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Autore: LadyPalma    17/03/2021    3 recensioni
“16 marzo. S’innamorerà il 16 marzo”.
“Signorina Brown, la invito ad evitare di dire–“
“Non sono io, professor Piton, è scritto nella sua tazza di tè”.
(Due sere dopo lei lo bacia, lui la respinge. È normale, si dice, è ancora inverno).
| Lavanda/Piton. Scritta per la Serata Drabble su facebook del 13 marzo.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Lavanda Brown, Severus Piton
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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16 marzo



 



 
 
“16 marzo. S’innamorerà il 16 marzo”.
“Signorina Brown, la invito ad evitare di dire–“
“Non sono io, professor Piton, è scritto nella sua tazza di tè”.
(Due sere dopo lei lo bacia, lui la respinge. È normale, si dice, è ancora inverno).
 
 
*
 
Non parla quasi mai, è questo che le dà l’autorizzazione per vomitargli addosso quel suo cicaleggio convulso? O forse è che le poche cattiverie che dice non sembrano mai scalfire i suoi sorrisi entusiasmati?
Nel fumo delle pozioni – che ormai hanno sempre uno sgradevole retrogusto di fiori – lei ripete che è lì solo per un altro po’, solo finché non trova un posto da chiamare casa, solo finché non avrà imparato a prepararsi le pozioni antilupo da sola. A Spinner’s End non chiede se può restare, così lui non deve mai chiederle: per cosa?
“Così dicevi anche la scorsa primavera, Lavanda”.
“La scorsa primavera non mi chiamavi Lavanda, Severus”.

 
 
*

 
Un barlume di compassione diventa aiuto reciproco e gli appuntamenti mensili insospettabilmente quotidiani. La sua casa, il suo laboratorio, la sua vita recano tracce di Lavanda e più se le lava via di dosso più gli rimangono incollate sottopelle. Come il bacio che l’ha fatto infuriare (salvo poi riandarla a cercare), come lo spazio che lei gli ha sottratto (semplicemente aggiungendo pezzi di sé), come quell’inverno che con la neve e il freddo e il ghiaccio porta solo calore.
Come al mattino quando la prima cosa che vede è lavanda invece del consueto nero, pure se piove.
“È indaco, SevSev” – ed è quotidiano discutere perfino dei colori.


 
*

 
Il disordine nel suo laboratorio, un coniglio che saltella nelle stanze, una voce canterina dalla mattina alla sera e dalla sera alla mattina, il rosa che contamina ogni superficie di sobrio nero, la sfera di cristallo in mezzo agli ingredienti di pozioni, l’appeso che esce puntualmente e il gramo pure, sai che io sto proprio bene qui e tu, SevSev?, un altro inverno che passa e Lavanda è sempre lì e allora è sempre primavera.
Vorrebbe sbuffare seccato, ma sorride solamente mentre ripercorre tutto questo.
Tutto cosa? Fastidio – e invece pensa: tutto e basta.
 
*

 
Lui coperto di stracci e Sirius Black agghindato da principe: sono questi i sogni che racconta al mattino con un ghigno, pronto alle idiozie da falsa veggente che lei s’inventa puntualmente.
“Lavanda, ti prego, dovrei evitare di leggere prima di andare a dormire. Mark Twain s’infila nei miei sogni – ci manca solo lui”.
“Mark Twain? Sapevi che è un caso speciale per la divinazione? È nato l’anno del passaggio della cometa di Halley ed è morto quando la cometa è ripassata e…”
La lascia blaterare ancora (e l’ascolta perfino). Gli fa vedere sempre le cose da una prospettiva inaspettata e sconosciuta. Sono complementari, dopotutto: come l’inverno e la primavera.
 
*
 
 
“Non devi andartene per forza, Lavanda”. Esita. “Non voglio che tu te ne vada. Perché ridi, in nome di Salazar?”
“Nulla, Severus, nulla” – ma ride ancora.
(Quella sera è lui a baciarla. È normale, è il 16 marzo).


 
 
[500 parole]








 
NDA: Avrei dovuto pubblicarla ieri visto il titolo, lo so, ma purtroppo non ho avuto il tempo – ho la giustificazione di essere stata impegnata con la mia laurea però ahahah
La flash è composta da drabble separate – tutte scritte ognuna nell'arco di 15 minuti e con un prompt diverso + il tema portante della fine dell'inverno e dell'inizio della primavera. Viste le tante difficoltà (a cui ho aggiunto una coppia vistosamente crack) spero il filo conduttore che volevo creare si sia avvertito.
Ci tengo a specificare che l'ultimo (quello dove si parla di Mark Twain) era l'impossibile prompt: Il principe e povero!AU suggerito da Maqry e da me ridotto a semplice barlume di sogno.
Il titolo – e il prompt che lega la parte inziale e quella finale – è ispirata alla canzone omonima di Achille Lauro.
   
 
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