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Autore: Whatliesintheend    10/03/2021    0 recensioni
[...] Draco si fermò ad un certo punto.
S'inchiodò, per meglio dire, con lo sguardo perso all'interno di uno di quegli scompartimenti, quello dove Harry Potter e i suoi amichetti stavano ridendo, facendo incantesimi stupidi e condividendo dolciumi di ogni genere. Potter pareva pervaso da un'allegria irrefrenabile e travolgente, che dimostrava chiaramente quanto avesse sofferto la lontananza dal Mondo Magico per tutta l'estate.
Sul viso pallido e controllato di Draco si dipinse una smorfia nervosa.
Lo infastidiva così tanto fare caso a come quel Grifondoro se la spassasse del tutto ignaro della sua esistenza.
Fu per questo motivo che strinse i pugni e si ritrovò catapultato all'interno dello scompartimento esattamente come finiva per fare ogni anno. Non poteva farci niente: era più forte di lui... ed era forse un po' il suo modo di salutarlo che mascherava bene o male il suo devastante bisogno delle attenzioni di Harry Potter. [...]
(Dal Capitolo 1)
Insomma una fanfiction Drarry come tante altre, profondamente sentita, ma scritta senza pretese di dignità letteraria.
Buona lettura, Ary
Genere: Angst, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Famiglia Malfoy, Famiglia Weasley, Il trio protagonista, Theodore Nott | Coppie: Blaise/Theodore, Draco/Harry, Ron/Hermione
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo, Più contesti
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Il soliloquio di Malfoy fu interrotto da una risata contenuta in modo da risultare appena sussurrata.

"Ma che brutta idea, no che non voglio ricattarti ed esattamente come ieri non ho cattive intenzioni. Anzi, ad essere sincero penso di non sapere nemmeno io come mai sono tornato qui, immagino mi andasse e basta."

Harry scrollò le spalle e il breve silenzio di Malfoy nascose nel buio un'espressione scioccata del ragazzo che venne però esplicitata dal suo tono di voce.

"Come scusa? Vorresti farmi credere che se ti va di fare qualcosa tu lo fai, così, per noia? Inizio seriamente a credere tu sia pazzo..."

"Beh, si può dire che non ci sto mai a pensare su molto. Ma è meglio così, avresti avuto una notte molto più noiosa se fossi dotato di una coscienza funzionante."

"Guarda che... non intendo fare sesso con uno che non ho nemmeno mai visto in faccia"

Fu l'imbarazzata e un po' spaventata risposta di Malfoy.

"Cosa? Nono non hai proprio capito. Non voglio questo, nel modo più assoluto..."

Stavolta il Serpeverde la prese sul personale e drizzò la schiena incrociando le braccia al petto.

"Stai dicendo che non sono alla tua altezza per caso?"

"Eh? No. Non dico questo... senti possiamo smetterla di parlare di questa eventualità? Non voglio prenderla in considerazione, mi fa sentire veramente meschino."

Quella così schietta risposta, sincera e diretta con un tono che sembrava tremendamente naturale, colpì molto il biondo. Non era abituato alla verità senza giri di parole, specialmente se si pensava che stava parlando con un pazzo infiltrato potenzialmente pericoloso.

"Va bene..."

Rispose solo il ragazzo, tornando a rilassare i muscoli tesi mentre si sedeva sul letto a gambe incrociate, rivolto verso il bordo davanti al quale Harry si inginocchiò subito dopo.

"Deduco tu abbia rinunciato a cacciarmi ora..."

"Beh, hai implicitamente promesso di non uccidermi, derubarmi o violentarmi, insomma non sembri una così brutta persona, me la sento di concederti l'onore di fare la mia conoscenza, sempre che io non ti conosca già ovviamente..."

Era davvero con Draco Malfoy che stava parlando?
Harry non osava crederci e ormai la sua razionalità aveva fatto le valigie quindi non perse neanche tempo a cercare inutili spiegazioni.

"No, non mi conosci ancora e... forse è meglio che tu non lo faccia, però puoi chiamarmi James."

Il ragazzo tese la mano davanti a sè, aspettandosi una stretta e il biondo fece una smorfia titubante: odiava quel gesto.

"Ehy, guarda che non ho nessuna malattia rara"

Sussurrò scherzoso il Grifondoro e fece capire a Malfoy che a mostrarsi ridicoli o peggio, vulnerabili, erano in due: tanto valeva finirla subito.

Allora il biondo sospirò e strinse quella mano tesa verso di lui.
Era calda, molto calda e la stretta di James aveva un che di davvero rassicurante nel buio di quella stanza nei sotterranei.

Per un attimo sembrò al biondo che fosse stato l'altro a titubare quando il contatto venne interrotto.
Infatti fu proprio in quel momento che a Harry tornò in mente un ricordo importante, a cui fino a quel momento aveva sempre dato poco spazio nella sua mente.

"Dimmi allora, James, come sei arrivato qui senza farti beccare? O sei Serpeverde oppure hai un grande attitudine con l'andare in cerca di guai in modo riprovevolmente irresponsabile."

Le guance di Harry andarono letteralmente a fuoco, non avrebbe mai immaginato che Malfoy potesse essere così perspicace e incredibilmente portato per una psicanalisi che non avrebbe potuto essere meno opportuna.

"Ehm... già ho i miei metodi in effetti. E un Mantello dell'Invisibilità preso a due galeoni ad Hogsmeade"

"Pessima mossa questa, mi potrebbe fare intendere che la visita fosse premeditata"

Così il biondo mise alla prova la credibilità di Harry che non potè far altro che imbronciarsi e inventarsi una scusa stupida.

"Figuriamoci se era premeditata... era da settimane che cercavo una scusa per usare quel mantello, l'occasione è piovuta su di me come manna dal cielo: come avrei potuto far finta di nulla?"

"Quindi sei qui solo perchè volevi una scusa per indossare un mantello dell'invisibilità da quattro soldi..."

Attaccò nuovamente il Serpeverde che ora si stava divertendo moltissimo ad immaginare le reazioni del ragazzo accovacciato davanti al suo letto e alle prese con la sua dialettica pungente.

"Certo, se no perchè altro avrei dovuto?"

Rispose sottovoce, ma prontamente il Grifondoro incrociando le braccia al petto e lanciando al biondo un'occhiataccia che non avrebbe mai visto.
Molto meglio se litigavano... i battibecchi erano molto più cosa da loro due, Harry poteva destreggiarvisi meglio.
E a questo Malfoy fece caso subito, stupendosi per l'ennesima volta e di nuovo ebbe la sensazione di conoscere quel ragazzo.
Aggrottò le sopracciglia e decise di cambiare discorso e basta.

"Senti non startene lì per terra a fare il Jack della situazione, c'è spazio per entrambi su questa porta."

Harry fece fatica a contenere la sua risata mentre assecondava la sua gentilezza e sedeva sul letto di Draco Malfoy a gambe incrociate.
Il biondo ora stava di fronte al viso di un ragazzo che avrebbe tanto voluto vedere.
C'era qualcosa di malsano nella sua curiosità, quel qualcosa la rendeva fastidiosamente ossessiva e riusciva solo a pensare che voleva sapere qualcosa di lui, anche solo per ripicca dopo gli avvenimenti della notte precedente.

"Senti... non pensi di dovermi un segreto?"

"Cosa? E perchè dovrei?"

"Perchè ieri stavi per prenderti il più grande dei miei."

Harry ora era confuso e faticava a trovare una risposta sensata.
Riusciva solo a chiedersi di cosa stesse parlando...
Draco non gli aveva rivelato alcun segreto e non ci era nemmeno andato minimamente vicino.
Forse avrebbe dovuto pensare alla relatività del concetto di segreto e ricavare da quello la risposta che cercava, ma come abbiamo già menzionato, pensare non era mai stata la sua priorità e sicuramente non lo era in quel momento.
E lo dimostrò ampiamente.

"N-non ti pare ecco, un tantinello drastico? Insomma mi hai solo detto che Harry Potter è gay e per la cronaca non è vero, è bisessuale e lo sa mezza scuola quindi non è un segreto..."

"Bisessuale..."

Ghignò Malfoy nel buio, e il suo tono metteva in luce una punta di rammarico.

"Certamente, San Potter è magnanimo... non esclude nessuno."

Harry schioccò la lingua nel buio e sperò che Malfoy non avvertisse quanto male lo stesse guardando in quel momento.
Anzi, se ne sarebbe già andato sbattendo la porta se la curiosità non lo stesse spingendo avanti alla ricerca di qualcosa che per qualche istante in quei due giorni era esistito in Malfoy e non poteva essere scomparso.

"È proprio vero che non andate d'accordo... ed è un peccato, non è così male"

"Grazie mille, ma me lo sento già dire da tutta una vita, non è più una novità"

Troncò gelido il Serpeverde, stanco di parlare di Harry Potter e del suo essere perfetto a ruota libera.
Lui comprese perfettamente e chiuse la pericolosa parentesi "me stesso".

"Al secondo anno ho preparato con degli amici la Pozione Polisucco in un bagno"

"Eh?"

"Volevi un segreto, no? Eccolo..."

"Caspita... sei un secchione quindi. Insomma non è una pozione facile, sei sicuramente Corvonero. Mh peccato, non vado d'accordo con nessuno in quella Casa e non ho Pozioni con voi quindi immagino non ti abbia veramente mai visto. O no?"

Harry alzò le mani in segno di resa e rise piano.

"Hai fatto tutto da solo Draco, io non ti ho detto niente. Pensa quello che credi dunque."

Io Corvonero, questa sì che fa ridere...

Sentì Malfoy sbuffare divertito e non insistere oltre sulla questione dell'identificazione.
Ma in quel momento l'orologio di Harry si illuminò di un led azzurrino e iniziò a suonare.
Il Grifondoro si affrettò a disattivarlo col cuore in gola, trattenendo una risatina nervosa e sperando non avesse fatto più luce del dovuto.
Ma non sembrava essere così perchè il mago dai capelli biondi era tranquillo e forse un po' incuriosito da quello che per lui era un oggetto strano.

"Scusa, a mezzanotte fa sempre così..."

"Che buffo..."

Harry alzò entrambe le sopracciglia sbigottito e avrebbe tanto voluto gridare: "Malfoy tu odi i Babbani, che diamine è quel tono interessato?!"
Ma andò diversamente e balbettò un'altra risposta in maniera un po' sconnessa ma comprensibile.

"Già, buffissimo... beh i-immagino di dovermene andare, o domattina non mi sveglierò mai."

"Sei proprio un Corvonero"

"Non s- !"

Il Grifondoro si chiuse la bocca a forza, si prese un attimo e solo dopo completò la frase.

"Non significa che tu abbia il diritto di avere pregiudizi nei miei confronti."

"Mh..."

Fece il Serpeverde in tutta risposta con una tonalità che sottolineava la sua perplessità.

"Beh, allora..."

"Allora vado..."

"Sì, ciao..."

Harry si alzò, prese il Mantello e mentre si avviava alla porta la voce di Malfoy lo bloccò sul posto.

"James!"

"Cosa c'è?"

"Puoi tornare domani, se ti va..."

Potter deglutì e la sua presa sul Mantello dell'Invisibilità si strinse automaticamente.
Si sentiva tremendamente strano perchè non si sarebbe mai aspettato quell'invito, non da Malfoy, non con una voce che sembrava quasi implorarlo sotto strati e strati di insicurezze e orgoglio simulato.

"Mh... sì, buonanotte"

Non resistette un momento di più e corse fuori dalla Sala Comune delle Serpi con in corpo una incontenibile voglia di gridare.
Riusciva solo a pensare che se solo Malfoy avesse scoperto chi era James veramente si sarebbe vendicato nel modo più orribile che mente umana potesse congeniare.

   
 
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