Secondi inarrestabili: Idia vide il cielo scuro sopra di sé allontanarsi a una velocità inqualificabile, perché in un attimo tutto fu nero e poi, ancora, fu circondato dai fumi tossici del fondo del burrone. Ebbe tempo di inalare due volte quei veleni freddi, il suo corpo tremò appena e si ritrovò a rimbalzare contro il fondo, atterrando quindi di faccia senza capire cosa fosse accaduto.
La sua magia aveva fatto da cuscinetto, reagendo a quella presente nell’aria e gli aveva salvato la vita. Ciononostante, Idia si alzò dal terreno massaggiandosi il naso dolorante. Lanciò solo un’occhiata verso l’alto, ma i fumi verdi gli impedivano di vedere alcunché. Sorrise, scoprendo sotto le labbra blu i denti appuntiti: ci era riuscito.