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Autore: LadyPalma    15/03/2021    5 recensioni
Sandor non si è guardato mai allo specchio.
Sa già bene cosa ci vedrebbe: cicatrici vive, carne pulsante, fuoco incenerito.

Flashfic Sandor centric, accenni Sansan
|Scritta per il compleanno di Gaia Bessie
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sandor Clegane, Sansa Stark
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un taglio passa lo so, ma lascia un segno dentro di me.
Tra i miei ricordi e polvere quanti sforzi hai fatto per
un giorno in più, un giorno in più.
[Irama]

 



Un giorno in più
 


 
Sandor non si è guardato mai allo specchio.
Sa già bene cosa ci vedrebbe: cicatrici vive, carne pulsante, fuoco incenerito.
È un’immagine a cui non pensa, anche se condiziona tutto quello che fa ed è. Vorrebbe sfidarla a duello, quell’immagine, e infilzarla con la sua spada, ma sa che finirebbe soltanto per tremare come il bambino che non è mai stato.
Eppure ha avuto abbastanza fegato da smettere di combattere per niente, in nome della vanagloria dei figli dell’estate –del resto per lui sono sempre state più adatte le tenebre.
 
 
Sandor non si è mai guardato allo specchio – gli è bastato sempre vedere suo fratello.
Si chiede se agli altri appare come lui: mani violente, occhi rapaci, vuoto perenne.
È un’immagine che gli fa paura eppure che segretamente ammira. Vorrebbe ucciderlo e uccidere ogni emozione che gli è rimasta dentro, ma per farlo sa che dovrebbe diventare davvero come lui e in fondo non ne è capace.
Infatti adesso uccide per qualcosa in cui crede, in nome di una canzone che non ha ancora mai sentito, dove l’unica cosa da temere sarebbe il gelo della morte – mentre lui ancora teme solo il fuoco.
 
 
Sandor non si è mai guardato allo specchio – ora gli basta ammirare Sansa.
Gli piace credere di portare cucito addosso un riflesso di lei: il sorriso dolce, lo sguardo limpido, la libertà fuori dalla gabbia.
È un’immagine che può contemplare ogni giorno, adesso che è la sua guardia e il suo braccio destro. Una parte di lui vorrebbe ancora tornare indietro – nel tempo, verso Sud – a prendersi la vita di Gregor come lui ha fatto con la sua, ma ora suo fratello è morto comunque e forse il come è irrilevante.
Perché invece lui una vita ce l’ha ancora, anzi la sua vita inizia proprio ora che ha altro oltre la vendetta. Ha trovato finalmente un suo posto, un suo momento: qui e adesso, quando il gelo non significa più morte e le foglie non smettono di cadere – e invece lui non cade più.
 
 
Cos’è quell’atmosfera impossibile, sospesa  tra la frivola estate alle spalle e l’inverno gelido che non torna più? Alcuni maestri lo chiamano autunno, lui si scopre a chiamarlo un giorno in più – quello che non credeva sarebbe mai riuscito a vivere.
 
 

 
Sandor non si è mai guardato allo specchio per una vita.
Adesso, ogni tanto, lo fa.







 
NDA: Ogni tanto torno a fare una breve incursione in questo fandom, stavolta con una motivazione precisa: fare un piccolo "regalo" a Gaia Bessie, dato che la Sansan è l'unica coppia effettiva che abbiamo in comune... anche se il vero regalo penso sia quello di citare Irama, suo cantante del cuore. 
La storia è da considerare come un whatif, ovviamente: ho voluto immaginare che Sandor rifiuti di andare ad Approdo e si stabilisca invece a Grande Inverno (in un inverno più mite dopo la battaglia con gli Estranei, ecco perché "autunno") come guardia di Sansa.
   
 
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