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Autore: eddiefrancesco    14/03/2021    0 recensioni
Abbandonata all'altare, Susanna dovrà fare da dama di compagnia alla ricca Amelia Western.
Per un capriccio del destino, viene rapita al posto dell'ereditiera dai sicari di Ben Wolfe.
Rapire la donna sbagliata sconvolge i suoi piani.
Romanzo trascritto dall'opera " La donna sbagliata "di Paula Marshall.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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- Un breve colloquio, avevate detto - esplose Ben Wolfe. - E avete promesso di non trattenerla fisicamente, e invece, dannazione, lo state facendo! - La sua espressione era così truce che Susanna, liberandosi da uno sbalordito Francis Sylvester, lo fermò per un braccio, esclamando: - No, signor Wolfe! È tutto a posto. Stavo solo cercando di evitare che mi chiedesse di sposarlo.- - Cosa! Per abbandonarvi all'altare una seconda volta, suppongo - sbottò Ben per tutta risposta. - Se la sua proposta vi dispiace, allora vi offro il mio braccio per scortarvi lontano dalla sua non gradita presenza.- Francis, bianco in viso ora, disse rabbiosamente: - Cercavo solo di fare alla signorina Beverly una proposta onorevole. Potete affermare di avere intenzioni altrettanto serie? - - Certamente! - urlò Ben, uscendosene con qualcosa che non avrebbe mai pensato di sentirsi dire: - Signorina Beverly, se accetterete di sposarmi, chiederò una speciale licenza domani.- L'occhiata che lanciò a Francis fu di trionfo. Ma non trionfò su Susanna. - Oh, siete impossibili, tutti e due, e per ragioni diverse! Siete uguali solo nel complicarmi la vita, e certamente non intendo sposare nessuno dei due! - A testa alta, si avviò verso la porta e cominciò a camminare su e giù per il corridoio, ritardando il suo ritorno nel salone, perché, dopo quello che le era successo, non sapeva se ridere o piangere. - C'è posta per voi, mia cara - annunciò madame, passandole una busta sopra il tavolo mentre facevano colazione, alcuni giorni dopo. Susanna l'apri' perplessa. Era una lettera dall'aspetto ufficiale, vergata dalla calligrafia regolare di uno scrivano. La invitava a presentarsi nello studio legale dei signori Herriott e Bracewell non appena possibile per una comunicazione che la riguardava. La lesse a madame, chiedendo: - Cosa può significare? Ne sapete qualcosa? - La contessa scosse la testa. - No, mia cara. Sono sorpresa quanto voi. Conoscete lo studio legale? - - So solo che era quello di papà. Non ho mai avuto a che fare con loro dopo la sua morte. Si occupò di tutto il signor Mitchell anche prima di sposare mamma.- - Davvero? - commentò madame asciutta, pensando a una conversazione che aveva avuto con Ben Wolfe. - Credo che dovreste andare da loro prima possibile. Potete prendere la mia carrozza questo pomeriggio.- - Ma volevate andare al parco...- - Oh, il parco può aspettare - disse madame in tono leggero. - Questo è più importante.- - No, grazie - rispose Susanna accomodandosi, quando il signor Herriott le offrì un bicchierino di Porto. Accanto a lui sedeva un altro corpulento signore di mezza età che lei Immagino' fosse il signor Bracewell. Sempre più strano, pensò. Era una questione così importante da richiedere la presenza di due soci? - È recentemente venuto a nostra conoscenza il fatto che voi avete l'errata convinzione che vostro padre vi abbia lasciato senza eredità, perdendo tutto il suo capitale prima della morte.- iniziò Herriott. - Sfortunatamente noi non eravamo al corrente della cosa, ma appena è stato portato alla nostra attenzione il fatto che il vostro patrigno, il signor Samuel Mitchell, si è appropriato di una somma superiore alle diecimila sterline, abbiamo sentito che era nostro dovere rimediare.- Susanna non era tanto ingenua da non capire che il signor Herriott stava usando un linguaggio forbito per occultare le proprie responsabilità nella vicenda. Sarebbe stato suo dovere tutelare i suoi interessi, e aveva mancato di farlo. - Non appena siamo venuti al corrente della reale situazione, abbiamo messo in moto le cose. Il signor Mitchell è stato costretto a rendere disponibile per voi quello che resta del vostro capitale. Riceverete immediatamente la somma di circa seimila sterline, o meglio, gli interessi annuali di essa. E per quanto riguarda il signor Mitchell, sfuggirà alla prigione o alla deportazione solo perché ha cooperato con noi nel restituirvi la vostra fortuna, e perché abbiamo ritenuto che non avreste voluto che vostra madre e le vostre sorellastre venissero lasciate nell'indigenza e senza un padre di famiglia. Lui ha un capitale sufficiente a consentirgli di vivere in modo decoroso. Se, naturalmente, voi ritenete che la punizione non sia sufficiente, informeremo le autorità competenti.- Susanna era senza parole. Il signor Herriott si alzò e le versò un bicchiere d'acqua. - Bevete questo, signorina Beverly. Sono certo che questa notizia è stata un trauma per voi.- Lei bevve avidamente un sorso, prima di dire: - Così, quando il mio patrigno mi ha praticamente cacciato di casa perché mi guadagnassi da vivere, si stava in realtà appropriando della mia eredità? - - Si. Pare che, poco prima delle nozze con vostra madre, abbia perso una grossa somma di denaro in speculazione sbagliate, e abbia usato parte della vostra eredità per pagare i debiti. In seguito, quando venne fissato il vostro matrimonio con lord Sylvester, ebbe un altro colpo di sfortuna e si appropriò del resto per compensare le perdite.- Susanna pensò a quello che le aveva detto Francis al ballo degli Exford, e capì che era la verità. La sua costernazione era evidente. Non tanto per la perdita del denaro, ma a causa della difficile vita che aveva condotto fino a quando Ben Wolfe non l'aveva rapita. - Mia madre è al corrente di quanto è successo?- chiese. - Temo di si. Hanno dovuto lasciare la casa oggi stesso. Faceva parte dell'eredità, capite. - - Devo aiutarli...- - Assolutamente no - disse il signor Herriott con vigore. - Il signor Mitchell vi ha causato molta infelicità, e ho saputo che né lui né vostra madre vi hanno offerto alcun aiuto quando eravate in difficoltà. Non sono in misera e devono imparare a vivere con quanto possiedono, e non con quello che vi hanno rubato.- - Ma sicuramente mia madre non era al corrente della malvagità del signor Mitchell! - - Forse no - rispose l'avvocato poco convinto. Susanna fissò la libreria di mogano di fronte a lei. - Come siete venuti a conoscenza della situazione? - - Oh, è successo solo di recente... E le nostre fonti devono rimanere riservate. Etichette legale, voi mi capite. Ora, dovete solo firmare alcuni documenti, e tutto sarà sistemato.- Susanna era seduta nel salottino di madame quando il maggiordomo annunciò che la signora Mitchell desiderava parlarle. Susanna posò il ricamo. Da quando era tornata a casa e aveva raccontato a madame la buona notizia, aveva la sensazione di vivere in un sogno. La contessa l'aveva pregata di restare come amica, invece che come dama di compagnia. - Ma capirò se desiderate far ritorno alla vostra casa di una volta - aveva aggiunto. - Non so nemmeno io cosa voglio - le aveva confidato lei. - Sono tentata di accettare il vostro gentile invito, anche perché mi darebbe il tempo di riflettere prima di prendere delle decisioni.- Non era certa di voler tornare nella sua vecchia casa. Conservava troppi ricordi tristi per lei, e certamente non desiderava andare a vivere da sola. Stava proprio riflettendo sulle varie alternative quando fu annunciata sua madre. La signora Mitchell aspettò a malapena che il maggiordomo si fosse allontanato per investire Susanna. Mostrando il solito tatto, madame s'era eclissata per lasciare sole madre e figlia. - Sei stata tu a rovinare il povero signor Mitchell e a confinarci in una stradina di Islington? Qualcuno deve aver raccontato un sacco di menzogne per condannare noi alla povertà e far vivere te nel lusso. Ci hanno dato un preavviso di un'ora per lasciare la casa, e non ci hanno permesso di portare via altro che i vestiti. Le tue povere sorelle hanno dovuto lasciare perfino i loro piccoli tesori. Che crudeltà! Non avrei mai pensato che mia figlia potesse trattarmi così. La signora Mitchell si lasciò cadere sul più vicino divano e si mise a singhiozzare disperatamente contro uno dei cuscini, prima di buttarlo via e di lanciarsi in una nuova serie di invettive.
   
 
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