Anime & Manga > Boku no Hero Academia
Segui la storia  |       
Autore: _Lakshmi_    12/03/2021    2 recensioni
[NewGeneration!AU][TimeSkip][Spoiler?]
Sono trascorsi vent'anni dalla guerra che ha sconvolto il Giappone. La società, dopo la tempesta, si è riassestata e ora, sotto la guida dell'eroe Deku, regna la pace.
Un equilibrio destinato a spezzarsi.
Un dramma destinato a ripetersi.
Un legame destinato a rompersi.
Dal prologo:
Il tuo sorriso.
« Diventerò l'Eroe Numero Uno del Paese.»
Era autunno inoltrato quando tu, dall'alto dello scivolo, annunciasti al mondo i tuoi sogni. La brezza carica di quel caratteristico, fresco profumo di pioggia mi spazzò il viso, mentre da terra ammiravo le tue gloriose ali bianchicce.
[...]
« Voglio salire sul palco con te, Akane.» ti sedesti sull'altalena accanto alla mia, guardandomi con quegli occhi dorati colmi di determinazione « Altrimenti... beh, non ha senso.»
Cosa non ha senso?
Quel pomeriggio mi avevi salutato con un ampio sorriso, grande quasi quanto quello di tuo padre Hawks, estasiato nel vedere i tuoi progressi nel volo. Non mi ricordo il viaggio in auto o il resto della pacata quotidianità della mia infanzia, ma quel tuo sorriso mi rimase ben impresso nella mente.

[Huwumi][TodoMomo][Kacchaco][Altre coppie][Presenza di OC]
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Dabi, Hawks, Nuovo personaggio, Shouto Todoroki
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Titolo: Unmei no akai ito (運命の赤い糸)

Primo Capitolo: Glacial Wing Hero: Icy Angel
 

 

 

Una stella cadente.

« Forza, Akane!
Esprimi un desiderio!»


     Era una piacevole serata di metà Agosto non particolarmente afosa, con persino una leggera brezza rinfrescante al vago profumo di yakitori. Solo a sentir l'odore avevo già l'acquolina in bocca, anche se a cena me n'ero sbafati una quantità a dir poco imbarazzante, battuta solo da mio papà, Keigo.
Mia mamma aveva sospirato esasperata, ricordandoci di tenere qualcosa per gli ospiti, anche se l'eroe Magmathor l'aveva tranquillizzata dicendo bonariamente che “dovevamo crescere sani e forti”. A rafforzare l'affermazione scherzosa del marito, era poi arrivata l'epica lode della signora Sakamoto, donna tanto affascinante quanto estremamente persuasiva.

 

Col tuo talento, potresti lavorare con me.
Era tutto squisito”

E beh... sì, gli occhi turchesi di Fuyumi a quel complimento erano diventati raggianti, luminosi. Conquistò anche me, a dir la verità, tanto che rimasi qualche attimo con lo spiedino a mezz'aria a fissarla con un'improvvisa curiosità: i suoi dipendenti la chiamavano “Il Demone infernale della cucina”, eppure a me non sembrava così diabolica, anzi.
Ma probabilmente perché non era il mio capo.
Ad ogni modo, era stata una cena davvero gradevole e alla fine, quando gli adulti avevano iniziato a discutere di argomenti complicati e noiosi, tu ed io eravamo scappate sul terrazzo ad ammirare le stelle.
Lassù, in cima al palazzo, mi sembrava davvero di poter sfiorare il cielo con un dito.

« Hai espresso il desiderio?» ti domandai d'un tratto, spezzando la quiete che si era creata per soddisfare la mia estrema curiosità.

« Mhm... sì.»

« E...?»

Continuando a pungolarti con quelle richieste, mi avvicinai un po'.
Un po' troppo, a dir la verità, tanto che iniziai a sentire l'estremo calore dei tuoi capelli lavici sul mio viso, però ero davvero troppo curiosa.

« Non posso dirtelo!» sbuffasti e col tuo respiro, anche la tua chioma -esasperata- rilasciò una nube di anidride carbonica « Poi non si avvera.»

« Dai! Ti preeeeego!»

« Yuki... no.»

Già.
Eri parecchio superstiziosa: avevi dei calzini fortunati, particolari rituali mattutini e altre mille altre convinzioni, ma devo ammettere che ero affascinata da tutta quella folle irrazionalità.
Forse... proprio perché non sono mai stata in grado di capirla fino in fondo.
All'improvviso, ti alzasti e camminasti prima alla vasca idromassaggio, poi -quando ti accorgesti che ti stavo seguendo come un'ombra- proseguisti fino al parapetto in vetro, sospirando annoiata dal mio comportamento molesto. Lì, l'una accanto all'altra, restammo in silenzio -forse per qualche minuto, forse per interi quarti d'ora- ad ammirare la città, le luci dinamiche, il panorama che si confondeva con le cupe tinte della notte. Era uno spettacolo davvero magnifico, anche se io, senza neanche rendermene conto, mi persi nei tuoi occhi azzurro ghiaccio, in cui era riflesso l'intero firmamento notturno.

« Voglio diventare la mitica Pro Hero: Icy Angel.» ti confessai ad un tratto, mentre il mio viso si tingeva di un pacato rosa « Ecco cosa ho chiesto alla stella.»

« Mhm... Icy Angel? Sembra il nome di quella principessa dei cartoni...» corrucciasti per un singolo attimo la fronte, prima di concentrarti sul reale problema « YUKI! Ti ho detto che porta sfortuna!»

« Non importa... volevo dirtelo lo stesso.»

Socchiusi gli occhi, ascoltando la quiete, il lontano eco delle automobili, la voce della pacata, quanto frenetica vita notturna cittadina.
Passarono i minuti, scanditi solo dal battito dei nostri cuori.


E comunque...
Icy Angel è un nome orrendo.”

 

« ... la morte del Pro Hero: RedFox,
affiliato alla nuova “League of Villains”.
Il padre,
il signor Nishikata,
proprietario del locale “Overload”,
è scomparso da...»


     Vinta da un'incredibile, quanto devastante sonnolenza, Yukiko si ritrovò all'improvviso a contemplare passivamente un anime action, forse addirittura troppo action per la sua mente che stava subendo i postumi del risveglio mattutino. Era quasi sul punto di domandarsi cosa c'entrasse Nishikata con un gruppo di pirati scalmanati, quando notò il sorriso a trentadue denti di Sora, seduto proprio accanto a lei.
Col telecomando in mano.

« Sembri un cavernicolo.» queste furono le prime parole che le rivolse il fratellino, mentre posava con grazia il viso sul palmo della mano.

In silenzio, subendo quell'aspra critica, Yukiko bevve un grande, rancoroso nonché rumoroso sorso di caffè.
Aveva ragione, purtroppo: i suoi capelli bianchi erano tornati alla loro forma originale, talmente mossi da sembrare quasi antigravitazionali come quelli del padre Hawks, i suoi occhi dorati erano cerchiati da marcate occhiaie violacee, le piume delle candide ali erano arruffate e... beh, il tutone-pigiamone con stampato in pieno petto il faccione di Endeavor sicuramente non migliorava la situazione.
Non sembrava affatto la leggiadra Icy Angel che compariva sulle riviste più popolari, eppure lei e quella graziosa modella erano in verità la stessa persona.
Lo stesso, maldestro cavernicolo.

« Buongiorno anche a te, Cornacchia. Che ci fai già in piedi?» sbocconcellando poi un biscotto nero come il carbone, la ragazza lo guardò improvvisamente come se si fosse accorta solo in quel momento della sua presenza « Oddio! Ma oggi è il tuo primo giorno di liceo! Il mio fratellino sta per spiccare il volo!»

« Mhm.» Sora decise di non risponderle subito, preferendo oscillare un po' sulla sedia pensieroso. Solo quando sentì la voce dei genitori nel corridoio, allora deglutì, cercando di farsi forza « Ecco... beh... forse... e dico forse... non mi sento poi così pronto. Forse. Insomma... la sezione Management è tosta e io-... beh... ecco...» mormorò poi, mentre i suoi occhioni turchesi si riempivano di lacrime strenuamente trattenute.

Non era mai stato emotivo: per carattere era tendenzialmente mite con l'aggiunta di qualche punta di malizia ereditata tutta da Keigo. Eppure, persino le persone più introverse di quando in quando avevano dei crolli.
Come in quel caso.
Dopotutto era vero, Sora e Yukiko litigavano spesso, si insultavano e si prendevano a pugni per ogni più piccola sciocchezza, ma erano anche uniti da un sincero affetto fraterno.

« Ehi, Cornacchia...» senza nemmeno pensarci due volte, la sorella lo strinse a sé, premendo la fronte contro la sua « Sei fortissimo. Dentro hai una fenice, usa il tuo fuoco interiore e dai il meglio di te! Dimostra a tutti il genio di questa testolina pensante.» poggiò i palmi sulle sue guance arrossate, mostrandogli il suo miglior sorriso solare.

Sora si aggrappò al pigiama di Endeavor, nascondendo il viso contro la sua spalla mentre piangeva a dirotto. E a quel punto, pur cercando ancora di tranquillizzarlo con leggeri baci tra i biondi capelli arruffati, anche Yuki si ritrovò sopraffatta dalle emozioni.

 

SBAM!


     Con un tempismo invidiabile, la porta del soggiorno open space sbatté rumorosamente e Hawks irruppe nella stanza con un lungo, pigro “Eeeeeeeeehi”, trascinando con sé numerose valigie alcune a mano, altre con le piume.
Spaventati dal fracasso, Sora tentò di rifugiarsi in bagno a testa china per non farsi vedere in quelle condizioni, mentre Yukiko tendeva la mano alla ricerca disperata di un pezzo di carta per soffiarsi il naso.
Ma ormai era tutto inutile.
Il falco adulto aveva già individuato le sue prede.

« Ohi, ohi... siamo già al momento delle lacrime?» Keigo agguantò immediatamente il fuggitivo, riportandolo con forza all'isola della cucina « Posso unirmi anche io?» continuò con un sorriso tutto contento in volto, poggiando il mento sulla testa della ragazza senza nemmeno chiederle il permesso.

« Non sto piangendo. Lei sta piangendo. Io... beh... mhm...» Sora bofonchiò qualcosa, ma si dovette interrompere quando il moccio al naso divenne troppo indiscreto « Lacrime virili.» aggiunse pulendosi nella manica della maglietta.

« Papà... sei invadente.» con quel commento, Yukiko guardò in alto verso quei ciuffi biondi che le pendevano sul capo rivolgendo al padre uno sguardo colpevole.

« Oh, dai... non volevo perdermi la dolcezza dei miei pulcini.» dalla tasca del suo giubbotto da Hero, Hawks estrasse il suo telefono e scattò almeno una decina di foto.

Dopo neanche un paio di secondi, il cellulare della ragazza trillò per una notifica.
Panico.

« Aspetta... non hai caricato nulla sul tuo profilo, vero?»

« No, no... ma ti pare? Non sono così malvagio. Solo sul mio profilo... personale. E... oh, guarda un po'... Hiwashi Hikaru ha subito commentato con un cuore azzurro. Mhm. Quel ragazzo è davvero enigmatico.» divenuto improvvisamente serio, Keigo guardò sua figlia.

Il viso della ragazza passò tutte le gradazioni del rosso, fino a tendere quasi a un pericoloso viola. Così, mentre gli ingranaggi del suo cervello viaggiavano impazziti alla ricerca di una scusa plausibile, il suo corpo scattò in piedi, sfuggendo al padre.
No, non era il momento.
Aveva bisogno di riflettere, di mettere in ordine i pensieri: insomma, per una sciocca disattenzione durante una cena tra colleghi Pro Heroes, ora tutti parlavano di “Pharao si è portato a letto la figlia di Hawks”, quando in realtà Hikaru era solo stato gentile a riaccompagnarla a casa riparandola dal freddo con la sua ampia, calda giacca imbottita.
E poi... beh...

 

La figlia di Hawks.


Aveva sbagliato ad esagerare con l'alcol, ma certe volte era davvero svilente.
Avrebbe dovuto parlarne con suo padre, però... era così difficile trovare il coraggio.
Ammettere di aver bisogno di aiuto.
Ammettere di non essere all'altezza delle sue aspettative.

« Keigo! Ti avevo detto di lasciarli in pace... almeno per due minuti.» Fuyumi entrò nel salone sospirando esasperata, mentre alle sue spalle Suzume, la seconda figlia con la sua immancabile maschera da notte antiage all'aloe vera, vagava per il corridoio in uno stato di completa dormiveglia facendosi guidare dalle sue piume rosse.

Peccato che poi tra le sue chilometriche gambe sfrecciò la piccola di famiglia, l'irruenta Haya già operativa alle sei del mattino, così Suzume incespicò nei suoi stessi passi e finì per schiantarsi di faccia contro una porta, lasciando addirittura lo stampo.
Una normale mattina a casa Takami, insomma.


« VIENI QUI!
HAYA!
VIENI QUI, TI HO DETTO!»

« Mami...
non è colpa mia...
io... io...
non volevo...»

« Suzume!
Hai fatto piangere tua sorella,
chiedile scu-...»

« Ah-ah,
sorellona,
sembri IT.
Terrificante uguale.»

« Sora!»

« SORA!»


In mezzo agli strepiti delle due sorelle, alla malvagità degna di un villain di Sora, ai vani tentativi di Fuyumi di riappacificare le parti e alla risata beata di Keigo, Yukiko sgattaiolò via e si rinchiuse nell'unico luogo sicuro della casa: la sua vecchia camera.
Crollò a pancia in giù sul letto, rimpiangendo il fatto che, dopo essersi trasferita, non aveva lasciato nessun peluche da abbracciare in quei momenti di massimo sconforto.
Socchiuse gli occhi, sbuffando aspramente.

Vrr-vrr...

Vrr-vrr...

 

Vrr-vrr...


     Il suo telefono vibrò sotto al suo stomaco.
Con un mugugno rassegnato, controllò l'anteprima del messaggio e vide una foto.
Aprendo la chat di Natsumi Kaminari, la sua migliore amica da praticamente una vita, notò ben venti selfie, tutti con la biondina in pose e punti della stanza diversi.


KammmiJ:
Occhi di falco.
Che dici?


Alla domanda di KammmiJ, chiamata così dopo un'epica sbornia durante la festa di fine anno con tanto di video che attestava l'incapacità di Yuki di pronunciare il cognome dell'amica, la ragazza ispezionò con attenzione ogni singolo scatto, analizzando ogni singolo elemento e soppesando il bilanciamento dei colori, poi con convinzione le rispose.

Angel:
La tre,
scegliete la tre, mia signora! *mano in segno di vittoria*

 

Angel:
No beh,
quella con la finestra è più poetica.


KammmiJ:
Thankssssss


KammmiJ:
*kiss kiss*


KammmiJ:
Oggi ci sei per un po' di shopping terapeutico?

 

Angel:
?


KammmiJ:
???

Angel:
???????


KammmiJ:
!!!

 

Angel:
E pure lo chiedi?

Angel:
Ma è successo qualcosa?


KammmiJ:
QualCOSA


KammmiJ:
Ma te lo spiego dopo


KammmiJ:
Per adesso...
quel pigiamone smoccolato.
VIA.

 

Angel:
GASP!
ERETICA!!!


KammmiJ:
BRUCIALO

 

Angel:
MAI.


KammmiJ:
Allora non può funzionare.

 

Angel:
Mi molli via messaggio?
Vera Villain.


KammmiJ:
ahahahaha


Parlando del pigiama di Endeavor, Yukiko si accorse di essere -per l'appunto- ancora in pigiama.
Con i capelli ridotti a un disastro siepesco.
Per non parlare della faccia.
E di quel dannato sudore appiccicato alla pelle per colpa di quello stesso tutone-fornace estremamente pesante, ma che le scaldava il corpo tendenzialmente freddo, soprattutto di notte quando si addormentava.
Con un sospiro rassegnato, si massaggiò vigorosamente il viso con i palmi delle mani.

 

Già.
Era giunta l'ora di trasformarsi nella coraggiosa Icy Angel.


     Si concesse una lunga doccia, prestando particolare attenzione al preening per avere delle ali perfettamente oleate, pronte per il combattimento, poi si asciugò velocemente la mossa chioma bianca, acconciandola in una pratica treccia.
Lavata, truccata e solo dopo un secondo controllo al tratto di matita nera che rendeva il triangolino nell'angolo interno dell'occhio destro uguale a quello naturale sinistro, si dedicò infine al quotidiano rito della vestizione dell'eroe: dalla biancheria intima sportiva termoresistente, davvero fondamentale per evitare di rimanere completamente nuda durante gli scontri, passò al body nero, aderente, a collo alto con dei dettagli argentati puramente estetici, per continuare poi con il... beh, il celebre collarino.
L'accessorio di supporto che -inaspettatamente- aveva conquistato i cuori di fans, ovvero un choker argentato con le sue iniziali “I A” incise, dotato inoltre di sensori interni che monitoravano costantemente la temperatura corporea.
Sospirò.
Il materiale pornografico che era stato creato a partire da quel collarino si sprecava. Davvero. Come se non fosse mai esistita l'eroina Midnight.
Altri complementi meno popolari erano gli occhiali da sole a goccia, uno stile tutto sommato un po' vintage, anche in realtà celavano delle lenti all'avanguardia che analizzavano costantemente il mondo circostante, cuffie che potevano fungere da cellulare e guanti senza dita con delle polsiere munite di mini computer con gps incorporato e innumerevoli altre funzioni, tra cui anche diversi videogiochi.
Davvero essenziali per rendere meno tediose le lunghe attese.
S'infilò poi il suo amato giaccone camouflage azzurro con il gigantesco logo dell'agenzia di suo padre ricamato sulla schiena, i pantaloni larghi, anch'essi militari, e per ultimi i suoi amati anfibi neri, alti fino al ginocchio col carro armato della suola che l'alzava almeno di cinque centimetri.
Si guardò allo specchio, annuendo soddisfatta.


Era perfetta.


Quando però le braghe iniziarono a scivolarle dai fianchi, cominciò a correre -o per meglio dire, saltare- per la camera alla ricerca del gigantesco, pacchiano, ma bellissimo cinturone argentato.

 

Ecco,
ora era davvero perfetta.

 

Quella stella... forse...
...già...
...forse.

 

 

 

 

 

 

Fine Primo Capitolo!


Immagine di inizio capitolo: piccolo regalo della mia migliore amica. Davvero, è perfetta, sono rimasta a ammirarla per ore.
Ha un'aura potentissima.
E un ringraziamento va anche a Mihoyo per aver creato Genshin Impact con i miei amori Kaeya, il cappotto di Diluc e la coda di Zhongli la sigla di “Cooking with Valkyries”, ovviamente. Mentre tutti discutono del capitolo di SnK o della puntata di JJK, io sto ancora processando il ritornello della canzone.
Mi sento molto Internet Explorer.

[...] un biscotto nero come il carbone: come molti dettagli, anche questo ha la sua storia all'interno di questa fanfiction.

Yukiko Takami: un placeholder. Cioè, era il nome di un altro mio personaggio di una storia nel fandom di Inazuma Eleven (una oneshot che ho pubblicato decenni fa anche qui su EFP, prima che il mio vecchio computer decidesse di prendere fuoco... letteralmente) e mi sono detta: bon, finché non trovo un nome migliore, tengo questo.
Poi a forza di ripeterlo 250 volte durante le varie riletture tra questa e l'altra storia è diventato il suo nome ufficiale.

Sora Takami: un placehold-... no, non sono così crudele. Semplicemente io e la mia amica stavamo giocando insieme al primo Kingdom Hearts (e a quell'incubo con le carte, di cui ogni volta mi dimentico le regole) e grazie a una piccola ricerca ho scoperto che Sora vuol dire “cielo”.
Quindi quale nome migliore per un falco senza ali? Ahahahaha-... in mia difesa, posso dire che almeno all'inizio aveva le ali.

Suzume Takami: oh, per il nome di Suzume posso dire di essermi impegnata. Significa “passerotto” o “uccellino” e... sono davvero stanca di cercare nome aviari per la famiglia Takami.

Haya Takami: avete presente quel momento della vita quando vi rendete conto di essere dipendenti da qualcosa e quel qualcosa vi sta distruggendo dentro? Ecco... io l'ho provato quando di notte mi sono ritrovata di nuovo sul sito a cercare nomi collegati agli uccelli.
Haya, comunque, vuol dire “Falco” e rappresenta la fine di tutte le speranze di Hawks di avere un falchetto maschio alato.

Hikaru Hiwashi: ok, lui non fa parte della famiglia Takami, però è comunque un rapace e “Washi” (鷲) in giapponese significa “aquila”.
Hikaru invece vuol dire “splendente”, perché lui è il mio splendido eroe ispirato all'Antico Egitto. Horikoshi ci ha dato Native, io ci piazzo Pharao occhi dorati in posizione d'attacco.
Entrambi hanno il potere dell'appropriazione culturale.

Natsumi Kaminari: e dopo questa carrellata di nomi legati al mondo avicolo (aviario? Av... mhm...), finalmente un nome che fa riferimento all'estate. Sentite la ventata di aria fresca?
L'ho scelto semplicemente perché lei è nata in estate ed è del segno del Leone. Ancora un paio di capitoli e metterò in campo quanto ho appreso da Saint Seiya.

[…] VIENI QUI, HAYA: Suzume vera maestra della cultura bresciana. O cultura italiana in generale. Il “che non ti faccio niente”, ovviamente, è sottinteso.

La tre, scegliete la tre, mia signora!”: solo citazioni di qualità per veri uomini di cultura.

Preening: è l'insieme delle azioni che gli uccelli compiono per curare il loro piumaggio. Da grandi ali derivano grandi responsabilità (?)

 

 

Angolo dell'Autrice:


Vi aspettavate un Primo Capitolo vero e proprio, invece sono ancora io, il Prologo!
Sì, insomma.... questa sarà una frase ricorrente, visto che verranno man mano introdotti nuovi personaggi e nuove situazioni.
Oltre a questo, ci tengo a ringraziare chi ha recensito e chi aggiunto questa storia ai preferiti/ricordati, dandomi una speranza come autrice. Ho sempre troppi dubbi riguardo a quello che scrivo e appena vedo una notifica, ecco... mi si scalda il cuoricino.

Come curiosità, invece, ci tenevo a parlare della famiglia Takami: nel corso della storia, verranno presentate diverse situazioni familiari, visto che Horikoshi ci ha abituati bene e anche io volevo impegnarmi a creare la culla di tutti i drammi esistenziali.
Per Hawks... ecco, volevo una famiglia felice: prima di aver letto la sua storia (quella degli ultimi capitoli del manga, per intenderci) non riuscivo a infierire su di lui; dopo aver letto la sua storia... non riesco ancora a infierire, visto che ha bisogno di tanto amore.

Per Shoto... ecco... beh... dovrebbe valere lo stesso discorso, vero?
Ah, sì, effettivamente...
Beh... ecco.. mhm... prossima domanda?
Chi mi accusa di fare qualche tipo di preferenza, lo denunzio.

Personaggi femminili: ecco sì, un altro punto di cui volevo parlare.
Ci sono opere come Saint Seiya in cui mi sento più a mio agio a creare personaggi maschili. Altre, come appunto BNHA, in cui tendo di più a creare degli OC femminili.
Non so bene il motivo, è che mi sento più ispirata così.
In ogni caso ho cercato in tutti i modi di creare un equilibro e... *piazza Hikaru occhi dorati in posizione d'attacco* ecco, per un po' di tempo lui sarà il baluardo delle quote azzurre.
Ora tutto è perfettamente bilanciato, come dovrebbe essere.
Certo, avrei potuto scegliere Sora che effettivamente è stato presentato e ha avuto persino qualche linea di dialogo, ma-... Hikaru è un Pro Hero vestito da Faraone, è in pratica il drago bianco occhi blu della situazione. A livello di potenza non si discute.


Dopo questo momento di follia, come sempre spero che la storia vi piaccia!

 

 

Un bacio da _Lakshmi_!

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Boku no Hero Academia / Vai alla pagina dell'autore: _Lakshmi_