Serie TV > Wynonna Earp
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Autore: aurora giacomini    10/03/2021    0 recensioni
C'è qualcosa che si muove fra quegli alberi, qualcosa di sbagliato... perverso.
La bestia ha gli occhi azzurri, azzurri come i ghiacci eterni.
Non puoi scappare, quando te ne renderai conto sarà ormai troppo tardi... se sopravvivi non sarai più lo stesso.
Dove si trova il segno che separa il genio dal folle? Forse è da ricercarsi nei confini di quella foresta.
-Avevo già caricato questa storia, ma era, diciamocelo, poco leggibile e davvero sgradevole... ho fatto del mio meglio per aggiustarla, correggerla e, sì, anche modificare e aggiungere alcune parti.-
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Personaggi: Nicole Haught; Wynonna Earp; Waverly Earp; Doc Holliday; Xavier Dolls; Jeremy Chetri; Personaggi Originali.
Coppie: Nicole Haught/Waverly Earp; Wynonna Earp/Doc Holliday.
Tag aggiuntivi: Esperimenti genetici (freeform) su Umani e Animali; G!P; Licantropia; Chimere.
Genere: Avventura, Horror, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Foresta degli Orrori '
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XXIV
Emozioni in Contrasto


 


 


 

Jeremi si era trattenuto lo stretto indispensabile: aveva paura che qualcuno scoprisse le sue intenzioni e lo condannassero a morte per tradimento.

Sarebbe tornato la notte successiva, per approfondire i dettagli.


 

«Non gli abbiamo chiesto se sa pilotare un aereo», disse Wynonna.

«Potrebbe bastare un elicottero. Però vediamo, calcolando noi quattro... più Nicole, il fratello di Jeremi e l’uomo... sette...» contò Doc.

Wynonna prese un bicchiere da una delle mensole più alte e si versò da bere.

«Otto, se conti anche il pilota, amore.»

«No, sette in ogni caso: non ho intenzione di portarmi dietro quell’uomo. Sempre che sia ancora vivo», precisò Waverly.

«Allora sei, perché io so pilotare un elicottero», annunciò Henry, che cominciava a essere confuso da tutti quei numeri, e non aveva capito di chi Waverly stesse parlando.

«Davvero pensavate di soccorre l’uomo che ha rapito Nicole? Che voleva darle una dose letale d’argento e che durante un attacco d’ira la stava uccidendo a calci?» Waverly era incredula e ferita.

«E’ pur sempre un essere umano», puntualizzò Henry, che ora aveva capito e non c’erano più numeri a confonderlo.

«No, probabilmente non lo è, in nessun senso!»

«Nemmeno Nicole è umana», continuò Henry.

«Io non riesco a credere che stiamo davvero facendo questo discorso.» Waverly cominciava ad arrabbiarsi.

«Stiamo andando a salvare un licantropo che ha ucciso almeno tre persone! Non me la sento di condannare un uomo che probabilmente stava solo eseguendo degli ordini, che faceva il suo lavoro: il soldato.» Anche Henry cominciava ad alterarsi.

«La stava uccidendo a calci in faccia!» urlò Waverly, esasperata.

«Ha ucciso i suoi compagni!» gridò Henry, a sua volta.

«Ragazzi, per favore...»

Ma nessuno dei due diede ascolto a Wynonna, che per una volta faceva quella ragionevole.

«Sono stati loro a cominciare! Se l’avessero lasciata in pace, nessuno sarebbe morto! Dannazione!»

«Non posso credere che la vita abbia così poca importanza per te! Miseria, mi fai orrore!»

«Cosa? Non puoi dire davvero! Sei serio?!»

«Nicole è colpevole quanto e probabilmente più di quel soldato!»

«Nicole non aveva controllo di se stessa! Lui sì! Lui voleva ucciderla, anche dopo che lei si era arresa! Diavolo! Mi stai facendo incazzare, Henry!»

«Sei tu che fai incazzare me, ragazzina!»

«Chi hai chiamato ragazzina? Non sono tua figlia, ringrazio di non esserlo!»

«RAGAZZI!» esplose Wynonna, riuscendo finalmente ad attirare l’attenzione. «Smettetela! Basta...»

I due si guardarono in cagnesco, ma rimasero in silenzio.

«Se cominciamo a litigare tra di noi è la fine», aggiunse la donna.

«Wynonna, anche tu eri un soldato, il nostro compito è quello di proteggere la vita e la libertà. E’ il nostro giuramento», disse Henry, più calmo.

«Va’ all’inferno, Henry!» Waverly uscì dalla stanza, e nessuno cercò di fermarla.


 

Tornò nella sua stanza e lasciò che la rabbia si trasformasse in lacrime.

La cosa che la feriva di più era che, forse, Henry non aveva torto, ma ammetterlo sarebbe stato come tradire Nicole... Nicole: un essere che aveva sofferto davvero troppo, una creatura la cui vita era stata violentata e distrutta da chi doveva amarla e proteggerla.

La giovane donna si lasciò cadere sul letto e prese la camicia di Nicole, il cui odore si faceva sempre più flebile e si confondeva col suo. Aveva paura di poter dimenticare anche la sua voce.

Cosa sarebbe successo se non fossero riusciti a salvarla? Come avrebbe fatto ad andare avanti? Non sapeva spiegarsi come, ma anche se la conosceva così poco, sentiva che qualcosa la legava a quella strana, violata creatura; qualcosa che andava oltre l’attrazione fisica, qualcosa che non era una cotta, no, qualcosa di molto più potente... qualcosa di chimico.

 


 

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«Dovrei andare a scusarmi con lei...» mormorò Henry, finalmente calmo. «Ho esagerato.»

«Hai detto ciò che pensavi e così ha fatto lei. E’ stato il modo in cui vi siete parlati, non quello che vi siete detti», gli fece notare Wynonna.

Henry guardò con sincero amore sua moglie: una donna così amorevole e bella; capace di infiammarsi di passione, ma umana come pochi altri.

«Che uomo fortunato», disse, cingendola.

«Che succede, cowboy?» chiese Wynonna, appoggiando il viso sul suo petto.

«Non suonerà virile, ma con te posso essere me stesso. Ho paura, Wynonna, ho paura di perdere quello che abbiamo conquistato con tanti sacrifici.»

«Anche io ho paura, amore. Ho paura perché qualunque cosa faremo, non ci sarà mai più la sicurezza che avevamo prima di NeveSplendida. Le nostre certezze sono crollate: non è più possibile distinguere realtà e fantasia. Ho paura di perdere te, ho paura di perdere Waverly o vederla soffrire troppo.»

«Siamo sicuri di quello che stiamo facendo? Voglio dire, sono il primo a dire che la vita va difesa, ma davvero tocca a noi fare qualcosa di così grande?»

«Siamo soli, Henry... Siamo noi tre contro il mondo.»

«Mi sono chiesto una cosa, una cosa di cui non vado fiero...»

«Che cosa?» chiese Wynonna, stringendolo più forte.

«Mi sono chiesto se farei tutto questo solo per Nicole. Se ci fosse solo lei da salvare, partirei mettendo in pericolo tutta la mia famiglia? Non dimentico che Nicole ha salvato le nostre vite e che si voleva lasciar prendere per tenerci al sicuro, ma... ma cosa stiamo salvando?» L’uomo sospirò. «Vorrei svegliarmi nel mio letto, accanto a te, e raccontarti di uno strano sogno, un sogno popolato da licantropi e chimere... e allora tu mi baceresti, dicendomi che era solo un incubo. Sono un mostro?»

«No, non lo sei. Sei un essere umano. Forse se Waverly non si fosse innamorata di Nicole fino a quel punto, forse non partirei, o forse sto mentendo: anche io le voglio bene... o per lo meno provo abbastanza compassione: non ha scelto lei di essere così.»

Henry allontanò il corpo di Wynonna da sé, per poterla guardare negli occhi. «Voglio invecchiare accanto a te, circondato dai nostri figli e nipotini.»
«Anche io ti amo...» gli disse, baciandogli le labbra. I baffi le solleticarono il naso; una sensazione di calda familiarità.

  
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