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Autore: MonicaX1974    26/03/2021    1 recensioni
Harry è tornato a far parte della vita di Zayn, ha ritrovato un amico, un collega, un fratello. Sta lavorando a un nuovo disco, è impegnato nel sociale, conduce una vita tranquilla, disinvolta, senza problemi di alcun tipo per la testa: fa quello che gli va, quando gli va di farlo.
Nessun impegno, nessun progetto sentimentale, concentrato sul lavoro e sul divertimento, ma non ha fatto i conti con il destino, che gli ha messo sulla strada una delle prove più intense di tutta la sua vita.
Si ritroverà, suo malgrado, a lottare con tutte le sue forze contro sé stesso, contro di lei, e alla fine combatterà per lei, per loro, perché non potrà fare altro che arrendersi.
Entrambi corrono veloci, senza sosta, troppo presi dalla loro carriera, ma qualcosa li costringerà a fermarsi.
A fermarsi e restare.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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I'm in my bed
Sono nel mio letto

And you're not here
E non sei qui

And there's no one to blame
E non c'è nessuno da incolpare

But the drink in my wandering hands
Se non il drink nelle mie mani irrequiete

Forget what I said
Dimentica ciò che ho detto

It's not what I meant
Non è quello che intendevo

And I can't take it back
E non posso rimangiarmelo

"Falling"

Harry Styles

***

Da quando Harry ha lasciato la città senza dirle una parola, Matilde ha issato un muro enorme per tentare di salvare ciò che resta del suo cuore: il lavoro l'ha tenuta spesso lontano dai pensieri che le annebbiano la mente nei momenti più bui. Non vuole mostrare a nessuno ciò che sente, la sofferenza che prova quando guarda tutte le foto che ritraggono l'uomo che ama che ormai si è trasferito a Londra.

"Io non esito più per lui... Mi ha completamente cancellata..."

Le notti che non ha trascorso al lavoro in pronto soccorso, si è ritrovata spesso a urlare nel cuscino dopo essersi lasciata andare a un pianto liberatorio. Si è confidata con Sofia, ma nulla riesce ad alleviare il dolore che ha al centro del petto.

I suoi colleghi stanno tentando di convincerla a uscire con loro: le sue amiche vogliono farla distrarre un po', magari anche divertirsi. Sta chiudendo l'armadietto quando la sua attenzione viene attirata da Ross che parla a briglia sciolta da diversi minuti.

«Cazzo, Mati, reagisci! Tra un po' ci metti le radici qui dentro. E poi datti da fare. Una sana scopata ti farebbe bene, tanto Styles mi sembra che di problemi non se ne stia facendo. Se vuoi mi offro volontario» ironizza con una risata, ma la sua battuta non viene accolta come si sarebbe aspettato.

«Ma vaffanculo, Ross» impreca Matilde, sbattendo con forza la porta dell'armadietto d'acciaio.

«Ross, sei proprio un coglione» le dà man forte Luise.

«Oh, e piantatela! E inutile che fate le santarelline» borbotta il ragazzo seduto sulla panca, mentre si piega in avanti per legarsi le scarpe.

«Ross, ma che ti è preso? Vuoi farla finita!» esclama Stephanie, guardandolo con rimprovero.

A quel punto Ross si mette in piedi e si rivolge di nuovo alla rossa. «Sai che ti dico, Mati? A questo punto mira ai piani alti... Perry non vede l'ora».

E Matilde, nel sentire quel nome, si irrigidisce. Non ha dimenticato quel maledetto bacio e nemmeno le avance sfacciate dell'altra sera. Lo sta evitando il più possibile, ma non potrà farlo per sempre, dato che lavorano nello stesso ospedale.

L'espressione di Matilde non sfugge a Ross, che si rende conto di aver esagerato.

«Scusa Matilde... Non so che mi è preso. Ti chiedo scusa, sul serio». Ross è mortificato. Credeva di spingerla a reagire, invece pare abbia peggiorato la situazione.

«Okay, avete ragione. Forse dovrei iniziare a uscire, invece di continuare a piangermi addosso. Stasera sono dei vostri» acconsente Matilde, in preda a un'energia insolita.

Luise l'abbraccia. «Non sei obbligata» le sussurra tra i capelli.

«Tranquilla... Ce la posso fare...» mormora con un sorriso.

Lo sa che tutti e tre i suoi amici stanno cercando di farla reagire, ma lei vuole davvero reagire?

***

Ha deciso di uscire con i suoi amici. Non vuole deluderli e cerca di impegnarsi per non rendere la serata noiosa e pesante, un po' com'è stata lei nell'ultimo periodo. Vuole darsi l'opportunità di divertirsi o almeno ci prova. Indossa un vestitino nero con sopra un chiodo in pelle e scarpe alte. Raccoglie la sua chioma solo da un lato davanti allo specchio del bagno, poi afferra la pochette contenente i suoi trucchi.

"Ti preferisco senza tutta quella roba in faccia... Non ne hai bisogno..."

Il ricordo della voce di Harry mentre le sussurrava quelle parole le fa pizzicare gli occhi, ma cerca subito di ricacciare indietro le lacrime. Non può e non vuole piangere ancora per lui. Finisce di applicare il rossetto sulle labbra e scende. C'è Luise ad aspettarla in auto.

«Ciao, Mati. Wow... Ci sei andata giù pesante» osserva l'amica sorpresa, mentre la osserva salire in auto.

«Non sto bene?» domanda Matilde preoccupata, guardandosi dopo aver preso posto sul sedile del passeggero.

«No, no, figurati. È che non ti ho mai visto così truccata, ma non stai male».

«Sicura?»

"Non hai bisogno di tutta quella roba in faccia..."

«Sì, sì, non preoccuparti. Stai benissimo» cerca di tranquillizzarla Luise, dopo aver temuto di averle fatto cambiare idea sulla serata, dopo aver visto la sua espressione confusa.

Le ragazze raggiungono il locale alla moda che hanno scelto per trascorrere la serata. All'interno trovano il resto del gruppo. Si buttano subito in pista e Matilde si lascia andare. Balla, vuole provare a divertirsi. Stephanie e Luise non fanno altro che pubblicare foto e stories in Instagram. Matilde per aiutarsi beve qualche cocktail e alla fine ci riesce. Inizia a divertirsi un po' senza pensare a lui.

Si concentra sulla musica che le rimbomba nel petto, sul calore che sprigiona il suo corpo dopo tanto movimento e sulle risate delle sue amiche che sembrano essere la cura per il suo cattivo umore. Avrebbe dovuto farlo prima, avrebbe dovuto regalarsi una serata del genere giorni fa.

L'alcol scorre a fiumi. Le ragazze ridono e Ross è impegnato a tenere a bada gli estranei che si avvicinano alle tre amiche. Vodka e Tequila insieme non sono state un abbinamento intelligente, ma non importa: non pensa, nella sua mente non c'è più la voce bassa e roca di Harry a graffiarle i pensieri.

Le braccia verso l'alto, il corpo che si muove a ritmo e le labbra distese in un sorriso. Continua a seguire la musica, si lascia andare e lascia andare le sensazioni negative. Le sue amiche si prendono una pausa, Ross ha adocchiato una ragazza, e mentre è lì che balla e si diverte a un certo punto sente due mani che le cingono la vita.

Si volta e si trova faccia a faccia con John Perry. Non si divincola da quella presa, la sua mente è troppo annebbiata per riuscire a dare comandi al corpo.

«Dottor Perry, che ci fa qui?» gli domanda con la voce impastata dall'alcol.

«Matilde, non siamo in ospedale. Dammi del tu... Ne abbiamo già parlato...» le parla sorridendo, come se volesse tranquillizzarla.

«Se è per questo abbiamo fatto anche altro» si lascia sfuggire Matilde, perché l'alcol le ha tolto ogni freno.

«Andiamo... Quel bacetto è veramente niente rispetto a quello che vorrei fare con te» le sussurra in un orecchio.

Matilde si irrigidisce, ma è solo un attimo. L'alcol che ha nelle vene altera ogni sua decisione e ogni movimento.

«John... Sei un mio superiore... Non dovresti pensare a me in quel modo». Gli sorride, non sa perché lo fa, ma lo fa.

«È colpa tua. Sei tu che sei bellissima. E quello Styles è proprio un coglione».

«Non voglio parlare di lui».

Matilde biascica le parole.

«Ottimo, neanche io».

La stringe un po' di più a sé e Matilde lo lascia fare. A nulla sono valsi i richiami di Stephanie: i due passano il resto della serata insieme, a ballare e a bere al bancone insieme agli altri.

Quando ormai Matilde si sente abbastanza stordita decide che è ora di tornare a casa e John si offre di riaccompagnarla. La rossa accetta senza pensarci, così salutano gli altri e raggiungono l'auto di Perry, che li porta fino all'appartamento di Matilde.

«Beh, eccoti a casa sana e salva...» commenta John, che non ha fatto che guardarla per tutto il tragitto. «Buonanotte, Matilde».

Lei gli sorride. Si avvicina a lui e gli dà inspiegabilmente un bacio sulla guancia. «Buonanotte, John».

Poi, apre la portiera e mentre fa per scendere deve tenersi, o rischia di cadere. John non trattiene una piccola risata nel vedere la scena. Scende dall'auto e va a sorreggerla.

«Mati, credo sia il caso che ti accompagni di sopra» si offre di aiutarla, mentre le mette un braccio attorno alla vita.

«Ma no, ce la faccio... Sul serio...» borbotta, cercando di tenersi in piedi in un equilibrio precario, senza però riuscirci.

«Dai, Mati, andiamo. Ti porto su» insiste lui, tornando a stringerla.

Lei non ha la forza di respingerlo, nemmeno si rende conto che dovrebbe farlo. È lui ad aprire la porta, dopo che la rossa ha fallito in quella piccola impresa per tre volte di seguito.

«Hai bisogno di qualcosa?» le domanda John, una volta dentro l'appartamento. «Vuoi che ti prepari un caffè?»

«No, voglio solo andare a letto» borbotta lei, cercando di togliersi le scarpe, dopo aver lasciato cadere sul pavimento il giubbotto di pelle.

John le sorride. «Attenta a quello che dici, Matilde» replica lui malizioso.

«Non in quel senso e non con te» puntualizza lei, puntandogli un dito contro, con la mano instabile.

A quel punto lui diventa serio, si irrigidisce. «Perché continui a rifiutarmi, Matilde?» le domanda, avvicinandosi a lei. «Noi due saremmo una coppia. Anzi, la coppia perfetta».

«John, ne abbiamo già parlato...»

«Sei così bella Matilde» sussurra, portando una mano sul suo braccio nudo, per poi far scorrere lentamente le dita sulla sua pelle. «Potrei darti così tanto» sussurra, per poi baciarle il collo.

«John... No...» Matilde riesce a pronunciare a malapena il suo nome. Vorrebbe tanto spingerlo via, ma non ha abbastanza forze per farlo.

«Sarei quello giusto, Mati» continua e la spinge contro il muro, e lei, per non cadere si aggrappa d'istinto alle spalle di lui. «Dammi una possibilità...» insiste.

Matilde lo guarda negli occhi, ma non sono quegli occhi verdi che tanto ama. Non sono quelle labbra rosse a baciarla e non sono le mani delicate e allo stesso tempo prepotenti di Harry a stringerla.

John torna a baciarle il collo, a stringerla. Porta le mani sulla sua schiena e abbassa la lampo del vestitino di lei facendolo scivolare ai suoi piedi. A lui si blocca il respiro mentre la rossa è completamente da un 'altra parte.

«Matilde...» Sospira lui sulla sua pelle. «Ti voglio da morire».

Matilde non risponde, c'è qualcosa nella sua testa che la sta bloccando e di nuovo questa non reazione lo porta a spingersi ancora oltre. La stringe di nuovo a sé, ma a quel punto lei reagisce.

«No, John... No...» mormora con un filo di voce.

«Perché»

«Io non... Non... Io amo Harry...» ribadisce a fatica.

«Ma lui ti ha lasciata. Non ti vuole. Io invece sì». La rimprovera. «Sono io quello giusto per te» continua, e solo in quell'istante lei si rende finalmente conto di essere rimasta in intimo davanti a lui e che la sta stringendo.

«Lasciami, John... Per favore...» si lamenta, cercando di divincolarsi come può.

«Potrei darti tutto quello che desideri. Perché non lo capisci?».

«John... Per favore... Lasciami. Io non... non ce la faccio... Ti chiedo scusa se ti ho fatto credere il contrario.... Io amo ancora lui...» Matilde non trattiene le lacrime le rigano il viso e a quel punto Jonn si stacca da lei e nel momento stesso in cui lo fa Matilde si circonda il corpo con le braccia per coprirsi, mentre scivola contro il muro, fino a sedersi sul pavimento.

John si strofina il viso con le mani. «Quello Styles è proprio un coglione. Io non ti lascerei mai» prosegue, facendo un altro passo indietro. «Scusami, Matilde, non volevo metterti in imbarazzo. Me ne vado». Fa per avvicinarsi di nuovo a lei, ma Matilde si stringe di più su se stessa, stringendo la gambe tra le braccia. John si blocca, fa un passo indietro per poi voltarsi e uscire dal suo appartamento lasciandola lì, mentre piange silenziosamente, dandosi della stupida.

Si sente abbandonata e rifiutata dall'unico uomo che considera l'amore della sua vita. Tra l'alcool e la confusione mentale per Harry, era proprio instabile e si rende conto di cosa avrebbe potuto succedere.

«Sei una stupida, Matilde» impreca contro se stessa, per poi trascinarsi fino al bagno e nascondersi sotto l'acqua.

Il suo telefono squilla, lo stesso telefono che sta ricevendo notifiche di Instagram con tutti i tag che le sue amiche hanno postato sulla serata.

Le stesse storie che Harry sta guardando sul suo cellulare al di là dell'oceano. Un rumore violento e improvviso scuote il silenzio della stanza in cui si trova, quando la bottiglia di wisky si schianta contro il muro, rovesciando tutto il liquido restante sul pavimento in legno. Poi si accascia sfinito a terra, portandosi le mani tra i capelli.

Il suo amico Andrew lo raggiunge di corsa nella stanza dopo aver sentito il suo urlo strozzato.

«Che cazzo succede?» domanda preoccupato, poi lo vede seduto a terra e capisce che di nuovo si tratta di Matilde. Gli si avvicina, piegandosi sulle ginocchia per mettersi alla sua altezza. «Perché ti fai questo?» gli domanda, aiutandolo a rialzarsi.

«Cristo, mi sembra di impazzire» impreca, dopo essersi rimesso in piedi. Si passa nervoso la mano tra i capelli e cammina da una parte all'altra della stanza come un animale in gabbia.

«Appunto... Perché?» gli domanda di nuovo Andrew, che non capisce perché Harry stia continuando a distruggersi in quel modo.

«Perché non ho mai amato nessuno come amo lei» ribadisce per l'ennesima volta all'unico amico a cui ha concesso di restare al suo fianco.

«Non sono un grande esperto, ma credo che fingere di esserti scopato mezza Inghilterra non sia il metodo migliore per renderla felice».

«Io dico di sì» ribatte Harry, prendendo il suo telefono per mostrare al suo amico ciò che i suoi occhi hanno appena guardato. «Lo vedi? Si diverte, sta bene. Non ha bisogno di me. Non sono quello giusto».

«Stai dicendo una marea di stronzate. Come fai a essere così sicuro di non essere quello giusto?»

«Non importa, mi dimenticherà e starà bene» continua Harry.

«E se non fosse così? Se tutta la tua messinscena non bastasse? Se fossi tu a non poterla dimenticare?»

«Non potrei mai dimenticarla, Andy. Io voglio che lei sia libera di essere felice e non di avere dietro di sé un peso come me».

Ormai Harry si è convinto che Joseph, John e tutti quelli che hanno sempre detto che non era adatto a Matilde avessero ragione. È certo di non poterla rendere felice perché non fa altro che farla soffrire. Nell'ultimo periodo è stato stronzo e insopportabile. Non importa che avesse ragione sul fatto che Matilde gli stesse nascondendo qualcosa, è stato comunque uno stronzo nei suoi confronti.

La verità è che ha una paura fottuta e quella paura lo sta facendo comportare in maniera del tutto irrazionale. Non ha imparato a controllarsi, a tenere a bada quella paura che gli fa tremare le gambe e perdere la voce quando lei lo guarda, quando lo tocca. Matilde è ciò che di più bello ha avuto nella vita e non può rischiare di rovinarlo.

«Io non credo che...»

«Basta, Andrew!» Harry alza la voce, interrompendo il suo amico. «Ho bisogno di uscire. Ho bisogno di stordirmi. Ho bisogno di dimenticarla, almeno per qualche ora. E hai ragione: basta con la stronzata del "mi sto scopando chiunque respiri"».

«Okay, Harry, come vuoi. Sono già contento che tu abbia smesso con quella farsa» acconsente il suo amico, che sa di non potergli impedire di ubriacarsi per smettere di pensare a Matilde, ma può seguirlo e restargli accanto nel momento del bisogno, come un buon amico può fare.

L'autodistruzione di Harry è ancora in atto: è convinto che sparire dalla vita di Matilde sia la scelta giusta, che lui è quello sbagliato per lei, anche se darebbe qualsiasi cosa per vederla entrare dalla porta che ha appena aperto per andare incontro all'ennesima serata di alcol e niente.

L'autodistruzione di Harry è ancora in atto: è convinto che sparire dalla vita di Matilde sia la scelta giusta, che lui è quello sbagliato per lei, anche se darebbe qualsiasi cosa per vederla entrare dalla porta che ha appena aperto per andare inc...

Questo è il genere di foto che sono circolate su Harry finora

Questo è il genere di foto che sono circolate su Harry finora.

Questo è il genere di foto che sono circolate su Harry finora

E lui è Andrew, l'amico paziente di Harry

*****

SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Aggiornamento rapido, spero siate contente, anche se il capitolo non è il massimo. Harry e Matilde continuano a commettere errori su errori. Riusciranno a uscire da questo vortice? E come?

Qui si va di male in peggio.
Matilde decide di dar retta ai suoi amici... Anche a quell'imbecille di Ross (so che lo avete pensato 😁)... decide di uscire perché non riesce più a gestire il dolore per Harry da sola. Si trucca e cerca di divertirsi aiutandosi con l'alcol....ed ecco che come un falco appare John Perry... Lui ne vuole approfittare in tutti i sensi... Ma lei non ci riesce... Il suo cuore appartiene ad Harry.
Lui a Londra spacca bottiglie contro la porta...perché soffre dannatamente senza la sua Rossa.... Qualcuno ha sentito la parola farsa?!?... Siamo ancora in salita sulle montagne russe.... Cosa succederà al prossimo capitolo?!?
Io e la mia meravigliosa socia vi aspettiamo.... Grazie sempre di esserci ❤️

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura

   
 
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