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Autore: cin75    27/02/2021    5 recensioni
Dalla storia:
Nell’appartamento di Jared, il ragazzo, era ancora fermo al centro della soggiorno, con lo sguardo fisso sulla porta di casa chiusa. I suoi occhi vedevano ancora la sagoma di Jensen, la sua mente continuava a gridargli “Muoviti, lui non è più su quella porta!E’ andato..., devi respirare di nuovo. Devi muoverti di nuovo!”
Non seppe quanto tempo passò, ma ad un certo punto diede retta a quella voce interna e quasi con fatica, raggiunse il divano. Si sedette, poggiò la testa sul cuscino dello schienale.
Completamente vuoto, completamente svuotato. Decisamente confuso.
Genere: Angst, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins, Richard Speight Jr.
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Dio!! da quanto tempo Jared non baciava o veniva baciato. E come era bello riprovare quella sensazione. Anche se per un attimo, con gli occhi chiusi, fu un altro viso che la sua mente vedeva.

Voleva allontanarsi, voleva smettere, ma il modo in cui Alex stava rispondendo al bacio, lo sopraffece completamente e Jared si lasciò andare.

Gli portò le mani ai fianchi per avvicinarselo quanto più poteva, lo strinse subito dopo in un abbraccio deciso.


Alex gemette in quell’abbraccio. Dio!! Jared lo stava baciando. Non lo stava respingendo.

Sapeva, poteva immaginare che magari Jared stesse pensando ad un altro , ma quando si sentì stretto così tra le sue braccia, si convinse che, se pur quel pensiero era esploso nella mente dell'altro, ora Jared stava baciando….lui. Solo lui!

E si lasciò andare.

Le mani cominciarono a vagare sulle schiene forti e protese uno verso l’altro. I corpi sempre più vicini.

I baci sempre più bagnati e intimi. I loro sapori ormai uniti.

Quelle stesse mani ora, sempre più audaci.

Sulla cinta di Alex.

Ad arrischiarsi ad aprire la cerniera dei jeans di Jared.

Impavide ad oltrepassare quello strato di cotone intimo.

Le menti ormai spente. Pronte ad ignorare quello che stava accadendo e a registrare solo le sensazioni che stavano provando.

E poi il tocco. Quello più intimo. A volte lento. A volte più deciso. Attento ad accompagnare i gemiti e il piacere dell’altro.

Le gambe sul punto di cedere. Una preghiera di ringraziamento a Dio per il muro appena dietro la schiena di Jared.

E poi ancora, ansimi, affanno, carezze voluttuose, respiri spezzati, movimenti dimentichi dell’imbarazzo iniziale, ora , decisi ed erotici.

E poi, alla fine, il piacere. Intenso, caldo, appagante.

Per Jared...un ricordo ritrovato.

Per Alex...una sensazione che difficilmente avrebbe dimenticato.

Per un po’ fronte contro fronte, poi la realtà ritornò a scuoterli.

 

Si riassettarono i vestiti, senza guardarsi, vergognandosi del disagio che provavano. Jared ancora poggiato alla parete del palchetto.

Pura follia. Nelle menti di entrambi era quella la giustificazione che si stavano dando. Pura follia.

“Credo ….credo sia meglio che io...io torni a piedi..in...in ufficio!” azzardò Alex.

Jared alzò solo per un attimo lo sguardo sul ragazzo. Avrebbe voluto dirgli “Ma no! Torneremo insieme. Potremo parlare!” invece dalla sua bocca uscì solo un timoroso e imbarazzato: “Sì…Ok!...Credo sia meglio.”

E mentre Alex guadagnava velocemente l’uscita dal teatro, Jared restò ancora lì. Vergognandosi di quello che era appena successo, di quell’assoluta e inappropriata perdita di controllo. Sentendosi in colpa verso Alex e traditore verso Jensen.

Cercando una giustificazione a ciò che aveva permesso accadesse. La luce, il posto, la sensazione di essere baciato e baciare ancora. Di quel tocco di mani. Quel calore al basso ventre. Il desiderio puro e semplice. La voglia di appagare e appagarlo.

“Dio..che ho fatto!” si rimproverò alla fine.

 

Nei giorni successivi, un certo imbarazzo aleggiava tra i due e Misha non potè non notarlo, ma fraintendendo quelle distanze o quegli sguardi sfuggevoli tra Jared e Alex, agì d’istinto.

Un pomeriggio che Jared non c’era, prese da parte Alex, tirandolo con decisione nel suo ufficio. Si chiuse la porta alle spalle e guardò torvo il ragazzo che guardava stranito lui.

“Che ho fatto?!” chiese Alex.

“Dimmelo tu. Che hai fatto a Jared? Che gli hai detto?”

“Cosa?..io..io non ho ...non ho...” balbettò in imbarazzo.

“Sono giorni che vi osservo e quello che vedo non mi piace.”

“Misha, io non….”

“Se solo hai osato dirgli qualcosa che lo ha fatto star male più di quanto già non stia….”

“NO!!!! io non...”

“Ti giuro che adesso ti prendo a pugni!!” fece minaccioso.

“No, no….non è come credi.”

“E’ com’ è, Alex? Dimmelo tu!!” ringhiò alzando perfino il pugno. “Dimmi cosa devo credere!!!”

“Siamo stati insieme!” disse velocemente Alex, prima che quel pugno venisse sferrato.

Misha si gelò sul posto. “Cosa?” sussurrò allibito.

“Siamo stati...insieme insieme.” e poi riflettendoci meglio. “Per lo più!”

“Che significa per lo più!”

Alex sentì le sue guance andare a fuoco ma se non voleva prenderle sul serio, doveva spiegarsi con Misha. Il moro era fisicamente più piccolo di lui, ma in quel momento era decisamente infuriato.

“Il giorno che siamo andati al teatro in ristrutturazione...eravamo sul palchetto da controllare….e io e Jared...sì, insomma...noi..noi abbiamo….” ed era sicuramente in imbarazzo e il rossore sul suo viso ne era la conferma.

“Avete fatto...sesso??!” azzardò sorpreso ma anche curioso.

“Beh!...no. Noi...senti, è imbarazzante...”

“Ascolta, sei grande grosso e vaccinato e credo che tu sappia la differenza tra fare sesso e sbaciucchiarsi con la lingua!” asserì apertamente.

“Diciamo che il risultato è stato quello del sesso, ma avevamo ancora i vestiti addosso!” tentò di spiegare altrettanto apertamente.

Misha lo fissò un attimo interdetto. E poi….

“Ohw!!! ho capito...ho capito. Quindi è stato una cosa di….” stava per dire “di mani”, ma solo per non spingersi con la mente in uno scenario più “peccaminoso” e Alex lo fermò, vergognandosi.

“Ti prego , ti prego...non dirlo. Qualunque cosa tu stia per dire o qualunque immagine ti sia fatta. Non...dire niente. E’ già abbastanza imbarazzante così. Non c’è bisogno che tu rimarchi il concetto!”

“Imbarazzante? Perchè?” domandò.

“Perchè??” chiese ironico. “Perchè Jared è il mio capo e so cosa è successo nella sua vita e quello che magari può aver significato quello che è successo in quel teatro e io mi sento uno schifo...”

“Uno schifo? Cos’è...non credi che Jared sia alla tua altezza?!” domandò stizzito.

“No. Io non lo sono!” rispose immediatamente Alex, spiazzando Misha.

“Alex….” lo richiamò addolcendo il tono di voce. “Perchè pensi questo?”

“Jared è una persona fantastica. Intelligente. Dolcissima. Con una storia triste alle spalle, ma con un futuro che, e me lo auguro con tutto il cuore, può ancora sorridergli. Io ...non ho niente da offrirgli.” Fece mesto. “Non con la mia vita attuale e con quella che ho avuto!” ammise quasi sottovoce, come se non volesse essere sentito.

“Alex ascoltami.” gli disse, amichevolmente Misha. “Tu non sai una cosa.”

“Cosa?”

“Jared fece una promessa dopo la morte di Jensen. “Ma più nessuno”.” rivelò.

“Ma...” e rimase decisamente senza parole a quella rivelazione assurda.

“E così è stato fino a qualche giorno fa. Quindi...” e sul suo viso si dipinse una sorta di entusiasmo. “...se è successo quello che è successo tra di voi, in quel teatro, vuol dire, amico mio, che stai compiendo un miracolo. Perciò, per favore...se ci tieni a lui, non arrenderti.”

“Misha...non posso.”

“Dimmi che Jared non ti piace, che non è il tuo tipo, che quello che è successo è stato un errore, un mero istinto e io lo accetterò e la smetterò qui.”

Alex stava per rispondere , pronto a mollare tutto, ma non ci riuscì.

Come non poteva piacergli Jared? Come non poteva sentirsi attratto da lui ? E quello che aveva provato in teatro , non lo aveva provato da tempo. E sospirò sconsolato.

“Farò un casino, Misha. Ne ho già fatti di enormi in vita mia. Ma Jared….Jared non lo merita. Io sbaglierò. Ancora!”

“E chi non sbaglia, Alex?! Chi non commette mai errori?!” domandò retorico. “Lascia che le cose vadano da sole con lui. Datevi una possibilità e se qualcosa deve accadere, che accada. In caso contrario, non avrete rimorsi.”

   
 
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