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Autore: Manu_00    06/03/2021    5 recensioni
Raccolta di one-shot legate ai personaggi principali e secondari di JIID: Story of a thief.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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L'Eroe, il Brigante e il Tesoro.

<< Guardate! Guardate! Siamo arrivati miei prodi! Dopo aver attraversato il Cammino del Cemento e del Gelo, adesso sono i Monti della Putrescenza a tenerci separati dalla ricchezza. So che la strada è stata dura, le perdite numerose, e i rimpianti innumerevoli, ma dietro quei picchi bucherellati da caverne maleodoranti abitate da sudici goblin si nasconde il tesoro più splendente che gli dei abbiano mai donato all'uomo, allora, chi è con me?! >>
Ion, malgrado non ne possedesse neanche un briciolo, si era sempre vantato (a torto) di possedere una pazienza proverbiale, pazienza che quel giorno lo stava definitivamente abbandonando davanti a quell'idiota imitazione di un discorso sentito in televisione durante uno di quei film di serie B che di solito venivano trasmessi a notte inoltrata.
Ma non era solo la pessima recitazione ad irritarlo, a ridurlo in questo stato contribuiva un nutrito numero di fattori:
Si era svegliato presto, non aveva ancora fatto colazione, faceva freddo, anche perché il vento quel giorno soffiava con forza facendosi largo tra i buchi dei vestiti e i pidocchi per qualche motivo stavano mordendo con più insistenza del solito.
Ma soprattutto, stava subendo questo spiacevole insieme di disagi perché aveva avuto, come tutti del resto, la pessima idea di dare retta a quella scimmia esaltata che erano soliti nominare come Miguel.
Scimmia esaltata che ora stava dando spettacolo davanti a loro.
Per nulla oppresso dagli sguardi seccati dei coetanei, un bambino che doveva avere si e no un anno in meno di Ion, stava parlando ininterrottamente da almeno dieci minuti, nel tentativo di incoraggiarli a compiere con lui l'ultima fase dell'impresa della loro vita: scalare i Monti delle Putrescenza per conquistare il Tesoro degli Dei, che avrebbe reso immensamente ricchi tutti gli eroici guerrieri dell'eroica spedizione.
Il che sarebbe stato magnifico, se non fosse che loro non erano eroici guerrieri, che i Monti della Putrescenza erano semplicemente le pile di rifiuti della discarica di Mantle, e che probabilmente il Tesoro degli Dei esisteva solo nella testa bacata di quel ragazzino bruno e sporco che credeva di essere l'eroe di qualche film.
Contrariamente ai toni epici con cui Miguel descriveva l'ambiente attorno a loro, illuminato dal sole in pieno zenit dietro di loro e minacciato dalla tempesta di neve che sembrava farsi strada dalle cime delle montagne per piombare su di loro, mancavano ancora tre ore a mezzogiorno, c'era giusto un poco di umidità e la tempesta di neve era in realtà un grosso frigorifero che per miracolo si era incastrato in mezzo alle sommità di due cumuli di immondizia.
E la grande Via del Martirio lastricata con le ossa degli invasori uccisi era in realtà una strada asfaltata non più dissestata di altre vie di Mantle.
Dopo aver dato per troppo tempo aria alla bocca, l'eroico Miguel si rassegnò al fatto che nessuno dei suoi uomini avrebbe sconfitto la paura se lui per primo non avrebbe iniziato a scalare le montagne per mostrare loro che gli dei vegliavano sull'esercito.
Gli risposero con qualche insulto e qualcuno lo bersagliò con dei cocci di vetro, ma l'eroe non se ne curò e con agilità felina balzò sopra un grosso pneumatico che sporgeva tra due materassi, come riuscì a salirci sopra senza cadere poteva in effetti essere preso come prova della provvidenza divina.
Ion guardò il corpo dello schizzato sparire in mezzo ai rifiuti, giungendo alla stessa conclusione a cui giungevano tutti ogni volta che Miguel... faceva il Miguel:
Probabilmente era malato, o afflitto da qualche ritardo cognitivo, aveva sbattuto la testa da piccolo, la madre si faceva prendere a calci sul pancione, soffriva di una forma di demenza ereditaria ecc.
Ma anche loro che quella mattina si erano fatti trascinare lì per assistere all'ennesima stronzata non erano da meno.
Le teorie su cosa avesse Miguel erano molte ed erano nate nello stesso giorno in cui, assieme al fratello (che in questo momento era presumibilmente o ancora a dormire o stava cercando la peste in giro per il Mantle), quello strano ragazzo aveva fatto la sua comparsa all'uscio dell'orfanotrofio.
Non era pericoloso, o socialmente inabile, era solo... lontano, più nello specifico, viveva in un pianeta diverso da quello delle persone cosidette normali.
Amava le storie di eroi e cacciatori, i miti e le leggende che affondavano le loro radici alla notte dei tempi, e fin qui nulla di strano, di strano era che sembrava vivere al loro interno, nel suo mondo Miguel era un eroe, Ion il Re Brigante con cui allearsi contro un bene maggiore, Bert il Troll Solitario, Laszlo il Mezzorco, Katia la Strega, Simon l'Uomo Procione, e vai di epiteti assurdi.
Ogni interazione con Miguel riguardava l'aiutare lui, l'eroe a:
A: Trovare un tesoro che spesso poteva trattarsi di una scatoletta del pranzo vuota o di qualsiasi contenitore vagamente simile ad un forziere.
B: Salvare un cucciolo di drago (geco spaventato) che era volato (si era arrampicato) troppo in alto.
C: Trovare la chiave del troll solitario, che tradotto nella lingua delle persone normali significava mettere una mano in bocca a Bert, o in qualche altra sgradevole parte del suo corpo.
Ciò non voleva dire che Miguel non avesse però i suoi lati positivi, a volte nel suo infilare le mani dappertutto trovava qualcosa di inaspettatamente valido: spiccioli, orecchini caduti e altre chincaglierie prive di valore per Miguel ma possibili oggetti di scambio per altri.
Insomma, le sue fantasie a volte non erano fine a se stessi, nascondevano qualche intuizione, e siccome l'eroe era sempre pronto a condividere la sua fortuna con i bisognosi, avvertire l'esercito reale dell'esistenza di preziosi manufatti per proteggere il regno, o affidare sacre reliquie ad un saggio mago itinerante.
E tutto sommato era divertente, a volte, farsi trascinare dai suoi deliri infantili, come intrappolare il Troll Solitario nella sua sala del trono (il bagno chimico), scoccare frecce contro i briganti del Fosso (lanciare sassi a qualche fauno del cratere).
Era bello evadere dalla realtà e sentirsi cacciatori, banditi, eroi, ladri, draghi ecc, rendeva il tutto meno grigio e mascherava la lotta per la sopravvivenza in un mondo infestato da grimm e pezzi di merda in un posto un poco più gradevole.
Altre volte però le sue farneticazioni si rivelavano disastrose, come quando si è improvvisato cacciatore contro un gruppetto di adolescenti intenti a molestare una pulciosa ragazzina dalle orecchie canine, o quella volta che si sono trovati inseguiti da una muta di cani da caccia.
Laszlo aveva ancora la cicatrice sulla chiappa.
E purtroppo, l'avventura di quel giorno rientrava nel secondo caso, ed era stato particolarmente disastroso.
Miguel si era alzato la mattina presto svegliando tutti mentre gridava come uno che si è trovato un rattle nel culo (e per carità, la sua iperattività era cosa nota, ma si riteneva avesse il minimo di buon senso per lasciare dormire gli altri) che aveva trovato qualcosa di magnifico nei quartieri sud.
Ovviamente, la curiosità ebbe come sempre la meglio sullo scetticismo, e piuttosto che attendere l'ora della colazione, l'esercito di mocciosi era evaso dall'edificio calandosi dalla finestra per seguire il mostriciattolo esagitato.
Tutto il dormitorio gli era andato dietro, e assieme si erano fatti un giretto per Mantle in cerca della discarica, e sarebbe stato semplice se non fosse che oltre ad essere già lontana di per sé, il loro idiota comandante non pareva ricordarsi bene la strada, o forse questa era giusto una piccola impressione dovuta all'aver girato due volte attorno allo stesso edificio.
Ci avevano impiegato le ore, ma alla fine tra freddo, mal di piedi, e incontri con barboni molesti (per quale motivo c'è questa moda di calarsi i pantaloni davanti ai bambini?) erano arrivati a destinazione.
E arrivati lì, compresero che le maestose montagne del tesoro erano in realtà le pile di pattume della discarica comunale di Mantle, che di lì a poco sarebbe stata spostata nel Cratere, la grande baraccopoli dove vive la maggioranza dei fauni del regno di Atlas, nullatenenti o operai sottopagati della SDC.
Miguel a quanto pare doveva aver sentito parlare dello spostamento della discarica, era venuto a conoscenza che era una discarica e, senza bisogno di altre informazioni, aveva organizzato la spedizione.
Ed ora era scivolato dietro i picchi del mondezzaio, in cerca di tesori, termine che per Miguel aveva un significato decisamente più ampio che per i comuni mortali.
E mentre il moccioso si insudiciava alla ricerca di qualsiasi cosa che per lui potesse dare un senso alla spedizione immaginaria, gli altri monelli fecero per andarsene e lasciare il cretino alle prese con il volere degli dei, del destino o di qualsiasi cosa avesse deciso nella sua mente.
Ion, che già in passato si era trovato a rovistare nell'immondizia, era della stessa opinione del gruppo, ma le sorti della spedizione vennero capovolte quando, con un urlo di trionfo, Miguel emerse con allacciato al polso un orologio che doveva valere decisamente di più di quanto il suo aspetto trascurato poteva lasciare intendere.
<< GUARDATE! >> gli occhi nocciola del moccioso brillavano come se si fosse immerso in un barile di dolciumi più che in un cassone dei rifiuti mentre esibiva il suo trofeo alla truppa dell'esercito reale << IL BRACCIALE DI MAOR! >>
Laszlo fece per lanciare un sasso contro quel demente, ma Ion gli sfrecciò accanto con così tanta foga da fargli prendere l'equilibrio.
Se c'era un orologio che poteva valere un po' di lien, chissà cos'altro avrebbero trovato scavando a fondo, dopotutto in quella discarica non veniva spedita anche la spazzatura di Atlas?
Guidando le truppe reali, il Re Brigante iniziò la scalata graffiandosi le mani sulla superficie spigolosa dei Monti della Putrescenza, l'Eroe del regno e un tesoro così grande da sistemare tutta la sua banda lo aspettavano dietro i picchi sudici.



Nota dell'autore
La creatura del caos nota come Miguel è stata gentilmente offerta da
Thanos 05.
   
 
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