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Autore: vanity_gemini    20/02/2021    3 recensioni
Una variopinta compagnia di amici, decide tra mille difficoltà di trascorrere le loro vacanze di fine/inizio anno fuori città, dove proprio in quelle giornate, la vita di alcuni di loro subirà parecchi capovolgimenti.
Slice of Life del tutto godibilissima, a tratti piuttosto leggera e senza troppe pretese, ha solo quelle di far divertire in parte il lettore, ma con un determinato finale. Buona Lettura!
ATTENZIONE!!!! HO MODIFICATO IL TITOLO; AGGIUNGENDO "E OLTRE" MA LA STORIA E' SEMPRE LA MEDESIMA.
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gold Saints, Ophiuchus Shaina, Scorpion Milo
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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atto quinto, la vita di qualcuno cambia in modo definitivo.
 
Passò una settimana da quando erano rientrati ad Atene dalla loro vacanza natalizia, e Shaina in quell’arco di tempo se n’era stata un poco sulle sue, barricandosi in casa, uscendo giusto il minimo ed indispensabile. A farla breve non aveva visto entrambi, anzi prese la decisione che dopo aver fatto una visita, che da parecchio aveva prenotato, se ne sarebbe andata da sola, in qualche isoletta. Forse stare lontano da entrambi, non vederli, le sarebbe servito, primo per riordinare un poco le idee, ma soprattutto per fare più chiarezza nel suo cuore, in quel momento davvero troppo in tumulto.
Giusto in quel pomeriggio si recò a fare quella famosa visita.
Il ginecologo le porse un biglietto con su scritto il giorno e l’ora dell’appuntamento. La ragazza doveva passare una visita piuttosto importante, ultimamente la sua intimità le dava qualche piccolo problema, questi era comunque una cosa del tutto risolvibile. Difatti, con un certo imbarazzo, gli chiese se insomma, i rapporti sessuali erano dannosi, e alla risposta negativa del medico sorrise dentro di sé, cercando però di non far trapelare il proprio stato d’animo.
Sempre sorridendogli, Shaina prese il biglietto e dopo averlo ringraziato e pagato, lo salutò uscendo definitivamente dallo studio.
Appena uscì in strada si avviò verso la sua auto, e una volta che si fu sistemata al suo interno avviò il motore, uscì dal parcheggio, quando poi ad un tratto sentì il suono di avviso che le era arrivata una notifica. Si fermò quindi a bordo strada, prelevò il cellulare dalla borsa, aprì la chat di WhatsApp, notando che questi era un messaggio proprio da parte di Milo. Con il fiato strozzato, iniziò a leggere quello che vi era scritto.
Ciao, come va? Oggi sono a casa solo soletto, vuoi fare un passo? Bacioni.
In quel preciso istante iniziò a tremare come una foglia al vento, tanto che il cellulare le sgusciò via. Prontamente lo recuperò dal tappetino del sedile anteriore lato guida, dov’era appunto sistemata lei, poi prese fiato e gli diede la sua risposta.
A quel punto ripartì avviandosi verso la dimora di Milo, appena fu arrivata sotto quest’ultima parcheggiò l’auto, attraversò la strada, suonò dal portone e quando questi si fu aperto, salì al secondo piano.
Aveva un’agitazione tale che il suo stomaco era tutto in subbuglio. Una cosa le era abbastanza chiara, ed era quella
che non aveva bisogno di andare lontano e di non vedere entrambi, per capire chi era colui che le faceva battere il cuore.
In vita sua non si era mai sentita come in quel preciso istante, e quando si ritrovava ad essere tra le braccia di Milo, il suo cuore iniziava a galoppare impazzito.
Arrivò davanti alla porta d’ingresso, suonò, Milo le aprì. Appena se lo ritrovò davanti prese ad abbracciarlo con slancio, anche lui nel vederla la strinse a sé, baciandola con passione, poi la prese in braccio, chiudendo poi con un lieve calcio la porta dietro alle proprie spalle.
Sempre tenendola tra le sue braccia la adagiò delicatamente sopra al sofà, poi osservandola con fare accattivante, prese a sfilarsi la maglietta. A lei, piaceva da morire. Di lui le piaceva il suo petto ben scolpito, la sua carnagione bronzea, i suoi occhi azzurri come il cielo, che la facevano impazzire ogni talvolta che la guardavano e la facevano sospirare di piacere. Come aveva già detto in precedenza, forse era sempre stata attratta da lui, anche senza nemmeno rendersene conto, poi dopo che avevano fatto l’amore ancora di più!
Dopo che ebbero amoreggiato per un bel po' di tempo sopra al divano, Milo la riprese in braccio e sempre continuando a tenere le proprie labbra ben incollate su quelle di lei, la portò nella sua camera da letto.
 
  • Non so quando arriverà Camus, per cui qui staremo più tranquilli – fece sorridendole.
  • Ma lui, sa tutto?
  • Sì, lui è l’unico a sapere della nostra storia, in tutti i suoi dettagli.
  • A parte Kanon.
  • Sicuramente, me ne sono accorto che nulla gli è sfuggito.
  • Pure io, e non mi sembra essere troppo contento.
  • Mi spiace – Milo sorrise, poi – Ma ritornando a Camus. Con lui ne ho parlato fin dall’inizio, perché come ben saprai lui è il mio migliore amico, direi il fratello che non ho mai avuto. Lui mi consiglia, mi sostiene. Ad essere sinceri avevo e ho tuttora bisogno di lui per confidarmi.
  • E dimmi, lui cosa ti ha consigliato di fare?
  • Di continuare per la strada che ho intrapreso, quindi di seguire il mio cuore – la strinse a sé baciandola con una travolgente passione – Shaina – la guardò intensamente – Io ti ho cercata perché mi piaci per davvero, non certo per capriccio o per sfida. Ho intenzione di andare fino in fondo, in poche parole non mi accontenterò di dividerti con altri. Mi spiace per Kanon, anche se non capisco cosa abbia da recriminare, ma questa volta non ho intenzioni di mettermi da parte, però sono ben consapevole che alla fine sarai tu quella che deciderà con chi stare.
  • Milo – anche lei lo guardò intensamente – Io ho deciso praticamente fin dalla prima volta che abbiamo fatto l’amore assieme – fece sincera, mentre lui continuò a scrutarla con il suo bellissimo sguardo magnetico, difatti il cuore di Shaina iniziò a battere all’impazzata dalla tanta emozione – Da subito mi sono sentita addosso una strana sensazione, poi più passavano i giorni ho capito che mi stavo cercando di convincere di stare bene da sola, invece ho continuato a farmi del male. Sicuramente, nei tuoi confronti ho da sempre provato un certo interesse, ma – si bloccò per riprendere un poco di fiato – Entrambi non siamo riusciti a dichiararci dall’inizio, da quando ci siamo conosciuti.
  • Siamo stati entrambi un po' troppo impacciati nel dichiararci reciprocamente i sentimenti che provavamo l’uno per l’altro – Milo sorrise, dopodiché la baciò dolcemente, provocandole diversi tremiti lungo tutto il suo corpo.
  • Milo, io voglio stare con te! – disse lei con enfasi, lui la strinse ancora di più a sé, poi la baciò prima sul collo, poi per l’ennesima volta sulle labbra.
 
Presi dall’incredibile passione che li aveva appena travolti presero a fare l’amore. Quella volta lo fecero ancora più intensamente delle precedenti. In quel momento, lei finalmente stava bene, si era liberata del peso che ultimamente la opprimeva e che l’angosciava, e che le faceva passare tutte quelle nottate insonni, a girarsi e rigirarsi sopra al letto, per poi alzarsi la mattina successiva in condizioni pietose, sudata marcia, con delle occhiaie incredibili e sconvolta da farsi paura da sola, ogni talvolta che si recava in bagno e vedeva la sua immagine riflessa nello specchio posto sopra al lavabo.
I due erano praticamente avvinghiati e stavano attendendo che i loro respiri ritornassero più o meno alla normalità.
Milo, era bello accoccolato al seno di Shaina, e quest’ultima continuò ad accarezzargli i suoi morbidi e setosi capelli.
Con la voce ancora roca dovuta proprio alla tanta eccitazione appena provata, lui le chiese.
 
  • A questo punto ti fermerai qui, vero?
  • Ma certo, amore mio! – si baciarono nuovamente con la solita passione. Mentre che erano ancora con le labbra ben incollate tra loro, udirono che la porta d’ingresso si stava aprendo. Prontamente, si staccarono guardandosi negli occhi.
  • Milo, sono io! – immediatamente riconobbero la voce del francese.
  • Ok, Camus!
 
Non appena riuscì a controllare il suo eccitamento, Milo si rivestì alla bene e meglio, raggiungendo il suo amico in cucina. Dopo poco anche Shaina prese a rivestirsi, avviandosi anche lei dove già si trovavano i due ragazzi.
Appena entrò in cucina, Camus si voltò scrutandola attentamente come al suo solito, però a dirla tutta non sembrava essere neanche troppo sorpreso nel vederla lì da loro. Sicuramente, prima o poi se l’aspettava quella comparsa dentro a quella casa, come compagna del suo amico.
Sorridendole la salutò, ma non le disse altro, e lei comprese che comunque era contento. Primo perché almeno Milo non lo avrebbe stressato più, secondo perché con lei, lui si era da sempre dimostrato essere molto disponibile e cordiale, in poche parole era davvero una delle poche ad essergli simpatica.
Quando arrivò l’ora di cena, Milo decise di cimentarsi ai fornelli. Aveva voluto preparare lui la cena, insistendo per fare assaggiare ai due, una specialità greca che gli aveva passato al telefono sua mamma. Camus, guardò con una certa diffidenza il cibo che l’amico stava preparando. In effetti, a prima vista l’aspetto di quella cibaria non era per nulla invitante, ma a volte l’apparenza poteva benissimo ingannare!
Quando terminarono di cenare, Camus ovviamente rimase ancora per un bel po' di tempo a leggere in salotto, mentre Shaina e Milo, si avviarono nuovamente nella camera di quest’ultimo, non vedendo l’ora di stare nuovamente entrambi l’uno tra le braccia dell’altro.
Quella che si apprestava ad arrivare, era la loro prima nottata da coppia ufficiale, quindi avevano intenzione di godersela tutta fino in fondo. Consumarono il loro amore, coinvolgendosi sempre di più, coccolandosi all’infinito, fermandosi per brevi istanti, per poi riprendere ad amarsi appassionatamente fino all’arrivo delle primissime luci dell’alba.
Era inutile girarci attorno, Shaina dovette ammettere che lo Scorpione l’attirava, l’affascinava, la seduceva con quel suo sguardo ammaliante, e poi la divertiva parecchio con quel suo carattere sempre allegro e solare. In poche parole, tra di loro vi era di già una grande attrazione reciproca.
La mattina successiva, Shaina decise di avviarsi a casa dei gemelli. In questi aveva lasciato alcune delle sue cose personali, e quindi voleva andare a riprendersele. Inviò a Kanon un messaggio. Lui le rispose di andare subito, perché poi sarebbe dovuto andare a fare diverse commissioni. Salutò Camus e Milo, con quest’ultimo si scambiarono un lungo bacio e poi uscì dall’immobile.
Abbastanza velocemente fece il suo arrivo davanti allo stabile dove dimoravano Saga e Kanon. Trovò subito parcheggio, poi suonò e una volta entrata nell’androne del palazzo prese l’ascensore arrivando al nono piano.
Trovò Kanon ad aspettarla sul ciglio della porta d’ingresso. Lui le andò incontro, donandole un leggero bacio sulla guancia.
 
  • Ciao – fece lui guardandola intensamente negli occhi.
  • Ciao, sei solo? – domandò lei, mentre entrò in quella che per un breve periodo era stata la sua casa.
  • Si, Saga è da poco uscito.
  • Ah, ok. Comunque cercherò di portati via poco tempo, cerco di fare più velocemente possibile – disse, cominciando ad infilare con veemenza alcuni suoi oggetti all’interno del grosso borsone che si era portata.
  • Tranquilla – la osservò con uno sguardo del tutto enigmatico.
  • Kanon, ancora qualche cosa e ho finito! – affermò lei.
 
Passò diverso tempo, e non avendo ricevuto alcuna risposta si voltò, notando che aveva parlato da sola, visto che il padrone di casa e l’unico occupante di questi non era presente. Chiuse il borsone e prese ad avviarsi verso la cucina. Passando davanti alla porta del bagno in comune, lo sentì parlare al telefono, visto che in quella casa non vi era nessun’altro tranne che appunto loro due.
Presa dalla forte curiosità si bloccò, e standosene in religioso silenzio cercò di capire con chi, ma soprattutto di cosa stava parlando.
Perfetto, allora ci vediamo questa sera. Ho prenotato per le venti, ok, ti passo a prendere io, a dopo baci!
A quanto pareva Kanon si era già trovato un’altra compagnia. A quel punto Shaina, giusto per evitare di non essere beccata con le mani dentro la marmellata, andò verso la cucina, dove dopo poco venne raggiunta dal ragazzo.
 
  • Kanon, ho finito.
  • Va bene – fece lui usando un tono di voce particolarmente basso e calmo – Devi scappare o ti fermi per un caffè?
  • Uhm – guardò l’ora – Mi spiace, ma si è fatto tardi e ho delle altre commissioni da sbrigare – poi sorridendogli – Magari facciamo per un'altra volta.
  • Come vuoi – e senza che lei se ne accorgesse si mise dietro alle sue spalle, poi l’abbracciò.
  • Va bene – fece piuttosto imbarazzata per quel contatto – Salutami Saga – e afferrò alla svelta il borsone, questi era sistemato sopra ad una sedia.
  • Lo farò – Kanon si riferì a salutarle Saga – E anche tu salutami quei due – fece, con uno sguardo che era tutto un programma. Lei a quel punto prese ad avviarsi verso la porta d’ingresso, quando ad un tratto si sentì afferrare per la vita, in una presa ben salda. Sospirò lievemente.
  • Kanon ti prego, lasciami andare. Non rendere il tutto più difficile di quello che già è! – disse lei in tono supplichevole, mentre lui continuò a stringerla più forte. A quel punto, Shaina si voltò verso di lui.
  • Shaina, ho sbagliato. Ora ti ho definitivamente persa. Perché?
  • Non lo so, evidentemente doveva succedere tutto ciò, tra di noi si vede che non era proprio destino – disse, ma gli voleva anche ricordare che lui ora aveva un’amichetta, ma preferì lasciare perdere. Inoltre era incredibilmente imbarazzata. Troppo!
 
Senza preavviso lui prese il viso di lei, tra le sue mani, poi piano, piano, lentamente si avvicinò sempre di più fino ad arrivare a posare le sue labbra su quelle della ragazza. Dolcemente la baciò. Lei rimase incredibilmente sorpresa da tutto ciò, perché a dirla tutta non se lo sarebbe mai e poi mai aspettata.
Dopo un primissimo momento di smarrimento e confusione, Shaina si staccò da quel caldo ed appassionato bacio.
Poi sempre con una certa agitazione lo salutò, mentre lui di rimando si offrì ad aiutarla per portare il grosso borsone giù in auto. Una volta che caricarono il borsone all’interno del baule della vettura, si salutarono. Quella volta lo fecero scambiandosi solo un casto bacio sulla guancia, dopodiché Kanon lanciò una lunga ed espressiva occhiata lungo tutta la persona di Shaina. Quest’ultima, col fiato in gola e la tremarella nelle gambe arrivò sotto casa di Milo.
Fortunatamente, riuscì a parcheggiare l’auto abbastanza vicino al portone d’ingresso, suonò e Milo prontamente le andò incontro, aiutandola a sua volta a portare su in casa il grosso borsone, strapieno di roba.
Appena entrarono all’interno dell’appartamento, puntarono dritti verso la loro camera da letto.
 
  • Ho già fatto un po' di spazio, in caso non ti dovrebbe bastare c’è sempre la camera di Hyoga che è vuota. Al limite compriamo un armadio e lo mettiamo li – fece Milo, mentre guardava tutti quei borsoni che la sua ragazza aveva già sistemato nella loro camera. Prima di andare dal gemello era stata nella casa che condivideva con le sue amiche e aveva già portato lì da Milo, quasi tutte le sue cose.
  • Uhm – Shaina sorrise – Mi sa che sarà meglio comprare un altro armadio, effettivamente ho parecchia roba.
  • Eh già. Appena possiamo andiamo all’Ikea. Magari già domani mattina – propose lui.
  • Domani mattina non posso – disse lei, ricordandosi dell’appuntamento – Devo andare in ospedale a fare una visita.
  • E che visita? – fece lui, visibilmente preoccupato.
  • Oh dei controlli, niente di grave, tranquillo.
  • Ti accompagno, intanto vado a lavorare nel pomeriggio!
  • Va bene – gli sorrise, nel frattempo il cellulare di Milo prese a squillare, prontamente lui rispose.
  • Ciao Cardia, si dimmi, va bene, ok, alle nove domani mattina. Ci sarà l’incontro col prefetto per quella faccenda, che casino, dai ci vediamo direttamente in prefettura, a domani, ciao – staccò la conversazione e poi guardandola visibilmente dispiaciuto – Amore mio mi spiace, sarei venuto con te molto volentieri, ma purtroppo hai sentito anche tu, che peccato.
  • Già, che peccato – e lo strinse a sé.
 
La mattina seguente si alzò. Per prima cosa guardò l’ora notando che erano le sette e mezza, e alle otto sarebbe passata a prenderla la sua amica June. Quest’ultima l’avrebbe accompagnata in ospedale a fare quella fastidiosissima visita.
June, sapendo che sarebbe andata da sola si era offerta lei di accompagnarla, e Shaina in tutta sincerità ne era ben contenta, anche perché avere un po' di compagnia le faceva piacere.
Ovviamente non fece colazione, perché l’esame che aveva da fare doveva per forza essere a digiuno.
Milo, si stava preparando pure lui, visto che doveva essere in prefettura, mentre Camus aveva una serie di esami da svolgere, o meglio da fare svolgere. Poveri studenti, il francese solitamente ci andava giù piuttosto pesante, almeno per sentito dire.
Tutti e tre si dettero appuntamento al loro solito ritrovo preferito. Il pub gestito dal brasiliano Aldy, dove ultimamente all’interno di questi vi lavorava un loro carissimo amico di nome Dohko.
Nelle strade della capitale ellenica, come al solito vi era abbastanza traffico, ma d'altronde quella era proprio l’ora di punta. Comunque senza troppa difficoltà, le due ragazze arrivarono davanti al parcheggio della struttura ospedaliera, dove poi vi sistemarono l’auto al suo interno.
Scesero dalla vettura avviandosi verso il padiglione di ginecologia. Entrarono e presero a salire al quarto piano.
Prontamente Shaina, consegnò la richiesta ad un’infermiera, che subito dopo la fece accomodare in sala d’attesa.
Le due nel frattempo si misero un poco a chiacchierare. June sapeva già tutto sulla storia dell’amica e Milo, questi aveva già informato lei e le altre, durante la mattinata che era stata nella loro casa per prelevare i suoi averi e portarli nella sua nuova casa, ma più che altro le raccontò di Kanon, e dei suoi ultimi comportamenti che ebbe nei suoi confronti.
June rimase alquanto basita nel sentire tutto ciò.
Passò un po' di tempo e Shaina venne chiamata, quindi sorridendo all’amica alzandosi prese ad entrare dentro ad una stanzetta.
La fecero sdraiare sopra ad un lettino, poi le somministrarono l’anestesia locale e da lì cominciarono a farle una specie di pulizia, togliendo una parte del piccolo fibroma che si era da poco formato all’interno del suo utero.
Stette all’interno di quella stanza per circa un’ora abbondante, sempre ben ferma e sdraiata, poi successivamente la fecero sedere, e dopo un bel po' di tempo uscì.
June prontamente le andò incontro, la prese per mano, la sorresse lievemente, accompagnandola poi a sedersi su una comoda poltroncina.
Quando passò circa una buona mezz’oretta, fece ritorno la stessa infermiera, la quale le comunicò che trascorsi due giorni, lei doveva fare una visita di controllo, poi le porse un foglio con su scritto la nuova data e l’ora dell’appuntamento.
Non appena uscirono dalla struttura ospedaliera, Shaina guardò l’ora e poi inviò un messaggio a Milo, giusto per sapere a che punto lui era.
Tesoro, noi abbiamo terminato, stiamo andando da Al, tu come sei messo?
Ho finito proprio in questo momento, ci vediamo lì. A tra poco, baci.
A quel punto, con l’amica sempre ben piazzata al suo fianco, si avviarono verso la loro macchina.
 
*
 
Tra un discorso e l’altro, senza nemmeno accorgersene ecco che le due arrivarono davanti al ristorante. Per prima cosa notarono le auto di Milo, Camus, Death e Aphro, e la moto di Hyoga, poi appena entrarono all’interno li videro già belli che sistemati al loro solito tavolo, quello ben posizionato in fondo alla sala, anche leggermente distaccato da tutti gli altri. Chissà come mai!?
All’uniscono li salutarono, e prontamente Aphro si alzò andando incontro alla sua June.
Ciao, mio splendido fiore!
Le disse prima di baciarla appassionatamente, mentre Shaina, notò che all’appello mancava solo il greco. Eppure era sicura che quella parcheggiata fuori era la sua auto. Ansiosamente, prese a guardarsi attorno. Era sul punto di domandare a Camus, scusami, ma Milo dov’è? Che si sentì abbracciare, si voltò ritrovandosi lo sguardo azzurro del ragazzo puntato nel suo. Lui le sorrise, dopodiché presero a baciarsi con una passione a dir poco travolgente, erano del tutto incuranti degli sguardi dei presenti, i quali iniziarono a commentare, soprattutto Death, con delle frasi che per pudore era meglio non ripeterle, mentre Camus, come al suo solito era imbarazzatissimo, invece gli altri fecero finta di nulla. Per fortuna, Shion il socio di Al, per quella giornata non era presente. Questi era a casa a letto, con una bella influenza. Bè poverino, con tutti gli accidenti che loro della compagnia gli mandavano un giorno sì e l’altro pure, tutto ciò era davvero il minimo che gli potesse venire!!!!
 
*
 
  • Aiolia, cosa sono quei fogli? – domandò Milo, al ragazzo che si era appena unito al loro tavolo in compagnia di Shura.
  • Sto lavorando per allestire una squadra di calcio, cerco di fondere due società che hanno entrambe diversi problemi finanziari e farne una unica – nel frattempo arrivarono i beveraggi.
  • Quindi? – chiese sempre Milo, con fare ancora più curioso.
  • Quindi, al momento non ci sono molti soldi a disposizione, ma unendo le due squadre si potrebbe provare a partecipare a qualche campionato minore. Qui ci sono i moduli per l’iscrizione. Ho già deciso il nome della squadra e si chiamerà Athena, invece le magliette saranno dei colori delle due squadre, che mischiandoli ho ottenuto questa combinazione; la parte del petto e dalla schiena sarà divisa a metà, una verde, mentre l’altra arancione, la manica corrispondente alla parte verde sarà rossa, mentre l’altra manica cioè quella corrispondente all’arancione sarà blu – Aiolia, gli mostrò i disegni della maglia della neonata squadra – Come ti sembrano? Non male vero?
  • Affatto, anzi sono bellissime – Milo con curiosità passò a setaccio tutti i disegni che l’amico gli mise sotto al naso. Ovviamente, tutti i presenti si bloccarono e incuriositi presero ad ascoltare, tutto quello che i due avevano da dirsi, passandosi poi uno dopo l’altro le varie bozze delle suddette magliette. Dalle loro espressioni, sembravano essere tutti decisamente compiaciuti.
  • Lia, io ci sono. Vengo a giocare! – saltò su il solito Milo, con la sua tipica euforia, poi voltandosi verso gli altri ragazzi – E voi, che fate?
  • Ehm, forse – il francese come al suo solito non si sbilanciò più di tanto, mentre Death.
  • Si può fare, dai ci sto! – asserì, per poi dare un lieve calcio alla sedia in cui vi era seduto Shura – E tu ombre? Sei dei nostri?
  • Ma vaffa! – Shura, stava bevendo la birra e per poco non gliela fece finire tutta addosso – Uhm sì, ma almeno in campo ben lontano da te! – tutti i presenti, ragazze comprese, scoppiarono a ridere.
  • Oh Lia, che c’è? – gli domandò sempre il solito Milo, vedendolo particolarmente pensieroso.
  • Ora il problema è certo reclutare giocatori abbastanza validi, se non si vuole andare a fare figure di merda in giro, ma sono gli sponsor quelli che mi preoccupano di più, solo l’attività mia e di Los non basta, per sostenere tutte le diverse spese.
  • Dici bene, comunque potremmo parlarne con il resto della compagnia – lanciò Aphro, sorseggiando un po' della sua bionda.
  • Perfetto – Aiolia si illuminò, mentre che nel frattempo al suo fianco si sedette Marin, ovviamente i due si scambiarono un lieve bacio, poi il ragazzo riprese il discorso – Allora a breve organizziamo una serata qui dentro con tutta la compagnia al completo, che dite?
  • Si può fare – sorrise Milo, poi – Allora, alla fine chi viene a giocare di voi? – lanciò, guardando tutti i presenti.
  • Io ci sono! – precisò nuovamente Death, accendendosi l’immancabile sigaretta, ma guardato in malo modo dalle ragazze presenti. Evidentemente loro non gradivano il fumo.
  • Pure io – confermò Aphro, poi rivolgendosi allo spagnolo – E tu Shura?
  • Ok, ma ben lontano da quella piaga! – fece indicando Death.
  • Cam? – Milo guardò il francese.
  • Ci sono – fece il chiamato in causa poco convinto, ma Milo stranamente decise di non stuzzicarlo. Sapeva perfettamente che l’amico era fatto così, quindi lasciò perdere.
  • Anche se non mi avete neppure cagato, ci sono pure io! – saltò su Hyoga, con fare decisamente sarcastico.
  • Non ti abbiamo nominato, perché abbiamo dato per scontato che tu ci fossi – Milo cercò di abbonirlo, sorridendogli.
  • Si ma, siamo in pochi comunque – fece Aiolia, sconsolato.
  • In effetti – constatò Milo, poi rivolgendosi nuovamente ad Hyoga – Ehi, ma i tuoi compagni di merenda, tra tutti sanno dare due calci ad un pallone, in maniera abbastanza decente?
  • Uhm – il biondino ci pensò su, poi – Forse Ikki, Sirio e Jabu, per il resto non saprei.
  • Con loro tre arriviamo giusto ad essere in dieci, ne mancherebbe uno, più qualche riserva – Aiolia, rese noto.
  • Scusa Hyoga, ma Shun e Seiya? – lanciò Camus, forse il francese voleva svignarsela.
  • Shun? Uhm, lui no, non mi sembra esserne il tipo – asserì Hyoga, poi maligno – Per quanto riguarda Seiya, al massimo potrebbe fare benissimo il raccattapalle, già ce lo vedo! – e scoppiò a ridere, subito seguito da tutti gli altri.
  • Io invece lo vedrei meglio a fare direttamente la palla! – aggiunse Death.
  • Sai come rotolerebbe bene! – ghignò Aphro, mentre a momenti Milo si strozzò con la propria saliva, difatti Shaina gli versò un po' d’acqua nel bicchiere per riuscire a calmargli la tosse improvvisa.
  • Ma povero Seiya, quando c’è da perculare qualcuno, chissà come mai il suo nome finisce sempre in cima alla lista! – se la rise Shaina.
  • Perché se ne esce sempre con delle battute assurde e soprattutto fuori luogo, e completamente del tutto nonsense, ecco perché! – sentenziò June.
  • Ma come siete cattivi, ma poveretto che vi avrà fatto di male!? – fece accigliata una materna Marin.
  • Esistere, solo quello – sogghignò Hyoga, sotto lo sguardo di biasimo della rossa.
  • Comunque – Milo sorrise – Già che ci siamo potremmo coinvolgere Al – puntando il proprio sguardo verso il gigante buono. Questi si stava avvicinando al loro tavolo.
  • Miei cari, cosa mi raccontate di bello? – domandò loro, accennando un passo di samba.
  • Al, mi permetti una domanda? – fece seriamente Aiolia, mentre il brasiliano bloccandosi spalancò gli occhi.
  • Ma certo, dimmi?
  • Ti piacerebbe partecipare come sponsor per una squadra di calcio? – Aiolia, non perse tempo, andando subito al nocciolo della questione.
  • Si, non sarebbe male l’idea, perché?
  • Perché ne stiamo fondando una – sorrise – E tu potresti venire anche a giocare, oltre che a partecipare come sponsor – spiegò Aiolia, mentre Aldy era tutto intento ad ascoltarlo.
  • Fossi in lui gli farei già firmare immediatamente il contratto! – sussurrò Milo, ma visto che Aiolia era piuttosto sveglio, era già intento a fargli firmare il contratto.
  • Che figlio di puttana! – Death, commentò finemente come al suo solito.
  • Bene! – esultò Aiolia – Ora sei dei nostri! – esultò, scambiandosi un cinque col brasiliano, il quale sicuramente non si rese nemmeno conto di quello che aveva appena firmato. A quel punto nessuno dei presenti avrebbe voluto trovarsi nei sui panni, perché non appena quel simpaticone mancato di Shion, lo sarebbe venuto a sapere, sicuramente per Aldy erano guai seri!
 
Ad un tratto, Milo si mise a guardare in modo assai interessato verso l’ingresso del locale. Tutti i presenti, piuttosto incuriositi, si voltarono leggermente per vedere meglio.
Videro appena oltre la porta d’ingresso le inconfondibili figure di Saga e Kanon.
I due gemelli, però non erano affatto da soli, ma erano in dolce compagnia.
I due, su un primo momento si fermarono a salutare Dohko, il quale gli era andato incontro, poi si avviarono sempre seguiti dalle due ragazze, una bionda e una mora, verso il tavolo occupato dalle loro conoscenze.
Ehm, a quanto pare siamo in buona compagnia!
Death li accolse entrambi con su stampato in volto un sorrisetto malizioso, alzandosi e stringendosi la mano prima con Saga e poi con Kanon.
Prontamente venne seguito da Aiolia, Aphro e Camus, che imitarono il gesto dell’amico. A quel punto anche Milo si alzò e per primo prese a salutare Saga, successivamente si voltò verso Kanon, mentre Shaina a quella vista iniziò lievemente a tremare. Aveva incredibilmente paura che potesse succedere qualcosa, ma confidò nel fatto che entrambi erano delle persone abbastanza mature e con un certo buon senso. Difatti, i due si strinsero entrambi la mano in un puro segno di amicizia. Shaina, sospirò sentendosi un poco più sollevata, mentre Kanon, dopo aver salutato Milo, si girò per salutare proprio lei, la sua ormai ex ragazza.
 
 
 
Colei che scrive.
Ciao, a tutti.
Eccoci arrivati alla fine di questo quinto atto.
A quanto pare, la nostra Shaina ha fatto la sua scelta, e ciò si è indirizzata verso il bel Milo, ma c’è sempre l’altro bello, Kanon a dare qualche problema alla povera ragazza, che si ritrova sempre ad essere in palese confusione.
Al momento mi fermo qua, ci vediamo al sesto atto.
Grazie di cuore a tutti voi che state seguendo questa mia storia.
Alla prossima, un abbraccio.
Vanity!
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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