché me lo chiedi?
-Perché hai un pene disegnato sulla spalla.
-COSA!?- il ragazzo saltò in piedi mentre controllava la parte interessata, Kuro stava ridendo dietro la mano, non che stesse facendo un buon lavoro nel nascondersi.
E fu a quel punto che capì di essersi scottato semplicemente perché Kuro non l’aveva aiutato a mettersi la crema solare, ma aveva solo fatto dei disegnini sulla sua pelle con questa, facendolo ustionare quasi tutto, tranne quelle linee che erano rimaste più bianche.
Il pene sulla sua spalla non sarebbe scomparso per un po'.
Si tolse con urgenza la maglia e mostrò la schiena agli altri –E qui? Cosa ha disegnato?
Akaashi arrossì sbarrando gli occhi sorpreso, Kenma lanciò uno sguardo indecifrabile al suo ragazzo, poi mormorò –Pensi che sia carino?
Perché sulla schiena di Bokuto c’era scritto a lettere grandi e maiuscole “Akaashi is so cute”.
-Stavo solo citando quello che ha detto Bokuto la prima volta che l’ha visto. Non avrei di certo scritto sulla sua schiena quanto tu fossi carino.
La spiegazione sembrò soddisfare il biondo tinto e tornò a prendere piccoli morsi del suo cibo, senza reprimere il piccolo sorriso che gli era spuntato sulle labbra che a Kuro non passò inosservato.
Bokuto non aveva ancora avuto una sua risposta, ma collegato quello che aveva domandato Kenma, la risposta del moro  e il volto rosso di Akaashi non ci mise molto a comprendere.
-KURO!- esplose per l’imbarazzo.
-Che c’è?- si difese l’amico –Non pensavo fosse un segreto.
Bokuto aprì la bocca per rispondere, anche se in realtà non aveva idea di cosa avrebbe dovuto dire.
Fu Akaashi a parlare, si alzò dal suo posto e si comportò come se fosse del tutto normale, come se il suo volto non fosse ancora rosso quasi quanto la schiena della vittima.
-Ho della crema che potrebbe aiutarti con l’ustione.
Si diresse dentro facendo capire all’altro di seguirlo, Kuro urlò dietro al suo amico mentre li vedeva andare via insieme –Un giorno mi ringrazierai per questo!
-Ci credo che i tuoi gatti ti odiano e vogliano staccarti il cazzo!- rispose a tono Bokuto mentre spariva dietro la porta.
Yaku miagolò proprio in quel momento, come un voler essere d’accordo con quello che aveva detto il ragazzo dai capelli tinti.
Fu il turno di Kenma di soffocare la sua bassa risata dietro la mano.
 
-Dai Iwa-chan, sei proprio lento- chiamò Oikawa dalla porta d’ingresso.
Finalmente stavano uscendo di casa quel pomeriggio, erano rimasti a casa quella mattina sia perché si erano svegliati tardi, sia perché Iwaizumi aveva insistito che Oikawa facesse cautela. Inoltre faceva davvero troppo caldo per pensare di percorrere tutta quella strada a piedi sotto il picco del sole.
Ma adesso il più alto stava perfettamente bene e aveva iniziato a fare pressioni all’altro per andare in spiaggia a giocare a beach.
-Eccomi- rispose scocciato l’interessato mentre lo raggiungeva con le chiavi in mano.
Chiuse la porta dietro di se e si avviarono per strada.
-Oh wow!- disse Oikawa sorpreso notando i mezzi parcheggiati dall’altra parte della strada –Messe tutte insieme sono più soldi di quanti abbia mai avuto in vita mia.
-Ah, sono arrivati- commentò Iwaizumi inespressivo.
-Chi?- chiese a quel punto Tooru girandosi verso di lui.
Iwaizumi alzò un sopracciglio sorpreso –Non ricordi chi abita li? Hai già dimenticato il tuo caro Ushijima e la sua ex squadra della Shiratorizawa?
Un brivido percorse la schiena di Oikawa –Iwa-chan, non dire mai più il suo nome senza prima un avvertimento.
L’altro rise, poi indicò –La Porsche Cayenne è sua, non posso sbagliare. E la moto, quella Kavasaki Ninja che è uno dei miei sogni proibiti, sono sicuro sia di quel ragazzo rosso che sembra un po' fuori di testa. La Mercedes e la Audi non ho idea di chi siano, ma sono persone della ex squadra scolastica. Quest’anno sono venuti presto, di solito si fanno solo qualche settimana verso la fine, prima spendono i loro soldi in crociere e viaggi.
-Conosci molte cose di loro- disse sorpreso Oikawa mentre si avvicinavano sempre di più alla spiaggia.
Iwaizumi alzò le spalle –Vive esattamente di fronte a me e quando sono qui tutti insieme fanno feste tipo ogni sera, non puoi non saperle certe cose.
-Bè… se sono già in spiaggia voglio che tu giochi con me contro Ushijima.
Hajime alzò gli occhi al cielo –è una richiesta o un obbligo?
Oikawa mise il broncio –Non puoi abbandonarmi contro di lui!
-Allora suppongo che sia un obbligo.
  
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