Anime & Manga > Boku no Hero Academia
Segui la storia  |       
Autore: I_love_villains    13/02/2021    1 recensioni
Himiko approfitta del rapimento di Katsuki per fare un esperimento che avrà ripercussioni sul loro futuro.
Dal testo:
"Voglio fare un esperimento con te, Tsuki!" Il mio annuncio sembra metterlo in guardia. "Tranquillo, devi solo rispondere a delle domande."
"Ho già detto a quel coglione con le mani che..."
"Non è un interrogatorio" lo interrompo ridendo. "Più o meno. Anche io risponderò a queste domande. Guarda..." Carico una pagina sul mio cellulare e gliela mostro. "Visto? Due sconosciuti rispondono al questionario in quarantacinque minuti e si innamorano!"
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Himiko Toga, Katsuki Bakugou
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Tsuki, va davvero tutto bene?”
È la prima cosa che gli chiedo appena sono abbastanza in forze da parlare e muovermi un poco nel letto. Tsuki ha ripetuto spesso quella frase nei periodi in cui mi svegliavo per poco tempo, ripeteva anche che sono al sicuro e non devo preoccuparmi di nulla, che lui si sta occupando di me. Non potrei mai dubitare di ciò, però tante cose non dipendono dal mio amore...
Tsuki mi carezza la mano e risponde: “Sì, davvero. Ricordi perché sei finita in ospedale?”
“Sì, certo... cioè, mi ricordo Curious, poi sono svenuta e... Tsuki, i ragazzi stanno bene? Sono ricoverati qui anche loro?” gli chiedo cercando di stare tranquilla. Un’infermiera carina e gentile mi ha ammonito di non agitarmi ogni volta che, beh, mi agitavo. Penso sia poco lontano dalla mia stanza, pronta a intervenire nel caso il macchinario a cui sono collegata bippi troppo. Mi sta simpatica, magari diventiamo amiche.
“Non li hanno trovati a Deika, sono di nuovo in fuga. In quella città è successo un disastro, lo sai?”
“No, Esplosino, non so niente da quando credevo di morire...”
Mi si inumidiscono gli occhi, ma me li asciugo in fretta. Ormai sono in salvo, Curious è morta, forse l’intero esercito di cui faceva parte ora non esiste più, e al futuro ci sta pensando Tsuki. Di cosa mai dovrei avere paura? Di nie- ah no, una cosa ci sarebbe!
Stringo la mano a Tsuki, che ricambia la stretta, e gli domando: “Sono ancora carina? Il mio occhio destro funziona ancora? Sento solo le bende... sembro una mummia?”
Lui sorride, sollevato che io stia bene. “Sembrerai per un po’ un pirata, Svampita, nulla di grave. Le ferite più gravi erano interne... cosa cazzo è successo? No, aspetta, risponderai quando ci sarà anche la polizia.”
“Devo proprio parlare con loro?” mi lamento, imbronciata.
“Sì, assolutamente. Devi raccontare ogni cosa, non solo ciò che è successo a Deika, ma anche come conosci me, quante volte mi hai contattato e visto di persona e tutto ciò che sai sui piani di Shigaraki e la Lega in generale. Non fa niente se alcune cose non vuoi dirle, però di’ sempre la verità, ok? Cerca di raccontare il più che puoi.”
“Anche dei ponycorni?”
“Non sono fondamentali quelli...”
Ridacchio, ma con poca allegria. Non mi va per niente di raccontare tante cose su di me e i miei amici a persone che probabilmente mi odiano, però Tsuki sa cos’è meglio per me. Ci rifletto un po’ su.
“Se lo faccio, non mi mandano in prigione? O al manicomio?”
“Mi spiace, Himiko, non lo so. Se collabori la tua pena sarà scontata, ma non so che provvedimenti prenderanno. So invece che mi aiuterai molto parlando a loro della nostra relazione ed è importante anche ciò che riguarda Deika, è morta un sacco di gente...”
“E tu sei nei guai, Tsuki?”
“Non credo... il preside non mi ha ancora espulso almeno, forse sta aspettando di sentire anche la tua versione. Io ho spiegato tutto, su di noi. Ah, ho cambiato solo una cosa: che le ultime chiamate che ho ricevuto dal tuo cellulare sono state del tuo amico fotocopiatrice, ok? Io non sapevo che stavate per combattere contro quella setta, lui mi ha chiamato per recuperarti.”
“Va bene. A proposito, mi dici cos’è successo da quando sono qui?”
Non voglio assolutamente che Tsuki vada via, resterei da sola e mi annoierei a morte, perché anche se mi sento stanca non ho sonno. Ascolto incantata e commossa cos’ha fatto Tsuki per salvarmi: ha rischiato, sta rischiando la sua carriera da eroe, il suo sogno di essere il numero uno, per me. È dolcissimo! Lo riempirei di baci! Ho un ragazzo d’oro! Ho proprio buon gusto, fufu!
Il minimo che posso fare per lui è parlare al più presto con la polizia e chiunque altro voglia ascoltarmi, stando attenta a non tralasciare nulla. Volendo posso parlare per ore e riuscire lo stesso ad evitare gli ‘argomenti intrattabili’, cioè quelli che sono segreti fra me e la mia famiglia. Non tradirò la loro fiducia, non potrei mai, voglio tanto bene a tutti i ragazzi, e grazie al cielo per Tsuki non è indispensabile che lo faccia. Svelerò invece tutte le complicità condivise con il mio Esplosino, mi farà piacere rivivere quei momenti, tutto sommato, specialmente se ci sarà qualcuno che mi capisce ad ascoltare, tipo l’infermiera carina.
“Secondo me quel rapporto devono ridartelo e va incorniciato: attesta il nostro amore!”
“Mettiti il cuore in pace che non accadrà.”
“Chiedere non costa nulla. Beh, che hanno detto i tuoi? E Deku e gli altri tuoi amici lo sanno?”
“No, per i miei compagni sto seguendo una missione. Per loro tu sei stata trovata a Deika, è questa la versione rilasciata alla stampa, quindi come tutti gli altri sanno solo che sei stata catturata, nient’altro.”
“Capisco...”
“Sto aspettando che venga deciso dove verrai trasferita appena guarita e cosa capiterà a me prima di confessare alla classe che stiamo insieme.”
“Davvero? Oh, Tsuki, vuoi rendere pubblica la nostra relazione?” gli chiedo emozionata e felice.
“Non è granché come pubblico, Svampita” mi conferma lui sorridendo.
Questo è troppo! Gli tiro il braccio, con scarsi risultati, ma Tsuki capisce e mi si avvicina, permettendomi di riempirlo di baci. Purtroppo però veniamo interrotti dal bippare del macchinario, che fa accorrere l’infermiera.
“Himiko, sai che non devi agitarti. Se ti sforzi troppo non guarirai mai.”
“Scusa, non lo farò più... Iris” riesco a leggere sulla targhetta che porta al petto.
“Bakugou-san, credo sia ora che lei vada...”
“No, no, questo mi farà agitare molto! Per favore, finisce di raccontare prima!” Le faccio gli occhi da cucciolo e lei ride.
“Non più di dieci minuti, piccioncini” ci ammonisce prima di uscire.
“Grazie! Allora, i tuoi l’hanno presa bene?”
“Credo di sì. Insomma, io avevo cominciato dicendo che eri in ospedale per un grave incidente e che c’era una cosa importante da sapere su di te, e la prima cosa che viene in mente a mio padre è che sei incinta.”
Rido, lieta che Tsuki abbia intenzione di farmi divertire. Mi sta inconsciamente caricando per quando dovrò affrontare i poliziotti!
“A quell’uscita mi sono incazzato perché pensavano male di me.”
“Di noi, i bimbi si fanno in due.”
“Sì, ma loro avrebbero rimproverato solo me. Comunque, ho chiarito subito che sei una villain e ho spiegato che lo sei diventata a causa del tuo quirk e dei genitori di merda che ti sono capitati. Ho ricordato a mia madre che ti ha trovata dolcissima l’altra volta, perché lo sei veramente, per il resto potevano leggere il rapporto. E loro l’hanno fatto, più di una volta penso.”
“Non erano arrabbiati, vero?”
Sono un po’ ansiosa, ma capisco che è la mia reazione alla parola genitori. Tsuki mentre ricorda questo dialogo è contento e sembra ancora piacevolmente stupito, ha un tono affettuoso... deve essere bello avere bravi genitori. Mi rallegro pensando che in un certo senso adesso i Bakugou mi hanno adottata ed io ce la metterò tutta per essere una buona figlia! Cominciando da quei maledetti poliziotti, desidero levarmeli di torno per capire cosa ne sarà di me e Tsuki.
“No, alla fine hanno detto che gli sembrava di scoprire un altro figlio. Hanno solo voluto sapere se sarei stato punito. Ho risposto che non lo sapevo e non mi importava, avrei accettato qualunque conseguenza, perché sono convinto di aver fatto la cosa giusta, nonostante abbia commesso qualche errore.”
“Ti hanno abbracciato” indovino. Il pensiero mi fa sorridere teneramente.
Tsuki annuisce imbarazzato. “Sono dei vecchi smielati. Ora però resta a riposo, d’accordo Svampita?”
“Ok, provo a dormire. Ci sarai durante l’interrogatorio?”
“Cercherò di esserci.”

* * *


La polizia mi ha interrogato per ore, sono sembrati sei giorni consecutivi. Sono stati troppo ripetitivi, insistenti, a volte anche poco gentili. Alcuni mi odiavano, eccome! O avevano paura. O entrambi. Per fortuna il loro capo era abbastanza a posto: anche se mi ha fatto un sacco di domande difficili, è stato paziente e cortese, specialmente quando ho dovuto raccontare di Curious. In quel caso Tsuki era presente e gli ho tenuto la mano per tutto il tempo, però è stata l’unica volta che ha avuto il permesso di assistere.
Ora credo che gli interrogatori siano finiti. Gli ho raccontato di tutto: perché sono fuggita di casa, chi ho aggredito o ucciso da vagabonda, perché mi sono unita alla Lega, cosa ho fatto lì, eccetera. Ho tralasciato gli argomenti privati, ovviamente, non mi sono aperta come ho fatto con Tsuki; al posto di quelli ho raccontato cose di cui agli agenti non fregava un tubo, ma servivano a rilassarmi tra un fatto serio e l’altro.
A parte che con la polizia, ho parlato anche con un avvocato, che però era venuto solo a informarmi che i miei genitori non vogliono avere mai più niente a che fare con me... se credono che mi arrenderò così facilmente dal rivedere i miei fratellini si sbagliano! L’ho cacciato subito quel tipo... ho anche provato a ferirlo, ma Iris è corsa subito ad abbracciarmi e l’ha mandato via, poi ha continuato a consolarmi. Siamo diventate amiche, ne sono contenta, è proprio una brava ragazza! Ha capelli e occhi blu, quindi per scherzare ha detto che di solito fa da Fata Turchina per i giovani problematici come me e che quindi posso chiamarla per qualsiasi cosa. Che tenera!
Ho conosciuto un’altra persona che mi sembra amichevole: la mia nuova psichiatra. È una donna anziana che mi ha preso in terapia – e forse anche in simpatia – e con cui ho fatto soltanto una seduta, per il momento. Spero che sia affidabile, non come quelli che da piccola mi volevano cambiare.
Finisco di raccontare della mia settimana a Katsuki, che, poverino, non sa ancora cos’hanno deciso per lui, ma ha ripreso a seguire le lezioni, quindi non lo espelleranno.
“Sei stata molto brava, per questo ti ho preparato due sorprese” annuncia, seduto accanto al mio letto.
Mi si illuminano gli occhi. “Addirittura due? Mi vizi, Tsuki. Cosa sono?”
“Una me la sono prelevata poco fa, tieni.”
Tsuki mi passa una provetta contenente del sangue. La fisso rapita per qualche secondo, assolutamente incredula.
“Tsuki... è- è tuo?”
“Naturalmente” risponde lui con un sorrisetto furbetto.
“Ti bacio prima di berlo, vieni qui. Lo sai quanto sei fantastico?” gli chiedo mentre gli passo le braccia attorno al collo, estasiata dalla vista dei suoi magnifici occhi rossi innamorati.
“Hai contribuito, Himiko.”
Mi attira a sé e mi bacia. Ricambio al settimo cielo, poi mi appoggio a lui, incapace di esprimere a parole quanto gli sono grata per averlo conosciuto. Tsuki ha ragione: ci siamo plasmati a vicenda e ancora non abbiamo finito di farlo. Immagino che non smetteremo mai finché ci ameremo, quindi ci aiuteremo per sempre fino a quando moriremo perfetti.
Apro la provetta, l’annuso, assaporando il dolce aroma del sangue del mio amato, e bevo lentamente per godermi ogni singola goccia. È la prima volta che assaggio Tsuki e, come previsto, è buonissimo! Dovrò aspettare a trasformarmi in lui, però. E a dirgli che forse posso usare il quirk degli altri... non ho capito molto bene come ho fatto con Ochaco, quindi ho preferito tacere per evitare che mi stessero ancora più addosso.
“Ti è piaciuto?” mi domanda Tsuki, con un misto di soddisfazione e disgusto.
“Moltissimo! Qual è l’altra sorpresa? Mi aiuti a fuggire? Vengo a stare da te?”
Il pensiero dell’ultima prospettiva mi fa agitare i pugni per sfogare la gioia di poter vivere assieme a Tsuki tutto il giorno, tutti i giorni!
“Calma, no e purtroppo no. Ho provato ad andare avanti con i puledri cornuti, ma la storia ha bisogno del tuo tocco.”
“Tu che mi racconti una storia dei ponycorni dopo avermi fatto bere il tuo sangue? Sto sognando...”
“No, credo sia arrivato il momento che ti capitino solo cose buone, soprattutto se sceglierai sempre di fare la cosa giusta.”
Gli sorrido dolcemente mentre gli faccio una carezza. Il rossore sulle sue guance si accentua, facendomi ridacchiare. Voglio fare tante cose belle per Tsuki... compreso rinunciare alla mia vita da villain. Sarebbe davvero sciocco da parte mia fuggire dall’ospedale, per quanto mi manchino i ragazzi. Spero di trovare il modo per comunicare con loro, ma non a costo di tradire la vita che mi sta donando Tsuki. Credo che per qualche tempo mi limiterò a osservare prima di prendere altre decisioni importanti.
“Allora” comincia lui con un colpo di tosse, imbarazzato, “si dovevano sposare, giusto?”
“Hai pensato alle nostre nozze!!”
“Non siamo noi, sono gli equini diabetici!”
“Ok, ok, racconta” replico permissiva. Tsuki resta il mio dolce tsundere: sa perfettamente che i ponycorni siamo noi in un universo parallelo. Mi metto comoda, pronta a godermi il racconto.
“Mh. Esplosino aveva deciso di chiedere lo zoccolo alla regina, perciò era agitatissimo e si chiedeva come fare.
‘Come cazzo faccio? Qui gli anelli fanno tutti ca-’”
“Frena, frena! I ponycorni non conoscono quelle parole” lo interrompo divertita.
“Dovrebbero. E va bene... mentre era lì a pensare nervoso, andò a trovarlo Dumb Sparky, il ponycorno elettrico.
‘Qualcosa non va, amico?’
‘Non posso dirtelo, altrimenti dovrei farti esplodere.’
‘Puoi confidarti, sarò più muto di un pesce.’
‘Voglio chiedere alla regina Stabby di sposarmi.’
‘Ma è stupendo!’ gridò Sparky come una ragazzina pettegola.
‘Sssh! Il problema è che deve essere perfetto. Non ho trovato da nessuna parte un bell’anello.’
‘Puoi provare a... nella nostra città natale.’”
“Uni Town” gli ricordo.
“Sì, quella.‘Non è una cattiva idea.’
‘Quando posso dare uno zoccolo, lo faccio.’
‘Grazie. Intanto raccogli qualche fiore al marshmallow, Stabby li adora.’
Dopo aver dato l’ordine al suo amico, Esplosino corse...’”
“Galoppò” lo correggo sorridendo.
“Galoppò fino a Uni Town, dove mancava da tempo. Appena arrivò incontrò un ponycorno che somigliava moltissimo a un cespuglio di broccoli. Come si chiama qua il nerd?”
“Zuzu.”
“Sei seria?!” esclama Tsuki, tutto rosso. Ma di che si vergogna? “Nemmeno all’asilo qualcuno lo chiamava così!”
“È un nome tanto carino, che problema c’è?” gli chiedo confusa.
“Dirlo se hai più di tre anni è umiliante. Allora... Zuzu” dice Tsuki facendo una smorfia di disgusto, “accolse contento il vecchio amico. Esplosino ne approfittò per chiedergli quale fosse la migliore gioielleria della città.
‘Ecco, io non ne so molto, ma possiamo domandare alle ragazze. Posso sapere perché vuoi andarci?’
‘Non sarebbero cavoletti di Bruxelles tuoi, però te lo dico: voglio sposare la regina di Ponyville.’
‘Cooosa?! Quindi non vuoi tornare qui...’
‘No, ma verrò ogni tanto. Non posso scegliere tra le due città, nemmeno dovrei essere costretto. Sono entrambe bellissime e con brave persone...’”
“Ponycorni” rettifico senza pensarci.
“Giusto. ‘Non sono pericolosi lì?’
‘No, sono solo diversi, vanno capiti. Loro non capiscono noi.’
‘Veramente? Eppure siamo così felici, sereni e rispettosi delle regole.’
‘Vi considerano tutti uguali, pensano che ci sono troppe regole, anche ingiuste. Non sbagliano su tutto, però è molto difficile decidere quando hanno ragione.’
‘Beh, forse dovresti dire queste cose ai regnanti, così trovano un modo per fare pace.’
‘Sarebbe bello, ma ora pensiamo all’anello.’
‘Ah, sì. E congratulazioni, Esplosino, se sei felice sono contentissimo per voi!’
Come si chiamano Faccia Tonda e gli altri?”
“Coco, Red Shark e Pinky e Froppy sono già tanto carini così!”
“Dunque... Esplosino e Zuzu raggiunsero una ponycorna rosa e marrone fluttuante, una rosa che pareva un’aliena, una verde rana e un ponycorno rosso con denti da squalo e capelli di me- che sembravano piccoli corni. Tutta la comitiva si congratulò con Esplosino, poi lo accompagnarono nella gioielleria. Dopo vari consigli, Esplosino comprò un anello rosa e rosso, perché erano i colori preferiti di Stabby. Decise di trattenersi con gli amici e prendersi un gelato, ma quando arrivò il momento di salutarli, fu scoperto da Force, che stava facendo una ronda. Force gli si avvicinò per parlargli, perché anche se alcuni a Uni Town consideravano Esplosino un nemico, lui sapeva che non era così, come lo sapevano anche... com’era? C’entrava col sonno...”
“Ah, Sonnacchio. E se vuoi anche Best Jeanist, può essere Fashion Jeans.” Rido immaginando un ponycorno tutto di jeans. Ehi, non male come idea! Può essere una bambola a grandezza naturale che ha preso vita!
“D’accordo. ‘Esplosino, sei ancora un bravo puledro, vero?’
‘Certo, Force. Mi spiace se ci siamo scontrati, ma dovevo proteggere i miei amici.’
‘È ciò che voglio anch’io, desidero che tutti siano al sicuro e in pace.’
‘La regina Stabby desidera lo stesso, ma desidera anche divertirsi. A Ponyville sono più liberi per non essere malgiudicati, hanno leggi solo per impedire che venga fatto del male a qualcuno.’
‘Forse hai ragione, Esplosino, qui critichiamo un po’ troppe cose. Magari riusciamo a trovare un compromesso. Ne parlerò con gli altri.’
‘Grazie, Force, sono sicuro che ci sarà chi capirà, come i miei amici. Gli altri possono andarsene a fa- a pascolare finché non gli va giù che Uni Town e Ponyville insieme sarebbero meravigliose.’
Salutato Force, Esplosino tornò esultante al castello, dove Dumb Sparky aveva addobbato una stanza di fiori e altre carinerie. Lo ringraziò, poi si recò da Stabby, che aveva fatto da arbitro a una partita ai videogiochi.
‘Mia regina, sei libera?’
‘Sì, per te sempre.’
‘Ho una sorpresa per te.’
‘Adoro le sorprese!’
Esplosino condusse Stabby nella stanza addobbata.
‘Wow, è strabellissima!’
‘Merito di Sparky, che ha seguito i miei consigli. Ma c’è dell’altro... regina Stabby, mi faresti l’onore di concedermi il tuo zoccolo?’ domandò Esplosino emozionato.
‘Aw, sììììì!’ urlò Stabby commossa e felicissima, così Esplosino le mise l’anello sul corno e trottarono in giro per annunciare le loro nozze, a cui sarebbero stati invitati tutti quanti.”
“È stata una storia bellissimissima” quasi singhiozzo, commossa quanto Stabby.
“Poi ti occupi tu del matrimonio, eh” dice Tsuki, color peperone.
“Potremmo anche farlo insieme” suggerisco. Gli faccio segno di stendersi vicino a me, lo fa e io mi accoccolo a lui, poggiando la testa sulla sua spalla e guardando le nostre dita intrecciate. “Magari divento una fumettista per bambini e tu mi aiuti con le trame.”
Tsuki ride e mi lascia un bacio sulla frangia.
“Risolviamo una cosa per volta, Svampita. A piccoli passi arriveremo lontano.”
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Boku no Hero Academia / Vai alla pagina dell'autore: I_love_villains