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Autore: Giana_    03/03/2021    0 recensioni
Ambientato ai tempi nostri, mi sono chiesta cosa potesse succedere all'isla Muertas se i fatti descritti in Jurassic World non fossero successi. Cosa o chi ai può sacrificare per quello che è 'giusto'? E cosa è "giusto''?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Altri, John Hammond, Nuovo personaggio
Note: Lime, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Quando il gruppo arrivò in albergo vennero scortati dalle loro guardie direttamente nella sala da pranzo. Ad un tavolo rotondo grande, leggermente appartato c'erano già seduti Laura e Viktor che stavano parlando animatamente scrivendo qualcosa su di un foglio. Quando Laura alzò lo sguardo e vide tutti disse "oh finalmente almeno posso smettere di parlare con questo che mi fonde il cervello" Viktor rise dicendo "perché tu sei una persona testarda!" "almeno quanto te" disse lei levando i fogli che avevano davanti alla svelta. Vanessa si mise accanto alla sorella ansiosa di raccontarle delle prove fatte la mattina che lei non aveva visto. Mentre tutti raccontavano dei loro risultati confrontandosi i camerieri portarono menù a tutti. Vanessa scelse un classico hamburger con verdure e salsa di cipolle in agrodolce che le faceva venire l'acquolina in bocca, la sorella scelse lo stesso panino ma con un hamburger di verdure. I militari scelsero quasi tutti la pasta con il ragù a parte Louis che prese un risotto, Viktor e Charles optarono per una bistecca e Christina per un sandwich blt. Ognuno aveva le proprie preferenze e Vanessa si disse che chiunque avesse cucinato nel rifugio avrebbe avuto vita difficile con 10 persone con gusti tanti diversi.
 
"Laura ma come mai tu e Viktor eravate alla ingen stamattina?" chiese Vanessa, addentando contenta il suo hamburger "Abbiamo disegnato dei pannelli solari per il rifugio molto efficienti e anche in grado di muoversi ed essere trasportati per sfruttare al massimo la luce solare." disse lei concentrata pienamente sul suo cibo, evidentemente anche lei aveva fame. Mentre tutti mangiavano si scambiavano tutte le informazioni possibili che conoscevano sulla loro missione dato quello che avevano imparato oggi. Anche se Vanessa capiva perché dovessero partire al più presto, si sentiva in possesso di troppe poche informazioni. I militari erano molto più preparati di loro, sapevano da settimane di stare per partire infatti conoscevano tutto quello che si poteva sapere sugli animali presenti sull'isola, naturalmente e per mano umana, sulla vegetazione autoctona e sulle persone che ne minacciavano il già debole equilibrio. Tutte queste informazioni erano raccolte nel quaderno che Vanessa aveva visto alla base e lei si chiese se avrebbe avuto l'occasione di leggerlo. Sfortunatamente ricevette un messaggio da Alexander.
 
Vanessa oggi puoi venire alla ingen? Dobbiamo modificare il progetto del rifugio per aggiungere l'orto ed è più facile se ci sei anche tu.
 
Certo ci sarò
 
Ottimo. La scorta ti accompagnerà qua dopo il dolce e il caffè

 
Dolce...? Pensò Vanessa. Poi una cameriera portò su di un bel vassoio una bellissima torta red velvet con decorazioni di frutta. Nessuno se lo aspettava e tutti furono piacevolmente sorpresi. Vanessa disse "il dolce ce lo offre Alexander” Per informare gli altri. I militari stavano affondando la bocca nei loro pezzi di torta con pochi riguardi mentre sua sorella tagliava fette per tutti dicendo “nel senso che dobbiamo pagare il resto del pranzo?” E tutti risero per la sua involontaria battuta. Quando Vanessa assaggiò la torta fece un mugolio da quanto era buona. Quando riaprì gli occhi, dopo un secondo di estasi, Louis davanti a lei si toccò la punta del naso facendole uno strano sorriso. Vanessa chinò il capo non capendo cosa volesse dire e lui rise dicendo "Ness hai della glassa sul naso" a lei venne da arricciare il naso per cercare di vedere, prima di pulirsi e vide che anche gli altri risero per la smorfia che aveva fatto. Così il dolce e il caffè furono goduti da tutti tra le risate.
 
Posata la tazzina uno dei militari che facevano loro da scorta si avvicinò all'orecchio di Vanessa per dirle "signorina rossi quando è pronta l'accompagno alla ingen" Vanessa si alzò dicendo "signori il signor Hammond mi aspetta alla ingen. Divertitevi oggi" i ragazzi la guardarono incuriositi ma Vanessa pensava già di passare in camera sua a cambiarsi quindi pensò che fosse meglio non far aspettare Alexander. Baciò la sorella sulla guancia e si lasciò scortare nella hall. "vado un secondo a cambiarmi. Due minuti" disse salendo alla svelta verso la loro camera senza nemmeno aspettare la risposta della sua scorta. Si mise una delle sue camicette preferite bianca con le maniche larghe e dei pantaloni neri a vita alta stretti ma elastici e comodi. In un paio di minuti era già pronta scese di corsa e andò via scortata da un militare.
 
Entrando alla ingen vide subito Alexander che l'aspettava e le veniva incontro. "Grazie di essere venuta Vanessa, vieni andiamo nel mio ufficio" lei gli camminò accanto mentre entravano nell'edificio e salivano agli ultimi piani con l'ascensore. "Oh signor Hammond grazie per la torta era magnifica" disse Vanessa ricordandosi della buonissima torta appena mangiata. Lui la guardò come se lo stesse ringraziando inutilmente per un gesto semplicissimo per lui. "Oh non ringraziarmi è il minimo che potessi fare. Tu e gli altri non state solo salvando degli animali e un’isola ma anche la mia azienda. Un'azienda che è attiva da ben 3 generazioni e spero di non essere io a causarne la chiusura." "beh diciamo che non sarebbe proprio colpa tua..." disse lei guardandolo di sottecchi. Quando le porte si aprirono e i due si incamminarono verso lo studio di Alex, lui disse "è tecnicamente vero ma mi sento responsabile comunque" Vanessa cercò di soppesare le sue parole e disse “è ammirevole che tu sia attaccato all’azienda della tua famiglia. Pensi che tuo nonno si sarebbe aspettato che il futuro della ingen e il tuo sarebbe stato così?” Alex si fermò davanti ad una porta di vetro opacizzato con sopra il suo nome scritto, ma invece di entrare sembrò riflettere qualche secondo e disse “Non lo so… ma lo spero tanto” Poi gli fece un sorriso sincero anche se con un sottotono un po’ malinconico. Poi prima che il discorso potesse continuare lui aprì la porta dell’ufficio e invitò Vanessa a sedersi alla sua scrivania accanto ad una ragazza già seduta.
 
“Vanessa questa è Alicia Simmons è stato uno dei nostri migliori ingegneri ed ora è uno dei responsabili per la vostra missione. Lei ha disegnato il rifugio e ne ha supervisionato la costruzione da remoto” Alicia tese la mano a Vanessa che la strinse con energia come il nonno le aveva sempre detto di fare “Signorina Rossi è un piacere per me conoscervi. Finalmente vi conosco di persona e non come un semplice fascicolo.” Alicia era una donna veramente stupenda, il corpo snello ma con delle leggere curve era fasciato da un tubino nero semplice, i capelli biondi e lucenti come miele le ricadevano in ciocche dallo Chignon, le labbra erano rosso rubino e gli occhi verdi erano circondati da degli occhiali tondi dorati quasi quanto i capelli che la facevano sembrare una diva degli anni 80. Quando Vanessa le disse un semplice e intimidito “è un piacere anche per me” prima di lasciarle la mano, sentì un complesso di inferiorità invaderle il corpo. Cercò di distrarsi subito e chiese “è a conoscenza dei cambiamenti che vogliamo fare?” Alicia tirò fuori dalla sua borsa un tablet ponendolo sulla scrivania davanti a loro e disse “Alexander mi ha accennato qualcosa su di un orto ma non ho capito molto bene, quindi spiegami tutto. E dammi del tu ti prego”

Alexander rimase abbastanza in disparte ponendosi però dietro la sedia di Vanessa in piedi per poter vedere, mentre lei le spiegava il suo progetto. Un orto di 3-4 metri poteva produrre cibo per 10-12 persone garantendo vitamine, carboidrati, fibre e proteine vegetali. Vanessa disegnò una aiuola di 3x1,2 metri con piantate diversi tipi di verdure e legumi scrivendo a fianco le condizioni ottimali che necessitava per lavorare al meglio. “Quindi saranno necessari innaffi manuali con tempistiche diverse a seconda della zona dell’orto, oltre a concime, luce solare e ossigeno durante la notte.” Alicia osservò il suo disegno e il progetto del rifugio sul suo tablet e riflettendo disse “Ok la cisterna di acqua piovana dovrebbe bastare per voi e per l’orto secondo le nostre stime. Per quanto riguarda la luce i lucernari sono stati già installati in alcune zone quindi potremmo rivalutare il loro uso” Alicia diede qualche comando al tablet che aveva e questo fece vedere dei rettangoli bianchi sovrapposti al progetto, i lucernari installati. Vanessa indicò la sala dei server, accanto alla cisterna, e disse “Forse potremmo mettere l’orto qui e spostare i server nell’attuale laboratorio chimico. Così ci sarà la luce, l’acqua sarà vicina e io potrò lavorare li tranquillamente” Alicia scrisse con una pennina le correzioni sul tablet poi cominciò a stilare una lista delle cose che doveva fare per renderlo realtà. “Calcolando le tempistiche l’orto potrà essere aggiunto entro domani sera, mentre i robot montano i mobili nelle camere. Voglio valutare anche di aggiungere un cassonetto che preveda la raccolta di rifiuti organici per il concime ma dovrò vedere se è possibile aggiungere una zona per il suo trattamento perché temo che il ricambio d’aria così limitato potrebbe causarvi un’intossicazione per i gas” Poi Alicia alzò lo sguardo verso Alex come a chiedergli se doveva procedere ma lui rise e disse “Alicia sai che non devi chiedere il mio parere, va benissimo. Ora va a lavorare” Lei gli sorrise contenta e abbracciò Vanessa come farebbe un’amica, dicendole in un sussurro “Buona fortuna” Poi andò a mettere in pratica la loro idea. “è stato più veloce di quello che pensavo” disse Vanessa girandosi per guardare Alex. Lui fece una faccia sorpresa e disse “Vanessa siamo qua da ormai più di due ore” Lei non si era resa conto che fosse passato tanto tempo, Alicia era una persona molto piacevole ed era stato quasi bello parlare, fare calcoli e progetti con lei anche se la testa le scoppiava.

L’interfono sulla scrivania di Alexander si accese con un breve segnale e si sentì una voce femminile dire “Signor Hammond, il signor Kirby è qui con l’ospite che stava aspettando” “Oh giusto me lo stavo scordando. Falli pure entrare” Erik entrò nello studio seguito da un ragazzo con i capelli rasati e una camicia che lasciava intravedere un corpo muscoloso e forte. Anche il viso esprimeva una forza bruta con i lineamenti duri e la mascella rigida. Mentre Erik entrava rimase sorpreso nel vedere Vanessa li, evidentemente Alex non lo aveva avvertito, ma l’altro ragazzo rimase impassibile con una faccia degna di un giocatore di Poker. “Oh non sapevo che fossi qui Nessa” Disse Erik guardando un po’ lei e un po’ Alex. “Nessa e Alicia hanno aggiunto l’orto al rifugio.” Disse lui. Poi aggiunse subito “Nessa questo è Jack Lawrence. È l’ultimo membro del team.” “Oooh giusto. È un piacere conoscerti io sono Vanessa Rossi” “Tu sei la giovane chimica quindi…” Disse lui stringendo la mano che Vanessa gli aveva porto. Non lo disse come fosse stata una domanda, era una constatazione di un fatto che non gli piaceva un granché a giudicare dal tono. Vanessa non poté fare a meno di chiedersi se aveva fatto qualcosa di sgradevole o se semplicemente si fosse inventata la sfumatura negativa. Alexander ricevette una chiamata che lo distolse ed Erik era distratto dai fogli di appunti che Vanessa aveva fatto per spiegarsi poco prima con Alicia, quindi nessuno si era accorto di niente. Non sapendo cosa rispondere Vanessa fu costretta a dire solo “Esatto sono io…” Jack continuava ad osservarla con attenzione e con un’espressione infastidita che Vanessa non si spiegava proprio ma non sapeva bene come uscire da quella situazione spiacevole senza sembrare una ragazzina pregiudizievole. Fortunatamente Alexander le offrì la via di fuga “Nessa, io ed Erik dobbiamo parlare con Jack, perciò tu vai pure. La persona che ti ha accompagnato ti riporterà in albergo” Vanessa, finalmente, poté staccare lo sguardo da quello di Jack e sorridere ad Alexander prima di congedarsi abbastanza in fretta ma non troppo da dare qualche sospetto.
 
Quando Vanessa si chiuse in macchina si sentì come se per la prima volta in tutto il giorno nessuno la osservasse e la analizzasse. Non si era mai sentita così giudicata come nelle ultime 48 ore e non era una sensazione piacevole, ma, si disse, era sicuramente una fase passeggera. Chissà se anche gli altri membri del team si sentivano giudicati come si sentiva lei. Se era così non lo davano a vedere di certo.
 
Quando arrivò all’albergo era ancora presa dai suoi pensieri quindi si incamminò verso la sua camera ma fu fermata dalla receptionist che la richiamò prima che salisse le scale. “Signorina Rossi, il Signor Hammond mi ha chiesto di farla accompagnare nella nostra spa in attesa dei suoi compagni” “Oh… Allora vado su a prendere un secondo le ciabatte ed un asciugamano” “La ragazza disse subito “No No non c’è bisogno troverà tutto alla spa” Anche se l’argomento doveva essere abbastanza normale per lei, la ragazza sembrava nervosa per qualcosa. Decisa a farsi gli affari suoi e farsi notare il meno possibile, come Alex le aveva chiesto di fare, si fece accompagnare alla spa da uno degli addetti dell’hotel. Dopo che si cambiò con il costume l’accappatoio e le ciabattine di cortesia dell’albergo, entrò nel centro benessere e rimase affascinata. L’albergo possedeva una palestra ultramoderna con impianto audio per sentire la propria musica preferita, una sauna di legno che profumava di menta e pepe, una meravigliosa piscina nella zona più buia con tanto di piastrelle blu lucenti e scure che facevano sembrare la piscina una piccola parte di oceano e un idromassaggio che sovrastava la piscina, facendo cadere l’acqua dal bordo come una cascata. Dato che non c’era nessuno e aveva almeno ancora un’oretta prima che potessero arrivare gli altri si tolse accappatoio e si mise i pantaloncini per correre un po’ sul tapis roulant e poi rilassarsi a pieno. Prese il telefono, mandò un messaggio veloce al padre che non sentiva da un paio di giorni e poi attaccò la sua musica preferita per poter correre. Dopo una 20ina di minuti decise che aveva sudato abbastanza, quindi si spostò in piscina per rinfrescarsi un po’. Sedendosi sull’ultimo scalino di entrata poteva bagnarsi fino al petto lasciando le spalle fuori quindi si sedette e si godé il suono della cascata solamente.
 
Sfortunatamente la calma non durò molto. Sentì delle voci parlare animatamente all’entrata e voltandosi vide che entravano Charlie, Christina, Laura e Viktor, anche loro con costume e asciugamani dell’albergo. Charlie appena vide che lei era già li le sorrise con un accenno di sfida e poi si scrollò con velocità l’accappatoio per poter correre in acqua e schizzarla il più possibile, nonostante le sue proteste. Christina e Laura entrarono con molta più delicatezza mettendosi sedute come lei e cominciarono a parlare dei loro allenamenti e a chiedere di quello che aveva fatto lei alla ingen. Lei raccontò di Alicia, anche Laura e Viktor l’avevano conosciuta la stessa mattina, ma soprattutto di Jack e quando le fecero domande su di lui non seppe bene cosa rispondere. Era innegabile per lei che il loro primo incontro non fosse andato per niente bene quindi non era così facile capire che persona fosse quindi si mantenne molto sul vago, preferendo dare dettagli sul fisico e sul modo di porsi molto rigido senza commenti su come si fosse rapportato con lei. “Ok quindi è alto, forte e rigido… Praticamente hai appena decritto un armadio, Ness” Disse Laura guardando la sorella con un sopracciglio alzato. “Ci saremo scambiati solo 4 parole cosa pretendi?” Disse Nessa ridendo. Poi cercò di sviare il discorso sulle prove che avevano fatto loro alla base. Laura lasciò che la sorella chiese agli altri un sacco di particolari sul loro allenamento ma Vanessa ogni tanto vedeva che la guardava con uno sguardo che diceva che sapeva che nascondeva qualcosa. Ignorò tale sguardo il più possibile, specialmente davanti agli altri, non voleva fare una brutta figura con le persone con cui avrebbe dovuto convivere in una lattina su di un’isola a km dalla civiltà.

Dopo un’oretta che tutti si stavano rilassando la receptionist entrò nella spa e disse “Signori ora potete rientrare nelle vostre camere, dentro troverete una sorpresa dal signor Hammond” Tutti si guardarono a vicenda cercando di indovinare la sorpresa e il motivo ma ogni idea sembrava più folle o stupida delle altre. Dopo una breve doccia alla spa si diressero tutti nelle proprie stanze. Quando Laura entrò per prima disse “Oh e questi?” indicando dei vestiti stesi sui loro letti. Entrambe presero i vestiti per vederli meglio ed erano sicuramente troppo eleganti per un collegamento logico con una missione come la loro. Sulla scrivania c’era un biglietto accanto ad una borsa piena di trucchi e pennelli nuovissimi.
 
Stasera siete invitati al mio attico per festeggiare la vostra partenza. Questi sono solo un minimo ringraziamento da parte mia per voi tutti perciò fatevi belli come non mai per una cena speciale con voi tutti e alcuni delle persone che lo hanno reso possibile. Le macchine vi verranno a prendere alle 19:30
 
P.S. Spero che i vestiti vi piacciano. Alicia li ha scelti qualche giorno fa dando un’occhiata ai vostri profili social

 
Vanessa guardò subito che ore fossero e vide che avevano più o meno un’ora per prepararsi e, considerando che erano in due con un solo bagno, sarebbe stata necessaria tutta.


G. M.
   
 
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