Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Elisempreeli    22/02/2021    2 recensioni
Chissà cosa passa per la testa di una povera bilancia, sfruttata e maltrattata dai nostri inutili rituali quotidiani di pesare il cibo che ingeriamo, piuttosto di pesare le parole che gettiamo fuori di noi. Non sarebbe male avere a disposizione una bilancia pesa parole, ma per ora ci accontentiamo di una bilancia che può anche mentire.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
È la terza volta nel giro di un'ora che mi tira fuori dalla credenza. Farebbe meglio a lasciarmi sul bancone, in bella vista, un soprammobile versatile a doppio uso.
Invece si ostina a nascondermi, a relegarmi nel mio antro dove senza la luce io non ho numeri da darle, non ho certezze da elargire alla sua mente da perfezionista.
 
La osservo mentre, incerta, afferra la confezione dei biscotti, il sacro Graal dei poveri, 250 grammi di una pesantezza indicibile. Posa l'oggetto del crimine sul tavolo, mi si avvicina per accendermi e dunque rendermi utile al suo servizio.
Leggo nei suoi occhi una strana emozione, qualcosa che mescola assieme tranquillità e senso di colpa, vincita e fallimento, e se mi metto in ascolto riesco quasi a sentire i discorsi che sta facendo tra sé.
 
"Speriamo che le batterie non siano scariche", "meglio che peso tre volte per sicurezza", "meglio che la spengo e la riaccendo".
 
Cara, il problema qua non sono io, perché ti assicuro che funziono alla perfezione.
 
La sua mano si avventura nel pericoloso covo dei biscotti e ne tira fuori sei, uno alla volta, assicurandosi che siano sei e solo sei, stando molto attenta che la sua mente non ne infili magicamente uno quando lei è distratta.
Quando si pesano le cose, o ci si pesa, guai a distrarsi, si potrebbero immaginare le cose più atroci.
 
Sento la pressione dei poveri ostaggi commestibili che pian piano mi fanno avvicinare al numero limite, alla cifra che se superata potrebbe far innescare il conto alla rovescia che si tramuterebbe nella perdita del controllo.
 
Boom. Esplosione.
 
Boom. Mayday.
 
Solo per non farla saltare in aria e per esonerare sua madre dal triste compito di pulire la cucina imbrattata di brandelli di cervello, mi rassegno e farle vedere il numero che si è imposta, almeno così so che potrò presto tornare alla mia postazione dietro ai cereali. Quel giochino scritto sul retro della confezione stava cominciando a piacermi, infondo.
 
Eureka! Potrei giurare che gli occhi le si illuminano, e soddisfatta del mio lavoro prende i biscotti e li adagia delicatamente in un piatto dal bordo sbeccato, conosciuto, vissuto, il piatto dei biscotti, chiaramente.
Ci vuole la solita imperfezione per rendere quei biscotti dei biscotti sicuri.
 
E anche per oggi il mio l'ho fatto, sono le nove e mezza del mattino ed ho già fatto gli straordinari. Non capisco perché a noi bilance non sia destinata una busta paga degna di tale servizio alla patria.
 
Vengo rimessa a posto, non saprei dire per quanto ci rimango finché lo scricchiolio dell'anta non mi avverte che sto per rivedere la luce, non salvifica mio malgrado.
Cosa diavolo vuole ancora da me?
 
Ah, salve biscotti, quanto tempo.

 
 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Elisempreeli