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Autore: _Bri_    14/03/2021    3 recensioni
[Raccolta di OS legate all'interattiva conclusa "Il Giardino Segreto"]
1.In perpetual motion ( Regulus Black e Roxanne Borgin)
2.En e Xanax (Adrian Reed e Elyon Yaxley)
Crebbero, intanto, trovando una nuova comune e ardimentosa passione in colui che tutti chiamavano il Signore Oscuro, nei suoi ideali e obiettivi; la loro vita girava, come la vecchia trottola di Roxanne, senza impattare mai contro chi desiderava di porre un freno al loro vorticare.
E Roxanne, che mai più aveva avuto lo sguardo triste e stanco di chi ha già visto e sopportato troppo, continuava a scartare gli occhi altrui, affamata solamente del grigio indomito di Regulus.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Nuovo personaggio, Regulus Black
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Altro contesto
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In perpetual motion
 
 
La prima volta che incontrò i suoi occhi grigi, larghi e spaesati, stava giocando con una trottola di legno. Ne tirava il cordino e la osservava vorticare, immaginando che quella riuscisse a scatenare tempeste, vuoti e pieni di sogni di bambina. La trottola girava sul piccolo cortile interno del negozio, dove solo i proprietari potevano stare; di tanto in tanto quella correva verso le cataste di mobili morsi dal tempo e rompeva così il suo girare.
Quella volta, però, la trottola ancora non si fermava, mentre al di là della vetrata che la divideva dal negozio entrò lui, la manina stretta in quella di un brutto elfo a fianco di una donna dal viso duro.
Roxanne pensò che quella signora dovesse essere molto arrabbiata, doveva essere accaduto qualcosa.
Non poteva saperlo, la piccina, che Walburga Black non avesse mai saputo cosa volesse dire essere felici. Il bambino si guardava intorno mentre quella donna parlava con il suo padrino. Poi la individuò oltre la vetrata. Rimasero a fissarsi, mentre la trottola esauriva il suo ciclo.
 
Accadde altre volte. Una di quelle, la strega rivolse tirati complimenti a suo padre per come era bene educata la piccola; era rimasta ammaliata dall’espressione rigida di Roxanne, lontana da quella di una bambina di otto anni. Questa volta il piccolo che era con Walburga non aveva più paura nello sguardo; la stava studiando e Roxanne studiava lui, con una curiosità vorace ad accompagnarli, scatenata dalla triste evidenza che farciva la vita di entrambi, ovvero che di rapportarsi con i bambini della loro età non era quasi mai possibile averne, per loro.
Per questo motivo ogni qualvolta il bambino tornava al negozio, Roxanne lasciava ciò che stava facendo per prendere a gironzolargli intorno, apparentemente in maniera casuale. Lui, in confidenza, era molto felice di guardare gli occhi blu della bambina che lo superava di un bel po’ in altezza.
 
Quale che fosse il motivo per il quale Walburga Black avesse smesso di frequentare il Borgin & Burke con assiduità, Regulus non lo sapeva, ma venne il momento in cui smise di importargli in alcun modo: i mesi che lo separavano da Hogwarts erano pochi ed era sicuro, tanto da scommetterci la sua camicia migliore, che avrebbe presto incrociato di nuovo lo sguardo triste di Roxanne Borgin. Doveva solo pazientare.
 
 
- A forza di studiare tanto, finirai a perderti cose molto importanti, Roxie. – 

Abbandonato il suo saggio breve sulla trasfigurazione delle lumache in sacchetti di sale, argomento di difficoltà notevole, Roxanne raddrizzò la schiena prima di spostare con misurata lentezza lo sguardo sul compagno di casa; era da un pezzo che Regulus Black l’aveva staccata, guadagnando svariati centimetri rispetto a lei, eppure non si era mai sentita inferiore a lui per questo.
 

- Le gite ad Hogsmeade sono tutte uguali… e preferisco star qui a sgobbare, piuttosto che andarci con quel mezzo totano di Julius Macmillan. – 

La sensazione era la medesima da che ne avesse memoria. L’ansia a ingorgargli la gola da principio si presentava con i soli occhi fragili di bambina; poi appena il suo ingresso a Hogwarts gli aveva permesso di avvicinarsi davvero a Roxanne, quella aveva cominciato a presentarsi disturbante tutte le volte in cui la ragazza citava uno dei possibili fidanzati  che i genitori la costringevano a frequentare, nella speranza di rimediare per lei un buon partito.
Al sol pensiero Regulus sentiva il sangue ribollire per rabbia e stizza; dapprima riteneva questa corsa all’oro davvero prematura, perché una quindicenne come Roxanne Borgin era unica nel suo genere e aveva, senza ombra di dubbio, ogni caratteristica per sfiorare la perfezione e la possibilità, dunque, di conquistare chi volesse senza sforzo.
E per questo era rimasto di sasso quando quel Travers se l’era squagliata -così aveva sentito saltellare nelle voci pettegole delle sue compagne di casa- dopo il loro secondo appuntamento. Era poi giunto il turno di Julius, che comunque non sembrava poi tanto interessato a Roxanne.
Beh, tanto meglio per lui; si augurò che quel paio di idioti non arrivassero mai a comprendere quanta sfacciata fortuna avessero avuto ad avere la possibilità di camminare al fianco di Roxanne e lo pensò con forza, quando sorrise con dolcezza a quel viso contrito che lo osservava.
 

​- Le gite a Hogsmeade son tutte uguali solo se hai la sfortuna di viverle con cervelli di scarso potenziale. Vieni con me, di nascosto da Macmillan. Ti va? – 

Roxanne assunse la sua espressione più meditabonda e tacque a lungo, tanto che Regulus percepiva il battito accelerare e la testa girare, per colpa di un’attesa snervante. Ma tutto passò quando lei ripose l’armamentario della brava scribacchina nella borsa, per poi annuire e accogliere la sua mano.
 
 
Da quel giorno, passato a nascondersi da Julius il nuovo promesso sposo e i suoi amici grifondoro, mentre calpestavano Hogsmeade guardandola sotto una nuova luce, la loro vita subì un’impennata che per mancanza di una più calzante terminologia potremmo definire positivissima. Si baciarono dapprima con incertezza e poi con la convinzione che quelli fossero gli unici baci che l’uno voleva condividere con l’altra.
Regulus non si preoccupava dei vari ragazzi che i genitori di Roxanne le proposero nel corso dei tre anni e che lei fintamente frequentava, fintanto che fosse da lui che si rintanava a sera fatta, promettendogli amore eterno. E Roxanne, perfetta persino nell’arte della recitazione, si mostrava dispiaciuta ogni qualvolta i promessi sparivano nel nulla, beandosi nell’intimo di sapere perfettamente che la causa di quei repentini cambi di rotta fossero dovuti dall’incontro di Caractacus Burke, il suo padrino, con gli sfortunati.
 
A Roxanne andava più che bene, perché di prendere in considerazione di sposare chiunque non fosse stato Regulus Arcturus Black, non se ne parlava. Persino la morte sarebbe stata una possibilità maggiormente sopportabile, al rimanere per sempre solo la sua amante.
 
Crebbero, intanto, trovando una nuova comune e ardimentosa passione in colui che tutti chiamavano il Signore Oscuro, nei suoi ideali e obiettivi; la loro vita girava, come la vecchia trottola di Roxanne, senza impattare mai contro chi desiderava di porre un freno al loro vorticare.
E Roxanne, che mai più aveva avuto  lo sguardo triste e stanco di chi ha già visto e sopportato troppo, continuava a scartare gli occhi altrui, affamata solamente del grigio indomito di Regulus.
 
 
 
Riuscireste a descrivere il sovraccarico di emozioni provate quando i vostri occhi hanno visto, per la prima volta, un fiocco di neve cadere dal cielo?
Riuscireste, magari, a trasporre l’assoluta felicità provata quando i vostri piedi si sono bagnati dell’acqua del mare?
Oppure di sfuggita aver visto una volpe.
O un cerbiatto impaurito?
 
Allora non chiedete a Roxanne di descrivervi la gioia che le fece scoppiare il cuore quel giorno in cui, di nascosto da avidi sguardi, Regulus era corso da lei per accenderla della più buona delle novelle.
Lui aveva i capelli insolitamente disordinati, ma i suoi occhi vibravano di un’eccitazione che lo rendeva ancora più bello, così come l’incespicare delle dita che, tremanti, faticavano a trovarle il viso; Roxanne, nello stringergli le mani, si convinse che profumava di un odore paradisiaco.
 

- Hanno accettato la mia richiesta, amore. Parleranno domani con tuo padre per organizzare un incontro e formalizzare la proposta!- 

Il cervello di Roxanne faticò a elaborare quell’informazione. La famiglia Black, nota a tutto il mondo magico come detentrice di un codice morale intricato, era solita sottostimare chiunque non appartenesse alla propria cerchia ristretta. Eppure Roxanne Borgin era riuscita a conquistare la loro fiducia, sebbene il cognome di suo padre non rientrasse fra le fortunate famiglie di sangue magico che si erano guadagnate un posto nelle sacre ventotto. Ma come la felicità incommensurabile aveva traboccato nel suo giovane petto, subito era arrivata l’arrogante immagine del suo padrino a oscurare il lieto futuro; nessuno dei candidati per avere le sua mano era riuscito a passare il controllo di Caractacus Burke, per questo il sorriso si spense sul volto di Roxanne in un battito d’ali.
E Regulus, accorto con lei come con nessuna creatura che posasse il passo su questo mondo, si accigliò nel riscontrare il sorriso appassito di lei.
 

- Non ne sei felice? – si decise a chiedere poi, con un timore che di rado chiunque lo avesse conosciuto anche solo di vista, aveva visto attraversargli lo sguardo chiaro.
Non è questo… ma temo che lui possa inasprirsi ancora. Mai nessuno è riuscito a passare il suo controllo qualità, lo sai. – 
Roxanne ispezionò Regulus con attenzione, notando quanto si fosse fatto meditabondo il suo giovane amore. Un silenzio che non durò poi troppo, solo fino a quando il giovane non accennò a uno dei suoi sorrisi morbidi, sempre tristi, come lo sguardo di lei.
 

- Questa volta sarà diverso, non avrà il coraggio di andare contro la decisione dei miei genitori. E poi se non dovesse bastare… - 

Arrotolò così la manica destra fin sopra il gomito per far sì che lo sguardo di Roxanne potesse posarsi sul marchio nero, che si agitava sul suo avambraccio, eloquente e sincero.
Solo a quel punto Roxanne si permise di sorridere di nuovo. Durante il corso della sua giovane vita, la giovane Borgin non aveva mai riposto la propria fiducia in nessuno che non fosse se stessa, fin quando non aveva intrecciato il suo destino con quello di Regulus Black. No, con lui non avrebbe dovuto temere più.
Ogni cosa sarebbe andata al proprio posto, fin quando a stringerle la mano c’era lui.
Passò le dita sul marchio, Roxanne, delineandone i confini come se le falangi danzassero.
E mentre l’anulare affrontava la coda del serpente, s’allungò per catturare la bocca del suo amato, fiera e agitata al contempo al pensiero che molto presto lo avrebbe avuto per sempre accanto a sé.
 
Fin tanto che la trottola gira, paura non avrà.
 
 
Piccola nota necessaria.
Roxanne Borgin è un personaggio di mia invenzione, nato e maturato nell’interattiva ormai conclusa “Il Giardino Segreto”. Le vicende di questa coppia mi sono ronzate per la testa per molto tempo e ho sentito l’esigenza di raccontarveli un po’; con loro apro così la raccolta di OS legate al Giardino, anche se con tutta onestà non ho idea con quale ritmo riuscirò a pubblicare. Quello che posso dirvi per certo è che non tutti i personaggi verranno indagati, perché come molti di voi sapranno sono rimasta abbastanza amareggiata dall’apparente disinteresse mostrato per le note finali di questa interattiva.
Detto questo, spero davvero che vi sia piaciuta questa OS e al solito vi chiedo, se ne avete voglia, di farmi sapere la vostra opinione, anche tramite codice morse :)
Un abbraccio
 
Bri
   
 
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