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Autore: AryYuna    26/08/2009    1 recensioni
Tre anni dopo la sconfitta di Xemnas, gli Heartless tornano e il Keyblade sceglie nuovi possessori. Chi sarà mai che ha riaperto i varchi tra i mondi? E chi saranno i nuovi prescelti chiamati a proteggere l'equilibrio?
Rating arancione per alcune scene. Sono abbastanza sicura che sia troppo, ma... melius abundare quam deficere, no?
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Riku, Sora, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Kingdom Hearts, Kingdom Hearts II
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Capitolo-23-Colei che muove i fili

Mi sono fatta attendere, lo so, ma ho avuto poco tempo e soprattutto non avevo voglia di litigare con Photoshop (note finali per capire cosa intendo XD) Ringrazio Jessica per il commento, appena ho un po’ di tempo ti commento a mia volta per bene la tua fic ^^’ Ci vediamo nelle note finali

Quando Dreena uscì dal corridoio oscuro con Hayner rimase disorientata, poi lo fissò con odio.
Hayner, però, non aveva più l’aria di sfida di poco prima. Sorrideva, e questo rese Dreena più furiosa ancora. Con Sun Ashes ancora in mano gli si lanciò contro cercando di colpirlo - poco importava se il Keyblade avesse avuto su di lui l’effetto di una legnata… e poi lui comandava l’Oscurità, in teoria avrebbe dovuto funzionare, no? - ma senza scomporsi il ragazzo le bloccò il polso e la attirò a sé, baciandola con passione.
A Dreena cadde il Keyblade di mano.
Ogni forza era svanita da lei. Non riusciva ad opporsi alla presa salda di Hayner sui suoi polsi, né alle labbra che premevano contro le sue… e forse non lo voleva.
Le lacrime che da quando Re Mickey aveva letto il diario lottavano per liberarsi le solcarono calde le guance.
Era completamente in suo potere. Non si era mai sentita così inerme, così debole da non riuscire a reagire, così innamorata da non volerlo fare.
Aveva perso i genitori da bambina, e crescendo in orfanotrofio aveva imparato che tutto ciò che hai è ciò che ti costruisci da solo. Non le piaceva la debolezza, disprezzava la propria prima di quella altrui. E odiava dipendere, odiava che qualcuno le dicesse cosa fare e non fare, così a tredici anni era scappata a Central City, dove aveva assistito per la prima volta all’alchimia: per una specie di esame, Roy Mustang, all’epoca colonnello, combatteva con la sua meravigliosa Alchimia del Fuoco contro un ragazzino che più tardi scoprì essere anche lui un Alchimista di Stato, che riusciva a plasmare la materia senza cerchio alchemico. La potenza che i due sprigionavano era incredibile, e le fiamme che le danzavano davanti agli occhi diedero finalmente un senso alla sua vita: voleva esserne capace anche lei, voleva imparare l’alchimia, per poter un giorno sostenere anche lei un esame del genere contro l’Alchimista di Fuoco.
Aveva iniziato a lavorare per pagarsi i libri prima del cibo, e nella sua vita quello era stato l’unico scopo. Non c’era tempo per altro: amicizia, amore, debolezze… Lei doveva diventare un’Alchimista.
E ora, invece, era lì, completamente abbandonata al bacio di un ragazzo che probabilmente voleva solo giocare con lei.
E non le importava.

Dopo un’eternità, Hayner si scostò lentamente da lei, cingendole la vita con un braccio per paura che potesse cadere - Dreena non sembrava avere la forza di reggersi in piedi - mentre con l’altra mano le asciugava le lacrime.
–Quando vi proposi di fermarvi per la notte, io volevo uccidervi– le confessò. –Volevo vendicarmi, e vedervi tutti qui, nel mio mondo… Era l’occasione perfetta. Ma poi non ne ho avuto il coraggio.
Hayner la guardò negli occhi assenti.
–Non potevo fare del male a te– disse. –Io ti amo– le sussurrò, e Dreena alzò su di lui gli occhi vuoti. –Resta con me, e insieme creeremo un mondo nuovo. Un mondo felice.
La ragazza non rispose.
Non capiva, e non era certa di voler capire.
Voleva svenire. O morire.
Sentì Hayner guidarla gentilmente verso l’unica porta nella parete davanti a loro e senza rendersene veramente conto riuscì a mettere lentamente un passo davanti all’altro.
–I prescelti del Keyblade pagheranno per ciò che hanno fatto. Hanno ingannato e ucciso mio padre, e poi hanno raggirato anche te, facendoti credere che fossero dalla parte del bene, e che avresti dovuto distruggere gli Heartless e l’Oscurità.
Hayner parlava guardando fisso davanti a sé, come un fanatico.
Dreena riuscì pian piano a riprendere conoscenza, mentre la voce di Hayner scavava dentro di lei.
–Kingdom Hearts è il bene, i cuori che gli Heartless hanno raccolto creeranno un mondo senza dolore, come voleva mio padre. E se lo vorrai io e te lo guideremo insieme, fianco a fianco, per sempre– disse, e suoi occhi luccicavano.
Nella mente di Dreena le sue parole si ripetevano.
Ti amo.
Camminavano da tanto, perché la porta era ancora così lontana?
Resta con me.
Cercava di rimanere lucida, ma non ci riusciva.
… fianco a fianco, per sempre.
Il suo cervello lavorava freneticamente in un’altra direzione.
I prescelti del Keyblade… hanno raggirato anche te…
Raggirato? Com’era possibile?
Hayner le aveva chiesto perché avesse accettato di impugnare il Keyblade… ma la verità era che lei non si era mai domandata seriamente se fosse giusto o meno.
E se davvero avesse avuto ragione lui?
Sora, Riku, Leon, Cloud, Re Mickey, Aeris, Youffie… Tutti le avevano presentato la questione da un solo punto di vista, senza scelte. Chi le diceva che fosse il punto di vista giusto? Non se lo era mai domandato. Si era lasciata solo trasportare dalla corrente.
Deve essere bello non dover scegliere.
Sì, era stato bello. Ma…

Sbagliato.

–Hayner– mormorò fermandosi di colpo, lo sguardo basso ma ben sveglio.
Lui si fermò con lei.
Dreena alzò di scatto gli occhi su di lui, poi gli si gettò al collo e lo baciò.

Hayner spalancò la porta e la fece entrare per prima.
Era una stanza piuttosto grande. Lungo la parete a sinistra correvano tre immense finestre incorniciate da pesanti tende di velluto vero. Accanto alla porta un arazzo con un cuore deformato e cinto di spine - lo stemma degli Heartless - era appeso ad un bastone d’oro, e di fronte alla porta, su un trespolo di legno nodoso, era appollaiato un corvo nero.
Davanti alla finestra centrale, era in piedi una donna con un lungo scettro d’oro. Lo smeraldo in cima emanava bagliori verdastri sul velluto delle tende.
Hayner si inchinò e attese con la testa piegata che la donna si voltasse.
Quando lei si degnò di rivolgergli uno sguardo, Dreena vide che aveva un’aria altezzosa ed emanava un senso di potere.
–Maleficent– disse allora Hayner risollevando la testa. –Dreena è con noi.
La donna squadrò Dreena seria - non sembrava convinta di potersi fidare - poi senza una parola tornò a guardare fuori dalla finestra.


Muhahahaha! Il bello è che io non volevo metterci Maleficent nella mia fic… ma poi tutto si incastrava così bene che non potevo farne a meno XD In ogirine, questo capitolo doveva funzionare più o meno come il prologo e “Efferia” per Arian: dare informazioni e far capire bene il personaggio. Ma visto che Dreena ha un carattere ben diverso dall’altra prescelta, volevo che anche il capitolo sul suo background fosse diverso ^^

Fanart del capitolo (uno dei momenti che mi è più piaciuto scrivere):


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