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Autore: avalon9    18/03/2021    1 recensioni
Mi chiamo Michael Scofield. Ero un ingegnere civile. Sono stato un carcerato. Sono evaso da due penitenziari di massima sicurezza e ho coordinato l’evasione di mia moglie da un altro carcere. Sono stato un fuggitivo e un ricercato. Sono stato un manipolatore e un approfittatore.
Chi è Michael Scofield? In sei flussi di pensieri, sulla scia di cinque parole impresse su una lapide, l’immagine di un uomo che non si riesce ad etichettare.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Michael Scofield, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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# Extra 1

Scofield.

Tu vuoi sapere di Scofiel.

Dell’eroe; del grande genio. Del santarellino. Perchè sì: Scofiel si considerava un puro, un martire. Pensava di essere migliore di me, di noi.

Pensava di poterci usare.

Ma vuoi saperla la verità? Scofield era una puttana. La peggior specie di puttana, di quelle che si credono delle gran signore e che poi aprono le gambe al primo che passa. Perchè hanno fame, sono stanche o vogliono una dose.

Scofiel era una puttana. E sarebbe potuto essere la mia puttana. Gliel’ho offerto, sai?

Ma lui no, certo che no. Si credeva diverso lui; si riteneva nel giusto, lui. Un arrogante figlio di puttana che credeva di sapere come andasse il mondo, che pensava che il mondo fosse solo bianco o nero.

Ma il mondo, amico mio. Il mondo è grigio. É sempre grigio. E nel grigio ci stanno quelli come me. E come Scofield.

I rifiuti, quelli che nessuno vuole, quelli che tutti ignorano. Perchè siamo fastidiosi, e siamo pericolosi.

Perché siamo dei drogati. Tutti e due. Drogati delle nostre fobie, delle nostre stesse vite. Drogati di noi stessi e di quello che vediamo quando ci guardiamo allo specchio.

Io lo so. L’ho sempre saputo. E non me ne è mai importato. Ci puoi restare da cani, certo. Ma impari anche che a vita ti cuce addosso qualcosa, e con quel qualcosa puoi solo conviverci e andare avanti.

Io lo sapevo; Scofiel non lo voleva vedere.

E non mi stava a sentire, quando glielo sussurravo all’orecchio. Come un serpente, qualcuno avrebbe potuto dire. E la sua testardaggine; la sua incrollabile certezza di essere un bravo ragazzo. Dio. Quanto mi faceva venir voglia di farlo crollare.

Lo avrei stuprato volentieri. Nella testa, sì. In quelle sue patetiche idee di salvatore, di uomo che guarda tutti, che guarda me, dall’alto in basso.

Dio. Quanto era eccitante.

Sì: Scofield sarebbe stata la mia puttana ideale. Una di quelle che ti sputa in faccia per farti eccitare e Dio solo sa quanto mi eccitasse quel ragazzino pelle e ossa. Come quando mi guardava con disgusto, quasi con orrore. Oh, adoravo quello sguardo. Mi faceva venir voglia di strapparglielo dalla faccia.

Perché. Vedi. Fottere la gente era la mia specialità. Ed era anche la sua. E questo. Era questo che Scofield non accettava. Che in fondo, che in realtà io e lui fossimo simili. Davvero simili.

Solo che io ho il coraggio di ammetterlo. Ma lui. Lui no.

 

 

 

Ci ho messo un po’, onestamente.

Non perché non avessi in mente di chi scrivere. T-Bag è l’alter-ego di Scofiel così come Sucre gli è complementare. Ma gestire T-Bag è difficile. Perché è uno che le cose te le sibila all’orecchio, mellifluo come un serpente travestito da anguilla.

Ed è anche un uomo che non ha paura di guardare in faccia se stesso e riconoscersi per quello che è.

Non ho amato molto come lo hanno reso nell’ultima serie, quasi un rinnegato di se stesso, benchè sia il motore che fa partire tutta la narrazione. Non è stata l’idea in sé a dispiacermi, ma come l’hanno resa.

Quasi per buonismo e politicamente corretto anche T-Bag dovesse tentare di diventare buono. Ma poi cosa vuol dire “buono”?

Prison breack, nel suo piccolo, ti pone questo interrogativo. E se T-Bag cavalca la serie come incarnazione del male, perché snaturarlo in un pentito sulla via del perdono? Perché non può essere semplicemente un personaggio “umano”, con le sue aberrazioni? Chè, purtroppo, nascondere la testa sotto la sabbia non impedisce che nel mondo persone del genere esistano.

E con questo, chiudiamo il cerchio. Completamente. E definitivamente.

 

 

Grazie mille a chi mi ha letto, a chi mi a commentato e a chi è anche solo passato di qua, anche se per inciampo.

 

  
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