Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: Giovievan    14/03/2021    1 recensioni
Ho impiegato molti anni e fin troppa sofferenza a farmene una ragione ma finalmente l’ho capito: il mio destino non è mai stato quello di essere Perfetto. Io sono nato per essere il padre degli dei. Il mio unico compito, la mia missione, è rendere reale la Leggenda, e ci proverò fino all’ultima goccia del mio sangue.
-
Durante l'inverno più rigido che Arcos abbia mai vissuto Cold decide di infrangere la legge arcosiana per generare l'Essere Perfetto, il mutante che secondo la leggenda avrebbe una tale potenza da poter diventare padrone dell'intero Universo.
È così che nonostante le resistenze, in particolare quelle di Cooler, Freezer prende vita possedendo l’immenso potere che Cold sognava di generare da sempre. Ma le cose si fanno più complesse del previsto e lentamente tutto scivola fuori controllo...
Genere: Dark, Introspettivo, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Cooler, Freezer, Re Cold
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Origins: come tutto ebbe inizio'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
8.
Imprevisti


-
 
Gli scorsi tre giorni, densi e incredibilmente lenti, sono trascorsi trascinandosi dietro una scia di nervosismo e agitazione.
Da quando tutto è accaduto non mi sono più presentato all’Assemblea: ho preferito trascorrere il tempo all’esterno assieme a Cooler, allenandolo nell’unico luogo in cui posso testare il suo potere nella certezza che nessuno ci veda.
Sono occorsi due giorni a renderlo indipendente e, anche se la tempesta ancora lo mette in difficoltà, piccolo com’è, adesso riesce a tenersi sui suoi piedi nella neve, anche se non ancora a levitare. Grazie a ciò, finalmente ieri ho potuto raccontargli i rudimenti del combattimento e mostrargli come muoversi per lottare corpo a corpo. Sono certo che in qualche mese diverrà un combattente proprio come fu con Froze, anche se il suo allenamento si svolse nel nostro giardino dovemmo fare molta più attenzione a domare la nostra energia.
Ho deciso di non testare ancora il suo uso dell’aura: so che finché non lo farò sarà impossibile capire la vera potenza della mutazione, ma non sarebbe saggio affidargli il compito di governarla ora che non sa nemmeno muoversi con agilità nel vento. Aspetterò ancora qualche giorno.
Questa mattina però le cose sono andate in modo un po’ differente. Dopo il primo giorno di allenamento con Hailstone Cooler mi è sembrato abbastanza sereno e divertito: è stato proprio lui a chiedermi di allenarsi ancora con Hailstone, anche se stavolta ha voluto andare all’esterno e, contro ogni aspettativa, il suo desiderio è stato realizzato.
Non mi è dispiaciuto più di tanto: ho un piano da elaborare e preferisco farlo nel totale silenzio.
Decidere come eliminare Gust prima che la sua lingua lunga diventi troppo pericolosa è più complesso del previsto: nessuno dei miei piani sembra avere senso. Sono troppo conosciuto e riconoscibile qui attorno: se uscissi di casa chiunque potrebbe vedermi ed esser pronto a testimoniarlo. Potrei provarci di notte, quando tutti riposano, ma dovrei attrarlo con una scusa in un posto sicuro e non posso essere certo che non riferirà a nessuno di doversi incontrare proprio con me. Un appuntamento al buio potrebbe funzionare, ma come fare a comunicarglielo senza entrare nel suo quartiere e fuori dallo sguardo dell’Assemblea?
Sono particolarmente critico ma c’è molto di più, in fondo. Ciò che non voglio ammettere a me stesso è che sono felice di incontrare queste difficoltà: se non riesco a trovare un modo fattibile per uccidere Gust, probabilmente non dovrò farlo. Del resto non voglio: l’idea non è neanche stata mia. Ci dev’essere un altro modo per risolvere la faccenda…
Potrei chiedere aiuto a Hailstone.
Scarto con stizza questo pensiero: no, non posso. Cosa penserebbe di me se gli dicessi che pianifico di compiere una tale brutalità? Un conto è una mutazione che possiedo senza averne colpa, un altro è l’assassinio di un arcosiano…
La testa mi scoppia. Mi prendo il viso tra le mani strofinandomi gli occhi: sono esausto, mortalmente stanco. Basta una scelta sbagliata perché le cose mi sfuggano definitivamente di mano… e cosa farebbero ai miei figli se ci scoprissero?
Un rumore ritmico mi distoglie con violenza dai miei pensieri facendomi sobbalzare. Senza che abbia acconsentito la porta si apre e ne fa capolino l’unico che possa compiere un gesto del genere senza conseguenze.
«Padre?»
Noto subito di avere davvero poca voglia di vederlo: ormai tutto ciò che Froze mi trasmette è irrequietezza. Mi chiedo davvero cosa voglia da me, tanto da arrivare a disturbarmi mentre sono nelle mie stanze.
«Sì.»
«Cosa fai?»
Si richiude la porta alle spalle e avanza verso di me. Per un attimo spero di riuscire a provare qualche sensazione positiva ma la sua presenza qui è soltanto invadente.
«Penso» taglio corto. «Cosa ti serve?»
«Volevo solo sapere dov’è Cooler» dice. «A cosa pensi?»
A cosa potrò mai pensare?, mi verrebbe da chiedergli con sarcasmo, ma mi trattengo. Non voglio renderlo partecipe: quanto meno i miei figli potranno entrare in questa faccenda, tanto meglio sarà. Anche se sono stati loro stessi a suggerirmi tutto ciò.
«Cooler è fuori.»
«Fuori?»
«Si sta allenando con Hailstone» aggiungo. Lui sembra riflettere per qualche attimo.
«Capisco. Pensi che possa unirmi a loro?»
Soltanto adesso Froze ha davvero la mia attenzione. Resto spiazzato. Tre giorni fa, quando gli proposi per la prima volta di uscire con me e suo fratello per allenarsi, negò con la menzogna di avere altri piani. So bene che l’esterno lo mette a disagio e che non riuscirà mai a superare questo suo limite finché non ne ha alcuna voglia… ma allora perché questa richiesta?
Forse, mi dico, non ha capito bene cosa intendessi.
«Sono all’esterno» preciso aspettandomi una sua reazione dopo aver compreso il fraintendimento. Reazione che non arriva.
«Sì, padre, mi è chiaro. Posso andare?»
«D’accordo» acconsento, anche se titubante.
Un tarlo fastidioso inizia a rosicchiarmi il cervello. Perché con me ha negato e con Hailstone non si crea troppi scrupoli? Tento di trattenermi dal provare della gelosia al pensiero che lui potrà allenare i miei figli all’aria aperta, ma non ci riesco del tutto.
Froze però non pare voler tornare sui suoi passi. Resta fermo e mi osserva in attesa di parlare, forse in cerca del coraggio.
«Se sono stato irrispettoso mi dispiace» mi dice. «Non volevo.»
Sono in attesa di un suo “ma…” che però non arriva. Sono sorpreso: stavolta sembra davvero volersi scusare senza muovermi ulteriori accuse.
«Ti perdono» gli concedo. «Ma non comportarti più come hai fatto finora. Non è degno di un futuro Capoclan.»
Non me lo promette. Abbassa solo il capo in segno di saluto e, prima che possa pensare di aprire qualsiasi discorso, si volta ed esce dalla stanza diretto verso l’esterno, lasciandomi da solo in questi cunicoli oscuri.
 
 
*  *  *
 
 
Solo quando il cervello inizia a scoppiarmi decido che è il momento di uscire dalla mia stanza e pensare ad altro. Ho voglia di aria fresca, mi dico, e sono anche molto curioso di capire cosa Hailstone stia combinando assieme ai miei figli.
Mentre mi dirigo verso l’esterno e tutti i miei cittadini mi salutano penso che per me sia davvero impossibile passare inosservato in questa città. Metto da parte i miei pensieri man mano che mi avvicino al tunnel; eppure quando sono a poche centinaia di metri dall’ingresso mi fermo.
Una figura è appena rientrata nella città sotterranea dal tunnel del mio quartiere. Mi chiedo chi possa essere stato tanto coraggioso da uscire all’esterno da solo quando mi raggelo nel riconoscerlo. Non riesco a muovermi; aspetto che sia lui ad avvicinarsi.
«Cold! Che ci fai qui?» mi domanda quando arriva a pochi metri da me. In volto ha un sorriso che gli strapperei volentieri con le mie mani.
«Tu che ci fai qui, idiota! Dove sono i miei figli?»
Hailstone si acciglia, sembra risentito.
«Dove vuoi che siano? All’esterno.»
«Sei forse impazzito? Li hai lasciati da soli là fuori?»
«Cold, non li sottovalutare» dice tentando di calmarmi, ma io non riesco a immaginarli in balia della tempesta e il panico prende quasi il sopravvento su di me. Se non colpisco Hailstone è soltanto perché si affretta ad aggiungere degli importanti dettagli.
«Sono al sicuro. Li ho lasciati all’interno di una grotta solo per il tempo necessario a chiamarti. Volevano che fossi tu ad allenarli, adesso.»
Questo sembra calmarmi, anche se poco. Il pensiero che Cooler abbia chiesto di me non mi sorprende, ma il fatto che sia con Froze e che entrambi vogliano allenarsi assieme a me mi trasmette un senso di tenerezza che non provavo da quando Cooler ha visto la luce la prima volta.
Forse quei due riusciranno a volersi bene, dopotutto.
«Prima che tu vada, devo parlarti» dice. La sua mano mi si poggia sulla spalla. «Ho pensato molto a ciò che è successo all’Assemblea tre giorni fa. Ho atteso con pazienza una richiesta di scuse che non è mai arrivata, e mentre noi siamo qui con il broncio gli anziani continuano ad amministrare la città secondo il loro volere. Cold, è nostro diritto sedere a quel tavolo.»
«Quindi che consigli di fare?» lo affronto con un tono più brusco di quanto avrei voluto. «Presentarci come se nulla fosse accaduto? Puoi scordartelo.»
«No, non questo. Pensavo che dovremmo parlarne con Arctic e Frostbite. Sono gli unici che possono capire e consigliarci come agire.»
So che ha ragione e, anche se l’idea di chiedere consiglio come un ragazzino non mi entusiasma, credo che sia l’idea migliore. È vero: nell’Assemblea i Capoclan stanno continuando a discutere leggi, forse ad approvarle, e senza che io possa tenere sotto controllo la situazione potrebbero succedere molte cose spiacevoli per me e per la mia famiglia. È per questo che non nego, anzi, sospiro con un cenno d’assenso.
«Quando vorresti farlo?»
«Domani» dice. «Subito dopo l’Assemblea, magari. Che ne pensi?»
«D’accordo.»
La sua mano si distacca per un attimo e poi ritorna a stringermi la spalla in un gesto amichevole, un patto siglato.
«Allora a domani. Goditi il tempo con tuoi pargoli, ti divertirai.»
Non aggiunge altro: mi supera e si dirige verso il suo quartiere senza esitazione. Neanch’io ho tempo da perdere: mi lancio verso il tunnel alla massima velocità, con il cuore che mi esplode in petto. Non sottovalutarli, sono le parole che mi rimbombano in testa, ma sono così piccoli… come potrei non farlo?
Per la prima volta nella mia vita quando esco all’esterno il vento non mi sembra un benvenuto. Lo avverto come uno schiaffo fin troppo forte persino per me, figurarsi per due arcosiani l’uno di un anno e l’altro quasi neonato.
Mi guardo attorno ma so esattamente dove andare: conosco alla perfezione qualsiasi grotta sia qui nei dintorni e Hailstone non deve essersi allontanato troppo.
Mi scaglio verso la mia meta senza trattenermi: qui non ce ne sarebbe alcun bisogno in ogni caso. L’aura mi avvolge con una potenza inebriante che non provavo da anni, ormai; la neve si scioglie al mio passaggio lasciando alle mie spalle una scia acquosa. Se non fossi assolutamente terrorizzato forse riuscirei a godermi questa sensazione, ma mi calmo soltanto quando arrivo alla grotta e vi metto piede.
Mi concedo un enorme sospiro di sollievo.
Cooler e Froze sono seduti l’uno di fronte all’altro e, anche se quando entro si voltano entrambi verso di me, sono certo che fino a pochi attimi fa stessero parlando tra loro. Non solo la certezza che stiano bene ma anche questa loro intimità, che è quanto di più vicino a un rapporto fraterno io abbia mai visto finora, scioglie immediatamente la mia ansia.
Cooler si alza in piedi appena mi vede e mi corre incontro. Froze, invece, si prende il suo tempo per mettersi sulle sue gambe.
«Padre!» dice Cooler. «Che ti è successo?»
Mi rendo conto che devo sembrare molto scosso; prendo un profondo respiro prima di rispondere.
«Hailstone è stato un irresponsabile a lasciarvi qui da soli.»
«Stiamo bene» sbuffa Froze. Se poco tempo fa avevo sperato che quell’atteggiamento potesse avere una fine, adesso non ne sono più così certo.
Cooler si solleva fino a raggiungere l’altezza dei miei occhi.
«Ci alleniamo?» mi chiede, fremente.
«Sì, perché no. Vieni con noi, Froze?»
Non mi sembra entusiasta, eppure annuisce e mi segue quando mi dirigo verso l’uscita. Un giorno, mi dico, dovrò parlargli e capire cosa gli sta succedendo… prima che qualcosa che dice o che fa possa seriamente farmi saltare i nervi.
 
 
*  *  *
 
 
Come credevo Arctic e Frostbite hanno immediatamente accettato di incontrarci all’insaputa di Gust per discutere.
Terminata l’Assemblea attendiamo qualche minuto per esser certi che lui si sia allontanato, poi ci riuniamo in una delle tante sale del Ministero. Io e Hailstone ci sediamo a un capo del tavolo rettangolare che spacca la stanza in due e gli anziani si accomodano dal lato opposto. Non sembrano ostili, non lo sono mai stati. Si fidano di noi.
«Eccoci» dice Arctic mentre prende posto. «Diteci, dunque.»
«C’è un problema da risolvere» esordisce Hailstone. «Non torneremo all’Assemblea finché Gust non ci avrà porto le sue scuse. Allo stesso tempo, i nostri cittadini potrebbero irritarsi a non sentirsi rappresentati. Quindi speriamo che Gust prenda la giusta decisione al più presto.»
Frostbite sospira, stanco.
«Abbiamo parlato a lungo con Gust» svela. «Ha un caratteraccio, lo sapete. Ma non vi biasimo se vi ritenete offesi. Soprattutto tu, Cold.»
Annuisco.
«È così. Non accetto che mi vengano mosse delle accuse così gravi solo perché desideravo un figlio.»
«E non ne sentirai più» mi rassicura Arctic. «Parleremo ancora con lui e proveremo a convincerlo. Purtroppo non possiamo fare null’altro. Cosa farete voi, intanto?»
È una bella domanda a cui non so replicare. Guardo Hailstone sott’occhio: lui forse una risposta ce l’ha, anche se esita a darla.
O almeno così credevo finché non parla.
«Arctic, Frostbite, questo non è tutto ciò che vorrei dirvi. C’è qualcosa di molto più grave.»
Si mette seduto meglio sulla sedia, poi alza gli occhi in quelli dei due Capoclan anziani ignorando del tutto me. Cosa vorrà mai fare?
«Alcuni dei miei cittadini sono venuti a riferirmi di voci incresciose che corrono nel quartiere di Gust» dice, e mi trattengo dallo sgranare gli occhi dalla sorpresa. «Si vocifera che Gust abbia fatto delle dichiarazioni. A quanto pare è convinto che Cold abbia sangue infetto, tanto da discuterne con il popolo. Inoltre è convinto che io sia suo complice, cosa che i miei sono venuti a riferirmi appena l’hanno saputo.»
«Questo è… è inaccettabile» sussurra Frostbite scuotendo il capo.
«Assurdo» dice Arctic, scambiando uno sguardo con il secondo anziano. «Quello sciagurato potrebbe scatenare una guerra. E per cosa, poi? Per dei semplici sospetti?»
«C’è altro» aggiunge Hailstone. «Ieri sera uno dei miei uomini fidati mi ha riferito di una dissidenza interna. A molti dei cittadini di Gust questa dichiarazione non è andata giù: tutti sanno che queste accuse infondate, perlopiù rivolte a un Capoclan, possono mettere a repentaglio la pace di Arcos, e non tutti sono disposti ad accettarlo.» Fa una pausa, lascia che tutte le parole che non sta dicendo ci arrivino alle orecchie forti e chiare. Poi continua. «Arctic, Frostbite, voi dovete avvisarlo di fare attenzione. C’è chi ha detto di volerlo…»
Non riesce a concludere la frase. La porta della sala si apre di scatto, sbattendo contro la parete di pietra; un giovane trafelato fa irruzione nella stanza fermandosi dinnanzi al nostro tavolo con un goffo inchino.
«Signori, perdonatemi se vi interrompo con così poco ri… rispetto» dice tra una boccata d’aria e l’altra. «Ma è successa una tragedia… hanno trovato il Gran Gust… è… l’hanno…»
Non sa cosa dire ma la conclusione della frase sembra fin troppo chiara a tutti noi. Ci scambiamo un’occhiata sconvolta; Hailstone sembra non capire mentre i due anziani sono a bocca aperta, senza il coraggio di replicare.
«È morto» conclude infine il ragazzo. «Aveva appena messo piede nel suo quartiere, si trovava in una zona grigia. Nessuno ha notizie. Tutto ciò che hanno sentito è stato un enorme boato, poi l’hanno trovato con… con…»
«Basta così, giovanotto» lo interrompe Arctic alzandosi, provando a liberarlo dall’impaccio di quella notizia scomoda. «Grazie per la comunicazione. Torna pure a lavoro.»
Il consigliere si inchina ancora, poi fugge dalla stanza. Io mi volto a guardare Hailstone e anche Arctic e Frostbite fanno lo stesso. lui ha gli occhi sgranati che fissano il suolo.
«Non posso crederci…» sussurra con un filo di voce. «Avrei dovuto dirlo prima…»
Inizia a tremare tanto forte che mando al diavolo la dannata etichetta e mi avvicino a lui poggiandogli una mano sulla spalla per consolarlo. Nessuno osa richiamarmi, ovviamente.
«Non avresti potuto evitarlo» tenta di dire Frostbite. «È incredibile… un attentato a un Capoclan!»
«Dobbiamo andare sul posto» dichiara Arctic alzandosi in piedi. «Rincuorare la popolazione, aprire un’indagine. Queste sono le nostre priorità adesso. Andiamo.»
Ha ragione: è nei compiti dei Capoclan informarsi su quei pochi crimini che avvengono nella nostra società per poter giudicare i colpevoli come meritano.
Incito Hailstone ad alzarsi senza chiedergli come vada, semplicemente tenendogli la mano sulla spalla in segno di vicinanza; poi tutti e quattro ci avviamo verso l’uscita.
Forse loro tre sono sconvolti sul serio, soprattutto gli Anziani, ma io non posso dire lo stesso. Per quanto ciò che è accaduto sia una tragedia una cosa è certa: adesso nessuno oserà più mettere in giro certe voci senza averne le prove.
Ho sempre detestato il pensiero che un innocente potesse soffrire… ma Gust non era un innocente: era un maledetto bastardo impiccione, e il fatto che sia morto mi sconvolge soltanto perché non avrei mai creduto che potesse accadere sul serio senza il mio intervento.
Eppure qualcosa, nel profondo, mi turba. Io credevo di essere diverso, invece mi sento così strano… del sangue arcosiano è stato sparso, eppure il mio cuore è molto più leggero.



-

Prossimo capitolo:
Spin-off: Cooler, la crudeltà del favorito
21/03




-

Aggiornamento
:
Ciao ragazzi! Purtroppo devo avvisarvi che oggi non riuscirò ad aggiornare "Cold: Origins". Lo spin-off si è rivelato più impegnativo del previsto (avrete notato che di solito gli spin-off sono molto più lunghi dei normali capitoli) e, nonostante ci abbia lavorato tutto il giorno, sento che se lo concludessi adesso non sarebbe completo. Perdonatemi, giuro che mi rifarò la prossima settimana con un capitolo più lungo del solito!
Nuovo appuntamento: domenica 28.03.
Buonanotte a tutti!
- Gio


  
Nota dell'autrice

Ehilà!
Altra domenica, altro capitolo che ci avvicina a momenti sempre più importanti. Presto ci sarà un timeskip di qualche mese e credo proprio che assisteremo a un'altra nascita...
Ma manca un po' e ci saranno delle novità a rendere tutto più vario e completo. La prossima settimana infatti metterò Cold da parte per dare spazio al favorito: finalmente è il tempo di ritornare a scrivere dal POV di Cooler, in uno spin-off che non vedo l'ora leggiate. Sono curiosa di scoprire cosa passava per la testa del Primo Lord a una sola settimana di vita... anche perché finora ha dimostrato un bel po' di crudeltà innata. Curiosi?
Buona domenica, alla prossima!

- Gio
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Giovievan