L’amore e altre piante magiche
A San Valentino Neville le aveva portato dei fiori – poco importava, però, perché lui gliene portava sempre, e se non erano rose era qualche specie di pianta rara. Cosa c’è di più romantico di una Mimbulus Mimbletonia?
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Pansy il 14 febbraio, di solito, non faceva proprio niente. Guardava Daphne vestirsi di tutto punto per essere scortata in qualche elegante ristorante magico e poi andava da Draco a scolarsi qualche bicchiere di Whiskey Incendiario. Neanche lui era tipo da molte smancerie e quindi si trovavano bene, in quel disordine cinico.
Poi era arrivato Neville e l’aveva scomposta tutta, aveva proprio diviso a metà la Pansy che era un tempo e aveva capovolto i suoi pezzi. Come si può davvero resistere a delle gote arrossate e un mazzo di fiori sgualciti? Neville era proprio così – soprattutto in amore – imbarazzato a tal punto da guardarsi fisso le punte delle scarpe, ma romantico senza vergogna, senza paura: se voleva dichiararti amore eterno durante la festa degli innamorati, lo faceva.
«Ti amo, Pansy.»
«Non fare la checca Paciock, no che non mi ami.»
Gli diede uno scappellotto e poi sorrise – era un anch’io mascherato.
«Non fare la checca Paciock, no che non mi ami.»
Gli diede uno scappellotto e poi sorrise – era un anch’io mascherato.
Il punto è che per una come Pansy l’amore era un salto nel vuoto con gli occhi bendati. Nessuno l’aveva amata prima di allora: nessuna carezza d’orgoglio da parte del padre, solo schiaffi per le sue disubbidienze; niente passione nelle spinte nette degli uomini con cui aveva fatto sesso (non l’amore, mai l’amore). Poi però era arrivato Neville: le chiedeva di rimanere a fare colazione la mattina dopo e le presentava quella scorbutica di sua nonna.
Ecco, Pansy non ci sapeva fare con i genitori, e tantomeno con le nonne! Ma per Neville forse poteva pure farlo, ed era quello l’assurdo. Lui la guardava in quel modo, lei lo canzonava spazientita, e poi cedeva.
«Andiamo a vivere insieme.»
«Il giorno di San Valentino ti ha fatto del tutto ammattire?»
Alzò gli occhi al cielo e poi sorrise – era un sì mascherato.
«Il giorno di San Valentino ti ha fatto del tutto ammattire?»
Alzò gli occhi al cielo e poi sorrise – era un sì mascherato.
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A San Valentino Neville le aveva portato dei fiori – poco importava, però, perché le rose appassiscono e lei il pollice verde per le piante non lo aveva mai avuto. Ma in fondo ci sperava, ci sperava proprio, che ogni volta Neville si presentasse con dei fiori. Pur di averlo con sé, andava bene anche una Mimbulus Mimbletonia.
Nda:
Riuscire a scrivere qualcosa per San Valentino in un’ora, di corsa e giusto per contribuire? Fatto!
La Neville/Pansy sta sempre prendendo di più possesso del mio cuore e della mia scrittura.
Spero che questa piccola cosa vi piaccia!
Mati