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Autore: Legeia    07/02/2021    0 recensioni
In un Presente alternativo, vari conflitti portano alla disgregazione delle nazioni in problemi interni ed esterni. In una si queste, un gruppo di persone di presenta come Agevolatori o Risolutori per le persone o enti su vari ambiti. Tuttavia cè qualcosa di più profondo e intricato che muove i personaggi principali sia tra loro che per i Continenti e le decisioni e scelte sono fondamentali per la questione cardine. Il futuro. P.S. storia scritta anni fa, mai ritoccata e modificata, così come era scritta.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chapter 20 Chapter 20

Un anno e nove mesi prima

"Veramente avete questo coso...qui sotto?!?" chiese lei vedendo la mini ferrovia, visibilmente sorpresa nell'ammirare anche lalocomotiva che teneva, per trainarli, due vagoni, uno con i sedili e l'ultimo come vano portaoggetti, aperto ma con un rialzo di ferro.

"Non è spettacolare? Acquistati apposta e messi qui, dopo aver fatto sistemare la linea che gira tutto intorno allo chateau e da cui partono e arrivano in e da molti posti. E sai da dove mi è venuta l'idea? Dalle miniere. Che ho fatto, eh?" gasato come un bambino che mostra i giocattoli migliori agli amichetti "Ho sempre avuto una sorta di desiderio di vedere le miniere, anche abbandonate, e molte volte facevano vedere miniere in tv, ancora attive con carrelli e mini trenini, per portare in giro il carico. Ed ecco... quello che stai vedendo è un ex treno a trazione Diesel, ora ad accumulatori o elettrico. Ho preferito farlo preparare multi opzioni di alimentazione perchè non si sa mai...  Forse sono rimasto ammaliato dall'ieale russo per cui tutto va fatto bene, una volta, e con una funzione o attivazione manuale di emergenza,ausiliario, perchè non si sa mai... adesso molti motori e meccanismi sono piccoli, quindi che vuoi che sia far cambiare l'interno! E' per questo modo di pensare che ancora oggi molte cose funzionano nelle lande gelide, si migliora quello che cè già. Perchè se no nparte come dovrebbe normalmente, lo si avvia in un altro modo e si ripara, ma comunque partirà... I vagoni originali erano tutti a due assi senza freni, ossia con binario classico e non si fermano da soli se non cè quella magnifica mini locomotiva di testa!" indicando una locomotiva con la parte anteriore rettangolare con griglie e sportelli vari, con dopo una sezione più alta che era la zona di guida, senza ante ma aperto ambo i lati. Teneva legato a se un vagone con dei sedili, due accoppiato formando due file, con l'entrata laterale da chiudere con uno sportello e uno spazio tra i sedili per le gambe. Dieto quello per eventuale carico.
 
"insieme a questo gioiellino cèrano vagoni specifici, anche a carrelli, per i vari tipi di trasporto e di servizio. Cè, nella rotta dei binari, una zona deposito apposita con una pedana girante per far rientrare all'indietro il trenino di testa, farlo entrare in retromarcia nel deposito e agganciarci cosa ci serve. Ho ancora ma poco usati, a tramoggia per lo scarico automatico, cisterne per liquidi, piatti per materiali voluminosi o per trasporto persone come questo. Poi lo si sistema su quella pedana girevole a trecento sessanta gradi e si riparte... Ci sono anche sezioni per lo scambio di direzione, ossia zone vuote o corridoi dove, lasciato me se ci sono addetti specifici, e li ho ma sanno solo cosa cè davanti la porta dove mi lasciano, fanno retromarcia, azionano lo scambio binario per immettersi in retro nella sezione di scambio, si scambia di nuovo la direzione e si ritorna, anche se si può girare tranquillamente con le porte aperte per una direzione sola. Per tutta l'aera con la linea attiva. Di base ci vengo io, Dorde, Jd se ho bisogno di una mano per prendere qualcosa di importante e ho bisogno di aiuto, se è necessario che mi sposti velocemente. Per le sezioni sotterranee che non siano i Caveau, ho degli addetti con trenini come questo in ogni sezione. In pratica sotto lo Chateau ci sono diverse sezioni, usando anche gallerie naturali rinfozate e modificate, creando una sorta di figura. Non ti dirò quante sono ma mettiamo un pentagono, lo hai in mente? Bene, fai conto che ogni punta è una sezione, che ospita un laboratorio o settore, e da ogni punto parte una linea, e la linea è la rotaia. E' a una sola direzione e ad uso esclusivo di pochi, quindi non ci sono affatto scontri" ridendo" Ora che ci penso anche David la usa, lui può, comunque cè un trenino di testa per ogni sezione, usando la pedana si può andare sia a destra che a sinistra. Se ti chiedi come si sa chi e quanti usano un trenino, nel caso, non lo hai visto   cèra un pannello a muro che indicava le locomotive in funzione e dove si trovano, così non ci sono problemi. Uso carrelli diversi raramente, e a volte solo i laboratori... nel deposito ci sono anche quelli per grossi oggetti, ma per lo più mi servo di questa carrozza che chiamo per fare velocemente, che a piedi, la strada"

"Ok" confusa da tutta la spiegazione, quasi urlata "hai illustrato chiaramente la tua meravigliosa ferrovia personale. Ma andare dove? Quale strada?"

"Curiosa? La sezione che stiamo per lasciare "indicando la porta metallica rettangolare che stava per chiudersi, piena di perni che si azionavano uno dopo l'altro che si incastravano  "è quella del Caveau privatissimo e supersorvegliato. Non so se hai visto, ma ci sono telecamere in alcune zone, corridoio, davanti le porte e le sezioni di linea come queste. QUindi ci stanno vedendo, e perchè sono con te non hanno avvisato la squadra speciale, addetta alla sorveglianza di questa sezione. Ci sono nelle sezioni di scambio delle guardie, che vedremo sicuramente, e che girano per la linea da un luogo all'altro quando non ci sono mezzi in movimento, controllano sempre dagli schermi. E si, se passiamo hanno lo spazio per camminare senza spalmarsi sul muro, tranquilla, ma meglio che non girino troppo quando sono in viaggio" ridendo "... Oltre questa zona che abbiamo solo sbirciato ci sono i laboratori, divisi a quadrifoglio come pianta con le uscite solo veso i binari, i corridoi per entrare e uscire dallo Chateau direttamnete o in punti speciali al di fuori, un magazzino speciale e una sorta di bunker per le emergenze..."

"..." lei lo fissò a bocca semichiusa con un sopraciglio alzato, nel sentire cosa era presente sotto il terreno, e di fatto intorno a loro, continuando la spiegazione di prima."Davvero cè tutta questa roba qui sotto?"

"Siamo molto, molto in profondità, non cade niente quindi tranquilla e se te lo chiedi prende tutta la proprietà che comprende un boschetto, la sezione anteriore fino ad un certo punto, i giardini.. la proprietà è vasta e cèrano gallerie sotteranee naturali. Già secoli fa le usavano e io ho migliorato. ma ammetto che è stato... prima di lasciare tutto in mano ai ragazzi, perchè mi piace di più l'altro lato di questo lavoro" con rammarico "lo ammetto, mi piace che gli altri facciano cose e per me mi occupi delle persone, basta!"

Milan si introdusse nella locomotiva di testa, entrando in sala macchine, che non avev aporte d'entrata. Un pannello collegato alla sezione rettangolare davanti moderno, che faceva a pugni con l'esterno venne attivato. Pigiò e toccò alcune cose, mentre la locomotiva iniziava a fremere e tremolare sul binario, poi scese e si accomdò con lei vicino sulla carrozza passeggeri, compiaciuto.

"Spero che adorerai questa gita. Non la vede e conosce quasi nessuno, e ogni volta è divertente starci sopra. Diciamo che mi godo quello che non ho potuto da bambino! Ho preferito mandar via l'addetto alla guida, per parlare meglio. Pochi sanno e meglio è... ho sempre pensato di far mettere per tutta la lunghezza dei tunnel  e sezioni, della carta da parati speciale con dei panorami spettacolari. O dei monitor ginanti ma David dice che costano troppo. COme per l'Orient express... quanto ne avevo sentito alla tv, di quel viaggio in treno stile vittoriano! L'ho fatto, sai?" guardandola al suo fianco "è advvero qualcosa di mirabolante, entusiasmante. Ho scoperto con quel treno come il concetto di tempo, viaggio e mondo al di fuori del finestrino, siano dimenticati e diversi. E' un'esperienza da fare, ti cambia le percezioni delle cose che non sai usando i moderni. E per il panorama. Ecco perchè ho fatto mettere questo piccolo fratellino dell'originale. Qui. Invece di ascensori o mini car per i lgolf,  come ho visto in case giganti di alcuni clienti e sostenitori. Non è la stessa cosa, credimi..." agitando una mano con una smorfia delle labbra, come per dire che gli facecano senso.

"Devo ammettere che è... caratteristico. Ma come hai hai deciso di comprare questo posto, metterci i cavalli, zone sotteranee e una ferrovia..."

"Perchè l'ho desiderato fin da bambino..." sorridendo beato "Vedi, come già ti ho detto sono slavo di nascita, povero e cresciuto in un posto un pò troppo legato a superstizioni, tradizioni, che si usavano sempre perchè si doveva fare così! La città per noi era  grande e fuori dal mondo, dove andavamo per le spese grandi e vedevamo dal la televisione. La nostra era di tipo vecchio, a tubo catodico gigantesche che prendeva tutto un mobile per spessore e dimensioni. IN quella televisione vedevo di tutto, perchè non cèra molto da fare, dove vivevo io,  se non lavorare e passare il tempo in famiglia. Un mortorio, di gente che lavorava dalla mattina alla sera, cercava di tirare avanti e pregava. Le feste cèrano ma erano religiose, dove la felicità di bambino e ragazzo per i balli, i divertimenti giovanili e le belle ragazze... non potevano coesistere. Da noi si usava ancora anche il pagamento in merci, col dottore o in città. La città non era una metropoli, ma per me all'epoca era un mondo a parte. Cinema, negozi diversi e specifici per tipi di cibi, che non avevo mai assaggiato a volte, abbigliamento, generi vari... ricordo che mia madre si facev aportare con l'unica macchina disponibile, vecchissima anche per quegli anni e sgangherata, impolverata, per comprare tutto ciò che quei due negozietti da noi, non avevano sugli scaffali. E ogni mese, quel giorno, per me e mio fratello era la scoperta del paese dei balocchi. Veramente! Guardavamo le vetrine, dopo aver chiesto ai nostri genitori se potevamo passeggiare per le strade, anche senza comprare nulla, ammiravamo cosa contenevano e la gente che all'interno acquistava. Per farti un paragone, ho visto una cosa simile in film e telefilm americani dove le fattorie derano distanti e andavnao come noi in città qualche volta, come un altro pianeta. Mia madre andava sempre nei soliti negozi che la conoscevano e che accettavano i doni della nostra terra, e di cosa acquistava e scambiava coi vicini, per cosa cèra bisogno in casa. Diceva sempre che in quel modo rispamiava denaro vero e faceva contenta la gente della città, perchè i nostri prodotti erano più freschi di quelli del supermercato. Ed era vero, e alla gente andava bene. In altre città, di altri paesi, storcerebbero il naso per le questioni sull'igiene, ma da noi non era così. Carne, derivati, verdure, come presi, raccolti, macellati e conservati e portati in città. Addirittura conosceva persone che, sempre scambiando beni diversi, le procuravano abiti per tutti e lei ne era felice. Adorava cambiare abito o averne qualcuno di bello e nuovo per le feste. E i gioielli erano sempre, come abiti e scarpe, di seconda mano e di scarso valore. Ma le piaceva metterli anche solo in casa e sentirsi una di città. I soldi che metteva da parte erano proprio per un appartamento in città e magari una vita sopra quella che facevamo. Facevamo parte degli slavi meridionali, anche se il mio aspetto è molto simile al russo, e non si viveva che di lavori della terra, fallegnameria, pesca... "

"Ma slavo non è indicazione geografica precisa..:"

"Quasi. Si intende una tipologia etno linguistico dei popoli indoeuropei. Se mi chiedi il luogo vero e proprio... non è che mi vergogni, ma preferisco sempre idnicarmi come Slavo e basta. Già il mio paese di origine ne ha viste... Posso dirti però, in via confidenziale, che sono diciamo connazionale di
Nikola Tesla, perchè siamo della stessa categoria etnica, in linea generale, anche se di stato diverso. Ma medesima popolazione slava meridionale." Facendola sorprendere "resta il fatto che tra noi e gl ialtri del luogo dove vivevamo, ci sostentavamo con i prodotti della terra, bestiame e dei laghi quando ci spostavamo per piccoli lavori stagionali. Cereali vari, patate e barbabietole. Viticoltura nelle aree lungo i fiumi a chiamata. Alberi da frutto come prugno da cui si ricavava  un distillato tipico .Lamponi come se piovesse. Da noi paeselli e piccole cittadine diventano comunità, così ogniuno faeva la sua parte assegnata se si trattava di bestiame, lavori stagionali... ma tutti avevano una zona di terra lontano dalla casa. Mia madre era brava con lavori femminili, sai ricami e simili, e quando mio padre era impegnato con gli altri della sezione coltivazione, lei lavorava e lavorava per mettere da parte merce ricamata o sferruzzata da scambiare, insieme a tutto ciò che era di più nella dispensa. Eravamo poveri di soldi, ma ammetto che il resto non mancava, anzi. Mangiavamo e ci vestivamo quello che bastava, anche se non di primo acquisto. Mentre i soldi servivano per le tasse, oggetti non scambiabili, materiale scolastico e il famoso appartamento in città. Mia madre odiava i lavori della terra in generale, voleva vedere se stessa e tutti noi in una città dove si guadagnava con mestieri più puliti. Come li chiamava lei. Sai,  su certi temi della pulizia per cui ti inalberi,  rivedo lei... sta di fatto che vivevamo come paesani alla giornata. Anche il cibo dipendenva dalla quantità alla raccolta e cosa potevamo mettere da parte, la percentuale nostra con tutti gli altri compaesani, dal totale per la vendita. E poi venne la televisione. Mio padre aveva comprato in città un decoder di seconda mano, almeno così disse il negoziante, e la nostra tv prese anche cose che no avevo mai visto. E in lingua inglese. Grazie alla scuola, anche su quello cè tutta una storia ma sarebbe troppo lungo, ho iniziato a seguire telegiornali con mio fratello in inglese, programmi che mi ipnotizzavano. Essendo non nocivi per i bambini, mia madre non disse mai nient e ne sono felice. E poi... mi innamorai di cosa vedevo dell'inghilterra. Gente vestita in modo classico, elegante, con una grazia regale e sicurezza. Io, che ero abituato a uomini piegati dalla fatica, dalla vita e il lavoro che facevano che li ingobbivano un pò, con lo sguardo serio e triste quando pensavano di non esser guardati. Ma vedevo la tristezza nei loro occhi per avere il minimo per non morire di fame, per non morire di freddo d'invernoe farcela a malapena alla fine del mese. E mia madre voleva sempre un appartamento in città. Sognava le pellicce morbide chela rendessero una Signora. osservavo le notizie sulla famiglia reale inglese, restavo ipnotizzato dalle divise militari degli uomin intorno a loro, la polizia a cavallo, le carrozze, i cavalli magnifici e e come chi li guidava fosse grandioso e fiero, che vestisse la divisa, o fosse un nobile. Noi, che avevamo una macchina scorreggiante, come la chiamavamo sempre io e mio fratello. Avevo visto matrimoni, cerimonie, apparizioni pubbliche. Abiti e divise, comportamenti e regole, dette anche etichetta. Io, piccolo, guardavo come rapito quela televisione che mi mostrava qualcosa di così alieno, diverso, lontano. E così regale e nobile. E amavo le divise sia dei nobili, le uniformi reali,  che delle guardie con loro. E in bilbioteca, ricordo ancora, trovai dei libri sulla storia militare e i corpi militari nel mondo. E vidi le divise del tuo paese, sopratutto i carabinieri, quelli con le cappe e mantelli. Quelle divise sono spettacolari, così come quelle davanti il vostro parlamento credo, i reggimenti e non so, non capivo molto e ma vedevo quelle immagini e ho amato sempre di più le divise militari. Ricordo che vidi anche immagini della versione francese..." sembrando meditabondo, come se cercasse di ricordare" comunque tranne le divise greche, le altre erano bellissime. E mi chiedevo come fossi io con quelle indosso. Se apparivo uno stupido, se non mi donavano, se sembravo uno scemo mentre quelli sembravano magnifici e come i nobili nei dipinti. Quanto amavo sfogliare i libri in biblioteca e guardare foto di vecchi ritratti e, se di storia, i dipinti delle persone. Come erano lì..."

"lo sai, vero, che molte volte ordinavano all'artista di farli molto meglio di come erano nella realtà? Ricordo di aver letto  libri dove esempio per i matrimoni si mandavano dipinti o piccoli ritratti in ciondoli dello sposa o sposo, che non si erano mai visto, e poi di presenza erano così diversi da svenire... ahahah in effetti non dovrei ridere, visto che erano matrimoni obbligati e e la gente doveva stare a forza vicino al consorte. Che vita grama che facevano. E trovo penoso e orribile l'obbligo,  secondo la natura,  sopratutto delle femmine del regno animale,  di abbassarsi a subire gli accoppiamenti. Bah..:" scuotendo il capo per disgusto.

"Certo che lo so, ma certi quadri erano magnifici. Lo sai che Dorde, mio fratello, è un grande artista? Ama dipingere e il suo stile si chiama iper realismo o realista.  Io amo guardarla l'arte,  non farla..."

"quindi lui crea? Imprime su tela l'anima delle persone? una volta si diceva così, che i grandi artisti sapevano prendere qualcosa dal soggetto e segnare indelebilmente la tela con ciò che faceva parte di quella persona. E' anche per questo che si dice che molti quadri ospitino, altri dicono possiedono, l'anima del soggetto originale. Della serie che tu muori dici...Mh, perchè andarmene. Ho quel bel quadro che qull'artista mi ha fatto,  che posso possedere per guardare la gente. Mi diverto per alcuni secoli..:"

"Ah aha ah, sicuro qualche personalità del passato l'avrebbe pensato.Comunque, sai quando mio fratello, che era bravo nel disegno, decise di cimentarsi nell'arte vera e propria? Con il nuovo decoder e la tv. Guardava con me vari canali nel mondo e vedeva le notizie inglesi e non, e ungiorno il telegiornale mostrò un nuovo ritratto della Regina, preparato ed esposto per  celebrare il Giubileo d’Oro della sovrana d’Inghilterra. E con quel quadro si mostrava la galleria con i suoi dipinti, dal giorno dell'incoronazione. Sembrava una sovrana dei tempi andati con la cappa e la corona, giovanissima, fino a quello, l'ultimo, dove lei in bianco e i gioielli del suo titolo, mostrava la potenza di una persona e un regno. Dorde guardo quei quadri, amando il primo e altri, dove la regina era una figura quasi divina, regia, un testamento di qualcosa di forte e straordinario. Così diceva. Non aveva mai visto con me i libri e i ritratti e poi recuperò, iniziò ad aiutare mio padre, essendo più grande di me di pochi anni, per avere dei soldi suoi. Per fortuna mio padre non ebbe di cui lamentarsi, anche se era un bambinetto non ancora adolescente. E faticò molto, si presentò a tutti concittadini per proporre il suo aiuto in cambio di qualche moneta o banconota e, seppur pochissimi, faticò per comprare prima fogli e colori economici quando andavamo in città, poi arrivò anche ad aiutare mia madre con cucito e ricamo, diventando bravino, tanto da aumentare i lavori che lei vendeva. Con quel qualcosa in più, comprò la sua prima tela e, seppur sovrappose varie versioni perchè sperimentava e creava e non poteva comprare troppe tele, alal finefece  un ritratto di nostra madre. Dopo prove e impegno su fogli, quello venne davvero bene. Tanto che mia madre ne restò affascinata. Grezzo e non come gli iperalistici di adesso, eppure era davvero bello. E continuò, lavoro in entrambe le mansioni, a volte andando a dormire con le dita doloranti, ma comrpò colori e carta. Poi mia madre scambiò molto per prendere quando poteva tele, anche per qualche regalo dei nonni, e lui migliioaava, ritraeva. le ragazze più carine da noi o quelle che incrociava per strada, gli uomini di qualuqnue età che gli davano delle sensazioni. Comprava quaderni economici e li riempiva. Quel vecchio rattrappito che mostrava nei solchi di viso e mani la pesanteza della vita, la donna che si considerava chiccosa ed era invece una fotografia della vanità. E molti altri soggetti,s empre quelli che per lui sulla tela dessero tantissimo.  Insomma, da quando vide quel servizio con quei dipinti, e la sala dove erano esposti quadri di varie persone, decise di dipingere anche lui..."

"Quindi... è un artista? O è solo un hobby"

"Anche. Lui è sempre stato più brillante di me , è partito prima per fare il militare e ha avuto un'ottima carriera. Ametto che so poco di cosa ha fatto prima che io venissi chiamato,  da lui,  per entrare a mia volta. I nostri genitori non erano felici,  ma non volevamo vivere come voleva la mamma. Gente semplice, in un posto troppo semplice per noi. E ammetto, io alla fine ho fatto poco per tutto questo progetto. A iniziare il desiderio di cambiare le cose fu all'inizio proprio Dorde perchè, nonostnate la sua sfolgorante carriera militare, in pochissimo tempo, assistette come superiore a molti atti di nonnismo  e..."

"Ma allora, chi ha deciso davvero di iniziare tutto questo progetto?"

"Lui odiava lo schifo che vedeva fuori dal nostro nido d'infanzia. Si può dire che quel posto dove vivevamo, seppur senza soldi, era più sicuro e protetto del mondo fuori. E lo capì andandoci. Quando io entrai pure, felice di afforntare un mondo che avevo visto alla tv, scoprì sulla mia pelle le cose che mio fratello aveva solo odiato. Perchè io iniziai dal basso, lui aveva partecipato a una sorta di reclutamneto che si faceva tramite richieste scritte e piacque a un colonnello che presenziava alla cosa. Adesso non si fa più, ti parlo di alcuni anni fa e nel mio paese. Ogni anno anninciavano l'apertura delle richieste per entrare nell'esercito, come fossero un'agenzia di collocamento, affermando di dare un posto sicuro, denaro, possibilità di carriera. Non nelle grandi città, furbamente, ma in luoghi più provinciali. Comunque lui decide di andare e, per quello che so, fu preso in simpatia da quell'uomo ed entrò, lavorando con lui, facendo addestramento riservato a gruppi speciali, saltando le basi. Che io mi sono fatto, solo perchè all'epoca non ero come adesso..." sorridendo sornione "vedi, il militare è come... come la prigione. Forse non lo sai,  ma se non sei pappamolla o troppo innocente, puoi imapare pagando o scambiando con tutti gli altri che te lo permettono, capacità e abilità. E così è il militare. Se ti fai il tuo gruppetto, puoi imparare come essere più carismatico, puoi apprendere trucchetti e capacità degli altri per migliorare, ancor meglio da quelli più grandi... credi che quello che so io l'ho imparato raccogliendo frutti? La tv è stato solo un trampolino. Grazie a mio fratello comunque, dopo aver superato il periodo da recluta, sono finito in.. qualcosa più interessante che il campo di battaglia. Almeno,  dal lato dell'amministrazione. NOn per questo significa che io sia una schiappa con le armi, sono anche bravo, sonostato l'elemento di testa di molte squadre... ma non nei grossi conflitti. Ho fatto la mia gavetta sul campo, ammazato nemici, ammiinstrato squadre e gruppi e frequentato specializzazioni particolari. Dorde non amava i conflitti vissuti in prima persona, infatti non è mai stato là, se non al fianco dell'uomo a cui deve tutto anche adesso, per la sua carriera lontana dai pericoli. E' un tipo più..."

"Fermo, aspetta. Fammi capire bene. Lui è diventato un militare ma come... più un colletto bianco. Anzi,  solo come tale e mai, rispetto a te, è stato un colletto blu"

"Superlativo! Come è bello parlare con qualcuno sapendo che comprende, e non vedere facce ebeti di gente che non sa neanche, molte volte, in che posto si trova sul globo. Sono contento! Sul serio. A parte Jd  e mio fratello, a volte anche la gente ricca e famosa è una capra e basta, come ti piace dire. A proposito, perchè capra?"

"Ah, è un detto comune perchè le capre sono testarde, ostinate, usano letteralmente la testa con le corna per affronatre qualcosa che non gli piace. Insomma, capra per individuo ottuso e stupido, che non impara perchè non vuole... e so a cosa ti riferivi. La gente mi ha sempre vista malamente perchè io non amavo le discussioni frivole di gossip, cose da donne, uomini e altre menate. Si parlava sempre di questo, se no ndi famiglia e figli. Almeno, quei beoti di dove vivevo... mai parlato di cose interessanti e si incazzavano se li guardavo con limitata sufficienza. Anche con Rò, se all'inizio ero felice che vi fosse qualcuno che finalmente voleva parlare con me, stare al mio fianco, non mi vedeva in maniera... come tutti gli altri!" guardando la pietra che aveva in mano "invece è stato solo uno schifo!"

"Perchè?" domandò, mentre il trenino scorreva tranquillo e a moderata velocità,  vedendo dei soldati in punti strategici come avva anticipato Milan.

"Perchè io non sono come gli altri. io non credo di aver mai provato qualcosa che sapessi definire come amore. Amore nel senso di sentimenti, perchè amore si può dividere in molti modi. Amore filiale, amore genitoriale, amore fraterno, amore romantico, e via dicendo. So che chiunque rabbrividirebbe sentendo che io non ho mai provato nulla per la mia famiglia o altri. Ho visto alcuni nonni morire ed ero solo felice per uno,  che era morto senza soffrire mentre l'altro..., ho odiato condividere la tavola con i miei, il bagno con tutti i maschi di casa mentre mia madre aveva l'altro oslo per lei, ma anche se si usava la logica e io usavo quello, mi avrebbe fatto lo stesso schifo. Non so perchè,  ma da sempre ho provato schifo per averli vicino, pensare di essere nata in quel modo orribile, da lei, il sapere che cosa indossa lei era lavato insieme ai miei... odiavo perdino per esempio il modo di muovere le labbra e mangaire o beere di mia nonna e madre. E anche essere sfiorata mentre passavano per esempio, non mi piaceva. Trovavo tutto sporco, che sporcava anche me. So che sarò presa per stronza, mi urlerebbero ingrata e meschina, ma non sono mai riuscita a cambiare queste cose,  così come so che non ho mai provato affezione come gli altri. Anche Rò, è stato l'unico maschio con cui mi trovavo a mio agio come vicinanza, che non mi dava fastidio quando mi metteva la mano sula schiena o voleva abbracciarmi. All'inizio, almeno.Ero contenta che finalmente qualcuno non si fermava, quando sentiva i miei gusti o hobby, cosa pensavo di cose che alle altre fregava poco e...non si allontanasse parlando male di me alle mie spalle. Sono stata trattata malissimo perchè adoro i minerali e cristalli e li collezionavo, gli orologi meccanici manuali scheletrati, sai quelli dove si vede prorpio il meccanismo nel quadrante... la scrittura o calligrafia e il collezionare e usare pennini di vario tipo, come in vetro, e usarli con l'inchiostro nella boccetta. Leggere. Molte leggevano solo libri che tutti reclamizzavano come straordinari e poi erano cose sui vampiri o ricconi pazzi malati,  da lasciarti con il dubbio che qualcosa non andasse bene nelle loro menti o libri sessuali scritti ispirando a quelli dei vampiri, che di bello non avevano niente. Non leggevano altro, mentre io leggevo di tutto. Con prsone che credevo amiche,  alla fine fidandomi  dicevo tante cose... Mi sarebbe piaciuto parlare con qualcuno di queste cose e altre, ma mi guardavano male e si allontanavano. Era impensabile che iodicessi certe cose sul lasciare le radici e la famiglia, o hobby che erano... da maschi. Mi dicevano così! Queste non sono cose da ragazze. O mi piaceva seguire corsi professionali o proprio laurearmi in ingegneria meccatronica. Insomma, non ho mai avuto fin da piccola, anche per i miei che non amavano la gente e ci hanno cresciuti con la raccomandazione di tenere la gente fuori dalla nostre vite e da casa nostra, qualcuno con cui giocare prima e parlare dopo  e vivere come una persona , come volevo. Perchè ero diversa, perchè nella mia solitudine leggevo e poi con internet, mi avivicnavo a cose che la gente aveva solo indirizzi di genere. orologi meccanici scheletrati? Ma non vanno bene quelli a batteria classici da donna? Non metti mai le gonne? perchè non ti vesti più femminile? i maschi così,  come ti vedono? Non parli di trucchi, vestiti, famiglia, figli, fidanzati, mariti, matrimonio e bla bla? Ma da dove vieni? Insomma non ho fatto altro che guardare gli altri alla distanza,  perchè etichettata come sbagliata, anche per come ragionavo. Volevo capire, pensare, determinare me, il mio pensiero e le cose,  leggendo più fonti diciamo..." continuando a parlare mentre metteva la pietra controluce, vedendoci attraverso.

"Ricordo al liceo come,  per capire meglio la cavolata delle religioni, mi misi a leggere elementi della cabala ebraica, perchè è da lì che deriva il cristianesimo oltre il mito di Mithra e Iside e suo figlio. La gente non lo capisce,  ma una delle religioni peggiori e più presenti, perchè seguita a forza dai loro antenati, è nata come un minestrone di altre. Ebbene, ricordo bene come vi fu un tema sulla conoscenza e l'essere umano. Scrivere e spiegare il come e perchè la conoscenza e l'intelletto dell'uomo fossero determinanti e da cosa... alla fine scrissi un tema di pagine e pagine, tante, prendendo vari elementi della storia, psicologia e altro, compresa la relgione,  e vi misi anche la differenza dell'idea di intelletto e conoscenza per le varie religioni. L'insegnante mi mise un punto interrogativo e davanti a tutti mi disse che era dispiaicuta,  ma non capiva proprio da dove avessi preso le informazioni sulle altre religioni. Alla fine snervata dalle pressioni e risate coglione dei miei compagni, le diedi il libro da dove avevo preso quelle informazioni e iniziò a fare un pippone madornale sul fatto che non dovevo leggere quelle cose, ero al quarto liceo, e che non poteva definire il mio tema per quegli elementi. Me lo fece rifare e io feci come da piccola, quando le maestre, turbate da come fossi diversa e di mente diversa, mi mandarono da una psicologa. Ricordo benissimo, quella volta. La psicologa mi fece entrare, sedere di fronte a lei,  e mi fece domande. Poi mi chiese di disegnare qualcosa e io, ricordo benissimo ancora, pensai e così feci. Le disegnai un fondo marino, che mi piaceva, ma ci misi i personaggi disney, utilizzai la scusa del mio amore per le bellezze sottomarine e la dottoressa divenne rggiante e dolce. E finì che disse ai miei genitori che io non avevo proprio niente, anzi, e che le pazze erano le maestre. Quando loro glielo riportarono, nuovo inferno per me. Ebbene, al liceo per questo caso del tema, feci la stessa cosa, espediente usato quando volevo sbrogliarmi la gente scema. Rifeci il tema e lo scrissi come voleva lei, levandoci cosa era mio. E presi un ottimo voto. QUindi oltre varie situazioni di anni prima, capìì che i voti e le situazioni volgono a tuo favore se fai come la gente vuole. Non cè nulla di genutino, naturale, vero. Ma anche questo ricordo, quel tema,  mi aumentò quel vuoto dentro, nel petto, che  è difficile da spiegare. Già come mi sentivo io, la musica del cavolo che dovevo fare e mi dava solo dolore e sofferenza, i compagni merdosi che all'epoca,  bullismo non esisteva come concezione, eri tu quella sbagliata.... Credevo che tutto dovesse esser così, per continuare a strsciare a questo mondo senza troppi problemi...

"..."

"Ma dopo il diploma, dopo aver conosciuto quell'anno l'insegnante di piano,  che mi trattò diversamente, mi feci forza e cercai di essere come volevo. Inutile dire che iniziarono i problemi grossi con i miei e la gente. Il mio problema principale è che mi sento sempre in colpa per tutto, dato da quei gentili dei miei, che dovevano essere guide di vita. Perchè non me ne sono andata prima? Il mio malessere cè dalle medie, crescendo e crescendo, mentre la mia tristezza pegiorava dall'essere sola e trattata come diversa. Perchè non credente. Perchè non ero una ragazza canonica. Perchè pensavo diversamente da come dovevo. E perchè tante cose che trovavano tutti negative. Il fatto che fossi sincera sempre, che non mi facevo problemi a superare certe cose sociali, lottando contro la maschera che mi ero creata. Quindi calpestando quella aprte di educazione becera in cui credono. Solo perchè sei una merda non vuol dire che non devo dire niente e lasciarti fare. Ma per questo... la gente mi ha trattata sempre male come colpevole, quando ero la vittima, solo perchè mi ribellavo. Ero io trattata come diabolica e cattiva,  perchè non abbozzavo alle merde e mi scoprivano gli altri, professori e adulti in generale, perchè vedevano me arrabbiata o a rispondere in vari modi a quella feccia,  ed ero io rimproverata. Non potevo fare nulla che mi piacesse perchè senza soldi, senza possibilità, avevo solo qualche libro che cèra in casa e la mia mente. Fu così che mi creai un mondo, un mondo diverso e gestito da me, dove mi rifugiavo chiudendo gli occhi e, prima con la musica e poi senza, vivevo come non facevo nella realtà. Un mondo reale quanto la sofferenza che provavo. Per i imei andava tutto bene, ero solo maleducata e in vena di fare casino. E sono peggiorata sempre di più. Avevo bisogno di capire ogni cosa per comprenderla e questo mi aveva creato problemi a scuola,  finchè non ho mandato a fanculo mia madre, che doveva seguirmi per forza  e quando no ncapivo,  mi piacchiava in faccia o sulla schiena. Non ero intelligente diceva, ero una vergogna, come per mio padre non poteva vantarsi di me,  e fin da piccola mi diceva che le altre donne avevano avuto il dono di figli meravigliosi e io non lo ero. Sentendo maestre, professori, i miei, tutti quei confronti,  mi ero creduta stupida e cretina. Eppure io non mi sentivo così veramnete, ma secondo tutti io avevo problemi alle interrogazioni orali, non per colpa loro ma eprchè ero inetta io,mi distraevo facilmente quando invece soffrivo. E poi scappavo là, in quel mondo,  per non sopportare tutto ciò che mi pioveva adosso dal mattino... strascicavo i piedi ogni giorno verso luoghi dove non volevo andare. E ho sempre dovuto fare cosa gli altri volevano, sempre. Ho dovuto sempre fare... Dopo, il primo anno dell'università mi sentivo diversa. Ma tutto sarebbe finito male, ovviamente. Caterina, quella stronza che credevo amica,  mi trattò male quando iniziai a dirle che il suo fidanzato online, che non aveva mai conosciuto,  forse andava trattato con i piedi di piombo. Da quel momento sono finita lo zimbello delle colleghe, che anche non conoscevo,  perchè non erano nel gruppo e con cui  lei aveva legato,  e ho sofferto, tanto. Questo dopo che anche la figlia dell'insegnante del famoso tema sulla conoscenza, mi aveva dato due di picche per persone più affini a lei, trattandomi male. E tornai ad essere sola. Prima di mandare al diavolo Caterina, lei conobbe Rò con me perchè facevamo un corso speciastico, e poi all'università si era iscritta per me, eprchè la credevo amica e volevo condividere con lei anche questa cosa. Non essere sola... Quando seppe che lui era mio amico e parlavamo tramite chat online,  ogni giorno,  fece a me la paternale. Diceva che parlare con lui che era fidanzato era vergognoso, che non esisteva amicizia tra uomo e donna, che non dovevo permettermi di dire cose contro il suo fidanzato fantasma,  come lo chiamavo io,  e che era assurdo parlare di tutto, tutto, con un maschio. Solo perchè mi lamentavo con lui della mia condizione di vita, del fatto che dovessi avere il ciclo anche se non volevo figli. per lei era inaccettabile tutto ciò, con gli uomini non si dicono queste cose. lei però lo faceva col fidanzato online, che era ufficiale perchè i genitori sapevano, ma mai incontrati. Ok, dicevo, si sente solo un pò così. NO! Dopo l'ultima cosa che mi fece, sbeffeggiandomi davanti a tante colleghe che non conoscevo,  ma a quanto pare conoscevano me, lei si lamentò che io non avevo ricordato a lei, Caterina, un incontro con gli assistenti di un professore e io, iniziando già ad avere i primi sintormi della malattia, dimenticai. Nessuno di loro, che credevo amiche, quelle del mio giro di studio, mi aiutò o trattò bene, mentre vivevo l'inizio di un altro incubo. Io che avevo aiutato tutet loro con i miei appuntp, che prendevo di tutto e chiedevano, con l'aiuto che avevo dato a Caterina stessa per cose che doveva fare per quel fidanzato online o per lo studio... ancora una volta soffrivo, ma nessuno vedeva e non avevan  empatia per capire e non esser stronzi.Di nuovo sola, cornuta e mazziata.  Quante cose ho sopportato prima e dopo,  e sono stata trattata solo da schifo. NOn so molto di quello che hai vissuto lasciato casa tua, ma non augurerei a nessuno il mio dolore e tutto ciò che ho dentro. Poco tempo dopo, sola e disperata per come stavo per la malattia, decisi di entarare in un gruppo su un'opera e l' conobbi alcune persone. Mandato a quel paese Rò dopo cosa mi fece qeul giorno a casa sua, che mi portò a stare peggio. Ero in una fase negazionista di me e la mia vita, acconsentì ad aiutare Zay ad andare in irlanda per un suo sogno. Lo feci e... diciamo che dopo mi sentii peggio ancora accumulato a Rò, perchè... confrntai me e lei, la sua vita e el persone che avevo visto e conosciuto essendo sua amica.  Non so spiegarlo neanche a me stessa, ma iniziai a provare cose negative e positive,  su una vita diversa per me, su come mi ero comportata in quel viaggio che non credevo e..alla fine non cè l'ho fatta. Non sono cambiata, non è andata in meglio ne altro. Nulla è cambiato nella mia famiglia, tra le rpesone che ho conosciuto,  e quel posto resta becero e stronzo. Io invece mi sono rotta e frammentata sempre e sempre...  e ora vorrei solo pace. Solo non svegliarmi più la mattina volendo piangere,  per essere ancora viva, per saper eche quel giorno sarà uguale e che conosco, come gli altri. E non vorrei mai lo stesso per nessuno, che nessun altro soffra. Se tu davvero riuscirai a cambiare le cose, fallo per le persone come me. Cambialo anche a costo di fare casino. Ma sveglia la gente!"

"E come...non è facile cambiare le cose velocemente. Vedi appunto la strategia nella Cina in Africa..."

"Facendo quello che fece Dio..." guardandolo negli occhi come se questi potesse intuire.






Un anno e due mesi prima

Jd si ritrovò in una situazione che non gli piaceva. Di nuovo era accaduto un fatto che Kianta aveva predetto e sarebbero iniziati i casini.

Quei quattro uomini avevano l'aria di tipi pericolosi, si vedeva che erano deliquenti della peggior lega, solo osservandoli mentre gli parlavano. Lui già li aveva visti qualche settimana prima, ma vederli ora, la sensazione era peggiore.
Sguardo bieco, grossi, uno addirittura sembrava obeso ma era la stazza, non il grasso,tatuati e armati.
QUello più distante stava appollaiato al cofano della macchina nera,  metri più in là. Kianta aveva autorizzato l'entrata perchè gli aveva detto al telefono che era curiosa di sapere cosa avrebbero detto e fatto nel loro territorio. E quando Kianta voleva osserva e giocare, cèra da sudare.
NOrmalmente andavano minacciati armi in mano e fatti andar via. Invece, dopo che la squadra al villaggio ebbe avvertito, prepararano la zona con una delle formazioni. Voleva davvero giocare, facendo credere che fosse una casa come un'altra... o aveva altro in mente?
Ed erano arrivati al cancello quattro tizi in una macchina nera tipo suv, urlando alle quattro guardie di passare.
Utilizzando le mura e costruzioni originali, vi erano varie postazioni o posti di guardia in vani tondeggianti, senza porta, dove le guardie di turno restavano ad osservare il perimetro. Quegli spazi tondeggianti, vecchie guardiole da esterni senza porta in mattoni e resi lisci, erano collocati nelle mura esterne, fatte in due sezioni, un muro prima con uno spazio e poi l'altro muro dopo questa intercapedine non usufruibile, anche se Kianta aveva vuto la mezza idea da modificarle per fare qualcosa tipo un labirinto. Era molto da lei, ma tutti avevano espresso chiaramnete disagio perchè erano militare e non è detto che brillassero di capacità di orientamento. Sicuro, quella volta pnesò Jd, che qualcusi si perdesse dentro quelle fessure larghe una persona e iniziassero i deliri. Quindi quello spzio era controllabile solo dall'alto delle mura e non erano percorribili. Ancora.
La profondità della postazione quindi era data dai due muri  e lal oro distanza. Avevano bordature decorative per richiamare quelle del muro e delle fessure che davano verso l'interno,  per parlare con le guardie dall'altro lato, con un divisorio in ferro che si apriva e chiudeva. erano tutti antichi e originali, ossia presi o comprati da comuni e città e portati lì. Esistevano ancora in molte città nel mondo e Kianta se ne era appropriata dando un tot a quella città con un contratto odve si era vincolati a spendere quei soldi per sistemare veri problemi cittadini. E, mandando ispettori, ormai loro potevano, si era controllata la cosa e che nessuno intascasse nulla.  Così erano state portate lì, posizionate in certi luoghi, e sistemate in luoghi strateici, per proteggere le vedette dagli agenti atmosferici. Anche se erano sopra tondeggianti, alcuni scherzosamente le chiavano supposte, per ridere del fatto che fossero cilindrici, a volte dei ripiani all'interno per poggiare qualcosa, con un tetto tondeggiante, senza porta, e bianchi. A volte erano posizionati  vicino o poggiati a sculture e creazioni paesaggistiche per mimetizzarsi un pò, ma chi le notava, poteva vederle quasi come capsule che si ergevano dal terreno o appunto supposte. E non le chiamavano così davanti Milan o Kianta, ovviamente, ma si sussurravano guardandosi in giro chiedendo e un altro , ottendo ocme risposta .
E poi cèrano delle costruzioni in muratura a secco,  che sembravano antichi ruderi per alcuni o casette di pietra per altri. Invece erano fortificazioni militari a forma circolare, con quattro archi esterni,  che coprivano le forme portanti interne che salivano fin sopra come una decorazione. Un muro di un metro terminava lasciando una sorta di finestra rettangolare per ogni lato, meno di mezzo metro, chiusa da un tetto di meno di un metro, sormontato dalla parte terminale degli archi. Quattro feritoie quindi,  da cui osservare a trecentosessanta gradi, in una struttura grezza data dale pietre lavorate a rettangolo grossolanamente. Nello stile e nelle zone di paesaggistiche fatte creare, sembravano farne parte senza sembrare pugni in un occhio, anzi, dando quel senso di antico che mascherava cosa era in realtà quel luogo.

Dopo aver chiamato l'interno,  Jd rispose subito perchè già impegnato con l'addestramento dall'altro lato, e chiese di far aspettare pochi minuti e parlò al telefono con Kianta. Mentre quelli in macchina scalpitavano,  si accordavano e davano disposizioni a tutti i gruppi e reparti perchè seguissero le formazioni di emergenza, ripulendo dalle persone tutta la parte anteriore dello Chateau in un paio di minuti.
Uno dei metodi usati, oltre a certi suoni stabiliti che imitavano certi uccelli, vi era anche il corno, suonato  proprio di fiato e a cavallo, correndo, perchè fosse comprensibile agli uomini,  ma non da altri. E vi erano anche altri metodi,  ma i quella situazione, la squadra ranger del controllo della proprietà, della montagna e della riserva naturale vicino erano di ritorno dal turno, che giravano a squadre e si occuparono dell'avviso. Fu quindi ordinato di suonare i corni che avevano sempre dietro e, a corsa di cavallo, in pochi minuti fu svuotato il viale principale, che collega la villa al sentiero che dopo un chilometro arrivava al cancello.

Dove aspettavano gli scagnozzi di uno dei trafficanti che volevano raggirare.
Quella pericolosa organizzazione di trafficanti aveva accettato,  come tutte le altre, una collaborazione secondo loro fruttuosa. Milan su idea di Lia tempo addietro, aveva utilizzato il suo potere di controllo in ogni paese per fingere di avere mano in polizia, servizi speciali e sezioni anti droga, prostituzione, tratta di umani, medicine e articoli vari medici,  da mercato nero e altra merce. Comprese armi. Milan aveva fatto capire loro, anche dopo aver dimostrato come la caccia e la ricerca nei loro confronti erano finite su suo ordine, che potevano accordarsi. Una sorta di Mafia della sicurezza. Loro lo pagavano e lui bloccava qualsiasi azione nei loro confronti, permettendogli di continuare a "lavorare". Ma era un tranello ed era andato liscio con molte altre. Ossia finite, tolte. Logicamente eliminata una, un'altra minore cercava di prendersi il uso spazio e il gioco ricominciava. A Milan divertiva, a Kianta meno. Se fosse stato per lei, Jd pensava sempre, sarebbero finiti come cavie per vedere veramente quanto tempo gli squali se li fossero presi con test di vari tipi di gabbie e quanto la carne umana davvero piaceva a quella specie. La volta che lo disse, a prima,  scherzava, ma le altre, quando aveva visto cosa avevano fatto quella gente, con isuoi occhi, lo aveva ripetuto più come una minaccia vera che come scherzo. NOn lo avrebbe mai fatto, a meno che non fosse andato qualcosa storto. Si andava avanti solo con i piani originali. E per fortuna, diceva tra sè Jd.
Significava permettere a questa gente di fare i loro comodi, portando poveri disgraziati in giro come meri oggetti perchè lavorassero per loro per niente. Dando letteralmente tutto di se stessi, in tutti i sensi, maschi e femmine,qualsiasi età. E, seppur Kianta sapeva che la colpa della circolazione di sostanze illecite fosse per gli imbecilli,  che la compravano per fuggire dalla realtà e credere di fare qualcosa per se stessi, non sopportava che quella roba fosse commercializzata. Ma la colpa la dava a chi la comprava e usava, non gli spacciatori. Diceva sempre che se un prodotto vende, gli sciacalli ne approfittano, non è colpa di chi vende al cento per cento, ma di chi fa domanda. La odiava inoltre, perchè diceva chef aceva diventare tutti come bimbi scemi, li rendeva come i vecchi. La questione era lunga, pesò Jd, cosa diceva Kianta era vero... ma il senso di come lo esponeva era chiaro più a se stessa che agli altri. Il suo cervello lavoava diversamente e pensava che tutti gli altri andassero alla stessa velocità. E così finiva sempre per sforzarsi nel seguire i suoi discorsi, che però erano più chiari di quelli di Milan. Lui... era un caso a parte. Tranne certe volte, quando pareva ispirato ed era più flemmatico, chiaro, pareva muoversi e esprimersi in maniera più controllata e lenta. Kianta trovava la cosa strana, più volteì avev aespresso dubbi sui momenti di Milan, tanto che aveva paura che si drogasse o fumasse qualcosa che odiava, per essere così... diverso. E di solito lei aveva ragione su molte cose.
Come in quel caso.

La macchina era stata scortata  da quattro uomini, inizialmente, fino a quando quando avevano sgommato fin quasi sotto il portone, allarmando le guardie. Una di queste avev aintimato loro di fermarsi e, invece di prendere le armi, le aveva affrontate di petto. Morale? Quando quattro imbecilli che lavorano per trafficanti stendono un militare addstrato come loro, non cè da chiedersi come mai qualcuno prima e Kianta poi, prendesse in giro proprio la categoria. Vedere, arrivato sul posto, dovendo pure dire a tutti di abbassare le armi, uno dei tuoi steso a terra peggio di un pugile dopo tutti i round, utilizzato come una zampogna da gentaglia, non ti fa fare bella figura come organizzazione militare e di protezione. Per niente. E Kianta avrebbe provato disgusto per gli scemi che si ì fanno zampognare da imbecilli. Il risultato del suo sfogo sarebbe stato quello, Jd lo capì vedendo lo scemo a terra,  e gli imbecilli che minacciavano tutti con le armi, che si erano portati dalla macchina.

E si, Kianta aveva ragione. Tutti stavano diventando troppo allegrotti abbassando la guardia, vedendo Milan fare lo stesso.

"Senti stronzo, quel pupetto del tuo capo, sai quello biondino, dalla faccia da stupido e vestito e incipriato peggio di una puttana, quello! Aveva promesso di sistemar eil casino che alcune guardie hanno fatto con dei nostri carichi. Nostri! Capito? Dove sono. Il mio li rivuole!"

"Il nostro capo non è come lo descrivi e il vostro carico era stato sequestrato da una retata non ufficiale, quindi ve lo riconsegneranno, ma ci vuole tempo. Sapete bene che l'accordo non è proprio pulito e fatto alla luce del sole. NOn può prendere roba registrata agl i atti e spostarla senza mettere una scusa. Poi,  se vuoi riaverla tu, vai a farlo a modo tuo, ma non mettere di mezzo il nostro Leader. E' sempre stato di parola. O sbaglio?"

"Quel moccioso aveva detto che la rilasciava,  ma è passato tempo e ancora nulla. Capisci che ci lavoriamo e ci serve? Quando siamo venuti qui, cèra quella stronzetta che pareva scema quanto il vostro capo, che era indicata come la sua seconda. Il nostro capo vuole assolutamnete la sua roba e, visto che il vostro damerino non riponde, vuole che sia la stronzetta a risolvere. E siamo qui. Pretendo la nostra roba o facciamo casino. E siamo pronti a farlo!" eslamò con una rabbia profonda, mirando a Jd con il suo Uzi, come fecero gli altri, rivolgendo però le canne verso gli uomini intorno.

Jd sospirò. Ecco perchè Kianta andava ascoltata e Milan non doveva invitare la gente, per stordirla con cosa gli faceva vedere e le parole, per indicare bene la sa posizione, proprio al quartier generale. Almeno, la gente non lo sapeva, ma pensav ache fosse proprio casa sua e che quindi venendo qua,  sfondava le porte del suo territorio per mandare un messaggio. Aveva già mandato via molte guardie che di solito stazionavano in luoghi specifici, aveva fatto in modo che da quel punto, dall'entrata  al cancello e la facciata, ci fossero così poche persone da credere che fosse realmente solo una casa e non il putno cruciale di un'organizzazione intera. Erano stati, di corsa, tutti mandavi dentro o nella zona dei giardini, fermando ogni attività e lasciando un tot di uomini, spacciandoli per normali guardie. Come esercitazioni e piani di formazione in casi di emergenza. Sempre su idea di Kianta. Se uno non era stupido, capiva comunque qualcosa, se era invece scemo come un cavallo diceva, crederà allo specchietto per le allodole creato ad Hoc. E questi cretini pensavano che il carico o comuqnue, qualcosa di pari valore, fosse lì? E fossero a casa proprio di Milan? Davvero il mondo è un chichè pazzesco?
Intorno a lui cèra, perchè arrivati i Capitani come doveva essere, compreso Gask nuovo arrivato.

"Pensate davvero che il vosto carico sia qui? O che possiamo darvi altro di ugal peso e tipo,  in sostituzione,  con le nostre scuse? Scherzate?"

"Senti, pezzo di merda, io credo che mi stia prendendo in giro. Conto fino a  dieci, o mi dici che avet un risarcimento per noi, per scusarvi del fatto che il  vostro capo no risponde, o distruggiamo questa casa e ci prendiamo tutto. TUTTO! Siamo potenti e pericolosi, non costringetemi a chiamare la cavalleria in questo buco perduto di merda,  che ci arrivano i carretti di legno del cazzo. VOGLIO. LA. ROBA!!"

"Invece di sbraitare e rovinarmi il thè delle cinque, perchè non mi spiegate la questione e la risolviamo da persone civili. Sarebbe il minimo visto cosa state scatenando"

Jd si voltò e vide apparire dalla porta Kianta, abbiglita con maglia azzurra a sbuffi su ogni bordo, con pantaloni e stivaletti decorati.
Rimase ferma sul primo scalino a guardare con aria tetra la scena. L'uomo a terra che si contorceva e quei tre, più il quarto qualche metro prima.
Lei discede gl iscalini con calma e compassata, fermandosi vicino l'uomo stordito, con quell'espressione priva di mutamenti, che sembrava guardare tutto con noia e fastidio, e si chinò sulle ginocchia per guardarlo bene. Gli prese tra le mani il viso, chiedendogli s eandasse tutto bene, questi le rispose malamente,  che dovevano averlo colpito con qualcosa di duro per fargli così male. lei mosse solo gli occhi e vide che tra le dita, l'uomo he sbraitava, teneva un tirapugni.
QUando Jd la vide chiudere gli occhi e restare ferma un pò così, capì forse cosa stava facendo e si chiese se Milan non l'avesse influenzata troppo con le sue idee strane. La sentì poi chiedere all'uomo come stava.
Restò in quella posizione finchè l'uomo con l'uzi non sputò minacce contro di lei.

"Senti un pò, troia! Sono qui perchè al capo è finita la pazienza e ame pure. Il tuo amichetto coglione credeva che non ricordassi come si tornava qua, invece eccomi. E voglio che sia reso cosa spetta al capo. Sono stato chiaro? O devo farti ricordare io, come faccio con le puttane, cosa singinca obbedire al capo? Non farmi metttere mano alla cintura e farti ricordare che non sei niente. Senza il pavone biondo tu sei niente, e devi obbedire agli accordi come fossi lui. Sono stato chiaro o devo darti un ceffone per capire meglio?!"

Jd cominciò ad aver paura che lei si inalberasse, e che con il sistema visuale facesse un casino, forzando il loro cervello come faceva sempre per impazzire. Si guardò intorno e vide gli uomini a semicerchio intorno di malumore, pronti a prendere le armi che avevano a dispozione se necessario, ma sempre attenti a non agire prima. Sembravano tesi e guardavano Kianta. Sapevano che Kianta era casinista quando si incazzava, e la cosa era peggiore se la sua espressione assumeva l'aria di marmo, come in quel momento. Se non mutava espressione,  ma sembra come le botolinate, come scherzava Milan, con gli occhi grandissimi aperti a fissare il soggetto come se se voless eimprimersi ogni elemento, era meglio star fermi.
Gask invece, che si trovava dietro Jd, lo spostò per sfidare l'individuo ma venne fermato. Jd strinse il braccio di Gask così forte da farlo voltare per la sorpresa, ma JD non guardava lui, guardava Kianta.

Si era voltata con una lentezza allucinante, solo la testa, fissandolo in volto senza ancora mutare espressione. E Jd sudò, Lubo sussurrò qualcosa ma lui negò.
Kianta si sollevò dalla posizione accovacciata,  sempre con estrema lentezza, tenendo lo sguardo fisso sull'uomo e pronunciando parole dure e così fredde che l'acqua dell'artico sarebbe stata tiepida, al confronto.

"Bravo manzoniano dei miei stivali e spazzino tre punto ZEROOOHH..!!!! " in piedi con occhi sgranati e viso immutabile, ancora "IO, non sarò mai NIENTE!!! Non sarò mai un NIENTE, H OOOOOOOOHHHH!" e la sua voce rimbombò,  come un altoparlante mal settato,   il suo verso finale di ira vibrò nell'aria tutto intorno, e Jd sudò ancora, stava usando il sistema visuale, pensò. Kianta fece passi avanti, come un carro merci verso l'uomo con la rabbia a mille, mettendo un piede sulla pancia del disgraziato disteso a terra prlando con voce grossa "Fai attenzione alle tue parole, o straccione del cazzo, perchè sei tu che non vali niente!! Bada al tuo vomito schifoso mascherato da discorso, perchè stai proprio sotto alla scala piramidale del valere, pustola sul sedere! Sei tu che senza il tuo capo e la organizazione schifosa non vali ninete e saresti uno stronzo qualsiasi in carcere. Perfino i senzatetto valgono più di te e significa tutto!!!".
 Avanzando verso di lui ancora, occhi negli occhi "Io sono un'antica, quello che io sono tu non lo saresti mai in tutta la tua vita, neanche se lecchi il culo del capo dello stato russo. OOOOOOOOOOOOHHHHHHHHH!!!!" e di nuovo il verso vibrò nell'aria come uscito da altoparlanti "Io sono mille volte te e ancora ce ne stanno di qualità, in capo a te!!! Parla ancora e una cintura me la faccio con la tua pelle,  dalla pancia in basso a girare fino alla schiena a strappo,  e ti ci strozzo. Schifo di essere! Sparisci tu o ne uscirai a modo mio. IO sono NIENTE???"

Si fronteggiarono, ornmai vicini e mostrando la differenza di altezza, mentre tutti intorno trattennevano il fiato, gelati e rigidi.

"Fanculo, non mi faccio urlare da una che spara cazzate, non so nenache che hai detto. Il mio capo vale più del tuo!"

"Rispondimi spalatore di merda del tuo capo, hai osato davvero venire qui, a casa MIA, a prendere a pugni un mio uomo e minacciare di..cosa! Ripeti un pò cosa hai detto. Voglio solo sentire di nuovo la scaletta di cazzate che hai intenzione di fare QUI!" così rabbiosa che le sue urle si sentivano ovunque e per un attimo Jd si calmò, sicuro che stava solo, solamnete, facendo una ripassata a parole. Poi notò alla sua sinistra il branco che si avvicinava di soppiatto tra gli alberi, in fondo, ma lo aveva notato. Gli uomini che pretendevano la loro roba erano quasi di spalle epr vederli.
Jd si voltò alla sua destra, accortosi di versi strani e vide Alaric spalmato contro la schiena di Lubo, terrorizzato, che chiedeva all'amico su cui era inchiodato se no nera quell'incubo di nuovo, non stava accadendo.
Jd sent' freddo, Gask gli chiese cosa no nandasse, se doveva fare qualcosa, ma Jd si mise davanti a lui avanzando,  e sperando che non lei finisse come l'altra volta. NOn sembrava, ma cercò di anticipare le cose. Eppure non sembra come l'altra volta, disse Lubo, non è a quel livello.

L'uomo la fissò contrariato, rispondendo a tono, urlando di volere maggior rispetto, poi rise aspramente e le disse che era divertito e avrebbe lasciato correr l'affronto,  se l'accordo veniva saldato subito. In quell'istante.

"Non siamo noi i leccaculo del del tuo capo. E' il TUO che lecca il culo al mio" disse lei e si voltò per andarsene, ma vedendo Jd agitarsi, si rivoltò verso l'uomo.
Le puntava una pistola su un occhio, anche se stavano a poco meno di un metro di distanza, mentre gl ialtri avevano preso le loro.

"Senti stronza, non permetto questo tono e questa mancanza di rispetto ancora, mi hai rotto le spalle e ho perso la pazienza, e non capita neanche con la donna chemi  sbatto per ora che pretende sempre, e stiamo insieme da più tempo delle altre. Adesso concludi l'accordo e me ne vado,  senza rovinarti il faccino, o ti ficco una cazzo di pallottola nell'occhio e andrai al creatore da deturpata!"

Se prima lo gardava da sopra la spalla destra dandogli laschiena, Kianta si voltò di più, con la spalla in direzione dell'uomo, lentamente. Sebrava rigida, fredda ma stava per azzannare, Jd lo capì. Quando l'uomo sbraitò di nuovo,  allungando l'arma pronto a sparare, lei alzò velocissima la gamba destra con un saltello, accompagnata dalle mani che tennero la pistola, e colpì la piegatur del gomito violentemente col ginocchio, per poi usare lo slancio del ritorno drizzando la gamba e colpndolo in viso col tacco. Tenne l'arma e il braccio dell'uomo mentre questi cadeva a terra per il colpo e, dopo aver rimesso piede a terra, sparò all'uomo che stava alla sinistra di quello caduto, dietro. Sent' mugolare quello a terra e spinse col piede il braccio con forza all'indietro. L'uomo piegato a terra sentì il braccio scrocchiare di brutto per la posizome violenta assunta dallo stesso. Kianta tirò un coltello calibrato alla spalla dell'altro che la stava puntando, sotto la clavicola,  e opi tornò ad occuparsi del braccio. Lo prese e lo ruotò con tanta forza contro natura da romperlo ancora una volta in un'altra posizione. Sembrava ringhiare di rabbia e disse a quello a terra "Come dicevi? Puoi ripetere? non ti sento... Ti smucino solo l'anima!!"

"Parla in italiano, lo sapevo!!" squittì Alaric nascondensosi ancora dietro l'amico, ma Lubo fece no con la testa a Jd, capendo cosa voleva dire.

Kiantasent' qualcosa balbettare, e portò lo sguardo all'uomo inchiodato a pochi metri, l'autista, che stava con la bocca aperta e la mani a caso non sapendo che fare, urlando che avrebbe chiamato aiuto. Kianta iniziò subito a incamminarsi verso di lui, con occhi grandi apertissimi,  guardandolo però col capo abbassato in basso col mento verso il petto, come sempre pensò Jd quando incazzata, e i denti come se masticasse. Lubo continuava a dire No.

Jd sembrav in crisi, portò le mani sulla testa no nsapendo che fare, respinrando velocemente e urlando agli uomini si stare indietro e no nfare assolutamnete nulla. Mentre Gask stava come un fesso a guardare i tre che si dimenicavano come fesci fuori dall'acqua, come sorpreso da qualcosa che non si aspettava. Alaric faceva il piagnone urlando di non volere la stessa cosa dell'altra  volta. Non la stava vedendo, non sarebbe successo, urlava disperato a se stesso. Lubo invece, calmo e pacato come sempre, chiese a Jd di nuovo la stessa cosa.  Non cèra bisogno di  prepararla.

"No, non sembra, aspetta e vediamo che accade"disse Lubo

"Che cazzo succede...?!?" domandò Gask esterrefatto, seguendo con lo sguardo Kianta,  che puntava l'uomo che aveva iniziato a correre come un disperato verso la macchina. E lei, alla fine, altrettanto. Si lanciò come un lupo a caccia verso l'uomo, che cercava di raggiungere la portiera, muovendosi in maniera così scomposta per lo shock,  che riusc' ad aprila quando lei era quasi arrivata. Riuscì ed entrò,  chiuse subito e tentò di di accender ela macchina, ma le chiavi parevano ubriache per la tensione alle mani.
L'uomo urlò per un urto alla macchina, Kianta stava acquattata sul cofano, e dopo aver preso un Sai che teneva negli stivali, usì il pomo a forma di quadrato smussato per colpire il parabrezza, creando enormi crepe per l'angolatura della forma, a cerchio. L'uomo fece un verso, cercò di mettere in moto,  ma ulteriori colpi al vetro che si crepava male gliele fece cadere. Tentò di uscire dall'abitacolo, ma Kianta con un forte calcio laterale, facendo perno sulle gambe e le braccia sul parabrezza, lo riportò dentro facendogli colpire la testa sul finestrino, grantumandogli addosso il vetro. Usò la punta per ultimare i vari fori dove aveva colpito e crepato, e dopo usò i lemmi dei Sai per inserirli e tirare, facendo saltare una forma di parabrezza. NOncurante dei vetri, lei afferrò l'uomo con entrambe le braccia, facendo leva con piedi e gomiti, e iniziò a tirarlo per farlo uscire dal buco, ferendolo malamente ovunque. Lo sterzo faceva da blocco per le gambe e bacino, mentre con le mani l'uomo cercava di prendere qualcosa per fare da freno. Lei con la punta del Sai lo ferì affondando, prendendo il Sai con la curva tra pollice e l'indice un lemmo, tempestandolo di ferite all'altezza del glena. Poi tirò e tirò, qualcosa fece un crack pazzesco mentre trascinava l'uomo con tutta la sua forza, scivolando dal parabrezza, facendolo urlare come un dannato.

"Vieni, non ti faccio niente! Ti smaciullo fino all'anima!!" disse tra i denti, con rabbia in italiano, arrivando a tirarlo per i capelli . Quando lo tirò fuori e lo mise bocconi a terra, si accorse che quello con il coltello si era alzato e voleva mirarla, chiamandola puttana. lei inclinò la testa di lato e sorrise malignamente, finchè l'uomo non si voltò di scatto. Dei grossi cani simili a lupi, un piccolo branco, gli ringhiava contro arrivando da dietro.

"grazie, fratello lupo..." pensò Kianta, giungendo alle spalle dell'uomo che si era girato per fronteggiava i lupi, e con un balzo gli portò le mani sulle usandole come ancoraggi e piantò un morso sul collo dell'uomo da farlo urlare. Questi finì in ginocchio, lasciato il morso,  prese velocemente un Sai assestandogli un colpo di pomo sulla schiena, in un punto preciso, facendolo vacillare per il dolore. Lo mise a terra di faccia con una ginocchiata e poi ialzandosi, caricò con tutta la sua forza un calcio al cavallo dei pantaloni che, nonostante fosse disteso a terra, centrò dove doveva.
Quello ferito con la pistola dell'altro si alzò malamente.
 Si pulì la bocca con una pasata di polso e lo fissì.

"Kianta..." chiese quasi lacrimoso Jd, mentre passava accanto verso l'altro obiettivo "hanno capito, basta!"

"E' solo una messa in regola alla Army of me!" gli rispose per proseguire

"Il capo te la farà pagare per quello che hai fatto..." urlò l'uomo che si era tirato via il coltello mentre il braccio dondolava, cercando di scappare, mirando anche agl uomini alla sua sinistra.

Lei gli arrivò vicino, ascoltandolo e inclinando il capo di lato verso la spalla come sempre, per mollargli una calciata frontale all'altezza del ventro, da farlo sbattere all'albero dove aveva cercato di nascondersi.

Kianta si voltò verso gli uomini, flemminatica sia nell'espressione che nel modo di camminare per tornare dentro. Passò vicino l'uomo ancora a terra aiutato dagli altri, lanciandogli un'occhiata dall'alto come distaccata e gli disse "mi spiace per poco fa, ma dovevo far scena e mi hai aiutata. Grazie. Hanno creduto di aver a che fare con la povera gente che li teme. peggio per loro. Non hanno capito che con me si scherza poco..." sistemandosi la maglia e tornando dentro, salendo gli scalini e giungendo vicino l'ampio portone.

"prendete quella spazzatura" indicando l'ultima parola con disgusto, girandosi quel che bastava per osservare Jd e gl ialtri dalla spalla, e chiamate Justify e Giordi. Li voglio qui subito!"

"Se hai delle cose da fargli fare, ci sono già qui io. Non sono stato un ex seal,  ma so fare altrettanto bene il mio lavoro!" proruppe Gask, mettendosi a disposizione, ma ricevendo solo una fulminante occhiata di tacere da lei.

"Ho richiesto Justify e Giordi... cè da dire altro, capitano Jd?"

"No, certo che no..." balbettò Jd di rimando, più preoccupato che confuso. Sapeva bene cosa significava la richiesta di quei due.

Appena Kianta scomparve oltre l'entrata visibile, Alaric si buttò su Jd collerico, mentre Lubo cercava di tratterlo.

"Vuoi davvero accontentarla e servirla subito? Hai visto che ha fatto?!?!" salendo di ottava ogni parola che diceva, buttandosi anche lui le mani ai capelli,  vedendo quei quattro feriti gravi, la macchina sfasciata in mezzo al viale e la prospettiva di un disastro perchè la signorina aveva le ovaie girate.

"Posso sapere che cavolo è successo? Avevo visto qualcosa ma..."

Gask restò a fissarli tutti e tre, come a pretendere una spiegazione e Jd, per evitare di dire qualcosa in presenza di altri, se li portò da un'altra parte affidando il compito di portare quei quattro in infermeria nella zona sicura. Pulire e tornare ai propri impegni, che erano ormai troppi ad osservare, anche nelle zone limitrofe, lasciando gli impegni in sospeso. Anzi, era sicuro che avevano scommesso, come sempre e peggio di sempre. Era la prima volta, per molti, che vedevano Kianta all'opera. Se prima molti si chiedevano come mai una come lei, all'apparezza come la vedevano, fosse Comandante e di grado sotto solo al Leader, senza avere qualifiche ed esperienze, ora potevano farsi un'idea. Adesso avevano di che parlare e temere.Il problema è che si era solo limitata, non aveva usato i guanti, nè l'apparato visualizzatore.

"Muovetevi.... " esortò i quattro che gli correvano dietro per trovare un punto, nello Chateau al piano inferiore, tranquillo. Entrò con una card in uan porta nella sezione prima degli alloggi per i Capitani,  e li trascinò dentro. E iniziarono le discussioni.

"Lo sapevo!! Lo dicevo che era una piaga biblica, una catastrofe naturale, uno tsunami di devastazione, un..."

"E smettila!" lo aggredì Jd controllando le finestre, nel caso qualcuno era vicino nella zona interna dell'edificio, che giungeva ai giardini "lo hai detto già quel giorno. Non è il momento!"

"Non è il momento, non è mai il momento... ma guarda che ha combinato. E come facciamo con Milan?"

"Cosa dovremmo fare? E' lei a gestire queste cose,  no? Kianta gli aveva sempre detto che portare qui certa gente come ospiti era sbagliato, che era meglio utilizzare solo le Torri secondarie, così che vedessero solo quelle. Ed eccoli che ci hanno trovati, e quelli della peggior risma..:"

"E questi non faranno niente,  se andiamo a bussare armati e con le tute,  a casa loro?"

"Kianta non vuole andare a bussare. Vuole andare a pulire!" facendo sussultare Alaric, che non lo aveva capito.

"Lo ripeto, fare entrare lei e quell'altra pazza è stata una pessima idea. Ha infangato il nostro amico, si è attaccata qui come una sanguisaga e si ciuccia la nostra sanità mentale facendo boiate. L'ho sempre detto! Quella volta..."

"Quella volta è stata colpa tua e degli altri imbecilli. Le voglio dare ragione e lo fece anche Milan..."

"Parlate della notte del blackout?" chiese Lubo

"Si" malamente Jd confermò "proprio quella. Ma avevano torto marcio!"

"Potete spiegare anche a me?" i tre guardarono Gask,  che era rimasto incollato alla parete, piedi accavallati e braccia conserte a osservarli.

"Oh, qui cè pure quello magico e alla fine ti ha trovato. ma tu..."

"Anche con lui! Cè qualcuno per cui non hai rimostranze?" lo rimproverò Jd stufo "Finiscila, abibamo cose più serie che le tue lagne"

"Perchè ha reagisto a quel modo?"

"Perchè a quella scema finta non le si può dire che non vale niente!!" rispose a gask uno stizzito Alaric, mentre Jd lo rimproverava.

"basta, parlaimo di cose serie..."

"Ragazzi, spiegatemi prima della notte del black out,  così posso capire di cosa parlate...:"

"La notte del black out fu un accadimento che Lia mise in moto per ..."

"Lubo..." lo interruppe Jd, non volendo parlare di certe cose all'ultimo arrivato, anche se per Milan era un amico ormai prezioso e doveva sapere certe dinamiche.

"Scusami, volevo dire" scusandosi con Jd ma poi prlando con Gask  "che una persona di cui non parliamo mai , punì tutti gli uomini che si erano rifiutati di obbedire ai suoi ordini, mettendo in scena una punizione fuori dal comune. E lo fece da sola!"

"Una persona... vuoi dire quella Lia di cui parlavi?"

Jd si portò una mano al viso, per nascondersi forse, o trovare coraggio, Gask non capiva. Alaric si buttò su una sedia in legno con sedile in pelle bullonato senza braccioli e schienale basso, e mormorò cose a raffica incavolato nero. Lubo chiese scusa a Jd, mortificato e questi gli disse che poteva succedere a tutti prima o poi,  e che poteva continuare. Ormai il danno era fatto.
Così Lubo, alto quanto Gask, gli parlò vicino e con calma della questione.

"mesi fa quella persona aveva ricevuto da Milan il compito di sistemare questo posto, così che non sembrasse un campo Rom,  come lei diceva sempre. Eravamo, possiamo dire, un pò lasciati a noi stessi, che ci rilassavamo dietro a una quotidianità sempre uguale e collaudata, alla militare, vivendo pensavamo comunque bene. Ma poi venne quella persona, che trovò da derelitti quel modo di organizzarsi e, credo anche a causa della gente di prima che non la sentiva mai e la rpendeva in giro per le manie di pulizia, cambiò molte cose. L'organizzazione e la concatenazione dei compiti sono opera sua. Noi eravamo rimasti alla tranquilla..."

"Ancora continuate ad elogiare quella folle squilibrata, mentecatta,  psicopatica lunatica dopo cosa ha combinato. Quella pazza furiosa aveva controllato pure la zona lavanderia e visto le mutande di tutti e qualche macchiett, a le aveva sistemate distese sul collo interno del water di ogni proprietario,  con sopra un adesivo che diceva

"ahahahahah" rise diverito Lubo "ogni volta rido ancora per come lei diceva certe cose arrabbiata e schifata. ahhhaaaahh" ridendo di gusto, mentre i muscoli si muovevano come una montagna per le risa

"Cosa ridi. Cosa ridi! Perchè come si lavano le cose... spiegatemelo perchè non capisco. Si mette tutto in lavatrice e via..."

"Vista con gli occhi..."

"Con i suoi occhi, devi dire!" Alaric interruppe Jd sputacchiando offese "siete scemi a cambiare per una pazza, femmina, e psicopatica, che fa quelle cos elà fuori  perchè le girano le ovaie, urlando però che siamo sporchi per delle mutande. Che facciamo, non le mettiamo?"

"ma scusate... non abbiamo una zona lavanderia professionale con..."

"Aspetta..." gli disse Jd stoppando Gask "prima spieghiamo la questione di quella notte, così è più chiaro. Come ha detto Lubo, Milan voleva cambiare le cose qui,  perchè aveva capito che il suo intento di rendere le società migliori non poteva partire, se quella che aveva creato lui qui, sembrava una accozzaglia di gente di vari paesi che, con i propri angolini tenuti a caso, aveva un aspetto da agglomerato zingaro che..."

"Questo lo diceva lei...e tutti adesso a dire che bello avere dei bagni così, che bello la cucina che sforna sempre prelibatezze, che belle le attività e i luoghi che ha sistemato... come mi sento bene con abiti sempre puliti, saponette profumate e..."

"Hai finito? Anche tu ne usufruisci e ne affrofitti quando devi andare dalle tue accompagnatrici. le usi e le sfrutti!" lo apostrlò Jd, per poi scuotere la testa e tornare a Gask "i cambiamenti sono stati radicali. Se all'arenza tutto sembrava gestito alla militare, in verità sembrava di essere a casa propria. Si mise insieme architetti, paesaggisti, muratori, elettricisti, falegnami, incisori e tagliatori e via dicendo. anche la zona lavanderia che dici tu, non era così. Ma ora ci arrivo. Così accontentò Milan in cosa voleva mettere e..."

"Quando, cosa, esattamente, Milan voleva mettere cose che non fossero sue indicazioni"

"Tu dove eri nella Sala delle pianificazioni, con le piantine all'epoca ancora solo cartacee, mentre Milan diceva che voleva come quel palazzo, quella cosa, o quell'altra perchè l'aveva vista da quell'ospite a casa sua o...lo sai anche tu che lui infarciva tutto con cosa vedeva in giro e cosa ha visto lei era il risultato..."

"Aveva idee, non le imponeva come la pazza...quella nana, quel tappo incastrato nei colli delle bottiglie,  quel puffo, quel sorcio,quella..."

"Anche la missione di quel giorno era voluta da Milan con noi, i Capitani, direttamente sul campo e non dietro le quinte a dirigere... "

"E' sempre lei. All'epoca non eravamo quanti siamo adesso...eravamo..."

"Tutti sul campo, si... ma p finita sempre da schifo lo stesso per le sue decisionidi fare tutto allo stesso tempo... diamo a Cesare quel che è di Cesare..." butto là Jd stufo.

"E' lei... smepre, sempre lei... E' lei che ordina, lo so che lo ordina, di bloccare le telecamere per cosa combina, sempre lei lgi scherzi con la neve o quella volta che mi ha fatto trovare la camera piena di semi e stronzate per uccelli, e tutti i volatili dentro. La MIA camera! O quella volta che ho trovato un naialino nano che dormiva dentro una barchetta nel mio cesso e una scritta . SO che è lei. Sempre lei..." bofochiò continuando "Siamo militari. MILITARI. Dovremmo vivere come tali, invece siamo in un cavolo di hotel super lusso cinque stelle, dove gli addestramenti ed esercitazioni nei campi appositi, seppur duri e faticosi da impazzire, non fanno ninete. Qua è come essere al Neverland di Michael Jackson, basta. Siamo lo zimbello dei militari!..."

"A me sembra siamo triplicati e migliori, ma magari vedo male io..." disse Lubo ridendo a Jd, ma Alaric continuò.

"...Sono sicuro che non fanno niente perchè dopo settimane, un mese, quasi due mesi là in base a cosa devono fare, poi tornano qui e ti stai beato tra mille comodità. Cosa siamo, principidi di galles? Siamo duri militari!"

"Dillo a MIlan..." disse Lubo, mentre Jd continuava a parlare per non essere sopraffatto da Alaric.

"...e dai la colpa a lei. Ha provato a proteggerlo da vandalismo e azioni, perchè era riconoscibile e la colpevolizzi di tutto ma non lui, che non volevamo seguire, stanchi morti per le ultime settimane, anche quell'azione, di presenza poi... smepre lei, vero?"

"RAGAZZI!!" urlò Gask, facendoli zittire

"Sempre. Ora e sempre...lei" sputò ALaric con gesti strani della testa

"Già, e bevi e mangi di gusto adesso, però. Altro cosa avevamo prima! utilizzi l'Alveare per le tue cose e con le tue amichette, però! Hai sempre roba pulita e profumata addosso, quando prima alcuni sniffavano le ascelle o i pantaloni sul cavallo e rimettevano tutto chissò per quale giorno. Lavavano quando gli pareva perchè si faceva personalmente senza regole, mentre ora hai obblighi e capacità di farlo con le tue mani quando è giusto. I bagni e le docce adesso le userebbero pure i capi di stato senza problemi, se no nsapessero dove sono ubicate, così come sfrutti ogni cosa che è stata messa. Da lei. Lui ha solo preteso, non ne voglio a Milan, ma di fatto dopo che una persona è giunta qui, e ha visto il casino dove vivevamo e ha consigliato di far bella figura dentro per poi sistemare il fuori, lui ha avuto solo richieste per ogni cosa gli piacesse da mettere, e basta. Siamo seri, Alaric. E sii meno ipocritino"

"Ehi, quest' ultima frase la dice sempre lei, pure le battute! Ci rinuncio..." si offese lui, incrociando le braccia e voltando la sedia verso una finestra, dando loro le spalle

"ragazzi, per favore...potete continuare quel discorso?" domandò Gask stufo. Ogni volta che si apriva un discorso Alaric iniziava a mitragliare tutto ciò che odiava di Kianta e cosa cèra allo Chateau, quando se la godeva per bene. Stava continuando a pensare, ma Jd parlò.

"Comunque quei progetti non includevano solo la creazione del Teatro, L'alverare, il Favo, le scuderie attuali, i Quartieri e tutto ciò che hai visto. Ma anche migliroamento dei bagni, docce, cucina, locali come gli alloggi..." ma Lubo si intromise.

"ha inserito cambiamenti dal punto di vista organizzativo e gestionale, ha introdotto le Lezioni, la Fattoria, ma non solo quello. Nei Quartieri ha introdotto Stamperia, sartoria e filatura, Apicoltura, decorazioni e collegati, lavorazione del legno, ricami, distillerie distillati e birra, forni a legna di vari tipi,
Frantoi, oggettistica d'autore, manifattura di articoli in legno e pelle, Carni e insaccati, raccolta e selezione di frutti e tartufi in base alle stagioni, Laboratorio Orafo, laboratorio pipe e articoli fumatori, molitura di cereali ed erbe, artigiani di vari tipi, lavorazione marmi, pietre e graniti, pastai, pasticceri, panettieri e altri prodotti da forno, Società Agricola chiamata in generale la Fattoria, sezione, vitivinicola nei terreni più in là oltre lo Chateau,
Vasai  terraglie,  amanuensi o scrivani, e non solo..."

"ma... seri, che cè tutto questo qui?" chiese confuso Gask

"Credevo di averti fatto fare un giro esplorativo. Hai visto le dimensioni di questo posto? Costeggia tutta una metà della montagna, prende tutta la proprietà dello Chateu ma non solo. Abbiamo ex vilalggi e cittadine. Abbiamo fatto lo stesso anche in Italia e altri paesi, ad esempio. Interi villaggi e paesotti sono stati negli anni pasati abbandonati per le città, perchè la gente non amava più fare lavori... diciamo vecchi, come li definsicono. Quelli che ha elencato Lubo e altri. Abbiamo riabitato quei paesi e cittadine minuscole. Abbiamo preso le case o acquistate, se ancora con un proprietario, e abbiamo indirizzato la notifica di riattivazione di quel luogo perchè tutto fosse legale sulla carta. Noi siamo  quelli che le hanno fatto rivevere, come quei piccoli borghi diventati fantasmi. Case tutte in pietra, dal sapore antico risitemate senza togliere quello che sono. Botteghe e negozietti hanno riaperto, mettendo la nostra roba in vendita. E così in altri paesi. Se vedessi come erano quei posti prima, resteresti proprio incredulo da quel che sono adesso. Ovviamente in realtà anche quelle sono delle Torri, ma molti sono uomini anche di quelli reclutati dalla Raccolta e dalle liste di malati di PTSD, includendoli, se consenszienti, ai test per la cura sviluppata da David. Quella gente è finita là, e  ora è tranquilla, non ha crisi ne altro. Anche quei posti, tranquilli, senza troppo casino di luci e suoni moderni, pressioni e fretta, colpevolizzazioni e ritmi di una metropoli,  con un ambiente positivo e allegrotto, aiuta. Sono inoltre occupati con i mestieri per cui si sono rivelati bravi... la lista che lui ha fatto non è tutta incentrata qua. Ti ho mostrato la zona dei Quartieri, quella sezione aggiuta che è tutta negozietti..."

"Ah, aspetta. Tutto quell'edificio dove ogni ex stanza o due insieme, sono adibiti a laboratori e mestieri? "

"Esatto! Hai presente la zona manutenzione, quella balistica e via dicendo? Quelli sono diciamo i maestri che hanno insegnato quelle cos e a tutti lgi altri, che sono in giro per il mondo e svolgono là il mestiere. Poi abbiamo capannoni e zone apposite in quei paesi, dove conservare tutti i prodotti così che, in quel paese invece di comprarli o ricettarli da altri, li abbiamo a nostra disposizone e di nostra manifattura. Abbiamo macchinari di tutto rispetto per vari tipi di fabbricazione, tranne rari casi, e in pratica non compriamo più prodotti esterni. Tranne alcuni, ripeto. Per quelli esiste il contratto del commercio equo e solidale fatto da noi, non tramite altri, ad acquisto diretto, dove diamo un buon prezzo per le materie prime per portarle qui o dividerle prima, per le varie Torri, garantendo una vita degna a coltivatori ed artigiani nel loro paese, prodotti di prima qualità per noi senza intermediari, e un guardagno extra da quella somma da investire per migliorare piantagioni o laboratori e via dicendo. Inoltre in molte zone, lei ha portato proprio nostri uomini che hanno voluto accettare quella missione, per andare a fermare gruppi di guerriglia e ribelli che non facevano altro che far del male alla popolazione innocente invece di fare qualcosa di decente, come dice lei. Visto che Kianta odia tantissimo la gente che dice di lottare contro certe cose, essendo quindi nel giusto, ma finendo invece solo per spadroneggiare sui civili,si incazza e prende provvedimento. Fanno cose ai civili.. lascia stare! Insomma una volta, dopo aver fatto casino alle multinazionali che tenevano loro guardie in quelle zone per raccattare tutti i prodotti a niente, maltrattando i lavoratori, lei tramite leggi e restrizioni, facendoli emanare dai governi che ora hanno la strizza, visto che lavorano in pratica per quel Consiglio di cui fa parte Milan, ha messo fine alla cosa. Le società straniere dovranno fare un regolare contratto co lgoverno e con i lavoratori dando non spioccoli, ma qualcosa di decente per vivere, tenendo lontani guardie privati e simili, con un controllo diretto nostro. E per prevenire giochetti tra i nostri con mazzette e simili, ha dotato tutti di cam e un controllo diretto del Crell della guerra, ove se vi fossero modifiche ai video, blocco improvviso e senza senso di collegamento diretto o altro, scatta un avviso. E Kianta ha già dimostrato a fatti, cosa accade s chi vuole giocare sporco alle nostre spalle e sulle spalle della povera gente"

"Significa?"

"Significa che la scema dalle gambe corte ha minacciato tre volte, in tre zone diverse, gli uomini dall'accettare ancora accordi, o anche solo pensarci, alle nostre spalle..."

"Vuole dire" disse Lubo per calmare Alaric "che è accaduto che multinazionali e aziende con molto potere hanno cercato di riscavare la loro fetta di risparmio,  pagando un dono ai nostri per chiudere un occhio e agguantarsi maggior prodotti a niente per non spendere troppo e avere solo ricavi alla fine sulle spalle dei consumatori. Se prima pagavano ad esempio,  così capisci, 1 dollaro a settimana un lavorante, adesso la somma è 10 dollari più un extra a scelta dell'azienda, per sostenere lo sviluppo e miglioramento di quell'attività. Questo andrebbe nei pro dei prodotti finali e qualità, ma le aziende estere non ci stanno. Già con 10 dollari alla settimana una faimglia in certe zone vivrebbe meglio, i figli andrebbero a scuola, tasse e altre cose sarebbe saldate e non esisterebbe la povertà assoluta unita allo sfruttamento. Ma per i profittatori è poco, così cercano di comprare, come facevano con le guerriglie, tramite mazzette,  i nostri. E' capitato che alcuni dicessero di pensarci e, prima che accadesse il nuovo incontro, Kianta stessa è andata là con il trio dell'Ave maria, per mettere le cose in chiaro"

"Il cosa?!"

Lubo rise divertito dal vedere come Gask non sapesse ancora come si chiamassero, quindi spiegò.

"Zidgi, Kovacs, Django. Sono i tre che si sono presentati come volontari per affiancarla come Ombre. Come hai visto sono quelli che le stanno accanto di solito, altrimenti è sola perchè non ama avere gente intorno. Ma Milan le disse che doveva avere qualcuno che le guardasse le spalle e quei tre si presentarono di loro iniziativa.Ebbene, diciamo che è meglio se lei non agisce in prima persona. .."

"Molto meglio... cazzo!" commentò Alaric disperato, facendo volare le sopracciglia di gask l'una contro laltra se era possibile per quanto non capiva la situazione

"QUando deve andare in giro, loro sono sempre con lei e sono loro che agiscono al suo posto. E dopo alcune cose, sono chiamati il trio dell'Ave maria... perchè dopo per miracolo tutti si calmano. Bè... per quelle tre volte ha fatto capire in modo chiaro agli uomini come si poco accettato un comportamento come quello. Ad un l'ha legato in alto facendogli assumere la posa dell'impicatto delle carte dei tarocchi. Con sotto una piccola sorpresina così che la cosa entrasse bene nella testa. La seconda volta ha messo quelli che sembravano voler accettare mazzette e far trattare male le persone dentro un quadrato delimitato da una rete metallica a maglai fitta, quindi con piccolissimi fori. Ne ha fatta metter un'altra creando un altro quadrato esterno e tra le due reti ha fatto uscire una marea di topi grossi come pantegane. Ha quindi detto loro che stava mostrando la realtà di cosa volevano fare loro. Loro dovevano pensare di essere quella povera gente sfruttata e poverissima, i topi erano  gli scagnozzi delle aziende e lei era... loro. Avrebbe permesso a quei topi di andare da loro, dietro una finta mazzetta, perchè  i topi facessero facessero cosa volessero. Essendo loro povera gente che non valeva nulla per gli altri, lei stava solo ad asservare gustando la mazzetta fittizia, vedendo intanto i topi ricavare cosa volevano daidisgraziati. La terza è stata... particolare" con un'espressione strana, mentre Gask notava che Jd e Alaric erano tesi, al ricordo "ha messo i tre che avevano accettato le mazzette in un grosso contenutore metallico con dei fori tondi. Li ha fatti portare in una zona che loro non sapevano e avvertivano solo rumori strani all'esterno. POi videro dellaluce da quei fori perchè erano stati aperti, e... in pratica lei per fare un altro confronto con cosa avevano fatto, li aveva ricnhiusi in una scatola metallica con dei fori e li aveva piazzati in un magazzino dove mettevamo lo stallatico per i campi. Quei tre quindi si sono ritrovati letteramente in mezzo a cumuli di sterco, mischiati a compostabile messo là a mecerare per esser epi messo nei campi e fertilizzare, che li affumicavano per ore. La scatola aveva un dispositivo per ascoltarli ed essere ascoltati. Così lei disse a quei tre che dovevano pensare di essere quei poveri disgraziati che erano letteralmente nelle mani di quelli che li vedevano solo come macchine del lavoro, che quell'odore e quegli effluvi erano la foma gassosa di cosa pativano e che li danneggiava e che lei era l'azienda che voleva solo cosa gli interessava. Una cosa un pò cortorta ma dopo alcune ore, di sentirli improrare di uscire e che avevano capito, li mandò alla fattoria nelle mani di quella persona. Inutile dire che tornarono raddrizzati e pronti a non farlo più..."

"Li ha seriamente.." iniziò Gask con occhi enormi dalla sorpresa, con le sopracciglia così in alto che potevano unirsi ai capelli. 

" Ehm..." continuò Jd "Da un lato aveva tutto il diritto di fargli capire cosa sbagliavano... Noi diamo un'ottima paga, anticipiamo se giustificano  per eventuali acquisti importanti per la famiglia o se stessi, ma che sia utto chiaro, e siamo flessibili ove possibile per feste, giorni liberi e via dicendo. Kianta ha anche messo una zona, quella che lei chiama Esodiaco, dove gli uomini hanno un ambiente..." come incerto su cosa dire di quel posto.

"Ha messo un puttan tour! Ecco cosa. E' una sezione per quelli che vogliono compagnia, sono controllate da quella grande Signora, e per  la tarantola isterica è meglio che vederli andare in giro a cercare signorine prendendosi varie malattie... poi dicono che è santa!"

"Per questo lo frequenti! Ma smettila, che quando le tue amichette non ti chiamano sei là! Se no nfosse che lei ha messo dei paletti e delle regole, tu e altri sareste prima sempre in città a cercare gonne e ora sempre e solo in quelle stanze con le ragazze..."

"Scusate, state parlando del bordello in cui vanno i ragazzi?"

"beh, chiamalo come vuoi. Ine ffetti quello è...! sospirò Jd "l'idea non è affatto male. Nel senso che lo ha messo una persona, non  Kianta,e diceva che era sempre meglio dare alle persone cosa gli necessitava, che proibirlo e poi ritrovarsi come certi soggetti..."

"Tutto è nato il terzo giorno che era qui, dopo aver visto Jhonny e magnum con i loro problemini" rise Lubo

"Ridi poco" disse Jd serio,  ridacchiando però anche lui al ricordo "era epico, vederla camminare per guardarsi in giro critica al suo solito, bloccarsi di colpo e arretrare come un'indiavolata, facendomi sbattere addosso a lei. Quando ho chiesto,  si è girata, mi ha tirato via, e ha chiesto un lanciafiamme..."

"grandioso, mi faceva sempre ridere come faceva" rise di gusto Lubo "me lo ricordo. Era terrorizzata e schifata allo stesso tempo, e chiedeva del fuoco per sterilizzare quello schifo. Quando le hai chiesto per cosa, lei urlò e tu , e lei . Tu ti girasti, guardasti lui nel gruppetto,  dove stava parlottando, e dicesti candidamente e senza farti di finire di parlare lei sbiancò e divenne incavolata nera. Chiese sconvolta se non fossero le piattole, e Alaric disse senza problemi che se li prendeva sempre per alcune che frequentava in città, quando era libero. Amava troppo quelle due e nnostante tutto, andava sempre e ancora. Poi quando parlò anche di Magnum che aveva la sifilide con le bolle in bocca. Curati, li riavevano di nuovo. Dopo un attimo dove sembrava bollire di rabbia, lei chiese se era normale quella situazione. Quando Alaric le disse che capitava sempre anche dopo curati, che erano comunque un gruppetto solo loro,  e loro stessi non li trattavano molto, ma erano comunque seguiti da un medico, chiese di incontrare quel medico. Diciamo solo che dopo poche ore,  lo ha fatto finire male"

"nel senso che è morto?..Che ha fatto gli ha sparato? Lo ha gettato da qualche parte..."

I tre si guardarono seri per un attimo, poi scoppiarono a ridere. Tutti. Compreso Alaric.

"No, no. Ma quale ammazzare! Se no nfosse che sono pericolosi, non ucciderebbe neanche zanzare e alcuni insetti. Ma quando mai... anche alcuni animali infestanti come talpe, ragni e altri li fa prendere e portare lontano, basta che siano a chilometri..." disse jd, con un gesto della mano per dire che era fuori da quel posto "Non uccide mai, non è da lei... diciamo solo che per finire male si intende altro. Ma non importa ora... la questione era che qui come molti altri accampamenti militari, cè anche qualcosa di brutto..."

"Avevate sul serio questi problemi? QUi?" chiese Gask a Jd confuso

"Ti dirò la stessa cosa che dissi a lei. Tu sai anzi, di cosa parlo. QUella persona, no! Siamo stati quasi tutti in conflitti recenti, paesi e zone dove ancora... meglio evitare questo argomento, Kianta certe volte a sentire alcuni rapporti vuole prendere una bomba e fare piazza pulita. E' stufa di tutto questo. Lo dice solo per rabbia, ma lei ha visto cosa cè in quei posti. Cè andata, anzi ha voluto presenziare per capire. L'altra persona non cèra mai stata. E così no nsapeva che se vivi in campi in quelle zone, anche solo per le ronde tra la gente senza stare attento, ti prendi qualche bestiolina...e poi te la porti a casa. Anche se in quei due casi erano per donne di qui... ma all'epoca eravamo tutti sempre in giro e tornavamo, quindi eravamo un pò a noi stessi. Noi sappiamo che capita, anche per la sezione cinofila che controlla sempre i cani se turnano per strada e poi sezionano il mantello per controllare. IN certi posti, dove non cè il tipo di igiene che abbiamo qui e come è trattata e insegnata, puoi rischiare di tutto. E' successo, quante cose sono successe e ci saranno. Ci si abitua a una routine per cui..."

"Jd.. s eti sente fa casino. Non mettere questi discorsi perchè anche se sembra che esagera,  ha pure ragione. Se hai abitudini e hai le dovute attenzioni, non ti capita. O lameno non come all'epoca. Era colpa di tutti e cèra voluta lei per darci una scossa. Ricordo ancora la squadra inglese che ci aveva affiancati, ti ricordi? Parevano tutti perfettini e snob tipici degli inglesi, e poi cosa erano sotto le divise..:" interrupe Lubo.

"...Lei però era incredula sul fatto che qui, in Francia, i militari fossero così... zozzi, come diceva bonariamente..." fermandosi mentre Lubo gli parlava "comunque vero, uno che viene in visita in qualunque caserma crede di trovare un certo rigore, pulizia, disciplina. Ah, se sapesse cosa cè dietro. Oltre quel tuo ricordo "disse guardando Lubo "cè anche quella volta che era attesa come collaboratrice in Italia per concordare..."

"Ah, ho capito. Quando è andata in quella caserma, ha chiesto di fare una visita ma da sola, per constatare le tante sciorinate qualità di quel reggimento e alla fine ha fatto un casotto" rise sguaiatamente Alaric "Volevo esserci, cazzo! Anche solo da come cè entrata. Ha visto una camionetta piena che rientrava per strada, perchè stà sempre a farsi i cavoli suoi..."

"Era in giro per la Raccolta, smettila di dire cavolate" lo rimproverà Jd, ma quello continutò.

"Fece un gesto e li fece accostare, quando quelli la stavano mandando al diavolo con le armi, lei ha mostrato il distintivo speciale che abbiamo per muoverci con il nostro grado,  con una dispensa speciale che ci fa rientrare allo stesso grado alto in qualunque seizoni militare, non importa chi cè a capo. Quando lo videro, il trio dell'ave maria lo ha raccontanto, sbiancarono perchè avevano iniziato a dirle cose contro. Vedendo quella nana col broncio accipigliato credevano chissà cosa. Uno che stava dietro,  la riconobbe da una precedente visita e la invitò dietro con loro. Cèrano tre seduti davanti, mentre gli altri erano nel..."

"Si, e invece di farle posto come doveva essere per i gradi, lei accettò di stare dietro con gli uomini e iniziò a parlare con lui per tutto il viaggio restante, mentre gli altri fissavano sia lei che pareva fuori posto, che le sue tre ombre, che a vederli sembrano tutto fuorchè militari. Ti piace proprio questa parte, vai al sodo..." sbottà Jd alterato.

"Mi diverte vedere quanto è stronza sempre e con chiunque, almeno altri l'hanno sopportata mentre qua stavamo meglio. Comunque..:" precisando,  guardando poi  Gask, girandosi un pò sulla sedia "lei è stata ricevuta con tutto i lriguardo per il suo grado e titolo e bla bla, insomma cercavano di fare i leccaculo,  perchè per le collaborazioni con reparti, sezioni ect vi è una sorta di premio e gratificazione che aumentano nella relazione finale in base al comportamento, risultati e via dicendo. Questo era stato fatto perchè  fossero tenuti sotto controllo, vi fosse una ricerca nascosta da esercitazioni speciali o missioni corporative di elementi interessanti per noi, che vedere in cosa peccavano e dargli una raddrizzata. Il Consiglio deve sapere, dice Milan, che ogni paese ha uomini sempre pronti e che sappiano fare. Se prima dice, tu completavi con dei risultati o punteggi ed avevi i gradi e posizioni e tutti pensavano che per questo valesse, non è detto che tu valga davvero in casi speciali. E' capitato che, incorporati a certi reparti, alcuni elementi non fossero in verità in grado di lavorare in certi ambienti, con pressioni e situazioni pericolose o dove hai solo pochi secondi per reagire. L'addestramento è una cosa, la realtà è un'altra. Il problema è che poi, veramente sul campo, molti non erano così bravi o straordinari come sembrava. Erano ciocchi di legni con le fattezze da coniglio. Così lei ha avuto la geniale idea di prendere quei tre, senza dire nulla subito a nessuno, e partire per alcune basi e bla bla che avevano o alti riscontri positivi,  su carta,  o negativi e chiarire. Dopo che ha visto certe cose, da sola con i suoi occhi dice, ma non ha mai rivelato cosa, è andata dritta in sala comunicazioni, ordinando o meglio sbraitando o latrando come preferisci, al microfono per il sistema..."

"Mamma mia, quanto ti ci vuole per spiegare. In pratica ha dato comunicazione immediata di comparire nel cortile dell'adunata, per tutti. Quando le hanno chiesto il perchè, lei ha aspettato che fossero tutti e ha iniziato a..."

"ragliare. Ragliare mi piace di più.." si reintromise Alaric mentre Jd cercava di tagliare i ldiscorso "dicendo che facevano pena su varie cose, che alcuni erano stronzi da fare nonnismo, spaccio di oggetti..."

"Regole. E' quello che servono, ecco stringato. Ha trovato non solo irregolarità, ma molte cose che accadevano anche apertamente,  mentre i superiori come noi erano a fare altro invece che controllare. E cose poco igieniche, Non sappiamo esattamente cosa, non lo ha detto nenache a Jd, ma quando è tornata è re iniziato il casino con i controlli, quindi dopo è accaduto il fatto degli spogliatoi. Quando ha capito che succedeva qualcosa anche qui è entrata senza pensarci due volte in camere, spogliatoi, docce, lavanderia, ovunque senza annunciarsi es enza interessarsi a chi vi fosse, per verificare che non accadessero fattacci. Che sono avvenuti, e anche colpa loro che pensando fosse in giro,  riprendervano con le cavolate anche alimentati da qualcuno "guardando male Alaric, che fece orecchie da mercante. "Ora si son dati una calmata ma appunto, dopo che alcuni sono finiti male..."

"Male nel senso...?" domandò Gask a Lubo che aveva appena finito.

"QUando non le partivano le frasi da pazza psicopatica,  che gelavi e pensavi...."

"Alaric, basta!" sbottò Jd, chiedendosi perchè stava sempre in mezzo quando dovevano parlare di cose importanti "Comuqnue si per prima, alcuni uomini andvsano in città per passare del tempo... come piaceva loro. E accadeva che prendevano qualcosa e poi qui dovevamo curarli. Ma ci volevano mesi a volte e si finiva per fare comunella in gruppetti, col rischio di vanificare tutto. Non era colpa del medico, ma degli scemi che invece di pensare alla salute loro e degli altri,  se ne fregavano. Ammetto che anche quel medico aveva le sue colpe. Adesso ne abbiamo uno che è rigido e inflessibile per ogni cosa, scelto da Milan e Kianta insieme,  e se scopre qualche infezione o altro, chiama subito loro due e il tizio viene messo in quarantena in stanze apposite. Anche a forza, su questo non si transige...ovviamente il tempo che ci vuole,  perchè non sia contagioso verso altri se cè rischio, ma Kianta pretende questo per evitare problemi. Siamo molti di più ora,  e dice sempre che le bestioline non considerano come noi le regole dell'igiene e sicurezza. Loro ragionano da... bestioline. Comunque dopo quei due,  vi fu un altro caso, e cèra già Kianta. Così lei prese le idee e proposte di quella persona e mise insieme quel posto con una costruzione nuova e apposita, con regole e controlli,  ma dove gli uomiin possono trovare il loro...sfogo. Come lo definisce lei. Così hanno quei posti, le ragazze che gli aggrada per varie cose, sono sicure e controllate,  loro come gli ambienti,  e il resto. E in effetti con tutti i cambiamenti, i giorni liberi passati in città sono stati diversi. Sono finiti quei problemi e Kianta è contenta. Odia quella roba, vorrebbe strangolare chi si fa contagiare per stupidità,  e addirittura in quel posto ci sono preservativi gratis insieme ad altra roba, l'importante è che non facciano cavolate.... ecco la questione..."

"E perchè quel nome?"

"Mi pare che lo aveva letto da qualche parte e richiamava il famoso viaggio biblico... per lei andare là,  significa vedere frotte di uomini in esodo verso la promessa....capisci, no?"

"In effetti non mi è sembrato di averti mai visto lì..." se ne uscì  Alaric voltandosi, guardando Gask con un'espressione curiosa da comare, facendogli fare però una smorfia.

"Se ti stai chiedendo come mai le faceva casino per l'organizzazione e gestione di gruppi addirittura in altri paesi, ti abbiamo già risposto. Alcuni di noi hanno distintivi, documenti,  anche tatuaggi conosciuti sono da alcuni livelli militari che attestano che siamo diciamo ispettori e controllori, oltre il resto, e la nostra posizione è superiore, da maggiore in su... Tornando al discorso iniziale..." inziiò Jd, guardando male Alaric che stava per parlare oltre la domanda fatta, di cattivo gusto pensò  "Molte persone qui non sono solo militari, o non lo sono più perchè hanno trovato uno scopo in qualcosa che non pesavano adatti a loro. Ecco che, come hai visto bottai,  stagnini o calderai , che provvedono a tutto ciò che serve direttamente qui. Abbiamo penstole in vari materiali, perfino in rame per caramelle e altre cose... calzolai che provvedono a tutte le scarpe dell'organizzazione, cestai, fabbri, maniscalchi che provvedono a ferri ai cavalli,  falci, zappe ed altri attrezzi per la Fattoria. Come mai ti chiedi? perchè si è scoperto che anche oggetti costosi di marca in verità no era la qualità che vantavano e he facevano pagare. Fu così che si decise di comprare la materia grezza e fare noi, quello che cèra dale analisi nei nostri laboratori, anche per pentole ad esempio come ci si cucinava... lascia stare. E ferri per cavalli! .Anche se molti cavalli adesso utilizzano ferri in plastica o silicone,  in base all'attività che devono fare, ancora per molti di loro vi sono i ferri classici. E per tenere oggetti naturali vicino algi animali, si usano corde, vimini e bamboo che vanno lavorati per ceste, sacchi per i pastoni da mettere in testa e altro. Lavandai con mansioni diverse che sappiano davvero come dividere i capi, cosa lavare e con cosa in base a temperature e prodotti,come trattare certe macchie o tessuti preziosi, come stirare sia a mano che con le macchine in base alle stoffe, quindi qui sappiamo anche noi ora con le Lezioni come si piegano i capi pe gli armadi e cassetti... prima diciamo si buttava tutto nelle lavatrici, condivise, a gettoni..." disse un pò imbarazzato "si fa in molti posto, tutto nella macchina senza distinzioni. Mentre qui abbiamo lavatrici per capi intimi e solo per quello, anche se cè tutto un regolamento.. troppo lungo. POi  pastori per i vari bestiami,ricamatori e sarti che producono tutto ciò che cè di tessuto qui e nelle Torri. Il sarto addirittura è diventato così bravo e forte del suo mestiere, che non rivela nulla su abiti e misure di nessuno, tanto che Kianta stessa, che non ama mostrare nulla del suo corpo, va a farsi misurare e preparare gl iabiti. Vanno così d'accordo che dice che non si vergogna molto adesso, ma solo con lui e non è tipo d aprir bocca. Abbiamo addetti alla stalla e sellai che creano la sella  ed il basto prsonalizzati sia per il cavallo, non esistono selle standard qui, che per il cavaliere. Così briglie di cuoio, cavezza e pettorale solo per dirti cose che consoci ma producono anche qualsiasi cosa in pelle come cinture, borse, portafogli, accessori vari.... E realizzano anche gli accessori e addobbi vari per i cavalli nelle cerimonie e feste. Abbiamo anche i Carrettieri,i camionisti dei tempi passati se le distanze onn sono lunghe e non si deve prendere strada o autostrada. Infatti abbiamo per varie destinazioni, le ippovie, sai? Solo a cavallo o pattini o biciclette e la gente nei posti vicini lo sa. Abbiamo pure artisti, una piccola scuola o conservatorio di musica, dove cè pure lo zampognaro che le piace tanto. Così danza, specialisti di varie materie scientifiche e storiche e tanto altro. Insomma, qui tocchiamo davvero ogni mestiere e tipologia di lavoro, dall'intellettuale, al militare, all'artigiano, per finire in semplice coltivatore o pastore. E tutti possono provare per un tot di tempo qualsiasi mestiere e magari scoprirsi gioielliere o orologiaio, a proposito, ci sono pure questi! ma provano senza pressioni o altro e decidono. Alcuni lo fanno nei tempi liberi, altri solo questo lasciando anche il ruolo di militari e via dicendo. Quii ognuno per davvero può trovare il suo posto, il suo ruolo, il suo ambiente... Ma per questa cosietà molte di queste figure non valgono per niente, per noi si. Abbiamo anche i caramellai, cioccolatai e addetti a dolci e simili..." continul Jd finchè Alaric non si intromise come canticchiando

"Dove trovi il comandante se non dove dovrebbe? Nel laboratorio pasticceria o in cucina... lei va dove vuole i lsuo stomaco.  Dove cè cibo, cè Kianta. Lei ordina e ammonisce, alimentata e spinta dalla sua indole vendicativa, arruffapopoli, e buonista per forza. Protettrice dei deboli a modo suo, la spezzatrice di teste. Lei sa annoiare in almeno tre lingue e la gente, come fu per Beppo, non è che la prendono per strega e cercano di accopparla..."

"Alaric, non dovevi fare mutismo?" intervenne Jd a fermare gli sproloqui dell'amico

"Mutismo! Io! Certo, mi muto ma ricordiamo di certe volte, invece di elogiarla tanto, come si è visto dai volantini con la mia faccia e zoom sui miei capelli, che li portavo più lunghi, con la scritta . hai ragione, non è mai lei...Ed è quella che trova goldern retriver e labrador stupidi e pozzi senza fondo e non idonei qui, perchè divorano tutto e mangiano come aspirapolvere, mentre gl ialtri cani mangiano in modo normale e senza ansia da carestia da fame.E sono da considerare.  Seocndo me è solo che sono solo troppo simili a lei e teme di avere concorrenti..."

"Ok, a parte le stronzate, qualè il nocciolo della cosa? Mi sono perso..." sbottò Gask, frenando il litigio tra i due, stando sempre con le braccia incrociate-

"... Doveri e impegni. Correttezza e buonsenso..." disse Lubo come tra sè " E con queste possibilità, nascquero anche doveri e impegni, che la gente iniziò a non amare e volere..."

"Si, tutti la odiamo e vorremmo vederla volare già da un aereo senza paracadute...Hai notato come la mattina cè un tipo di... levata particolare, vero?" cbiese Alaric, facendo diventare tutto il discorso un casino.

"Intendi i ragazzi che fanno il giro alle prime luci,  bussando alle finestre?" chiese Gask "E poi la chiamata con la tromba? E per finire quelli che ti vengono a chiamare a calci dentro la stanza? Eccome, Milan ha insistito perchè avessi una camera come Capitano, ma prima stavo con altri ragazzi. E ho avuto questi... dolci risvegli. Non mi svegliavo così presto da... anni!"

"Quella è stata una delle conseguenze della notte del black out." disse Jd facendo cenno col capo per confermare la cosa "Non so a che ora ti alzassi prima, ma adesso la sveglia è alle quattro di mattina per i giorni di addestramento e allenamento intensivo,  e normalmente alle cinque e mezza. I primi giorni quella persona vide gente scomposta che si muoveva come zombie a momenti diversi. Cèra la chiamata all'adunata, ma era un pò dopo... alle sette..."

"Aspetta! Siete passati dalle sette di mattina, ale quattro o cinque e mezza? Davvero?" stupito, Gask osservò basito Lubo e Jd. "davvero non avete avuto problemi ad alzarvi?"

"Il problema non era questo, chi già per il suo passato lo aveva fatto e non aveva problemi, gli altri..."

"La verità è che i giovani di oggi non sanno alzarsi la mattina presto,  perchè gridan che la notte è giovane e vogliono andare a letto alla stessa ora di quando devono alzarsi. Prima si presentano per l'anno o due di leva volontaria, per poi pentirsi delle regole e l'alzarsi presto!" sbuffò Alaric troncando cosa Jd stava dicendo.

pensò negativamente Jd, vedendo la faccia di bronzo dell'altro che vantava chissà cosa lagnandosi degli altri, e poi faceva peggio. Per non parlare di di quando sta con le donne, continuò nella testa disgustato.

"Lo sai che stai offendendo gente poco più più piccola di te, vero? Qualche anno non ti fanno un quarantenne o un sessantenne..." scuotendo la testa disperato "molti di noi, tranne i nuovi, sono abituati, anche per il tipo di addestramento. Il problema è come!"

"E direi. Prima di sbattono quel coso sulle finestre che sembra stia per cadere la casa, poi ti strombettano alla porta,  e pure hanno la facoltà di prenderti di peso e buttarti fuori dalla porta o bagno, non importa dove sei, se ritardi. E' da malati!"

"Alaric! Sai che in qualunque..."

"Si, si, che tutti i militari devono alzarsi al suono della trombetta. Ma così ti viene l'ansia!"

"Scusate ma quale sarebbe il problema..." ripetò confuso Gask "Adesso mi sveglio prestissimo pure, senza bisogno di essere chiamato..."

"Il problema..." iniziò Jd, parecchio a disagio nel dire costava per rivelare "non è l'orario o il come. Come qualcuno continua a suggerire!" guardando male Alaric con un tono da rimprovero "ma il fatto che Kianta su certe cose è intransigente. Il motivo dell'accanimento nela chiamata è che da quando ha permesso il teatro, l'angolo delle gradinate che qui chiamano in mille modi, lascia perder dirli tutti, e le varie attività ricreative... le cose sono un pò sfuggite di mano. Colpa degli uomini, ovviamente. Kianta ha sempre la tendenza di sparire la sera, anche senza la cena nella mensa, e quindi... i ragazzi fanno sempre cosa vogliono, pensando che lei magicamente sparica e possono tirare un sospiro dalle regole. Ma già lo sai, visto che ti sei integrato tanto" sorridendogli divertito, guardandolo.

"... mi invitano a bere, guardare film e altro, parlare..." si giustificò lui

"Tranquillo, lo fanno tutti ormai. Ma questo significa che passano più ore a divertirsi e fare casino che andare a letto all'orario giusto. E poi sono zombie, la mattina..." a disagio "E quindi ha  minacciato più volte di abolirli la sera. Ma poi cambia idea..."

"L'ho sempre detto, lunatica da far paura..:" sputacchiò Alaric, infastidito

"perchè...!" continuò Jd, guardando male l'amico "perchè quelli sono progetti vitali per la salute psicofisica degli uomini. Sono attività che anche Lia aveva previsto come... aiuto. Toglierli significa perdere molto"

"In che senso" chiese un turbato Gask, che non capiva a cosa si rifesse

"ma cosa deve capire lui. Un egoista, ottuso, testa di capra che ha gli stessi problemi degli altri... ma di cosa parliamo" urlò Alaric, indicando con una mano aperta Gask, per poi girare di nuovo la sedia, dandogli la schiena

"Esattamente, quale sarebbe il problema? Perchè oggi è successa quella cosa? Davvero lei fa quello? Voglio dire, quella volta che è venuta dal Capo... Ha, insomma... ma non credevo...."

"Non so cosa è accaduto, testardamente è andata da sola. So solo che era stata obbligata da Milan. Ma posso dirti che non lo fa sempre..."

"Solo quando ci sono persone che odia. Se le ha davanti, si limita a volerle bruciare o far loro del male, senza ucciderle. Ma sono solo pensieri, soprauttto se... deve contenersi per seguire i piani. ma se perde la pazienza come oggi, allora si. Lo fa. Si sfoga e e agisce anche per conto delle vittime di quella gente. E oggi si è limitata..." continuò Lubo tranquillo, sovrapponendosi a Jd.

Gask si stupì di più, incapace di dire o fare niente. Alaric rise di gusto, mentre Jd si grattò la testa.

"Tu l'hai vista, quel giorno che hai combinato quel casino. Sei qui da più di una settimana, ma...."

"NON HAI ANCORA VISTO NIENTE!" urlò Alaric, sempre dando le spalle,  dando pugnetti al tavolo vicino

"E quindi..:" iniziò Gask, tentennando, finchè Alaric non intervenne di nuovo

"Cè tanto che non sai. Hai solo sgrattato la punta dell'iceberg. Siamo messi bene se sono Lei e Milan a voler cambiare il mondo..." scuotendo la nuca, perchè non si era ancora girato. Ogni tanto in base a come si muoveva, si vedva il naso gobbuto e lungo.

"Ma... tu non sei un seguace fedele di Milan?" domandò stupito Gask

""Certo, sempre!!" disse stizzito l'uomo "Ma so anche io che ha tendenze infantili, narcisistiche e pretenziose..."

"Ed è stato largo.." sussurrò Jd più che a se stesso che agli altri, che però sentirono e la sua espressione era... mezzo da disperato e mezzo da rassegnato

"Non capisco. Milan mi è sembrato un pò troppo preso da certe cose, sopratutto su se stesso ma..."

"Forse per l'amicizia che vi lega, hai visto altro. Ma... diciamo che ha tendenze come ha detto lui, parecchio... come posso dire..." tornando a grattarsi la testa "...ama il classico, diciamo così, è incline a volere tutto ciò che gli piace. Anche ammucchiare a guazzabuglio le cose perchè le vuole anche lui. E' capitato così prima di..." fermandosi per non dire altro.

Alaric fece un verso animalesco buttando le testa indietro comea disagio e Lubo voltò il capo dall'altra parte. Sembrava che stessero parlado di qualcosa o qualcuno che però li metteva in difficoltà nel continuare.

"Cosa" chiese Gask dopo un pò

"Diciamo solo che Mlan non è capace di gestire niente, a meno che non sia il suo lavoro. Come dirigente delle risorse umane ok... ma come per se stesso, ha bisogno di qualcuno che gli sistemi le cose e le gestisca. Si era affidato a noi, ma..."

"NOn ce ne fregava niente, diciamocelo. Ci siamo basati sulle routine che conoscevamo prima e le avevamo applicate, abitudine. Basta e avanza! Poi arriva quella... quella!!..." minando un appallottolare qualcosa tra le mani con ira "e lui si gasa e decide che tutto va cambiato. Che è giusto romperci le palle con regole, obblighi, doveri, aaahhhh!!" sbattendo un pugno sul tavolo vicino.

Non è molto contento della gestione attuale" riassunse Lubo, con un ghigno cattivo

"ma piangeva poco fa.. lo faceva per il dispiacere?"

Jd si congelò di colpo alla domanda di Gask, Lubo rise come se fosse divertente e Alaric girò la testa con un'espressione contrariata, fulminando Gask per la domanda.

"No, piangevo per cosa è capace quella disgrazia con le zampe. Quella  ruspa divoratrice. Quel labrador con la faccia da stronza. Quella..."

"Come mai questo astio?"

"Perchè quei due sono simili, stesse teste, e quindi vanno in conflitto. Solo che uno è egoista e menefreghista, l'altra il contrario. E quindi se una deicde una cosa per tutti,  che però prevede divieti o permessi stabiliti, lui non lo accetta. Voleva la vecchia vita..."

"Andava benissimo! Tutto perfetto! Arriva lei e non è possibile usare i sottoposti per fargli fare cosa dovevi fare tu. A che serve essere un superiore che devi sbatterti tu... ah....Ha fatto paura a tutti e non posso più..."

"Non può più schiavizzare nessuno. L'ultima volta con i newbies, lei è intervenuta urlando nelle docce degli uomini e si è portata i novellini,  che erano stati messi a pulire e sistemare. Questo ovviamente all'inizio diciamo, ma la cosa è girata e ora tutti, nuovi e vecchi che non avevano le palle di farsi valere, ora lo fanno. Niente nonnismo, niente soprusi, nessuno che agisce oltre una certa soglia..."

"Oh, sveglia! Sai perchè non lo fanno?!? Perchè hanno la fifa di quale dannato metodo di punizione si inventa! Quella volta le pietre, l'altra imparare a riconoscere le erbe,   quell'altra ha messo un collare con la chiave a quel  povero disgraziato di Dougal e l'ha legato al Toro. TORO! E sai perchè?" guardando Gask voltandosi sulla sedia, mettendosi a cavalcioni "...perchè quando era stato mandato per punizione a fare un pò di fatica e ragionare su cosa aveva fatto, ha picchiavo le mucche perchè non l oascoltavano per tornare nella stalla. E vivendoci vicino, secondo quella pazza furiosa, e vedendosi addosso come toro lui stesso il trattamento di un altro che doveva badargli, capiva cosa significava fare del male alle creature, e solo perchè tu urli e basta. Alla Fattoria hanno canti finlandesi, si... canti finlandesi per richiamare lle vacche e le addestrano perchè capiscano cosa fare. Ma lui non sapeva fare nulla, capirai... altro che canti, quando ci ha provato sembrava  un pinguino, li hai sentiti i pinguini quando sbraitano?" sghignazzando "e così aveva preso un rametto sottile e le spingeva o le colpiva. E all'isterica non piaceva, affatto. , sbraitava!... come per i cavalli basta spingerli con un gomito o mano, diceva. E così ha trovato il modo di disagiare quel poveraccio. Per non parlare di quando ha mandato Jeshaia con un lanciafiamme a togliere la neve dai camminamenti..." scuotendo la testa, schifato, pensando alla scena mentre quell'uomo, solo, cercava di togliere la neve con indosso un lanciafiamme pesante, e doveva tirarsi pure un carrellino con le bombole, per pulire la sezioni acciottolate o lastricate dell'esterno.

"Come, scusa?!" domando Gask con gli occhi sbarrati.

Si voltò e vide che Jd teneva le labbra tirate cercando di non ridere, stava pensando alla situazione, mentre Lubo non era riuscito e se la rise, divertito.

"Ce ne sono state di epiche, ma mai quella delle zanzare. Quella era... era.." ridendo, non riuscendo a fermarsi, trascinando anche Jd che esplose, dopo aver cercato di non farlo.

"Quali zanzare?"

"Lei ha finanziato alcune aziende americane per l'allevamento e la vendita di zanzare sterilizzate, ossia che non possono procreare..." cercando di calmarsi mentre parlava "Lei le odia, insieme ai gatti, e così come punizione ha acqusitato un stock di certi attrezzi..." ma non riuscì a finire perchè scoppiò di nuovo a ridere
perfino Alaric non era riuscito e non poteva fermare le risate. Dovevano avere a mente proprio, quelle scene.

"Una volta si è arrabbiata perchè gli uomini continuavano a fare casini, rovinando muri, aiuole, le zone di paesaggistica, sporcando... oltre tutto il resto che combinavano" ma Alaric sovrastò Jd.

"E basta fare le bibbie ame, eh?! Quella squilibrata si è incazzata perchè non vuole che si danneggi niente, non è corretto perchè dice che è una sorta di casa di tutti. Ogni cosa ha un valore e quindi non deve essere rovinata, danneggia e via dicendo. Così o te le fa pagare per risistemarle, o riparare da te o pure e strofinare in base a cosa hai fatto o peggio ancora, si inventa punizioni da fuori di testa. Da TSO! E quella volta ha comprato mille, mille!... racchette elettriche anti zanzare e siccome le odia ed era estate, ha avuto l'idea di armare tutti quelli coinvolti,  anche con due a testa,  e dovevano colpire più zanzare possibili e riflettere nel mentre,  a cosa avevano fatto. Diceva che per capire il danno, eliminavano altre cose dannose e capivano le conseguenze. Logica..."

"Sai che aveva un senso!"

"Quello che credi. ma la scena... cazzo!" passandosi una manosulla faccia "quella scena era surreale. Decine di uomini, militari, con due racchette a testa alla volta che avevano assegnata una zona e dovevano fare come forsennati con quei cosi per eliminarle. Sembravano degli stupratori schizzoidi... urlava. Quando la disgrazia è lei... e sai lei che faceva?" chiese a Gask sporgendosi in avanti sulla sedia, con rabbia "lei era sistemata su una sdraio di legno a bere qualcosa, leggendo, mentre osservava come una suocera acida quei disgraziati che parevano con problemi motiri e urlava se notava, da dove era, quelle sanguisughe con le ali che gli svolazzano intorno. E volev apure contati  icadaveri!  Apriti cielo se vedev vicino a sè una... poi chissà comè, le zanzare la attaccano come attirate dal miele. Pensavo fosse acida e velenosa pure nel sangue, ma quelle la cercano come disperate...."

"Cioè, è quel tipo di persona che attirano le zanzare?"

"Si, ecco perchè ha ideato quella cosa. Odia che venga toccata anche da loro e peggio se la pungono. Perchè è così bianca e la pelle è così sensibile che le vengono ponfi grossi come... come... non lo so. Ma sono enormi. E il suo umore peggiora!" disse Jd

"ok, ma quindi..." chiese di nuovo Gask "ha fatto cacciare a quegli uomini le zanzare,  con delle racchette elettriche per punizione, per..." cercando di capire il senso

"per far capire loro che come le zanzare erano un danno agli altri..." disse Lubo, non cancellando quell'aria di stranimento da gask.

"a volte..." iniziò Jd, incapace sembrava di trovare le parole adatte "...diciamo che considera le punizioni un modo per portare la gente a riflettere su cosa hanno fatto. Per lei le punizioni corporali sono solo un peggioramento, non insegnano e non portano a comprendere. Incrementano solo l'odio, danneggiano la persona e rovinano tutto quanto... per questo decide di dare lavori fisici e mentali e... quello era questo..!" alzando le spalle e la braccia come a dire che non cèra altro da dire.

"E cosa hanno imparato?"

"Devo dirti..." gli rispose Lubo "anche io pensavo che non servissero a niente, ma gli uomini metnre lavorano, se sono più d'uno che hanno fatto cazzate, parlano, discutono e di confrontano nel mentre. Più volte lei ha detto che il dialogo e i confronti tra le persone sono importanti, nel Teatro, fa lavorare gli psicologi con gli uomini perchè facciano uscire ciò che hanno dentro cposì che gli altri lo vedano e sentano e loro stessi comprendono il dolore, problemi e disagio degli altri. Pare contorto ma no nlo è... e le punizioni hanno una loro logica.... E da quando ha imposto a tutti di consegnare un oggetto importante ad un altro scelto a caso dalla boccia, prendendone uno a sua volta, perchè siano conservati e trattati bene come fossero propri capendone il vlaore, sembra che l'idea sia andata in porto. Anche lei che sporcava la notte le cose,  in vari modi,  perchè trovassero al mattino gli ambienti mal ridotti, ha portato a risultati..."

"Aspetta..." chiese Gask stringendosi la radice del naso con le dita, restando in quella posizione "mi stai dicendo che ha fatto scambiare oggetti importanti tra gli uomini, a caso, imponendo di occuparsene come se fosse loro, se ho capito bene, e già che cèra ha fatto cose lei perchè trovassero gli ambienti..."

"...come li trattavano loro, magari sapendo cosa odiavano e facendogliela trovare, perchè comprendessero che vivendo in comune, era necessario aver cura dello Chateau su molte cose. E gli oggeti era un modo per capire in un altro senso l'empatia, m'importanza delle cose, del valore...E, ancora, portandoli a capire che pulire e rendendo gli ambienti ospitali, stavano loro meglio..."

"JD! Ma davvero credi a queste cagate???" sbottò Alaric "io so e ribadisco che fanno i bravi solo per evitare le sparate di quella pazzoide. Si stava bene anche prima, come trattavamo le cose e se qualcosa non andava si cambiava... ora si aggiusta..." facendo il verso con l'ultima parte di Kianta

Lubo guardò Jd, che mostrava chiaramente di non condividere quel modo di pensare.

"lascia stare. La odia e fa di tutto per andarle contro, in qualunque modo. Anche a lui piace come si vive ora, si sta molto meglio e a me piace. Direi che invece è solo invidioso di..."

"Io non sono invidioso! Trovo tutto quello che fa da malati di pulito e da pazzi  con problemi seri. Prima andava così bene!"

pensò Jd, contrariato.

"E Milan? Gli va bene? Lo permette?" chiese Gask per fermare la lite

"Milan si diverte. Adora da pazzi vedere come si comporta Kianta in base alle situazioni. Dice che vederla è come uno studio e una commedia insieme. E che non ha trovato altre persone come lei che gli fanno quell'effetto.  All'inizio anche lui non era convinto, abbiamo vissuto sotto le armi conoscendo bene comè la vita lì. Qui è molto, molto diverso e quando si è reso conto che alla fine le cose andavano come non credevamo, lascia fare. Anche se sembrano..."

"PAZZIA"

"...assurdi..." terminò Jd, stanco di Alaric "le cose sono... come le conosci adesso. Molto diverso,  vero? E Milan ha pensato che si poteva fare anche con il Progetto. E così... eccoci!"

"E perchè sembravate sull'orlo del terrore quando lei ha agito in quel modo?"

Di nuovo,s embrava che a quei tre si mozzasse il respiro, sembravano sudare freddo.

"Diciamo che temiamo capiti qualcosa che non ci piace?" disse Jd, non guardandolo.

"Cioè?"

"Senti, altro pazzo malato" disse Alaric puntandogli il dito contro, e Gask aggrottò le sopracciglia "spero di no, ma un giorno capirai. Non fare altre domande, MAI. Dimentica. Non è successo niente!A meno che non accada, lascia stare"

"Io invece..."

"Ascolta. Puoi piacere a Milan come un fratello,  quanto ti pare. Resti sempre il tipo di cui tutti parlano e un pazzo scatenato anche tu. E sai perchè lei non ti ha mai messo in punizione? non ti ha mai fatto fare cose fuori di testa? per MIlan. Se no nera per lui  lascia stare cosa si inventava per te. Sicuro ti avrebbe fatto fare la fine dei monaci russi"

"Perchè, che fanno i monaci russi?" chiese Gask curioso, vedendo però loro a disagio, ancora.

"Cosa fanno?" continuò Alaric, beffardo "Quei tizi fino a un secolo fa, avevano la malsana pratica di passare la loro vita, dopo aver preso i voti, sotterrati nella terra fino al collo nelle cripte in loculi a loro destinati, lasciando tutto ciò che erano a Dio. Pregavano e passavano la vita, anni, sotterrati fino al collo, con solo la testa fuori, patendo freddo, caldo, qualsiasi cosa. Si facevano imboccare della minestra schifosa e dell'acqua,  quando qualche novizio scendeva da loro e il resto era... questo. L'odio che lei prova per quelli come te, anche se non è vero ma è testa dura, perchè l'ho capito quello che sei, è così grande, anche dopo cosa hai combinato, che ti farebbe fare quella fine. Lo so, ti avrebbe sotterrato fino al collo da qualche parte e ti avrebbe fare qualche giorno o settimana in quel modo,  guardandoti dall'altro, proprio sopra il tuo corpo coperto dalla terra, con quell'espressione di disprezzo che le esce da tutti pori. E sarebbe rimasta là, a guardarti in piedi, anche seduta, su di te in pratica, a guardarti negli occhi mostrando tutto il suo repertorio di denigrazione e sopprusi che può farti. Per darti quello che lei pensa meriti, sfoderando la sua sufficienza per..."

"Si, si. IN pratica Alaric vuole dire che se fosse stato per Kianta, avresti provato l'esperienza di quei monaci, senza la Chiamata. E ti avrebbe guardato finchè non decideva che era abbastanza." rise Lubo. Gask non capiva se rideva per la cosa assurda o per i l fatto che l'avrebbe messo in pratica realmente.

"ma... siete seri o cosa?" guardandoli uno per uno stupefatto.

"No, Gask" continuò Lubo "per una volta quello che Alaric ha detto è vero!"

"Cioè avrebbe... ma dai! Divertente questa! E a quanti lo avrebbe fatto?" ridacchiando.

Ma smise di farlo quando vide le loro facce, prima si osservavano tra loro con gli occhi e poi guardando altrove. Dopo che Gask si ammutolì, lo fece il gurppetto intero, mentre solo quache raschiamento di gola volava per la stanza, e domande inespresse  che lui voleva fare, rimasero nella sua testa.

"Ehm.. mi spiegate cosa cè da ridere su alcune cose che avete detto? Non sembravano..."

jd guardò gask attentamente, lanciò un'occhiata che Lubo che scattò a ridere di nuovo, voltando il capo. Cercando di celare una risata anche lui disse una cosa.

"Parliamo ovviamente delle punizioni e simili... Comunque, semplice. Li abbiamo vissuti. In terza persona ma in quei momenti. E' molto, molto diverso. Ecco perchè..."




   
 
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