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Autore: EcchanEcchan    18/03/2021    4 recensioni
ATTUALMENTE IN PAUSA! I'm back guys! Una piccola AU senza pretese per ricordarci quanto sono belli Inuyasha e Kagome insieme.
Kagome ha venticinque anni e la sua relazione non potrebbe andare peggio di così. Inuyasha di anni ne ha ventisette ed è arrivato a Tokyo per stare vicino alla sua ragazza Kikyo, che ha una migliore amica inspiegabilmente irritante e carina.
Dal testo:
"Inuyasha annuì, senza staccare lo sguardo da Kagome. “E’ carina” pensò mentre la osservava sistemarsi la scollatura del vestito. Pensieri poco casti attraversarono la mente del mezzodemone, mentre si stupiva di sé stesso. Era fidanzato, che diamine!"
Genere: Erotico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kikyo, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Miroku/Sango
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Page 01
 
Kagome si alzò dal letto con poco entusiasmo. Koga dormiva ancora e non aveva intenzione di svegliarlo o di parlarci, non dopo la discussione della notte prima almeno. Decise così di alzarsi, raccolse i vestiti della serata precedente e indossò un paio di leggings che aveva lasciato da lui qualche settimana prima. Scrisse un veloce bigliettino per avvisare il demone e non farlo preoccupare troppo.
Sono tornata a casa, alle dieci vado dal ragazzo di Kikyo. Ci sentiamo stasera. K.
Sospirò, Koga si sarebbe decisamente arrabbiato.
Quando arrivò davanti al suo appartamento capì subito che qualcosa non andava, fuori dalla porta vide svariate bottiglie di birra vuote. Se possibile la situazione all’interno dell’alloggio per studenti era ancora peggio. Il soggiorno puzzava di alcol e fumo, la moquette era invasa da cicche di sigarette e bicchieri di plastica. Come se non bastasse continuava a sentire un insopportabile ronzìo provenire da qualche parte in casa. Kagome guardò l’orologio, erano solo le 8.00. Aveva giusto il tempo di farsi una doccia e uscire.
Kikyo potresti mandarmi il numero del tuo ragazzo? Non ricordo come il suo nome ahaha. Vorrei confermare la visita della casa per stamattina
La giovane non fece in tempo a posare il telefono che sentì il suono della notifica
Ciao bellissima, certo! Si chiama Inuyasha comunque. Spero che la casa ti piaccia bacii
Kagome sorrise e si diresse verso la sua camera mentre maledetto ronzio si fece sempre più intenso.
La ragazza spalancò la porta e per poco non le venne un infarto. Nel suo letto sonnecchiava (e sbavava) tranquillo uno dei suoi coinquilini, Jakotsu.
“Ma che diavolo ci fa qui e come fa a dormire con questo suono fastidioso” pensò Kagome infastidita.
Un urlò squarciò la quiete della palazzina. Il ragazzo si svegliò di soprassalto, quasi cadendo dal letto.
“Che diavolo stavi facendo nel mio letto?!” tuonò la giovane
“Oh zuccherino sei tu, pensavo avessero ammazzato qualcuno” biasciò Jakotsu, tentando di coprire le sue grazie.
“No, forse non ci siamo capiti brutto imbecille. Perché sei nudo nel mio letto e perché diavolo hai quel coso gigante tra le braccia?!”
“Prima di tutto non è un coso, ma è Herbert, il mio fidato dildo. Secondo di tutto, Bankotsu aveva bisogno di privacy e siccome le nostre camere sono attaccate ho pensato di dormire qui.” Sorrise il giovane, sistemandosi meglio sul letto “e ti dirò di più. Herbert ha ben quattro velocità di vibrazione e la modalità turbo.”
“Sparisci”
Una treccia nera fece capolino dalla porta “Ehi Kacchan, Jakotsu ti ha presentato Herbert?”
“Buongiorno fratellone, hai castigato la bionda?”
“Ovviamente” rispose il giovane con un grande sorriso.
 
Jakotsu e Bankotsu erano fratelli, ma non si assomigliavano poi tanto. Il primo portava i capelli corti, raccolti in un codino e amava truccarsi in modi improbabili. Lavorava come performer in un locale di Drag Queen, oltre a frequentare un’Accademia per Makeup artists. Il secondo, invece, teneva i lunghi capelli raccolti in una treccia e aveva uno stile molto più simile a quello dei rapper disastrati che ascoltava di solito. Formalmente era iscritto a Scienze motorie, in realtà passava le sue giornate a bere e fare da spalla a suo fratello quando voleva rimorchiare qualche bel manzo.
“Voi due mi state esasperando. Vi voglio fuori di qui subito, devo prepararmi per vedere una casa”
“No Kacchan, non puoi abbandonarci così” piagnucolò Jakotsu saltando sul letto della ragazza.
“Jakotsu ti scongiuro, sono solo le otto del mattino e non ho voglia di vedere te nudo che ti dimeni sul mio letto. E la cosa più raccapricciante sono le tue ciglia finte mezze staccate.”
Al suono di quelle parole, il giovane corse in camera sua a sistemarsi. Nudo si, ma le ciglia in disordine manco morto.
Bankotsu rise, seguendo con lo sguardo il fratello, per poi rivolgersi a Kagome. “E così hai deciso di lasciarci”
“Si Ban, ho bisogno di tranquillità. Vi adoro ma ho una tesi da preparare”
“Certo, capisco. Ayame non tornerà prima di stasera, ha farfugliato qualcosa su un turno improvviso a lavoro ed è scappata poco prima che tu tornassi”
“Va bene, la avviserò più tardi. Anche se penso mi stia evitando ultimamente”
Bankotsu non fiatò e tornò in camera sua. “Strano” pensò la ragazza “di solito avrebbe commentato in maniera oscena”
Kagome sospirò, i suoi coinquilini le sarebbero mancati davvero tanto, ma non poteva continuare a vivere e studiare facendo slalom tra alcol, erba e preservativi lasciati in giro.
Dopo essersi fatta una doccia veloce iniziò a vestirsi. Scelse un paio di jeans chiari e una canotta rosa cipria, non aveva proprio voglia di agghindarsi. Un filo di mascara, converse bianche basse e uscì di casa.
Mentre si dirigeva alla stazione Kagome digitò il numero che Kikyo le aveva mandato. Uno, due, tre squilli e finalmente qualcuno rispose.
“Mh chi è?” una voce impastata dal sonno giunse attraverso lo smartphone.
“Ciao! Sono Kagome, l’amica di Kikyo. Ti disturbo?”
Il ragazzo sembrò sorpreso, poi si schiarì la voce e rispose “Ciao… Kagome, giusto? Mi chiami per la casa?”
“Si esatto, ti ho disturbato? Pensavo di venire a vederla tra poco. Se mi dai l’indirizzo ti raggiungo.”
“Ti mando la posizione”
Kagome guardò incredula lo schermo del suo cellulare. Le aveva chiuso la chiamata in faccia quel maleducato!
Il GPS la condusse in un quartiere piuttosto carino, nei pressi dello Shinjuku Gyoen, un meraviglioso parco considerato uno dei più belli di tutta Tokyo. Kagome era estasiata, si immaginava mentre passeggiava sotto i fiori di ciliegio in primavera o faceva shopping nei negozi del quartiere il fine settimana.  Nel suo sognare ad occhi aperti arrivò finalmente al palazzo dove abitava Inuyasha. Sembrava abbastanza moderno e aveva un’ottima posizione rispetto alla stazione dei treni, una comodità non da poco visto quanto spesso aveva bisogno di recarsi all’università.
Arrivò al settimo piano, si trovò davanti la porta dell’interno 193 e suonò il campanello.
Quando la porta si aprì, lo stomaco di Kagome fece una capriola. Inuyasha stava in piedi davanti a lei, con indosso solo un pantalone sportivo nero; con una mano artigliata cercava di sistemare i capelli argentei, mentre l’altra teneva spalancata la porta. I suoi addominali sembravano essere scolpiti nel marmo, e i suoi occhi ambrati, leggermente lucidi a causa di un recente sbadiglio, la scrutavano con attenzione.
Un ghigno canzonatorio comparve sul viso del bel mezzodemone. “Beh che hai da guardare, ragazzina?”
Kagome si ridestò all’improvviso. “Emh… ecco io… Buongiorno Inuyasha” cercò di nascondere l’imbarazzo, ma il rossore delle sue guance la tradiva.
Inuyasha continuò ad osservarla –Decisamente gnocca- pensò.
“Prego, entra. Sei qui per vedere l’appartamento dopotutto” il mezzodemone si fece da parte per farla passare.
Kagome notò subito quanto fosse spazioso quell’appartamento, rispetto agli standard giapponesi.
L’ingresso era modesto, con una piccola scarpiera sulla destra. Il corridoio principale portava ad un soggiorno arredato in stile moderno, con enormi vetrate e un divano bianco sorprendentemente comodo. La cucina era direttamente collegata con il soggiorno, anch’essa arredata in modo simile, aveva un’ampia isola centrale, alla quale erano accostati quattro sgabelli in pelle. –Ideale per la colazione- pensò la ragazza mentre ammirava la vista sullo Shinjuku Gyoen.
“Ti faccio vedere le camere e il bagno” disse il mezzodemone indicandole un secondo corridoio.
Il bagno era completamente in stile europeo, con i sanitari in ceramica perlata e le mattonelle nere e lucide.
“Wow, doccia e vasca. Questo è un lusso” esclamò la ragazza sorpresa.
“Si, da quanto ne so è stato ristrutturato di recente. Andiamo a vedere la tua stanza, sempre se deciderai di venire a stare qui”.
La camera da letto sembrava abbastanza spartana; vi era un letto a due piazze, appoggiato al muro e sopra di esso una grande finestra. L’armadio pareva spazioso, mentre la scrivania era decisamente piccina per gli standard di Kagome, da sempre abituata a tenerci sopra qualsiasi cosa.
“Ci sono pochi mobili, ma con un po' di attenzione potrebbe diventare accogliente” sentenziò la giovane.
“Mh si, comunque la mia stanza è esattamente davanti alla tua”
“Oh bene. Posso chiederti perché cerchi un coinquilino?”
“Parliamone davanti a un caffè, ti va?”
Kagome annuì e tornarono in cucina, dove Inuyasha accese la macchina per il caffè.
“Non che mi serva davvero un coinquilino, io da solo sto bene” disse il mezzodemone mentre appoggiava la tazzina sull’isola “Ma Kikyo era preoccupata che potessi isolarmi troppo in una nuova città.”
“Perché non siete andati a vivere insieme?” chiese la giovane, mentre sorseggiava l’espresso
“Per lo stesso motivo per cui tu e Koga non avete ancora fatto il grande passo” sorrise amaramente.
“In che senso scusa?” Kagome quasi si strozzò. Come diavolo faceva a saperlo quello lì?
“Ieri la tensione tra voi due si tagliava con il coltello. Dovreste imparare a recitare un po' meglio.”
Kagome non voleva parlarne, perciò cambiò discorso. “Senti, ho visto che l’affitto è abbastanza basso rispetto ai prezzi della zona. Come mai?”
“Oh la proprietaria voleva affittarlo in fretta, quindi ha fatto un prezzo di favore. Cosa te ne pare?”
“Mi piace molto, penso proprio che lo prenderò. Anche se mi ci vorrà un po' per portare qui tutta la mia roba”
“Ragazzina vedi di non colonizzare troppo il mio regno”
Kagome lo guardò interdetta, era davvero insopportabile.
“Per una convivenza civile dovresti smetterla di chiamarmi così”
“Certo certo” Inuyasha alzò le mani in segno di resa.
“Credo mi ci vorrà almeno una settimana per traslocare, forse meno con l’aiuto di Miroku e Koga”
“Si va bene, domani ti faccio avere il contratto e una copia delle chiavi”
“Ti ringrazio Inuyasha, ora vado. Ci vediamo!”
Così Kagome uscì dall’appartamento. La giovane si prese tutto il tempo di ricomporsi, la vista prolungata di Inuyasha a petto nudo le aveva annodato le viscere. –Ma che diavolo pensi, è il fidanzato di una delle tue migliori amiche, sei proprio in astinenza deficiente!- si disse mentre si dirigeva verso il suo bar preferito in zona, dove Sango la stava già aspettando.
 
Nello stesso momento Inuyasha stava ritirando le tazzine, ma i suoi pensieri non facevano altro che indugiare sulle generose forme di Kagome. –Dannata ragazzina, non può mettersi certa roba attillata e ancheggiare per la casa!-
Il mezzodemone sospirò, cercando di scacciare quei pensieri scomodi.
 
 
Kagome addentò la sua ciambella mentre Sango la guardava contrariata.
“Sei stupida? Ma cosa ti salta in mente! Kagome sei la mia migliore amica, ma non posso essere d’accordo sulla tua scelta.”
“Non capisco perché, la casa è bella e Inuyasha sembra decente.”
Sango sbuffò, irritata. “Kagome, lui è il ragazzo di Kikyo. E’ un po' sconveniente abitarci insieme”
“Boh sarà, in ogni caso non potevo più tollerare i ragazzi e i loro giochini erotici”
“Jakotsu ti ha presentato Herbert?”
Kagome guardò sgomenta la sua amica “Tu come fai a sapere di Herbert?”
Sango sospirò “Ha caricato un selfie insieme a lui su Instagram”
 
 
 
EE’s corner:
Ciao bellezze! Come va? Piaciuto il capitolo? Qui sono le 03:08 e io sono esausta. Ho cercato di delineare Jakotsu in un modo abbastanza singolare e comico, senza alcuna cattiveria o stereotipo di sorta. Semplicemente mi sembra andare d’accordo con il personaggio descritto nell’anime. Voglio prendermi i miei tempi per raccontarvi le cose, ma non voglio esagerare con i capitoli. Vedremo un po' con il passare del tempo
Un bacetto
   
 
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