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Autore: Oh_my_Darvill    28/02/2021    1 recensioni
[Deception]
Sono Cameron Black, ho un gemello Jonathan e siamo due illusionisti; mio fratello è stato colpevolizzato dalla donna misteriosa per un omicidio da lui non commesso e da allora collaboro con FBI per scagionarlo e provare la sua innocenza.
L'unico problema? Lui in questo momento è libero con la vera colpevole e io sono in prigione al posto suo, quindi devo assolutamente trovare modo di far capire la mia vera identità e fermare i piani dell' astuta donna misteriosa.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAMERON'S POV
"Perfetto. Non vedo l'ora di incontrare la persona che mi sta raggiungendo. Scusate ma mi scollego!" Detto questo interruppi la comunicazione e aspettai paziente l'arrivo imminente dell'individuo misterioso che mi stava per raggiungere, non rimasi da solo troppo a lungo.
"Sapevo che in prigione non saresti durato nemmeno un giorno! Scusami ma non eri stato tu ad avermi proibito di evadere? Wow! Tutti mi avevano definito il gemello stronzo, ma sembrerebbe che tutti si siano sbagliati su questo, mi hai superato e di brutto. Non trovi fratello?" Disse una voce sprezzante alle mie spalle.
"Guarda qua chi si vede! La mia dolce metà o, a questo punto, preferisci essere chiamato TRADITORE? Io ieri ero venuto in carcere da te per darti una mano, per farti uscire. So che ti avevo sempre detto che non sarebbe stato giusto farlo, ma avevo cambiato idea e volevo fuggire insieme a te. Ma no! Hai voluto giocare sporco e fidarti di quella megera. Vuoi che ti faccia gli applausi John? Ma toglimi questa curiosità: lei è per davvero innamorata di te? A quando le nozze? Potrò fare da testimone?"
"Beh sono stato bravo, in fondo, nessuno si è accorto dello scambio!" Esclamò.
"Eh ci credo che nessuno se ne sia accorto, hai notato le nostre faccie? Sono molto diverse giusto? Sì, così tanto bravo che mi hai lasciato la mappa. Non me l'avresti mai lasciata se tu non avessi voluto che uscissi di prigione e ti venissi a cercare. Ti conosco Johnny, a che gioco stai giocando?"
"Certo che a forza di stare con l'FBI sei diventato Sherlock Holmes!" Sembrava divertito.
"Beh è fico analizzare le persone, i loro comportamenti e ciò che li inducono a fare le cose che hanno fatto."
"E cosa hai dedotto dal tuo studio Cameron?" Domandò.
"Che stai facendo il doppio gioco Jonathan!" Dissi senza mezzi termini.
"Come puoi esserne sicuro? Tra l'altro ti ho lasciato prendere il mio posto da prigioniero, se fossi stato dalla tua parte come dici tu, non mi sarei mai comportato così."
"O magari lo hai fatto perché vorresti spacciarti per un alleato di D.M. e vendicarti per ciò che ti ha fatto. Speri di poterla vedere presto chiusa in una cella e oltre a questo avere il modo di prendere il video che ti scagiona per provare la tua innocenza. Giusto?"
"Ti ho fatto prendere il mio posto in cella solo per potermi divertire." Esclamò ghignando.
"Non ci credo. Riprova!" Gli diedi un'altra possibilità.
"Allora l'ho fatto per non vivere più dietro la tua ombra, poter diventare ricco per lasciare definitivamente la città e avere la possibilità di stare dovunque voglia." Mentì nuovamente.
"Potrebbe essere, ma io sono fermamente convinto delle mie opinioni!"
"Ok mi arrendo, hai indovinato! Sto facendo il doppio gioco, ma mettiti bene in testa questa cosa: ciò non significa che sono dalla tua parte Cameron, io sto dalla mia di parte e sto lottando per la mia libertà e se ciò significa dover stare momentaneamente al fianco di D.M. lo farò."
"Ma non mi sembri tanto dispiaciuto nel dover stare con la donna che ti ha rovinato la vita." Questo mi parve strano e glielo feci notare.
"Non ho avuto molta alternativa. Io mi ero fidato di te e l'esito è stato rimanere in carcere a scontare la mia ingiusta pena. Ma oltre a questo sono disposto a perdonarti, sei pur sempre il mio gemello."
"Quindi ci abbracciamo?" Proposi felice per questo nostro chiarimento.
"Nah sto bene così Cameron!" Mi rispose acidamente facendo una smorfia.
"Ok. Ma dimmi che cosa significa la parola: secre...e qualcosa..."
"Secretum ostium, vale a dire passaggio segreto. Se solo fossi stato un pelo più attento alle lezioni di latino di nostro padre, saresti già stato in grado di risolvere l'enigma prima di me." Mi rispose.
"Ma il latino non è una lingua morta? A che mi serviva studiarlo scusa? Mica quando vado a fare la spesa oppure quando parlo con le persone parlo in latino. Sai che nello studio in generale non sono mai stato così tanto coinvolto, ho sempre preferito fare i numeri di magia ed esibirmi davanti ad un pubblico. Quindi dimmi un po'...quale sarà la prossima mossa?"
"Questa! Ah, approposito ho lasciato l'altra chiave nel nostro Archivio per te. Comunque mi dispiace aver colpito i nostri amici, ma non avevo altra scelta. Tra l'altro ho appuntato un modo per poter comunicare tra di noi e questo comprende messaggi cifrati tramite il nostro giornalino preferito." Disse tirando fuori la chiave e inserendola nella toppa facendo scattare la serratura.
Entramno dentro una stanza, era del tutto spoglia: solo mura e al centro della stanza un rudimentale tavolino e una sedia.
Ci avvicinammo e sopra di esso trovammo pezzi di un puzzle da comporre, la sua risoluzione ci avrebbe condotti verso la seconda destinazione.
"Cameron questo è un lavoro per te. Io non più molto tempo da poter spendere qui con te, che se quella torna e non mi trova nell'appartamento mi fa secco. Devo andare via subito, ma prima... prendo un pezzo di questo." Esclamò.
"No ma che fai? Sei scemo? Così non arriveremmo mai al tesoro." Sbraitai.
"Ma se lei scoprisse che io sono venuto qui, che ti ho aiutato ad andare avanti... potrai dirmi presto addio e sarà già tanto se potrai avere un corpo su cui piangere. Quindi devo prendermelo il pezzo di puzzle, tu intanto risolvilo in meno tempo possibile."
"Aspetta, io che faccio?"
"Il puzzle te l'ho appena detto."
"No, intendo per non far capire agli altri di questo nostro incontro. Tanto non vuoi che loro vengano a sapere di ciò giusto?" Gli dissi e lui annuì.
Appurammo un piano e finsi che il mio gemello mi avesse colpito mentre lui era andato avanti con la ricerca, per questo mi stesi sul pavimento, fingendo di aver perso i sensi mentre Jonathan levava le tende.
"Cameron, oh santo cielo. Cameron svegliati!" Dina cercò di farmi rinvenire, a quel punto Gunter prese a schiaffeggiarmi.
"Ahia! Ahiii!" Urlai.
"Gunter credo che possa bastare, si è svegliato!" Lo fermò Jordan.
"Sì, mi sono svegliato e ho sentito pure male." Gli feci sapere.
"Chi è stato?" Mi domandarono.
"Di sicuro la stessa persona che ha aggredito pure voi. Cosa? Cosa diavolo è tutto ciò?" Esclamai riferito alla stanza con il puzzle dove c'ero stato poco prima con Jonathan.


JONATHAN'S POV
A missione compiuta tornai nel rifugio segreto sperando di non venir beccato da lei, non avevo nessuna voglia di darle spiegazioni, lei per me non era nessuno se non la donna che mi aveva rovinato la vita.
Per fortuna trovai l'appartamento vuoto, quindi cercai un libro interessante da leggere e non mi stupì nel trovare nella sua libreria libri con argomenti come trucchi di magia, sui migliori illusionisti della storia, su antichi tesori... ma nessun romanzo rosa come tutte quante le donne normali, come ad esesempio Dina che ne aveva da vendere e che in un certo periodo avevo preteso che li leggessi pure io per prenderne spunto.
Al solo pensiero di quei bei tempi nel mio viso si dipinse un sorrisino triste, d'altronde Dina, Gunter, Jordan e pure Cameron erano stati la mia famiglia.
"Un po' di malinconia amore?" Trassalì, non mi ero affatto accorto del suo arrivo.
"No, certo che no! Ho curiosato un po' nell'appartamento e tutto ti contraddistingue; ciò che mi stupisce: nessun romanzo rosa?"
"Quelli li leggono solo le donne insoddisfatte a letto."
"Mi sbaglio o mi toccherà darmi da fare affinché tu non riempirai la libreria con quel genere?"
"Non credo accadrà!" Si lasciò sfuggire.
"Non posso credere che dalle tue labbra sia finalmente uscito un complimento... comunque stai affermando che ..." rimasi quasi senza parole.
"Jonathan non ho affermato nulla, non montarti la testa amore; semplicemente non sono il mio genere tutto qui. Poi tu non girare la frittata a tuo piacimento, so' alla perfezione che mi hai disubbidito e che sei uscito. Dove sei stato?" Sapevo di certo che mentiva, ciò che aveva appena detto era una piccola verità, dettatale dal suo inconscio.
"Riguardo questo ho un altro regalino per te. Ma prima dimmi come hai fatto ad eludere il programma? Poi altra cosa, dato che starò qui per un bel po' toccherà che inizi a comprare giornali sul mentalismo che sono i miei preferiti."
"Non sono affari tuoi maghetto e non insistere sai che ho il grilletto facile; non ti dirò mai come li ho elusi. Per i giornali ne riparleremo." Rispose indicando la pistola.
"Non credo che mi ucciderai, hai bisogno del mio aiuto, senza di me come farai a trovare il tesoro?" La provocai.
"Ho mille risorse e posso farcela benissimo senza di te. Vuoi dirmi le novità oppure mi toccherà scoprirle da sola?" Sapevo che mi stava minacciando e non continuai ad indagare oltre, ancora tenevo alla mia pellaccia.
E così le raccontai della parola, del recupero della chiave e dell'aver poi sottratto un pezzo di puzzle ai nemici.
D'aver poi lasciato la porta della famosissima stanza aperta, così, Cameron non solo avrebbe potuto accedervi ma avrebbe persino risolto tutto il puzzle al posto nostro tuttavia non sarebbe stato in grado di finire il rompicapo per via del pezzo mancante e quindi a causa di questo intoppo avrebbe dovuto cederci la vittoria.
"Bel piano, sono sorpresa Jonathan. Ma non hai incontrato i tuoi vecchi amichetti?"
"No nessuno." Mentì.
"Strano."
"Ehi allora l'allievo è riuscito a superare la maestra questo giro?"
   
 
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