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Autore: PhoeBeSound    07/03/2021    0 recensioni
È davvero un bel nome.
A quanto sembrava era assieme a una certa Violet ed era la stanza numero 8.
Io sono nato l’otto!
Non ti sarai mica già preso bene per una che nemmeno hai mai visto!
Ha solo un bel nome…

“Basta!” Mormorò per far tacere i pensieri. Non era parte di un suo possibile disturbo, semplicemente si era abituato così tanto a parlare tra sé da prenderci troppo l’abitudine, o almeno così sperava.
...
Stiles ha un disturbo, o forse più di uno, per questo è costretto a passare un certo periodo di tempo alla clinica psichiatrica di Eichen House.
Conoscerà vari ragazzi, ognuno con diversi problemi, diversi passati: Theo Raeken, l'affascinante ragazzo atletico, Liam Dunbar, che abbaia ma non morde, Violet Lorey, che, a quanto pare, detesta qualsiasi essere maschile, Isaac Lahey, chiuso e diffidente e Malia Hale, la ragazza sorridente che "come può essere rinchiusa qui?".
Imparerà a conoscerli e conoscere sé stesso, perché non siamo il nostro problema, siamo tutti persone con sentimenti ed emozioni, paure e debolezze: siamo umani.
...
Accenni alla Stydia, alla Sterek (no romantic) e alla Scallison/Scira.
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Isaac Lahey, Liam Dunbar, Malia Hale, Stiles Stilinski, Theo Raeken
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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“Bene, Stiles” sottolineò il nome, dato che il ragazzo aveva dovuto nuovamente specificare che era più comodo, “ci vediamo martedì allora” gli sorrise, congedandolo.

Lo psicologo non sembrava male, aveva una certa età, o almeno così sembrava dalla barbetta brizzolata e dalle rughe profonde attorno agli occhi. Aveva lo sguardo serio ma allo stesso tempo sciolto.

Non ha senso…

Chiamasi “ossimoro”.

Gli dava l’impressione di una persona saggia, che riusciva a trattare gli argomenti con leggerezza senza farli perdere d’importanza.

Questo intendevo.

Gli aveva dato l’appuntamento settimanale ogni martedì alle 15.00, ma poteva variare a seconda delle necessità sue e degli altri pazienti.

Poco prima, Marcelle, gli aveva spiegato che a breve avrebbero scelto anche il suo educatore e lui voleva davvero tanto fosse l’orso buono, ma c’era anche una donna tra le opzioni, alta, formosa, dalla pelle olivastra e i lunghi capelli rame, doveva chiamarsi Martha se aveva capito bene; inoltre ogni settimana, sempre di martedì, si teneva la riunione dell’equipe Estate, quindi dei minori, dove tutti, psicologi, educatori e la psichiatra, si sarebbero riuniti qualche ora per decidere se acconsentire alle richieste dei ragazzi. A detta di Marcelle doveva scrivere su un foglio, entro quel giorno, alcune richieste che aveva: avere il telefono, fare rientri a casa, ricevere visite… e poi se ne sarebbe parlato; nei casi sopracitati sempre dopo lo scadere del tempo di attesa.

“Che cosa significa affiancamento?” chiese fine Stiles ricordandosi della stanza al piano superiore, “voglio dire, so il significato della parola, ma l’ho letta su una delle porte e…”

Marcelle sorrise, come faceva sempre a ogni domanda che gli veniva posta, “alcune volte abbiamo casi di ragazzi che non possono badare a loro stessi, che rischiano di fare del male a se stessi o agli altri in momenti critici, per questo passano qualche giorno a stretto contatto con gli OSS e il personale, fino alla fine del periodo critico” Stiles annuì non troppo convinto, si massaggiò il braccio lievemente a disagio, come se si fosse sentito preso in causa, poi salutò l’educatore e tornò nell’atrio.

Si guardò attorno, ma né Malia né Violet erano più lì.

Non ti conosce, mica doveva aspettarti, che gliene importa.

“Stiles!” Si voltò immediatamente verso quella voce dolce e allegra che, andando avanti, avrebbe scandito le sue più belle giornate; Malia era all’ingresso, teneva la porta vetrata con entrambe le mani, dopo averci poggiato anche quella che aveva usato per attirare la sua attenzione; le sorrise sollevato: mi ha aspettato, e la raggiunse.

 

“Allora? Come ti sembra?” Stavano passeggiando per il cortile, nella parte di sentiero sterrata, Stiles la guardava di tanto in tanto, non riuscendo a sostenere per molto lo sguardo di lei che non sembrava a disagio nel puntare gli occhioni scuri nei suoi continuamente.

“Mi piace davvero tanto, credo che mi troverò bene” le rivolse un sorriso sincero, pensando che, con la presenza di lei, sicuramente non sarebbe mai potuto essere troppo brutto, ma Malia abbassò impercettibilmente lo sguardo a quelle parole, spostando gli occhi da lui per la prima volta dall’inizio della conversazione.

Ecco hai detto la cosa sbagliata, te pareva.

Ma si rilassò immediatamente, tornando a rivolgergli l’attenzione come se non fosse successo nulla. Effettivamente era stato davvero un gesto impercettibile ma lui lo aveva notato subito.

“Credimi sarà così” gli poggiò una mano sul braccio, in un gesto innocente che fece quasi avvampare il ragazzo, “ci saranno momenti difficili, più andrai avanti, più saranno, ma non devi mollare” si bloccò, ciò che stava per dire doveva essere davvero importante per lei perché l’espressione si fece leggermente più seria, “i traguardi più belli e duraturi sono quelli che ottieni impegnandoti giorno dopo giorno, affrontando tutto ciò che serve affrontare per raggiungerli” si sistemò una lunga ciocca color miele dietro l’orecchio, più sorridente di prima, “quindi no, non mollare mai” riprese a camminare e Stiles ebbe la sensazione che quel discorso servisse anche a lei, una specie di mantra da ripetere per motivarsi.

“Da quanto sei qui?” Chiese seguendola.

Ma ti sembrano domande da fare? Sei stupido?

Ma lei rimase tranquilla e ci pensò un attimo, portando la mano chiusa a pugno davanti alla bocca: “mh, 3 anni e… 4 mesi all’incirca?” Lasciò cadere il braccio lungo il fianco, “non conto precisamente il tempo, ne è passato troppo” ridacchiò non troppo allegramente, cambiando subito espressione in un ciglio preoccupato nel vedere il volto impallidito del ragazzo.

“Ehi aspetta, dipende da persona a persona, alcuni di noi vanno via dopo un solo mese, sono sicura che-“

È chiusa qui dentro da così tanto, ma si sta comunque preoccupando per te…

“Spero tu stia meglio, si insomma, meglio di tre anni fa” la guardò, senza alcun imbarazzo, “sei davvero une bella persona, non meriti questo” indicò la struttura con un gesto del braccio con una punta di amarezza nella voce rivolta anche a sé stesso.

Malia lo guardò addolcita, stringendo le labbra come a cercar di trattenere un sorriso troppo carico di emozioni, “non lo meriti nemmeno tu, non lo merita nessuno”.

 

 

 

“Indovina chi è sopravvissuto al gruppo terapeutico?” Theo si catapultò affianco a Malia sul divano in velluto giallo, porgendole una Goleador azzurra, seguito da Liam che le avvolse le spalle poggiandole il mento sul capo.

Stiles li guardò lievemente irritato, la conoscono da più tempo di te, smettila, ma non riusciva a tranquillizzarsi del tutto.

Anche Violet si sedette sulla poltrona accanto alla sua e davanti al divano, con la solita espressione annoiata che ormai Stiles le aveva associato.

Malia ridacchiò, scartando la caramella, “siete proprio degli eroi” disse masticando mentre passava l’attenzione da Theo a Liam, per cui dovette alzare gli occhi.

“Tu perché non c’eri? La strega verrà a farti la predica costruttiva” Violet stava imitando quella che doveva essere la voce della strega.

“Chi è la strega?” Chiese allora Stiles, di cui nessuno sembrava ancora essersi accorto.

“È una delle psicologhe Estate” rispose Malia poi si rivolse all’amica “non la mia, quindi non ha nulla da dirmi e poi ero con Stiles” tornò a sorridere a lui, “hai già conosciuto Liam e Theo?”.

Non fece in tempo a rispondere che Liam si alzò, sedendosi sul bracciolo del divano “è in stanza con noi Mally Mally, non te lo ha detto?” Si sporse verso Theo per prendere un altra caramella, passando il braccio dietro la schiena della ragazza che sembrava essersi illuminata: “un motivo in più per passare il tempo con noi!”

Violet la guardò di traverso e Liam e Theo, che stavano bisticciando per l’ultima Goleador, si bloccarono, voltandosi verso il diretto interessato.

Perfetto…

“Che avete? Dovreste conoscerlo invece di fare così, è davvero simpatico” sbuffò Malia, non davvero irritata, non sembrava potersi alterare, aveva costantemente quell’espressione… buona, a Stiles sembrava proprio la parola adatta a lei.

I tre si scambiarono uno sguardo e Malia proseguì: “molto più simpatico di voi a quanto pare!” E loro si rilassarono un poco, ricomponendosi.

“Va bene, tanto lo avevamo già assunto per la missione cucina di oggi pomeriggio” Liam alzò le spalle e Theo annuì: “e poi se piace a te, non può essere così male”.

Violet scosse la testa “i guasti di Mal sono discutibili, in realtà” ridacchiò allo sguardo ammonitore dell’amica che le tirò la carta del dolce appena mangiato.

“Beh, però è tua amica, quindi tecnicamente sei uno dei suoi guasti discutibili” scherzò finalmente Stiles “per lo più a me le caramelle non piacciono, quindi non dovreste condividerle con una persona in più” sorrise e gli altri a loro volta, “questa cosa mi piace, benvenuto nel gruppo” Liam abbassò il capo in un finto inchino e Stiles fu davvero felice in quel momento.

Stai andando bene!

 

 

“Stai rilassato e soprattutto attento okay? Non passerò il resto dei miei giorni a pulire una qualsiasi stanza di questa struttura perché ci hai fatti beccare” Theo lo stava indicando con sguardo serio e lui aveva alzato le mani in segno pacifico. 

Avrebbe fatto da palo mentre Malia, Theo e Liam sgattaiolavano nelle cucine per rubare alcuni dei biscotti che gli educatori tenevano per loro e che erano decisamente più buoni di quelli che davano a loro.

Violet aveva l’incontro con la strega, che a quanto pareva era la psicologa che le era stata assegnata.

“Il costipato si muove a venire o sta riuscendo finalmente a cagare?” Theo si stava ora rivolgendo a Malia, che lo colpì lievemente sul bicipite, “smettila! Arriverà quando vorrà, tanto non voleva partecipare interamente, ci avrebbe aspettato qui”.

Erano ancora seduti nell’atrio, aspettando il cambio turno delle OSS, che era il momento più adatto per inserirsi nelle cucine.

Stiles si chiese di chi stessero parlando, ma non disse nulla, sicuramente avrebbe capito prima o poi.

Qualche minuto dopo una donna robustina e occhialuta, dal caschetto biondo, entrò in struttura con una grande borsa rosa, si guardò attorno e li salutò calorosamente non appena li vide per poi essere raggiunta dall’OSS in turno e andarsi a rifugiare in uno degli studi.

“Andiamo!” Liam varcò le tende, entrando nella sala pasto che portava al loro obbiettivo, seguito da Theo che indicò nuovamente Stiles a mo di ti tengo d’occhio.

“Mi raccomando, se qualcosa va storto…”

“Suono il pianoforte, ricevuto” fece l’occhiolino a Malia che gli sorrise e raggiunse gli altri due.

Si sedette sulla panca dello strumento, che stava accanto all’entrata della sala pasto, dando le spalle a esso per avere una migliore visuale, quando un movimento lo mise in allerta.

Oh ma dai, non sono passati nemmeno dieci secondi!

Ma non era uno dei supremi, come li chiamava Mal, non era nemmeno un adulto: era una ragazzo della sua età all’incirca, con dei boccoli chiari e gli occhi azzurro ghiaccio; era alto e teneva le mani nelle tasche della tuta grigia, lo stava guardando in modo strano, lo stesso sguardo che riconosceva a Violet.

Gli fece un cenno insicuro di saluto, magari ti sbrana, ha la faccia un pò da assassino, ma lui si avvicinò solo, lentamente e guardandosi in giro.

“Sono Stiles” porse la mano, che ritrasse subito capendo che il ragazzo non aveva intenzione di ricambiare, “Isaac” anche la voce era piuttosto rigida.

Mi mette ansia.

La metterebbe a tutti.

“Sei amico di Mal e gli altri?”

Si inumidì le labbra, “nessuno è amico di nessuno qui, conviviamo, quindi è più un sopportarsi… Vedila come gli Hunger Games, ma senza uccisioni e con tutti vincitori, si spera”.

“Quindi definitivamente non gli Hunger Games” fece un mezzo sorriso, ma Isaac non si sciolse nemmeno un pò.

“Conosco Mally, è lei che mi ha detto di venire qui, credo che cerchi di farmi socializzare” si diresse verso una sedia poco distante, e vi ci sedette sopra.

Ci sta bene, il giallo ocra è proprio il suo colore.

Sembrava un re in tuta sul suo trono.

Si, si, decisamente il suo colore.

“Beh è una bella cosa, gentile da parte sua” sfregò le mani, si sentiva parecchio a disagio e avrebbe voluto che gli altri uscissero immediatamente. 

Al pensiero si rese conto che doveva trovarsi in compagnia del costipato di cui parlava Theo e si dovette trovare d’accordo con quella definizione.

“Mally è sempre mostruosamente gentile con tutti, troppo” posò gli occhi ghiaccio su di lui, con una certa complicità, come se si fossero intesi, ma Stiles non aveva capito un mazza, trovava il comportamento di Malia davvero adorabile e premuroso, per questo lo invitò a continuare guardandolo accigliato.

“È pervasa dai sensi di colpa, anche se, a questo punto, penso ci abbia fatto così l’abitudine da venirgli naturale”.

Ora Stiles era interessato, non voleva inserirsi nella vita privata della ragazza, ma sperava che Isaac dicesse qualcosa di più.

“Non fraintendere, lei mi piace, è l’unica che mi coinvolge in… tutto. Ma un po’ mi puzza, tutto attorno a lei è misterioso. È qui da più tempo di tutti e nessuno sa troppo di lei” alzò le spalle stendendo le gambe avanti a sé.

“E allora cosa ne sai dei suoi sensi di colpa?” La conversazione lo stava irritando, non gli piaceva che parlasse con quel tono di lei, anche se probabilmente era il suo tono per tutto, soprattutto se davvero era l’unica a interessarsi di lui.

“Informazioni base che trovi tranquillamente su internet…” ribatte con una naturalezza inquietante.

L’ha cercata su int- questo è matto da legare!

Dovresti seriamente suonare quel piano.

Non fece in tempo a pensarlo che il trio spuntò dalle tende con quattro pacchetti di gocciole al cioccolato fondente, Malia si fermò per rivolgere un sorriso ad Isaac che ricambiò il saluto accennando un gesto della mano.

Seriamente?

Va beh ma ha ben detto che gli piace, è solo scettico.

Non importa, se è così scettico allora può stare per le sue!

Ma smettila sei palesemente geloso.

Non è ve-

Un rumore proveniente dal corridoio dietro la reception li fece voltare: qualcuno stava uscendo da uno degli uffici.

“Via, via, via!” Sussurrò Mal precipitandosi al corridoio che portava alle scale e trascinando Isaac e Liam con sé, “ottimo lavoro” ammise Theo a Stiles, e raggiunsero gli altri fino al piano di sotto.

Penso che mi adatterò facilmente, sorrise.




N.A.
I capitoli possono sembrare un po' monotoni, ma mi piace che a una storia venga dedicato il tempo giusto e che sia ben studiata e fatta bene (ci si prova insomma), ma io sono decisamente una regina del drama, grande e profondo drama, man mano che la storia va avanti non lascerò tregua a nessuno, personaggi in primis.
Non so quanti capitoli ci saranno, come già accennato vado avanti di volta in volta, ma prevedo che sarà abbastanza lunga, voglio approfondire bene i personaggi che sono sempre stati la mia parte preferita in qualsiasi contesto, quindi, in realtà, non credo si possa intuire ancora niente da Malia, Stiles, Theo, Liam, Violet e da ora anche Isaac.
L'unica cosa che posso dire è che Allison, Kira, Scott, Lydia e Derek avranno un loro spazio programmato nella storia e persino Peter, ma lui forse con una percezione abbastanza diversa dalla serie.
Spero ne stia uscendo qualcosa di decente, grazie <3

 

   
 
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