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Autore: LorasWeasley    06/03/2021    2 recensioni
AU [Daisuga | Kuroken | Bokuaka | Iwaoi | Tsukkiyama]
[Accenni: Matsuhana | Tanakiyo | Kagehina | Sakuatsu | Osasuna | Ushiten | Semishira etc..]
Il racconto di un'estate tra relazioni, litigi, partite di Beach e scommesse.
Faranno la loro comparsa quasi tutti i personaggi e quasi tutte le coppie più amate.
Con Mattsun e Makki che si ritroveranno ad occuparsi di un Oikawa che non vuole far altro che dare fastidio a Iwaizumi.
Daichi che verrà intetterroto ogni volta che proverà a chiedere un appuntamento a Suga.
Kuro e Kenma che dovranno gestire i loro gatti e Bokuto, il quale non vuole altro che ottenere un pó di attenzione da Akaashi.
Tsukishima che dovrà venire a patti con i suoi sentimenti e molto altro...
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Aoba Johsai, Karasuno Volleyball Club, Nekoma
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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15. ...e Tsukishima comprese i propri errori

Quando Kenma arrivò in spiaggia quel pomeriggio erano le sei passate. Aveva detto a Kuro e gli altri di precederlo quasi due ore prima perché lui doveva registrare un video per il suo canale.
Capì subito che c’era qualcosa che non andava quando trovò il suo ragazzo e Bokuto seduti all’ombra su dei teli, Float era in mezzo a loro ma sembrava troppo depresso per fare qualsiasi cosa.
Kenma li raggiunse sedendosi tra le gambe di Kuro –Che succede?- domandò piano.
Bokuto aveva una palla in mano e stava provando a convincere Float a giocare con lui, ma il cane non sembrava neanche vederlo, aveva la testa tra le zampe anteriori, le orecchie e la coda bassa.
Akaashi mise una mano sulla spalla di Bokuto e, quando il ragazzo si girò verso di lui, scosse la testa dicendo piano –Lasciala stare, non è in vena di giocare.
Poi si sedette a gambe incrociate esattamente di fronte l’animale e allungò una mano verso di lei, dopo che fu annusato senza troppo entusiasmo Akaashi passò a farle le coccole sulla testa.
Kuro rispose infine alla domanda di Kenma.
-Yamaguchi si è sentito male probabilmente prendendo un’insolazione. Daichi e Suga si sono proposti di accompagnarlo in ospedale e sono ancora li. Tsukki ci ha chiesto di tenere Float per loro.
Kenma annuì stringendo con entrambe le mani il braccio di Kuro che si era posizionato intorno a lui.
Float si alzò leggermente e fece qualche passo avanti solo per ricadere tra le gambe di Akaashi e farsi coccolare meglio, guaì disperato spezzando il cuore a tutti.
-Le manca il suo padrone- sussurrò Akaashi a nessuno in particolare mentre continuava a passargli le mani sul pelo lungo per calmarla.
Era una scena adorabile e Bokuto stava fissando Akaashi con uno sguardo così intenso che persino Kenma si sentì in imbarazzo.
 
Daichi era poggiato alla sua macchina, le braccia incrociate mentre con una mano rispondeva al messaggio di Asahi che chiedeva se andasse tutto bene.
Suga uscì dall’ingresso dell’ospedale raggiungendolo, aveva lo sguardo basso e le mani dentro le tasche dei pantaloncini.
-Come aveva detto Shirabu, Yamaguchi ha preso un’insolazione- lo informò -Gli stanno facendo una flebo per reidratarlo, poi possiamo andare a casa.
Daichi annuì, sentendosi molto più sollevato.
Suga annuì a sua volta, continuava a guardare tutto tranne il ragazzo di fronte a lui.
-Comunque, non è vero che sto insieme a Yui.
Suga si bloccò, non aspettandosi che aprisse proprio quell’argomento, poi fece un grande sorriso finto –Non che siano fatti miei, non devi dirmi nulla.
-Non voglio che ci siano fraintendimenti.
Suga non era sicuro di poter gestire tutto quello, quindi decise di scappare –Credo sia meglio che vada a controllare Tsukishima.
Daichi lo lasciò andare.
 
Quando tornarono al villaggio  Yamaguchi stava dormendo.
Per Tsukishima non fu difficile portarlo dentro casa e metterlo a letto, i brividi erano diminuiti ma aveva ancora la temperatura molto alta.
-Ti serve qualcosa prima che noi andiamo?- domandò Suga
Tsukishima annuì –Puoi restare un altro po'? Devo passare in farmacia, poi a prendere Float e volevo andare a ringraziare quel ragazzo dello Shiratorizawa.
Suga sorrise dolce –Shirabu?
-Lui- annuì registrando il suo nome nella mente.
-Certo, ci penso io a Yama, vai pure.
Tsukishima lo ringraziò silenziosamente e uscì di casa. Non prese lo scooter solo perché non sapeva come metterci Float sopra, ma camminò abbastanza in fretta, voleva tornare da Tadashi il prima possibile.
 
Ushijima aveva aiutato Ukai a smontare le reti, considerando che lui e i suoi amici avevano fatto più partite quel pomeriggio gli sembrava giusto dare una mano.
Quindi furono anche gli ultimi a ritirarsi a casa, Tendo aveva la sua amatissima moto e, come al solito, chiamò Ushijima per dargli un passaggio.
Quando si sistemarono sopra il mezzo, inaspettatamente il rosso si voltò verso i tre amici rimasti a piedi e chiese –Tu Goshiki? Vuoi venire con noi o fare da terzo incomodo a quei due?
Goshiki sembrò sorpreso da quella proposta, ma non ci mise che qualche secondo ad accettare quel viaggio in tre e senza casco rispetto al fare da compagnia a Shirabu e Semi.
I due ragazzi dai capelli chiari iniziarono così il loro lungo cammino verso casa di Ushijima, che si trovava praticamente dall’altro lato del villaggio.
Non parlarono, le loro guance leggermente rosse per come Tendo aveva fatto intendere senza problemi che fossero una coppia, cosa non vera.
-Comunque- Shirabu si schiarì la gola, aveva deciso che era meno imbarazzante parlare piuttosto che rimanere in quel silenzio –Ho sentito il demo della tua nuova canzone, è carina.
Semi alzò le sopracciglia sorpreso, era la prima volta che Shirabu diceva qualcosa di carino sulla sua musica, per il resto l’aveva sempre deriso per aver scelto un futuro così poco saldo.
Semi stava per rispondere anche se non era sicuro di come. Aveva già aperto la bocca per parlare quando una voce incerta chiamò il nome di Shirabu.
Entrambi si voltarono e videro il ragazzo biondo e con gli occhiali che aveva giocato mezza partita prima di portare il suo amico all’ospedale.
Nessuno dei due ricordava il suo nome.
Shirabu distese la fronte e gli parlò –Ah, sei tornato, come sta il tuo ragazzo?
Tsukishima arrossì ma non lo corresse sulla questione “fidanzato”, non aveva tempo per spiegargli tutta la situazione e voleva solo tornare a casa da Tadashi.
-È a casa ora, gli hanno fatto una flebo, deve solo riposare.
Gli si avvicinò mentre parlava, a pochi passi da lui si inchinò profondamente.
-Volevo ringraziarti- disse senza alzare lo sguardo –Non avevo idea di chi tu fossi fino a qualche ora fa, ma sei venuto ad aiutare Yamaguchi, sei rimasto calmo e mi hai dato tutte quelle indicazioni. Probabilmente io sarei uscito fuori di testa e avrei peggiorato la situazione quindi grazie davvero per averci aiutato.
Shirabu era rimasto senza parole, gli occhi sbarrati e la bocca leggermente aperta.
Infine allungò le mani in avanti e iniziò a muoverle come per scacciare tutta quella serietà, la sua voce era un po' balbettante mentre diceva –Non devi ringraziarmi, ho deciso di fare medicina perché mi piace e per momenti del genere, se non lo avessi aiutato in quel momento sarebbe stato come se avessi buttato quattro anni della mia vita.
Tsukishima gli fece un cenno del capo come nuovo ringraziamento, infine andò via velocemente com’era arrivato.
Semi aveva seguito tutta la conversazione senza neanche dire una parola, quando il biondo li lasciò soli disse senza peli sulla lingua –La maggior parte delle volte non ti sopporto, ti odio proprio. Ma sono esattamente momenti come questo che mi fanno ricordare perché mi viene spesso quell’irrefrenabile voglia di baciarti.
Shirabu rimase immobile mentre quelle parole gli sprofondavano dentro, aveva le guance rosse ma questo non gli impedì di rispondere –Allora dovresti prendere più spesso l’iniziativa.
E quando tornarono a casa molto più tardi del previsto, Tendo non nascose il suo fischio di apprezzamento e le pacche sulle spalle notando le loro labbra gonfie e il mezzo succhiotto che Semi aveva sul collo.
 
Tsukishima tornò a casa con Float al guinzaglio. L’animale aveva già capito che il suo padrone era tornato quindi, quando lo sciolse dalla costrizione, corse su per le scale per raggiungerlo.
Suga sorrise nel vedere la scena, il ragazzo era al piano di sotto e stava riempiendo un bicchiere con l’acqua che passò direttamente al biondo.
-Yamaguchi si è svegliato, aveva sete ma penso che glielo puoi portare direttamente tu.
Il biondo annuì meccanicamente –Grazie per oggi- sussurrò poi.
Suga sorrise dolce –Non è un problema- gli arruffò i capelli –Adesso vado, ma per qualsiasi cosa potete sempre chiamare.
Kei annuì, poi mentre Suga andava via lui salì al piano di sopra.
Sentì la risata di Tadashi prima ancora di entrare nella stanza che il ragazzo occupava. Sbirciando dentro vide Float che si era precipitata sul letto iniziando a leccare tutta la guancia del suo padrone, Yamaguchi rideva con gli occhi chiusi mentre cercava di calmarla passandole le mani tra il pelo.
Tsukishima meditò di rubargli una foto, ma Yamaguchi si accorse troppo presto di lui.
Il suo sorriso si fece meno ampio e si limitò a fissarlo.
Kei entrò nella stanza e gli porse il bicchiere d’acqua, Yamaguchi lo accettò ringraziandolo in un mormorio, bevve solo qualche sorso per poi posarlo di lato.
Il suo sorriso era scomparso del tutto per un’espressione triste e pentita.
-Mi dispiace, Tsukki- la sua voce era tremante –Mi dispiace di darti sempre tutti questi problemi.
Kei sentì il suo stomaco stringersi –Non devi scusarti.
Yamaguchi non lo ascoltò e una lacrima scese dai suoi occhi, così il biondo si spinse in avanti per afferrargli il viso con entrambe le mani.
Con i pollici gli asciugò le lacrime mentre lo costringeva a guardarlo –Tadashi- chiamandolo per nome fece in modo di avere tutta la sua attenzione –Ascoltami. Sono io l’idiota, okay? Se non me la fossi presa con te per una cosa così stupida, tu non saresti stato tutto il giorno sotto il sole e non ti saresti sentito male. Sono io quello che deve scusarsi, non tu.
-Non sei un idiota- rispose in un sussurro.
Tsukishima fece una smorfia –Sì invece, la mia è una stupida gelosia. Semplicemente perché so quanto tu sia speciale e mi sono reso conto che anche altri se ne stanno accorgendo.
-Tsukki…
-Non ho il diritto di alcuna pretesa su di te, quindi sì, sono io quello che ha sbagliato.
Yamaguchi rimase qualche secondo in silenzio, non era mai stato tanto in imbarazzo in vita sua. Pensando quindi di non potersi sentire peggio si ritrovò a sussurrare –Ma potresti. Potresti iniziare ad avere pretese su di me.
Poi, prima che Tsukishima chiedesse delucidazioni per quella frase, si sporse in avanti e poggiò piano le labbra sulle sue.
Fu un bacio veloce, le sue labbra erano screpolate dal sole e dal suo essere disidratato, un semplice tocco che non durò più di due secondi.
Ma quando si tirò indietro non fece in tempo ad aprire gli occhi o a entrare nel panico per quello che aveva appena fatto, Perché Tsukishima l’aveva inseguito per baciarlo indietro.
E questo fu più di un semplice tocco.
Le sue labbra continuavano a non essere morbide ed entrambi sembravano impacciati, ma ciò non era abbastanza perché i due si separassero.
Yamaguchi finì steso nuovamente sul letto, la testa sul cuscino morbido, la sua mente che si faceva sempre più leggera mentre si baciavano pigramente senza spingersi oltre.
Tsukishima si staccò solo quando sentì Float leccargli la guancia.
Si tirò indietro lanciandole uno sguardo tagliente, Tadashi rise piano –adesso è lei quella gelosa.
-Se ne farà una ragione- rispose il biondo.
Quando tornò a posare lo sguardo sul ragazzo steso sotto di lui notò i suoi occhi vacui.
Gli accarezzò la fronte dalla quale continuava a sprigionare calore e gli disse piano –Perché non dormi?
-Mh- il moro annuì lentamente, chiudendo gli occhi e sistemandosi meglio sui cuscini.
Kei e Float rimasero tutta la notte a vegliare su di lui.
  
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