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Autore: MonicaX1974    25/03/2021    1 recensioni
Harry è tornato a far parte della vita di Zayn, ha ritrovato un amico, un collega, un fratello. Sta lavorando a un nuovo disco, è impegnato nel sociale, conduce una vita tranquilla, disinvolta, senza problemi di alcun tipo per la testa: fa quello che gli va, quando gli va di farlo.
Nessun impegno, nessun progetto sentimentale, concentrato sul lavoro e sul divertimento, ma non ha fatto i conti con il destino, che gli ha messo sulla strada una delle prove più intense di tutta la sua vita.
Si ritroverà, suo malgrado, a lottare con tutte le sue forze contro sé stesso, contro di lei, e alla fine combatterà per lei, per loro, perché non potrà fare altro che arrendersi.
Entrambi corrono veloci, senza sosta, troppo presi dalla loro carriera, ma qualcosa li costringerà a fermarsi.
A fermarsi e restare.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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He's right where I shouldwhere I should be
Lui è proprio dove dovrei io, dove io dovrei essere

But you're making me bleed
Ma mi stai facendo sanguinare

Woman
donna

"Woman"

Harry Styles

*****

Alcol, donne, locali e foto, tante foto. Foto che lo vedono in compagnia di donne sempre diverse, foto che hanno invaso la rete, i social, che sono ovunque. Foto che hanno immortalato ogni attimo in cui si è dato alla pazza gioia, dove appare libero e spensierato, mentre lei non ha fatto che struggersi per lui da quando ha lasciato New York alla volta di Londra.

È scappato un'altra volta, l'ha lasciata di nuovo e non importa se stavolta sa di meritarlo, perché non conta il motivo per cui lui si allontana: il punto sta nel fatto che Matilde si è convinta che Harry non sia in grado di affrontare le difficoltà e forse ha ragione suo fratello quando le dice che quel cantante non fa per lei.

La rossa si è rifugiata ancora nel lavoro: turni estenuanti al pronto soccorso pur di non avere la possibilità di controllare il telefono e tutte le notizie che riguardano Harry e il suo divertimento sfrenato.

Ha evitato sua cugina Sofia quanto più possibile: non vuole parlare di Harry con nessuno, anzi, non vuole parlare e basta. Non vuole nemmeno pensare a lui, per questo ha coperto tutti i turni scoperti dei suoi colleghi. Non dà retta a nessuno, neanche a chi le dice che se continua così crollerà come è successo qualche mese fa, ma a lei non importa.

A lei non importa più di niente.

A Sofia non è rimasto che accompagnare Zayn a Londra, perché il cantante non ne ha voluto sapere di lasciare solo il suo amico in questa situazione: sa bene cosa vuol dire cadere in quel vortice e si sente in debito con Harry dopo che gli è stato accanto quando è stato lui ad averne bisogno.

I due amici hanno parlato a lungo e Zayn è riuscito a convincerlo a tornare per parlare con Matilde, solo che Matilde è di tutt'altro avviso.

È arrabbiata per il modo in cui continua a escluderla, a tagliarla fuori dai suoi pensieri: Harry decide sempre per entrambi e lo sa di aver sbagliato, ma se continua a non darle modo di spiegarsi, di parlare, ha davvero motivo di esistere questo rapporto?

Si è fatta prendere dai dubbi più di una volta, per questo motivo preferisce non pensare, perché la sua mente le sta giocando brutti scherzi.

È forse per questo che stasera ha deciso di uscire con lui? Con l'uomo che è spesso stato motivo di discussione tra lei e Harry? Forse non avrebbe dovuto accettare l'invito a cena, non avrebbe dovuto dargli modo di credere che possa interessarsi a lui, ma ormai è tardi per rimangiarsi quel sì pronunciato troppo in fretta e anche un po' per rabbia dopo aver visto l'ennesima foto di Harry che si lascia baciare e abbracciare da una che non è lei.

Matilde sta cercando di godersi la serata, di fingere di divertirsi, ma è assente e più volte John ha dovuto richiamare la sua attenzione. La rossa ha una strana sensazione, come se dovesse accadere qualcosa da un momento all'altro, qualcosa che le mette addosso un'ansia che non riesce a gestire.

Forse il suo cuore è in grado di percepire la presenza di Harry che è tornato in città solo per lei e non se ne rende conto. Già, forse è così, perché il cantante è atterrato da un paio d'ore a New York carico di speranza: è rientrato nel suo appartamento, ha fatto una doccia e ha cercato di calmarsi prima di affrontare Matilde.

Adesso è pronto e si ferma per un attimo sulla soglia di casa prima di uscire, ricordando l'ultima volta che la sua fidanzata è stata lì; tornano prepotenti le sensazioni di quella sera e si deve concentrare per allontanarle e mantenere la promessa che ha fatto a Zayn dopo aver pianto come un bambino tra le braccia di Sofia: vuole dare a se stesso e a Matilde l'opportunità di chiarirsi.

Arrivato in macchina imposta sul navigatore l'indirizzo del locale dove sa di trovare Matilde. È stata Sofia a dirgli dove sarebbe stata la cugina quella sera. Non è stato facile per Sofia farsi dire il nome del locale, ma alla fine l'ha spuntata e ha potuto comunicare a Harry l'indirizzo.

Sa che non la troverà sola, Sofia gli ha spiegato che la cugina è a cena con i suoi colleghi dell'ospedale, ma è pronto ad affrontarli, è pronto ad affrontare qualunque cosa.

Qualunque cosa, ma non la scena che si trova davanti agli occhi all'arrivo al locale: Matilde seduta su uno sgabello al bancone del bar che sorseggia il suo cocktail colorato di rosso mentre sorride al suo capo, il dottor Perry.

Tutte le insicurezze tornano a galla, pronte ad avvelenare la sua mente; invadono il suo cuore come un'erba infestante che contamina tutte le buone intenzioni, i buoni propositi. Lei l'ha cancellato: ha preferito il medico dalla posizione stabile, la sicurezza, una vita che lui non può darle.

Resta per qualche secondo immobile, con la mente che inizia a elaborare qualcosa di poco piacevole, poi viene riconosciuto da un cameriere e l'idea prende corpo.

«Buonasera» lo saluta e sta per chiedergli altro, quando lo riconosce anche il cantante che si stava esibendo al piano e gli fa cenno di raggiungerlo.

Harry non se lo fa ripetere. Cammina lento, ma deciso verso la sua meta. Sa già cosa vuole fare: vuole ferirla, vuole farle sapere che è furioso con lei, che può anche starsene con il suo dottorino se le fa tanto piacere. Vuole farle sapere che sta soffrendo e che sta soffrendo a causa sua.

«Ciao, io sono Sam...»

Anche il pianista non fa in tempo a terminare la frase, perché Harry lo precede. «Ti dispiace se suono un pezzo?»

Il ragazzo non aspettava altro e gli lascia volentieri il posto, felice di poter raccontare che ha conosciuto il famoso cantante e che ha anche suonato il suo piano.

Le prime note riempiono il salone. Matilde riconosce la canzone e d'istinto si volta in direzione del piano, per restare folgorata dallo sguardo glaciale di Harry che la punta come falco.

I'm selfish, I know

sono egoista, lo so

But I don't ever want to see you with him

Ma non ho mai voluto vederti con lui

Matilde smette di respirare: le parole di quella canzone e lo sguardo di Harry hanno il potere di trafiggerle il petto e toglierle il fiato.

I hope you can see, the shape that I'm in

Spero che tu possa vedere lo stato in cui mi trovo

While he's touching your skin

mentre lui sta toccando la tua pelle

È un dolore intenso per entrambi, come se il loro cuori fossero stati strappati dal petto con gesto deciso e violento. Sentono il vuoto intorno a loro, al centro del loro corpo, nella loro mente. Harry continua a cantare senza mai distogliere lo sguardo e Matilde vorrebbe tanto poter smettere di guardarlo, ma non ci riesce. Forse vuole poter sentire il suo dolore e trasmettere a Harry il suo, o forse vuole solo assicurarsi che il suo fidanzato, ex fidanzato, in realtà non lo sa più, le stia dicendo addio.

La canzone arriva al termine, Harry si alza in mezzo agli applausi. Le rivolge un ultimo sguardo, poi si dirige verso l'uscita del locale mentre Matilde resta seduta sul suo sgabello, priva di ogni forza.

Anche la loro relazione è arrivata al termine?

*****

L'evento di beneficenza organizzato dal Presbyterian Hospital per realizzare un nuovo padiglione dell'ospedale che ospiterà i genitori dei bambini malati di cancro è per stasera. Matilde è stata invitata e ha deciso di andarci. In realtà il suo accompagnatore non ha faticato poi tanto a convincerla e lei si è detta che non c'era niente a impedirle di accettare, dopotutto Harry ha ripreso un'altra volta il suo stile di vita discutibile.

Già, perché dopo essere apparso come un fantasma in quel locale, è sparito un'altra volta, per riapparire in gran forma su tutti i social accompagnato da donne sempre diverse.

Ha accettato per rabbia, con il pensiero di ferire Harry, come lui sta ferendo lei. Ha indossato un bel vestito, adatto alla serata elegante che li aspetta, e John è passato a prenderla.

«Scusa il ritardo» mormora Matilde quando sale in macchina, sfuggendo allo sguardo dell'uomo seduto al volante.

«Mio Dio... Sei bellissima, dottoressa Coser. L'attesa ne è valsa la pena» si complimenta lui, guardandola in adorazione.

Matilde forza un sorriso, ma non lo guarda. «Grazie» replica, si aggancia la cintura e guarda in avanti.

«Tutto bene, Matilde?» la ragazza annuisce in silenzio. «Vedrai, ti piacerà. Conoscerai tanta gente che conta e poi ci saranno molti vip» le spiega, mettendo in moto l'auto.

«Sono certa che sarà una bella serata e poi è per una giusta causa, no?» ribatte la rossa.

«Certo, però per te sarà importante anche per ampliare le tue conoscenze...»

Il resto del discorso di John cade nel vuoto: Matilde si isola, tiene lo sguardo fisso in avanti e si perde nel vuoto della sua mente, mentre John si volta spesso verso di lei e non resiste a mettere una mano sul suo ginocchio.

Lei si irrigidisce a quel contatto, ma non si ritrae. Harry non può vederla in quel momento, nessuno li vede, eppure nel suo cuore è convinta che quel gesto possa ferirlo come lui ha ferito lei in tutte quelle foto con altre donne.

«Già, è per il mio lavoro» ribatte, come se lo stesse ascoltando davvero.

John sospira. «Matilde rilassati. Goditi la serata e per una volta cerca di non pensare a quello Styles. Tanto dopo l'ultima volta... beh, credo abbia capito».

Matilde si stringe nelle braccia. «Non sto pensando a lui e poi, possiamo evitare di parlare di Harry?» Il solo pronunciare il suo nome le fa male al cuore.

«Per me va benissimo, non ne sento assolutamente la mancanza. Anche se... Ho saputo che ha fatto una generosa donazione al reparto oncologico pediatrico» le confessa, voltandosi appena per notare la sua reazione.

«Sì, beh, avrà voluto ripulirsi la coscienza».

«Non lo pensi davvero e comunque se non vuoi parlarne a me va più che bene» prosegue John.

«Ecco, non parliamone. Godiamoci la serata» taglia corto Matilde, perché l'argomento le brucia la gola e la mente.

«Ai suoi ordini, dottoressa Coser» conclude lui con un sorriso.

Matilde si sforza di ricambiare quel sorriso e tenta di scrollarsi di dosso la brutta sensazione che si sente addosso. Si sente fuori posto, ma vuole andare fino in fondo a ciò che si è prefissata, cioè trascorrere la serata con John.

Quando arrivano a destinazione l'uomo parcheggia, si precipita ad aprirle la portiera e le offre la mano. «Pronta per la serata?»

Matilde afferra la sua mano e scende, mormorando un "grazie", evitando ancora di guardarlo.

John porta un braccio intorno alla sua vita. «Vieni. Andiamo».

La guida verso l'ingresso dell'hotel scelto per l'evento, dove sono appostati diversi fotografi in attesa dell'arrivo delle celebrità e di qualche pezzo grosso dell'ospedale. I flash immortalano l'attimo in cui Matilde e il suo capo stanno per entrare, quando lui si ferma e la stringe a favore di obiettivi.

Lei si lascia abbracciare e si ripete che lo sta facendo per ferire Harry. Si guarda intorno e sospira in silenzio. John fa il suo ingresso con Matilde al suo fianco. Si lascia fotografare, sembra quasi che la stia sfoggiando come un trofeo e non disdegna affatto i complimenti dei colleghi che l'hanno visto varcare la soglia del salone abbracciato alla giovane dottoressa.

Matilde si lascia guidare, ha bisogno di pensare ad altro. Si concentra sulla serata e sul fatto di essere cordiale. Sorride a favore di fotografo. «C'è davvero tanta gente» commenta con John, quando sono all'interno della sala ricevimenti.

«Te l'avevo detto. È un evento molto importante. Sono tutti qui per fare beneficenza».

«Immagino che molti saranno qui solo per farsi pubblicità, ma non importa. Ciò che conta è che contribuiscano alla causa. Poter realizzare questo nuovo padiglione dell'ospedale per i genitori dei bambini malati sarebbe meraviglioso» osserva Matilde, che sente quella causa come se fosse sua.

«Sì, tutto questo è per una buona causa, ma un po' di glamour non guasta. Serve ad accendere i riflettori sulla beneficenza» continua, e intanto la attira un po' più a sé mentre si dirige verso un dirigente dell'ospedale.

Lei non protesta, è confusa dalle tante persone che affollano il salone. Lo segue e lo asseconda come se non avesse una sua volontà. È come se man mano che la serata prosegue la sua mente andasse in black out.

John parla di lavoro con il signor Butler, ma lei non ascolta, è come se fosse assente, una bella presenza e nient'altro. A lui, in realtà, questa sua non reazione va più che bene. Lei sarebbe la fidanzata perfetta: bellissima, di successo, e in questo momento non si ribella, per cui lui osa. Ogni tanto le lascia un bacio sulla guancia o sul collo.

Matilde continua a non protestare, è come se fosse diventata un guscio vuoto. È completamente estraniata da tutto ciò che le sta succedendo intorno. Quella non è lei, è solo il suo corpo vuoto, perché Harry con il suo comportamento l'ha svuotata. Ha rimesso il suo cuore in bella vista e lui l'ha calpestato e preso a calci come un rifiuto qualsiasi. Sente le voci, ma non ascolta nulla, si limita a sorridere e annuire come una bella statuina.

Fino a che Stephanie, la sua amica e collega, si avvicina e l'allontana per parlarle.

«Matilde, tesoro, come stai?»

«Bene, tu come stai?» Sorride, ma sta fingendo.

«Tutto bene. Sei molto elegante. Non... Ecco... Non pensavo saresti venuta con Perry» commenta cauta la bionda.

«Sì, beh, non avevo... Non avevo altri impegni» ribatte incerta, perché in effetti la decisione è stata presa all'ultimo.

«Ma sì, certo. Hai fatto bene a venire. Ho visto che a Perry piace farsi fotografare con te» le fa notare per metterla in guardia.

«È una serata di beneficenza, Steph, tutti dobbiamo metterci in mostra per ottenere qualche risultato» replica la rossa.

«Sì, con la differenza che lui è te che sta mettendo in mostra. A meno che voi due.. Ecco...» Stephanie si ferma, in attesa della reazione di Matilde che non tarda ad arrivare.

«Noi due niente, Steph. È una serata di beneficenza, questo è quanto» chiarisce decisa.

«Okay, come vuoi tu, ma lui ti sta sfoggiando davvero e tu... Tu non sembri neanche tu» insiste la bionda.

«Stiamo entrambi interpretando una parte, Steph, potrebbe anche giovarne la mia carriera, oltre che il nuovo padiglione dell'ospedale. Non c'è altro» ribatte piccata.

«Wow... Quindi ora vuoi affidare a lui la tua carriera?»

«Il mio lavoro è l'unica cosa su cui posso davvero contare» replica amareggiata Matilde.

«Mati, ti stai spegnendo e non va bene. Tu non c'entri niente con Perry».

«Steph, io non mi sto spegnendo. Io sono già spenta. Ho bisogno di non pensare e il lavoro mi permette di non pensare. Non ho altro» e il dolore che prova trapela da ogni parola.

«Sì, ma non permettere a Perry di credere che tu sia disponibile. Andiamo Mati...»

«Lui lo sa che non sono disponibile, lo sa bene. Stiamo solo trascorrendo una serata tranquilla. Ho diritto anch'io a una serata tranquilla, dato che quello stronzo si sta dando alla pazza gioia». Poi si accorge che sta alzando la voce. «Scusa, Steph... Non volevo».

«Lui non lo sa. Gli conviene che tu stia così e tu hai tutto il diritto a una serata tranquilla, ma non mentire soprattutto a te stessa».

«Non fa differenza. Tutto ciò che m'importa è il lavoro, nient'altro» continua Matilde apatica.

Steph sospira. «Matilde, sei ancora innamorata di lui e lui lo è di te, altrimenti come spieghi il fatto di essertelo ritrovato in quel locale cosi all'improvviso?»

«Lui non è più innamorato di me, l'ha dimostrato proprio quella sera al locale in cui mi ha mandato gentilmente a quel paese con quella canzone. Se mi amasse non starebbe cercando di costruirsi un harem, non credi? Sarebbe qui, a parlare con me, invece si è trasferito in pianta stabile a Londra, così evita il rischio di rivedermi. Grazie, ma no. La mia vita è stata distrutta da un uomo già una volta, non permetterò che succeda di nuovo. Ho il mio lavoro a cui pensare, Harry non fa più parte della mia vita e questo non l'ho voluto io».

Steph aggrotta le sopracciglia. «Non lo hai voluto tu? Davvero Matilde?»

«Non sono io quella che ha messo un oceano in mezzo a noi due, e so di aver sbagliato, Steph, credimi lo so. Ma è ovvio che non valgo la pena di una discussione. Mi ha lasciata, mi ha voltato le spalle e tu sai che non è la prima volta. Se è questo che vuole non posso certo costringerlo a restare con me».

«Io credo che lui abbia avuto la conferma di non essere quello giusto per te. Non lo sto giustificando, ma sentirselo ripetere da tuo fratello, da Perry e poi la tua omissione» continua Stephanie, custode delle sue confidenze e che ora sta cercando di essere la voce della sua coscienza.

«Non è la serata giusta per rinfacciarmi tutti i miei errori, Steph... Dio, dovresti essere dalla mia parte, sei mia amica». Matilde ha bisogno di sostegno, di conforto, mentre la sua migliore amica le sta sbattendo in faccia la realtà e lei non ha la forza per affrontarla.

« Non ti sto rinfacciando niente, Matilde. Voglio solo che tu apra gli occhi e che tu sia consapevole. E proprio perché ti sono amica che dico quello che penso e cerco di non farti commettere altri di errori».

«Non ci sono altri errori da commettere, perché nessuno entrerà più nella mia vita» replica convinta, perché sta issando quanti più muri possibili per tenere le persone fuori dalla sua vita.

Stephanie prova a ribattere, a in quel momento arriva John che abbraccia subito Matilde. «Tutto bene qui, signore?» E Stephanie guarda Matilde come a dire "e ora che mi dici?".

Matilde nota l'espressione di rimprovero nello sguardo di Steph. Non ha voglia di sentire altre ramanzine. Vuole soltanto spegnere la testa, quindi la ignora. «Tutto bene. Io e Stephanie stavamo osservando quanta gente ci fosse. Adesso, scusate, ma vorrei bere qualcosa» tronca il discorso bruscamente.

Matilde saluta Stephanie, ha bisogno di allontanarsi da lei, dalla verità che le fa ancora troppo male. John rimane con lei.

«Ti accompagno. Ho bisogno di bere anch'io».

Raggiungono l'angolo bar e la prima a ordinare è Matilde.

«Un Manhattan, per favore».

«Wow! Ci vai giù pesante. Potrei approfittarne» ridacchia John, prima di ordinare un Martini.

«John, ne abbiamo già parlato...»

«Avanti, Matilde... Potremmo essere la coppia dell'anno. Dio tu sei bellissima». Non fa che farle complimenti, complimenti che a lei non fanno alcun effetto.

«Non vuoi che torni a "dottor Perry", giusto?» domanda sarcastica, mentre evita di guardarlo.

Lui le si avvicina e le sussurra all'orecchio. «Mentre facciamo sesso puoi chiamarmi come vuoi» afferma, per poi ridacchiare.

«John!?» Lo richiama sconvolta, mentre il suo volto assume un colorito violaceo.

«Avanti, Matilde, sono sicuro che faremmo scintille» continua lui a bassa voce, poi si avvicina un po' di più, le sposta i capelli e le bacia il collo.

A quel punto lei fa un passo indietro. «Forse dovrei tornare a casa».

«Perché? Per colpa mia? Non ho mai fatto mistero del mio interesse per te».

«Sì, lo so, e io non ho mai fatto mistero del fatto che tra me e te ci può essere soltanto un rapporto di lavoro. Per favore, John... Non è...» Poi sospira. «Lascia stare, chiamo un taxi. Tu resta».

«Ti accompagno. Aspetta...» si offre l'uomo.

«No, grazie... Preferisco andare da sola».

«Se ti ho offesa in qualche modo... Ti chiedo scusa».

«Non... Non fa niente... Adesso è meglio che vada».

Lui cerca di fermarla, giocando il tutto per tutto. «Matilde... Lui non ti merita...»

«Non ha importanza, John» replica con voce incrinata, perché sta per mettersi a piangere e lui se ne accorge.

A quel punto John decide di lasciarla andare. «Okay. Buonanotte Matilde».

«Buonanotte, John».

Lascia il bicchiere ancora pieno, gli dà le spalle e si allontana in fretta. Trova un taxi e lo prende al volo e durante il tragitto per raggiungere casa fa quello che non dovrebbe fare: apre Twitter con la speranza che tutto ciò che ha vissuto finora sia un incubo, invece trova foto ancora più recenti di Harry con un'altra che non è lei e c'è un solo pensiero che riempie la sua mente: non è che Lui non mi merita... Lui non mi vuole più.

 Lui non mi vuole più

*****

SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Qui è tutto un disastro. Matilde fa casini di qua mentre Harry fa casini di là e noi siamo qui a fare la cronaca di un disastro annunciato. Che succederà ora? (Al solito... Io lo so... 😂😂😂)

La nostra Dr.ssa Coser partecipa ad un evento di beneficenza al braccio del Dott. Perry... Che ormai crede di avere il via libera con lei solo perché lei ormai non ha alcuna reazione  e recita la parte della Dottoressa integerrima che pensa solo al lavoro... La verità è che lei sta soffrendo per Harry....e vorrebbe far soffrire anche lui... Ma non ci riesce... La sua amica Stephanie cerca di aprirle gli occhi su Perry...che non fa altro che sfoggiarla e farle proposte indecenti... Ma il cuore della bella Matilde soffre... Mentre Harry si trova al di la dell'oceano e sembra spassarsela...
Che dirvi io e la mia Socia SuperMeravigliosa vi aspettiamo al prossimo aggiornamento... Grazie sempre di esserci ❤️

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

   
 
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