Serie TV > Wynonna Earp
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Autore: aurora giacomini    10/03/2021    0 recensioni
C'è qualcosa che si muove fra quegli alberi, qualcosa di sbagliato... perverso.
La bestia ha gli occhi azzurri, azzurri come i ghiacci eterni.
Non puoi scappare, quando te ne renderai conto sarà ormai troppo tardi... se sopravvivi non sarai più lo stesso.
Dove si trova il segno che separa il genio dal folle? Forse è da ricercarsi nei confini di quella foresta.
-Avevo già caricato questa storia, ma era, diciamocelo, poco leggibile e davvero sgradevole... ho fatto del mio meglio per aggiustarla, correggerla e, sì, anche modificare e aggiungere alcune parti.-
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Personaggi: Nicole Haught; Wynonna Earp; Waverly Earp; Doc Holliday; Xavier Dolls; Jeremy Chetri; Personaggi Originali.
Coppie: Nicole Haught/Waverly Earp; Wynonna Earp/Doc Holliday.
Tag aggiuntivi: Esperimenti genetici (freeform) su Umani e Animali; G!P; Licantropia; Chimere.
Genere: Avventura, Horror, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Foresta degli Orrori '
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XXIII
Speranza





 

 

Una settimana dopo il “rapimento” di Nicole...


Le sorelle Earp e Henry erano riuniti nel salotto della tenuta.

«Cazzo! Ma com’è possibile?!» sbottò Wynonna, furiosa.

«Non riesco a spiegarmelo...» rispose Henry, grattandosi la testa.

«Non ha alcun senso! E’ mai possibile che sia stato usato un nome inventato? E’ impossibile che non compaia su alcuna mappa!» Waverly era davvero frustrata e preoccupata. Sembrava non esserci soluzione.

«Ecco perché ci hanno indicato il luogo: perché tanto non l’avremmo mai trovato, porca miseria...!»

«Non so come altro fare per scoprire la locazione di NeveSplendida...» ammise Wynonna.

«E’ da qualche parte al nord, ma non sappiamo altro. Calcolando che il volo è durato circa due ore, dovrebbe essere vicino al Canada, credo...» ragionò Waverly, sforzandosi di ricordare.

«E se non l’avessero davvero riportata là? Se fosse l’ennesimo tentativo di depistarci?» borbottò Henry.

«Allora non c’è speranza...» commentò Wynonna.

«Ci deve essere una spiegazione! Perché usare un nome straniero? Che sia un codice?» tentò Waverly, che non era intenzionata ad arrendersi. Ogni possibilità doveva essere presa in considerazione.

«Probabilmente è una zona militare: non può apparire sulle mappe. Sempre che Henry non abbia ragione e che Nicole sia stata portata da un’altra parte», disse Wynonna.

«L’ultima possibilità a chiedere a qualcuno del governo. Magari qualche vecchio collega potrebbe darci delle risposte», ipotizzò Henry.

«Pensi possa funzionare?» volle sapere Waverly, sentendo la speranza riaccendersi.

«Non ci metto la mano sul fuoco, ma penso che dovremmo provare. Quello che è stato commesso contro miss Nicole è un crimine contro l’umanità: non possiamo fare finta di niente!»

«Ma quando ho contattato il governo, denunciando quello che sapevamo, nessuno ha risposto... O, meglio, sembrava non interessare a nessuno. Come se sapessero cosa succede, ma non volessero intervenire. Anche se sono venuti a salvarci... E’ inutile, io non capisco più un cazzo, ci sono troppe contraddizioni!» sbottò Wynonna.



Tre giorni dopo...


Waverly non riusciva a darsi pace. Aveva dato per scontato che ritrovare Nicole sarebbe stato possibile, ma ora, ora non lo sapeva più...

Il dolore più grande era dato dal pensiero che probabilmente stava soffrendo, che qualcuno stesse usando il suo corpo e la sua mente come se fossero degli oggetti e non le parti di un essere vivente. Magari Nicole pensava che si fossero dimenticati di lei.

Henry aveva contatto diverse persone, ma la risposta era sempre la stessa: - Non ho idea di che cosa tu stia parlando.

Una bugia! Una bugia fin troppo palese.

A nessuno sembrava importare il dolore di altri esseri viventi; che poi, tutto questo dolore per cosa? Waverly si sentì disgustata di appartenere alla specie umana: molte volte, l’essere umano è la peggiore delle bestie.

Erano stati abbandonati, dimenticati, come se il mondo fosse diventato sordo e cieco.

Si alzò e andò verso un mobile vicino alla porta, aprì un cassetto e prese il pugnale in argento di Nicole; non c’era stato il tempo per restituirlo.

Ammirò la lama e si chiese quante volte Nicole l’avesse impugnato, quante volte quell’oggetto le avesse salvato la vita. La prima volta che l’aveva visto era stato quando avevano combattuto contro la prima chimera: quella che aveva ucciso William... William, un’altra vittima senza colpe.

Waverly sentì che le lacrime cominciavano a cadere, non si era resa conto di aver cominciato a piangere.

«Nicole....»


Era notte fonda, quando delle voci concitate la svegliarono.

Appoggiò la camicia di Nicole sul cuscino; senza preoccuparsi di essere in pigiama e a piedi scalzi, si precipitò fuori dalla stanza, scendendo i gradini a tre a tre.


«Che sta succedendo?» chiese, allarmata, entrando in cucina.

Wynonna e Henry si voltarono verso di lei. I loro volti avevano un’espressione indecifrabile.

«Che c’è?» chiese ancora.

«Buonasera...»

Solo a qual punto Waverly si rese conto che nella cucina c’era una terza persona. Lo riconobbe subito: era il ragazzo che accompagnava gli uomini che volevano portare via Nicole. Che se l’erano portata via.

«Tu?!» Non sapeva come reagire, ma di certo non amichevolmente. «Cosa ci fa lui qui?» chiese agli altri, puntando il dito sul nuovo venuto.

«Sono Jeremi, piacere di rivederti», disse, avvicinandosi per stringerle la mano.

Ma la ragazza non era nella modalità per fare amicizia.

«Non m’interessa chi sei! Cosa sei venuto a fare? Chi altro vuoi prendere?!» urlò, sopraffatta dalla rabbia.

«E’ qui per cercare aiuto e aiutarci», spiegò Henry, usando un tono conciliante.

Waverly guardò la sorella, in cerca di conferma.

Wynonna annuì.

«Lui sa dove si trova Nicole», svelò.

«Perché dovremmo fidarci di te?» inquisì.

«Perché anche io ho qualcosa da perdere», rispose Jeremi, guardandola con quei suoi scuri e laconici occhi.

«Parla! Dov’è Nicole?»

«A NeveSplendida.»

«Basta con le stronzate! Quel posto non esiste!»

«Certo che esiste! Ci siete stati anche voi!» le rammentò.

«Non prendermi in giro, sai benissimo quello che voglio dire!»

«Oh, in quel senso... Giusto. Certo, quel posto non si chiama NeveSplendida, ovviamente: è un soprannome che gli abitanti le hanno dato. Sapete, una prevalenza di immigrati italiani e il-»

«Vuoi deciderti a parlare?! Sto perdendo la pazienza!» sbottò.

«Waves... calmati, ti prego.» Wynonna non aveva mai visto sua sorella comportarsi così: di solito lei era quella calma e riflessiva, fra loro due.

«Come faccio a stare calma?! Chissà cosa stanno facendo a Nicole, in questo momento!»

«Io non penso che siano riusciti a farle qualcosa, perché l’aereo su cui viaggiavano - su cui anche mio fratello viaggiava - si è schiantato: Nicole si è trasformata durante la luna piena del secondo giorno.»

«Schiantato...» esalò Waverly, cercando sostegno contro il frigo.

«Sì, per questo sono qui. Stavo comunicando con Dolls quando Nicole si è trasformata. Era un inferno! L’ultima cosa che ho sentito, è che l’aereo stava perdendo di quota.»

«E tu aspetti tutto questo tempo?!» strillò, sopraffatta dalle orrifiche immagini che il suo cervello le stava mostrando.

«Ho chiesto aiuto al governo, spiegando la situazione, ma mi hanno risposto che non c’era nessun aereo diretto verso quel posto. Persino il gruppo speciale a cui appartengo - Il Distintivo Nero - ha fatto finta di non capire di cosa parlavo. Siete la mia ultima speranza. Se mio fratello è ancora vivo, voglio riportarlo a casa.»

«Cosa ti fa pensare di poter avere il nostro aiuto?»

«Sono l’unico capace di trovare quel posto.»

«Come fai a conoscerne la locazione?»

«Dovevo esserci io, su quell’aereo. Alla fine mio fratello ha preso il mio posto: le sue... competenze sono migliori delle mie. In quella situazione, lui era l’uomo perfetto.»

«Perché proprio a NeveSplendida, o come si chiama in realtà?»

«Io so poco o nulla. Ho sentito voci sul fatto che fossero operazioni belliche, ma non conosco la verità: sono solo un semplice scienziato.»

«Cosa ti fa pensare che tuo fratello possa essere ancora vivo?»

«Waves! Questo è crudele», bisbigliò Wynonna, scuotendo la testa con disapprovazione.

«Non è crudeltà: si chiama realismo! Quali possibilità aveva di sopravvivere, fra lo schianto di un aereo e un licantropo fuori controllo?»

«L’aereo volava a bassa quota. In ogni caso, ho le mie buone ragioni. Tu come fai a sapere che lei è ancora viva?»

«Lei è speciale!»

«Anche mio fratello lo è!» rimbeccò lui.

Waverly si rese conto di aver rischiato di perdere l’unica possibilità di trovare Nicole; tutto per colpa della rabbia.

«Scusami, Jeremi...»

Il ragazzo annuì, comprensivo.

«Avrai il nostro aiuto», affermò Wynonna. «Troveremo le persone che stiamo cercando, sane e salve.»

  
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