Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    09/02/2021    1 recensioni
Elsa e Anna sono due sorelle di 27 e 24 anni alle prese con le proprie vite e i propri impegni. Elsa è sposata e vive la sua vita con le scatenate figlie gemelle di 7 anni. Anna, invece, è prossima alla laurea e a dire sì a un futuro roseo e carico di amore che ha sempre sognato fin da piccola.
La vita, però, non è una favola. Entrambe le sorelle vivranno dei momenti di crisi della quotidianità e, per colpa di incidenti e imprevisti, dovranno fare i conti con la cruda realtà.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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CAPITOLO 40
 

La sera, dopo il disastro della caldaia che ci aveva messo parecchio a ripartire, Jack, Stella e le bambine decidono di sedersi davanti al camino e consumare una buona cioccolata calda.
L’atmosfera pare allegra e tranquilla ma le bambine hanno intenzione di dare il meglio di sé.

“Papà, vorrei altri biscotti” chiede Sofia con voce molto dolce.

“Sofi, alzati e vai a prenderli no?” risponde Jack leggermente infastidito.

“Non posso! I biscotti sono nella mensola in alto e non ci arrivo!” ribatte la piccola con il broncio.

“Ma come? Non li avevamo lasciati sul tavolo?” domanda lui confuso, senza sapere che, infatti, era stata Lia ad arrampicarsi e a rimettere i biscotti nella credenza.

“Li avrò rimessi a posto senza accorgermene, arrivo subito!” conclude lui sorridendo e alzandosi, lasciando così le tre donne da sole.

Stella, imbarazzata dallo strano silenzio creatosi, decide così di mostrarsi gentile con le due gemelline.

“Questa casa è proprio bella! Il vostro papà è stato proprio bravo a costruirla!” commenta lei guardandosi intorno compiaciuta.

“Non sei la prima che lo dice” riferisce Lia poco interessata, guardando dentro la tazza bollente.

“Perché, chi lo dice?” chiede lei curiosa.

“Ah, non credere mica di essere la prima ragazza che papà porta in questa casa!” continua a stuzzicare la gemella più furba e cinica.

“Ma, io non sapevo che vostro padre avesse tante conoscenze” dice Stella abbassando lo sguardo per non mostrare la sua rabbia e gelosia nei confronti di un’affermazione del genere.

“Di che cosa parlate?” si intromette Jack arrivato lì con i biscotti.

“Oh niente cose da femmine…” risponde Stella scocciata, prendendo le distanze da lui e ignorandolo.

La serata prosegue ancora tranquillamente quando, dopo un’altra decina di minuti, viene proposto di allontanarsi e coricarsi.

“Buonanotte bambine” afferma Jack baciando sulla fronte le piccole e invitandole ad andare in camera.

“Ma come? Tu non vieni con noi? La storia della buonanotte?” si lamenta subito la nostalgica Sofia, sentendo un groppo in gola al ricordo di quei meravigliosi momenti.

“Meglio di no, è tardi e oggi è stata una giornata molto dura” commenta Jack imbarazzato dalla situazione venutasi a creare.

“Eppure quando c’era mamma lo facevi sempre…” lo pugnala alle spalle Lia, delusa da quel comportamento da duro, per poi salire le scale e allontanarsi.

Jack rimane impietrito dalla frecciatina e, con il cuore infranto, non può che colpevolizzarsi per quella sua rude risposta.

“Jack…magari potremmo andare anche noi a letto non trovi?” propone Stella approfittando del momento senza il minimo tatto. La donna fa per avvicinarsi all’uomo, pronta a baciargli la guancia come preludio ai suoi desideri più intimi, ma è lo stesso Jack a fermarla.

“No, scusami. Non è rispettoso nei confronti delle bambine. Meglio se dormiamo nelle rispettive camere” risponde lui senza guardarla in volto e rendendosi finalmente conto di aver causato l’ennesimo dolore alle figlie. Portare un’altra donna nel luogo che aveva costruito con la loro mamma equivaleva a una vera e propria coltellata per loro.

Jack saluta Stella con un tenero bacio sulla guancia, per poi salire e chiudersi in camera senza avere il coraggio di raccontare la favola della buonanotte alle bambine. Stella rimane da sola, in silenzio, abbandonata sul divano in compagnia del crepitio delle fiamme nel camino. Arrabbiata e delusa prende di scatto il telefono e, senza pensarci due volte, scrive un messaggio al proprio migliore amico dicendo: “Le bambine hanno rovinato tutto. Domani torniamo a casa e io non ho combinato nulla con Jack… quelle due pesti stanno cercando di separarci, ma non la passeranno liscia”

Due settimane dopo…

Dopo il rientro dalla montagna le cose sembrano stabilizzarsi. Jack comincia a frequentare Stella separatamente senza portarsi dietro le figlie, ma il nuovo rapporto crea ancora più divisione tra lui e Elsa.

I due, infatti, non riescono più a parlarsi e finiscono per chiudersi in sé stessi evitando tutte le occasioni possibili per vedersi. Le bambine, addirittura, avevano imparato a uscire di casa da sole per raggiungere la macchina del genitore che le veniva a prendere e la situazione iniziava a irritarle.

“Hai notato come si evitano?” domanda Lia rivolta alla gemella mentre raggiungono il padre.

“Sì… io resto sempre calma ma questa volta sono arrabbiata! Perché fanno così!? Alla fine mamma è ancora innamorata di papà e lui che è sempre stato così dolce adesso la preferisce a Stella!”
si sfoga Sofia, incrociando le braccia e mettendo il broncio.

“Papà è ancora innamorato della mamma, solo che non ci crede più! Me lo ha detto lui stesso una volta dalla nonna” chiarisce Lia pensierosa.

“E ora che cosa facciamo? Io Stella non la voglio!” si lamenta Sofia con il magone, timorosa di poter rinunciare al sogno di riunire la propria famiglia.

“Smettila di piangere Sofi! È arrivato il momento di peggiorare le cose. Se papà e mamma non vogliono incontrarsi, allora adesso tocca a noi farlo! Dobbiamo trovare dei modi per far sì che si vedano!” dichiara Lia determinata.

“Ok capo, dimmi che cosa devo fare e io ti seguo!” comunica infine Sofia, porgendo la mano alla gemella e stringendo così il loro ennesimo piano malefico.

Qualche giorno dopo…

 “Ok è tutto pronto. Visto che tu sei già debole di natura e sei più pallida di me, fingerai di avere la febbre. Ecco qui il termometro e uno scaldino. Mettilo sulla fronte finché non te lo dico io” spiega dettagliatamente Lia, pronta per andare a scuola.

“Devo tossire?” chiede confusa Sofia, rimasta a letto per fingersi malata.

“No, tanto papà ci cascherà subito. Mostrati stanca e basta” conclude poi Lia mettendosi la cartella sulle spalle e chiamando il padre.

“Papà! Sofia non si sente bene! Non vuole alzarsi per andare a scuola!” urla la gemella aprendo la porta della camera.

“Cosa? Oddio Sofi! Che cosa hai?” chiede lui immediatamente correndo verso la stanza e sedendosi sul letto della bambina, avendo ancora mezza camicia da abbottonare.

“Non lo so, mi fanno un po’ male le ossa e ho tanto sonno” spiega la piccola socchiudendo gli occhi. Jack posa allora una mano sulla sua fronte sentendola calda.

“Oh no devi avere la febbre! Adesso cosa facciamo? Devo portare a scuola Lia e io devo andare al lavoro, come faccio?” si domanda da solo l’uomo agitato.

“Dovresti chiamare la mamma secondo me” propone allora Lia, contenta dell’andamento del trabocchetto.

“No, ci penso io! Poi lei deve lavorare, potrei portarla dalla nonna o da Anna!” risponde lui nervoso, non intenzionato a rivedere la ex moglie.

“La nonna oggi andava in montagna ricordi? Poi mamma ha detto che non bisogna disturbare troppo zia Anna perché deve stare a riposo per la cuginetta!” continua a influire Lia, consapevole anche di quelle domande.

“E va bene… non rimane che chiamare Elsa” conclude allora lui prendendo il cellulare tra le mani e componendo il numero della ex.

Elsa, pronta ad accendere la macchina per andare al lavoro, riceve l’inaspettata telefonata di Jack e lascia squillare per qualche secondo, impietrita di fronte al nome comparso sullo schermo.

“Pronto?” dice lei tremante trovando il coraggio per rispondere.

“Ehm… Elsa! Ciao, scusa se ti disturbo ma Sofia non sta bene” dice lui schiarendosi la voce, timido e imbarazzato nel parlare di fronte alle figlie.

“Cioè?! Non avrà mica una crisi dovuta all’anemia!” si preoccupa immediatamente lei, sentendo il cuore esploderle nel petto.

“Nono, ha solo un po’ di febbre ma io devo portare Lia a scuola e dovendo lavorare entrambi non so come ci possiamo organizzare” illustra Jack facendo avanti e indietro per la stanza.

“Ok, vengo io a casa tua e sto con Sofia…è un problema?” chiede allora Elsa con il cuore in gola, timorosa di aver chiesto troppo.

“Ehm…no no ok vieni pure qui. Io vado e porto Lia, ci sentiamo in giornata. Per qualsiasi cosa scrivimi” conclude l’affascinante uomo dagli occhi glaciali, per poi aspettare l’arrivo della donna e iniziare la giornata.

Prima di uscire, però, Lia si gira verso la sorella e, felice della riuscita del loro piano, le strizza l’occhio e rivolge un grande sorriso. Piano piano le loro marachelle stavano facendo riavvicinare i genitori.

Jack aspetta in salotto l’arrivo della moglie e, agitato dall’inaspettata visita, raddrizza i quadri, sprimiccia i cuscini del divano, sistema i libri su una mensola in modo da mostrarle una casa ordinata e pulita. Non sa per quale assurdo motivo, ma dentro di sé vuole che sia tutto perfetto per l’arrivo della donna che stava cercando di dimenticare in tutti i modi possibili.

“Ciao Jack…” saluta Elsa una volta entrata in casa, accolta da Lia che le apre calorosamente la porta.

“Ciao, vieni pure” aggiunge Jack mettendosi le mani nelle tasche del vestito e ciondolando instabilmente sui piedi per l’agitazione.

“Wow, che bella casa che ti sei fatto!” si congratula lei guardandosi intorno colpita, anche se distrutta nel pensare che tutto quello era avvenuto per causa sua.

“Sì, è piccola ma cerco di tenerla al meglio per le bambine” conclude lui sorridendo, felice di quell’apprezzamento che aspettava da tempo.

“A proposito… noi ora dobbiamo proprio andare. Sofia è in camera sua, mi pare che si sia già riaddormentata. Le ho portato lì dell’acqua e le ho messo un fazzoletto bagnato sulla fronte. Tu fai pure con comodo, se hai fame, sete, ehm… si insomma serviti per qualsiasi cosa” aggiunge poi lui imbarazzato, schiarendosi la voce più volte e guardando il pavimento per poi avvicinarsi alla porta e uscire di casa.

Elsa incrocia gli occhi azzurri del marito per qualche secondo e, subito, comincia a battere forte il cuore ad entrambi motivo per cui rompono il contatto e si separano.

La donna rimane imbambolata di fronte alla porta, ghiacciata dalla situazione vissuta per poi svegliarsi da quell’ipnosi e dirigersi verso la camera della bambina.
Sofia stava dormendo beatamente nel suo letto e la madre, preoccupata ma al contempo desiderosa di lasciarla riposare, le si avvicina lentamente togliendole la benda dalla fronte e toccandogliela delicatamente.

Una volta constatata la freddezza di essa, Elsa tira un sospiro di sollievo ed esce dalla stanza per non svegliare la piccola. Lei sa benissimo di non dover curiosare in giro ma quella nuova casa, così vissuta dal suo ex, non fa che stuzzicarla e invogliarla a sbirciare in ogni singolo angolo.

La camera da letto di lui si apre così di fronte a lei, con ancora alcuni vestiti abbandonati disordinatamente sul materasso, le lenzuola stropicciate e il comodino in disordine. Elsa entra lentamente nel luogo ignoto, sorridendo nel vedere che, alla fine, l’ex marito aveva mantenuto il solito disordine nella propria camera. La stanza appare relativamente spoglia, con al suo interno un armadio, il letto, un comodino e una scrivania con appoggiati alcuni documenti. La donna decide di avvicinarsi per guardare le carte sul tavolo sentendosi mancare nel vedere le dichiarazioni del tribunale che avevano rovinato la vita di entrambi.

Quanta sofferenza aveva arrecato a Jack per colpa della sua timidezza e chiusura. Per causa sua quell’uomo aveva dovuto rinunciare a tutta la sua normalità e quotidianità per costruirsi una realtà instabile.

“Devo lasciarlo andare… è giusto che lui si faccia una nuova vita” sospira lei con le lacrime agli occhi vedendo un selfie di lui e Stella sul comodino. A quanto pare i due si frequentavano e stavano iniziando a diventare molto più intimi e per lei, la disastrosa ex moglie, non c’erano più speranze.

Elsa, con il capo chino, fa per uscire dal luogo che le stava arrecando così tanto dolore ma, improvvisamente, qualcosa sembra attirare la sua attenzione. Un luccichio nascente da un oggetto appoggiato sulla scrivania Elsa decide di uscire dalla stanza ma, improvvisamente, un luccichio proveniente dalla scrivania sembra chiamarla a sé, per mostrarsi in tutta la sua bellezza. Elsa corruga la fronte e punta lo sguardo sulla fonte luminosa avvicinandosi ad essa. Sposta un po’ di fogli e, dietro di essi, scopre una cornice in argento. La fotografia contenuta, ritraeva due giovani dai capelli biondi di circa 20 anni, legati in un abbraccio, con gli occhi chiusi, intenti ad assaporare il bacio che si stavano scambiando. Elsa osserva quelle labbra a contatto, portandosi un dito sulle proprie come a voler imprimere e rivivere quel ricordo che rinasce istantaneamente dentro di sé.

Un ricordo, un pensiero felice, un momento d’amore che avevano condiviso molto tempo prima ma che risveglia ancora una volta i suoi sentimenti.

Jack poteva pur avere un selfie di lui e Stella, ma non aveva tolto fotografia così profonda e intrisa di significato dalla propria camera che lo legava all’ex.

“Non sono ancora sola” sussurra allora Elsa emozionata, accarezzando quel bacio stampato su carta che si era scambiata con l’uomo che aveva allontanato ma che amava ancora.
  
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