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Autore: MonicaX1974    01/04/2021    1 recensioni
Harry è tornato a far parte della vita di Zayn, ha ritrovato un amico, un collega, un fratello. Sta lavorando a un nuovo disco, è impegnato nel sociale, conduce una vita tranquilla, disinvolta, senza problemi di alcun tipo per la testa: fa quello che gli va, quando gli va di farlo.
Nessun impegno, nessun progetto sentimentale, concentrato sul lavoro e sul divertimento, ma non ha fatto i conti con il destino, che gli ha messo sulla strada una delle prove più intense di tutta la sua vita.
Si ritroverà, suo malgrado, a lottare con tutte le sue forze contro sé stesso, contro di lei, e alla fine combatterà per lei, per loro, perché non potrà fare altro che arrendersi.
Entrambi corrono veloci, senza sosta, troppo presi dalla loro carriera, ma qualcosa li costringerà a fermarsi.
A fermarsi e restare.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Put a price on emotion
dai un prezzo alle emozioni

I'm looking for something to buy
sto cercando qualcosa da comprare

You've got my devotion
hai la mia dedizione

But man, I can hate you sometimes
Ma uomo, posso odiarti qualche volta

"Fine line"

Harry Styles

*****

Matilde è partita di mattina da New York. Tra le ore di volo e il fuso orario, atterra a Londra più o meno mezz'ora prima della mezzanotte. È quasi notte fonda quando comunica all'autista l'indirizzo dell'appartamento del cantante, indirizzo che le ha rivelato Zayn.

Una volta arrivata a destinazione prova a citofonare, ma nessuno risponde. Prova a telefonargli, ma l'unica voce che sente è quella della segreteria telefonica. Non ha molte opzioni, lì a Londra non conosce nessuno. Potrebbe andare in un albergo e tentare la mattina dopo, ma non ha fatto tanta strada per rimandare a domani. Striscia con la schiena lungo la parete e si siede per terra, sperando che lui sia fuori e rientri da un momento all'altro.

Le sue speranze non restano vane, perché dopo un po' sente arrivare un auto. Alza la testa e vede un ragazzo che ne sorregge un altro visibilmente ubriaco.

«Harry...» le sfugge il suo nome in un soffio.

Scatta subito in piedi e li raggiunge in pochi passi. Harry è in condizioni pietose. Il ragazzo che sorregge Harry la osserva curioso.

«Tu devi essere la famosa Matilde» dichiara con un sorriso. «Harry non fa altro che parlare di te. Mi dispiace che tu debba vederlo ridotto così» aggiunge con voce affaticata per lo sforzo di sorreggere il corpo abbandonato a se stesso dell'amico.

«Harry...» sussurra lei mentre gli accarezza il viso, ignorando il ragazzo biondo che le ha parlato.

«Purtroppo è così ubriaco che non sa nemmeno come si chiama» spiega. «Dai, dammi una mano a portarlo su».

Matilde raccoglie il suo zaino e aiuta il ragazzo a sostenere Harry che sembra non accorgersi di nulla. Solo in ascensore il ragazzo si presenta.

«Comunque, piacere, io sono Andrew, un amico di Harry». Il ragazzo le tende la mano che lei prontamente gli stringe.

«Ciao, Andrew. Tu sai già chi sono».

I due si sorridono, poi arrivano al piano.

«Tieni le chiavi, apri tu. Io lo tengo» le dice, porgendole un mazzo di chiavi.

Matilde apre ed entrano nell'appartamento di Harry.

«Aiutami a portarlo in camera sua così lo mettiamo a letto».

Matilde è come in trance. Troppo sconvolta nel vederlo ridotto così. Andrew aiuta Harry a stendersi. Il cantante biascica parole incomprensibili mentre Andrew lo prende in giro e ride. «Forse è meglio se non capiamo quello che dici, amico». Poi si gira verso Matilde. «Vuoi occupartene tu? Bisogna spogliarlo e metterlo sotto le coperte, ma ti avviso che non sarà per niente collaborativo» aggiunge ridendo.

«Non preoccuparti, credo di potercela fare. Grazie Andrew».

«Perfetto, io mi sistemo sul divano. Per qualsiasi cosa vieni a chiamarmi».

Quando rimane sola con lui si ferma a guardarlo, con la mente incasinata e il cuore che batte forte. Poi la dottoressa prende il sopravvento e inizia a spogliarlo. Effettivamente, Harry non è collaborativo, ma poi è come se riconoscesse le mani di lei: si tranquillizza e nel suo delirio sospira.

«Matilde...»

«Sono qui, Harry...»

Lo accarezza e poi lo mette sotto le coperte. Si sistema sul divanetto a guardarlo dormire. La notte è agitata. Harry subisce le conseguenze della sbornia colossale e Matilde ha avuto bisogno dell'aiuto di Andrew più di una volta. Solo alle prime luci dell'alba Harry riesce ad addormentarsi. A quel punto Matilde si assopisce, ma si sveglia prima di lui. Si alza dopo essersi assicurata che sia tranquillo, poi va in cucina dove Andrew le offre un caffè. Scambiano qualche parola, dopo di che le consiglia di farsi una doccia prima che Harry si svegli. Lei acconsente e mentre è sotto l'acqua, che calma i nervi e i pensieri, il cantante si sveglia. Anche lui raggiunge la cucina, anche se la sua andatura è ancora instabile.

«Buongiorno, bell'addormentato» lo prende in giro l'amico, con un tono più che divertito.

«Vaffanculo, Andrew» borbotta Harry, con la voce ancora impastata. «Quanto ho fatto schifo ieri notte?»

«Prego, Harry, è sempre un piacere aiutarti» replica sarcastico il biondo.

«Grazie, Andrew. Scusami. Ma eravamo soli, vero?» domanda cauto il cantante, passandosi una mano tra i capelli.

«Perché?» Andrew non risponde, vuole capire cosa ricorda l'amico della notte appena trascorsa.

Harry sorride, ma è un sorriso triste. «Perché... solo per un attimo ho avuto l'impressione che ci fosse Lei con me. Sentivo le sue mani, il suo profumo.... Cazzo sto impazzendo, Andrew» sbotta frustrato.

«Di chi stai parlando, Harry?» domanda facendo l'ingenuo, ma con un sorriso impertinente sulle labbra.

«Lei. Matilde. Non riesco a farla uscire dalla mia testa» replica con rabbia.

«E quindi credi che lei fosse qui?»

«L'avrò sognata... Come sempre. Si può sapere che cazzo hai stamattina, Andrew?» domanda Harry all'amico, che continua a sorridere divertito e guarda oltre le spalle di Harry.

E, all'improvviso, una voce. Quella voce.

«Harry? Sono qui».

La voce di Matilde è poco più di un sussurro. Harry si volta lentamente e lei è proprio lì, con i suoi capelli di fuoco e i suoi occhi color dell'oceano, e gli si ferma il respiro.

Harry è ancora sconvolto dalla notte precedente: mal di testa, nausea, un orribile gusto in bocca e il cuore che si ferma e poi che batte a mille quando se la ritrova davanti. Matilde è un tumulto di emozioni: le è mancato da impazzire e ha un bisogno assurdo di chiarire. Quando lo vede vorrebbe avvicinarsi e toccarlo, abbracciarlo, ma non ha idea del suo stato d'animo, anche perché lui la guarda sconvolto, così la prende alla lontana.

«Come ti senti?»

«Sei... sei tu... e sei qui?... Dio, mi ha visto in condizioni pietose. Devo averti fatto schifo» borbotta il cantante.

Lei si preoccupa per quella reazione, fa qualche passo verso di lui, lo raggiunge e posa una mano sul suo braccio. «Sono qui. Per te».

Lui si irrigidisce. «Per me? Matilde...» Si porta una mano tra i capelli. «Non...»

«Sì, per te... Basta scappare» lo interrompe.

Lui la guarda negli occhi. «Ho sognato che tu entrassi da quella porta per tutto questo tempo, ma non me lo merito... Io non ti merito. Ho fatto di tutto per farmi odiare da te...»

A quel punto Andrew interviene. «Beh, visto che riuscite a stare nella stessa stanza senza sbranarvi io me ne andrei».

«Grazie, Andrew». Matilde vorrebbe ringraziarlo per tante cose, ma è troppo fuori fase per dire più di un semplice grazie.

«Grazie, Andrew, per tutto». Anche Harry ringrazia, poi entrambi lo salutano.

Quando restano soli, Matilde torna a guardare Harry. «Tu non meriti me, tanto quanto io non merito te» rivela seria.

Harry abbassa lo sguardo colpevole. «Sul serio, Matilde, cos'ho da offrirti io? Tu sarai un chirurgo ortopedico di successo e hai bisogno di avere di fianco a te un uomo che ti dia stabilità, non uno come me».

«Harry guardami» ordina la rossa.

Lui ha paura di perdersi in quegli occhi blu, per questo non vorrebbe guardarla, ma alla fine solleva il volto. Sospira e la guarda. «Mati...»

Lei invece ha bisogno del suo sguardo come l'aria. «Ti sei mai soffermato a chiederti cosa sia per me la stabilità?»

Harry si perde in quegli occhi che tanto gli sono mancati. «Hai bisogno di qualcuno che per te ci sia. Io non sono quel qualcuno» dichiara a bassa voce.

«Perché no?»

«Perché ho scelto di fare il cantante e il musicista, e questo mi porterebbe a viaggiare, a lasciarti sola per lunghi periodi. Ti stancheresti, credimi». Questo è uno dei motivi per cui le sue relazioni non sono mai durate abbastanza.

«Ne sei così sicuro? È questo ciò che pensi di me?»

«Cosa ci racconteremmo? Tu sei super impegnata in ospedale, turni estenuanti. Quando tu rientri io potrei star per uscire, magari partire per un tour, e non ci saremo neanche salutati per bene. È questo quello che vuoi, Matilde?»

Le parole di Perry gli sono entrate nel cervello così in profondità, che alla fine ci si è ritrovato in ogni affermazione.

Matilde sente la rabbia salire lungo la gola e non la nasconde quando riprende a parlare con lui. «Hai già stabilito tutto tu, no? E invece tu cosa vuoi? Vuoi davvero vedermi con Perry? Perché se è questo che vuoi, allora sappi che ci è mancato giusto un soffio» confessa.

Gli occhi di lui si scuriscono. «È lui quello giusto. Lo pensano tutti».

«Smettila con questa presunzione di sapere chi è quello giusto per me, perché gli unici a pensare che Perry sia quello giusto per me siete solo tu e Perry».

«E tuo fratello» aggiunge Harry. «Dio lui.... È lui....quello che merita di stare al tuo fianco».

«Vuoi parlare con mio fratello Jo? Perché a quanto pare ha cambiato idea sul fatto che tu non sia quello giusto. Quindi siete soltanto in due a credere che quello stronzo di Perry sia quello giusto». La voce di Matilde si alza carica di rabbia.

Harry torna a guardare il pavimento. «Perché sei venuta qui, Matilde?»

La rossa resta per un attimo in silenzio, poi decide di non tenere più nulla per sé e di giocare il tutto per tutto. «Sono qui perché ti amo, perché credo che tu ne valga la pena. Perché da quando sei entrato nella mia vita sono tornata a vivere davvero. Sei tu quello giusto. Soltanto tu».

Lui alza di scatto la testa, dopo aver sentito la sua confessione. «Mati... Come puoi ancora amarmi dopo essermi comportato da stronzo? Dopo tutto quello che ho fatto? Non puoi... Io non...»

«Tu cosa?» domanda brusca interrompendolo. «Dimmi che non mi ami più e uscirò da quella porta per sempre».

Harry ha gli occhi lucidi, la guarda e gli manca il respiro. «Io...» La voce gli muore in gola, riesce soltanto a guardarla.

Lei gli si avvicina ancora un po' e gli prende il viso tra le mani. «Avanti, Harry, dillo. Dì che non mi ami più».

E lui non le resiste, vorrebbe continuare a mantenere la distanza, ma non ce la fa e per tutta risposta si fionda sulle sue labbra, con un bacio che potrebbe durare anche una vita. «Ti amo più della mia stessa vita. Ti amo così tanto che sono pronto a rinunciare a te pur di saperti felice». La bacia e parla sulle sue labbra. Gli è mancata così tanto.

Lei riprende a respirare, poi le manca il fiato, poi riprende a respirare di nuovo. «E allora smettila di spingermi tra le braccia di un altro. Io voglio soltanto te».

«Mati? Come faremo?» domanda lui preoccupato.

«Un modo lo troveremo, ma tu devi volerlo e devi smetterla di nasconderti dietro a un oceano».

«Ti amo da impazzire, dottoresa Coser, da impazzire» ripete con passione, la stessa che gli brucia dentro solo per la rossa.

«E allora tienimi con te». Matilde si stringe a lui con tutta la forza che ha, per paura che lui possa respingerla ancora.

«Matilde... Tu sei sicura?» domanda Harry, dimostrando ancora tutta la sua insicurezza.

Lei gli accarezza il viso, poi infila le dita tra i suoi capelli. «Se servirà a fartelo capire, sono pronta a ripeterlo tutti i giorni: sei tu quello giusto, non voglio nessun altro» ribadisce ancora.

Harry la guarda intensamente negli occhi. «Ti ho trattata davvero male».

«Non è che io sia stata tanto meglio».

«Siamo un completo disastro» mormora lui.

«Già... Eppure ti amo come non ho mai amato in vita mia. Dovrà pur dire qualcosa».

Lui le prende il viso tra le mani. «Davvero mi ami?»

Lei gli sorride. «Ti amo... Sì che ti amo».

«Dillo ancora» la implora, senza smettere di guardarla negli occhi.

Matilde sorride con dolcezza. «Ti amo, Harry».

Il cantante avvicina di più le labbra a quelle della rossa e le mordicchia. «Ancora» sussurra.

Lei smette di sorridere e abbassa il tono della voce. «Ti amo, Harry».

Lui la bacia dolcemente e lentamente. «Ancora» mormora con un filo di voce.

Matilde riprende vita tra le sue braccia, in quel bacio così dolce, ma così intenso. «Ti amo» sussurra.

Harry la stringe più a sè e il bacio diventa più intenso. «Ti Amo» soffia sulle sue labbra. «Mi sei mancata da morire».

«Mi sei mancato anche tu» riesce a dire tra un bacio e l'altro, con le mani che continuano a vagare sul suo viso, sul collo, tra i suoi capelli, incapaci di trovare pace.

Lui si abbassa per sollevarla. «La mia piccola selvaggia». Ride sulle sue labbra, mentre continua a baciarla. «Sei tornata da me».

Anche lei ride sulle labbra di lui, con il cuore gonfio di gioia nel rivedere sul viso di Harry il sorriso felice. «Non c'è altro posto dove vorrei essere».

Lui la stringe più che può e i suoi baci si fanno più passionali. «Non c'è stata nessun'altra, Mati, credimi».

«Ti credo, Harry. In realtà il mio cuore ha sempre creduto in te» confessa, forse più a se stessa che a lui.

«Davvero, Mati?»

«Sì. C'era una parte di me che voleva credere che tu fossi lo stronzo che sembravi, così avevo qualcuno da incolpare, ma in fondo ho sempre saputo che non avresti mai fatto qualcosa di così stupido».

«Cazzo, Mati, sono stato un coglione» sbotta frustrato.

«Non più di me» replica abbassando lo sguardo e subito dopo torna a guardarlo, sentendo una fitta al centro del petto a causa di ciò che sta per rivelargli. «Sono...» Sospira... «Stavo per fare una cosa orribile».

Lui la guarda, poi chiude gli occhi in attesa che parli, con il terrore che ciò che in fondo ha sempre sperato non si sia mai realizzato: l'incubo di lei e Perry.

Matilde vorrebbe non dirlo, ma i segreti li hanno portati dove sono ora, non può permettere che avvenga di nuovo. «Avevo bevuto. Avevo bevuto parecchio. Non mi reggevo in piedi. Lui mi ha portato a casa e...» Fa fatica a parlare, come se pronunciare quelle parole le provocasse un dolore acuto alla gola.

Harry si irrigidisce. «Dimmi che non è Lui» la prega, incapace di guardarla negli occhi per paura di leggere quel sì che teme con ogni parte di sé.

Matilde teme la sua reazione, ma sa che deve dirglielo. «Era Lui» conferma, senza bisogno di pronunciare quel nome diventato ormai troppo ingombrante.

Il cantante non riapre gli occhi, ma non si allontana da lei. «Che cazzo ha fatto?»

«Ero troppo ubriaca e confusa per capire in fretta cosa stesse succedendo, altrimenti l'avrei respinto molto prima, te lo giuro».

«L'hai fatto salire da te?» domanda, mentre nella sua testa iniziano a vorticare gli scenari più assurdi.

«Mi ha accompagnato fino su perché non mi reggevo in piedi e non avevo la forza di protestare» racconta.

«Dimmi che non si è approfittato di te. Dimmi che ti ha messa a dormire e se ne è andato subito». Quell'idea lo sta facendo impazzire.

«Lui... Dio, mi dispiace...» Sospira di nuovo, mortificata al pensiero che sta per farlo soffrire ancora. «Lui mi ha spinta contro il muro e gli ho permesso di togliermi il vestito» rivela con un filo di voce a toglierle il fiato.

Harry si stacca da lei e va verso il ripiano della cucina, sul quale sferra un pugno. «Non hai mai voluto credermi quando dicevo che il suo obiettivo era scoparti, cazzo!» impreca furioso, mentre la sua mente gli propone l'immagine che Matilde gli ha descritto. Furioso con se stesso per aver permesso che ciò accadesse.

Lei resta immobile, si stringe nelle spalle e chiude gli occhi. Non osa dire nulla.

Harry ha il fiatone. Il solo pensiero del modo con cui Perry e riuscito a mettere le mani di erano su di lei, il fatto che Lui le abbia messo le mani addosso, lo manda in bestia. E non importa che sia stato proprio Harry a spingerla tra le braccia del suo capo, perché sapere che è successo davvero cambia tutto. «Mi spieghi perché cazzo ti fidi così tanto di quello stronzo?» domanda visibilmente irritato.

«Ero convinta che... Ero convinta che fosse diverso... Mi dispiace...» balbetta.

«Diverso? Diverso, Matilde? Lui non vedeva l'ora di metterti le mani addosso». Harry continua a buttare fuori tutta la rabbia che prova verso se stesso, al pensiero di aver messo in pericolo l'unica donna che abbia mai amato davvero.

Matilde non risponde: Harry ha ragione e lei stava per fare un disastro. Resta immobile, incapace di guardarlo.

«Perché hai iniziato ad uscire con lui?» domanda abbassando il tono di voce.

«Volevo smettere di pensare e volevo... Volevo ferirti, come tu avevi ferito me». Niente giri di parole, nessuna scusa, solo la verità anche se fa male.

A quel punto si volta a guardarla. «Mati...» non riesce pronunciare più del suo nome, poi si passa una mano tra i capelli.

«Mi dispiace, Harry. Hai visto che non sono meglio di te» commenta tenendo lo sguardo basso, senza riuscire a guardarlo.

Lui si avvicina lentamente e le solleva il viso. «Dottoressa Coser, è solo colpa mia. Tu sei la parte migliore di noi due».

«No... Non è vero». Resta a guardarlo, consapevole di aver commesso molti errori nel loro rapporto. Si perde nei suoi occhi, ci annega dentro senza sentire il bisogno di essere salvata.

Le accarezza il viso. «E invece sì. Io senza di te sono perso, Matilde. Chiedi al povero Andrew».

«Non sono migliore di te» ripeter «e sono grata a Andrew che ti sia rimasto accanto. È un buon amico».

Il cantante continua a guardarla negli occhi e ad accarezzarla. «Tu sei perfetta per me».

A lei vengono gli occhi lucidi. Si rende conto di aver rischiato di perderlo, di perdere uno degli affetti più importanti della sua vita. L'unico uomo che ha mai davvero amato. Solleva una mano e la porta sul suo viso. «Mi dispiace» ripete con la voce che trema.

Harry chiude gli occhi e si lascia accarezzare. «Anche a me» sussurra, prima di posare di nuovo le sue labbra su quelle di Matilde.

La rossa chiude gli occhi e sente tutta la sua disperazione riversarsi sulle labbra di lui. Sente quella di Harry nel modo in cui la stringe. Geme nella sua bocca mentre stringe una ciocca dei suoi capelli tra le dita.

«Tu sei la mia aria e io ho bisogno di respirare» mormora sulle labbra di Matilde.

Lei lo guarda negli occhi e lo sa che è soltanto lui. «E allora respira» sussurra sulle sue labbra.

Lui la bacia con passione. Un bacio che accende il corpo e la mente. Un bacio che fa riaffiorare il desiderio e la voglia di appartenersi. La pelle formicola, il cuore accelera e il calore si diffonde ovunque. Affonda le dita in quei capelli color del fuoco mentre fa scivolare una mano sul fianco di lei. «Mati...» mormora a corto d'aria. «Ho bisogno di te».

«Sono qui» riesce a dire Matilde, alla ricerca di ossigeno.

Lui la solleva e la porta in camera da letto. «Sei qui» ribadisce con un filo di voce mentre la posa sul letto e inizia a spogliarla. «Sei qui» continua a ripetere mentre impaziente poggia le labbra sulla pelle candida di lei.

Matilde si gode quei baci che aspetta da giorni, ritrova il calore del corpo di Harry sul suo mentre sente accendersi ogni parte di sé sotto le mani di lui.

Harry, invece, ha fretta, Matilde gli è mancata da morire. Le sfila gli indumenti mentre continua a baciare e accarezzare il suo corpo, poi si posiziona tra le sue gambe e si sfila in fretta i pantaloni della tuta e i boxer. «Scusami, Mati, ma non riesco ad aspettare». Non termina quasi la frase che in lei non delicatamente come avrebbe voluto ed emette un gemito gutturale.

La rossa non protesta, lo vuole allo stesso modo, con la stessa intensità. Ha bisogno di sentirlo, di sentire che niente è cambiato, che lui la desidera come la desiderava prima. Inarca la schiena andandogli incontro, alla ricerca di maggior contatto. Vuole di più e stringe le dita sui sui bicipiti.

Harry si muove lento, vuole sentirla. «Cristo, Mati» impreca a denti stretti.

«Sì, Harry». Matilde artiglia le unghie nella sua carne, piega la testa all'indietro e respira a fatica.

Le infila un braccio sotto la schiena per avvicinarsela. Le sue spinte diventano più profonde ed esigenti. «Se mia» sussurra, reclamandola con tutto se stesso. «Voglio tutto di te. Tutto» continua in affanno, spingendosi sempre più a fondo.

Matilde rafforza la presa delle dita sui suoi muscoli. «Prenditelo, Harry, prenditi tutto. È tutto tuo». E quel gesto, quelle parole, lui, tutto insieme è troppo. Lo desiderava da troppo e sente improvviso l'orgasmo che le sconquassa la mente e l'anima. Annaspa alla ricerca d'aria e sente il suo corpo sciogliersi, sgretolarsi in milioni di pezzi.

Lui la sostiene per poi gemere rumorosamente nell'incavo del collo della sua rossa e lasciarsi andare anche lui al piacere. «Mati... Sei qui... Ti amo».

«Sono qui» mormora, quando sente che anche lui è perso insieme a lei. «Ti amo».

Le bacia il collo, scende al seno, mentre continua ad accarezzarla. «Sei bellissima» la voce ancora carica di desiderio.

Lei chiude gli occhi e sorride mentre lui la bacia. «Avrei dovuto venire da te molto prima».

«Dio, se mi sei mancata» esclama a bassa voce, continua a baciare il suo corpo, arriva a baciarle la pancia e piano piano scende più giù, fino a che risale e la bacia ancora. «Mati...» sussurra il suo nome prima di poggiare le labbra su quelle di lei. Infine scivola di lato stringendola a sé facendo aderire la schiena di lei al suo petto. «Ti amo».

Lei resta immobile in quell'abbraccio. Sta riprendendo fiato ed è felice. Si perde a sentire il cuore di Harry che tamburella contro la sua schiena come un cavallo impazzito al galoppo e sorride mentre poggia una mano su quella di lui.

Lui la tiene stretta. «Stai bene?»

«Sì, e tu? Stai bene?» gli domanda con gli occhi chiusi e un gran sorriso.

«Sei qui, tra le mie braccia, non potrei stare meglio». Anche Harry sorride, inspirando a fondo il profumo dei suoi capelli.

«Sono qui» ripete ancora, come se entrambi avessero bisogno di ribadire il fatto che la rossa sia effettivamente nel suo appartamento, poi volta un po' il viso per guardarlo. «Ti è passata la nausea?» gli domanda prima di ridere.

Ride anche Harry. Le dà un bacio sul naso. «Non so cosa sia la nausea. Adesso ho bisogno di una doccia e tu...» la fa voltate verso di lui. «Verrai con me». E la bacia.

«Già, hai proprio bisogno di una doccia».

«Anche tu» sussurra sulla sua spalla, prima di lasciarci un bacio.

«Sì, per colpa tua, perché io la doccia l'avevo appena fatta».

Harry ride e si perde in quegli occhi blu che tanto gli sono mancati. «Ti dispiace?»

«No».

Harry si tira su, l'afferra da sotto i glutei e la porta con sè in bagno. Matilde ride. Ride spensierata, si sente leggera. E lui ride con lei, felice di stringerla ancora tra le sue braccia.

Matilde si rilassa sotto il getto dell'acqua. «Hai il sorriso più bello del mondo».

Lui la stringe a sé e lascia che l'acqua sia l'unica cosa possa scorrere tra di loro. «Sei bellissima».

Lei gli sorride. «Mi piace quando me lo dici».

«Mi è mancato tutto di te» confessa Harry, guardandola dritto negli occhi.

Dire che gli è mancata è un eufemismo. Lui davvero non respirava senza di lei. Era come se l'avessero scaraventato in fondo a un pozzo senza fondo, al buio, e lui continuasse a cadere sempre più in basso.

Matilde legge nel suo sguardo tutta l'intensità del suo sguardo, delle sue parole. Percepisce la sofferenza di Harry e vorrebbe farla sua, ma non può. Quello che può fare, però, è farlo tornare sereno.

«Ho ancora i tuoi occhiali da sole». Tenta di alleggerire l'atmosfera.

«Lo so» le dice in un sussurro. «Ormai sono tuoi». Ma sembra che Harry non sia in grado di alleggerire l'atmosfera, perché continua a essere troppo intenso, tanto che Matilde perde il sorriso.

«Non voglio più rinunciare a te». È seria, dannatamente seria, e vuole fargli arrivare tutta la sua determinazione.

Lui non risponde si limita a guardarla e poi la bacia. «Tuo».

«Voglio che lo sappiano tutti» aggiunge la rossa, cercando di fargli capire quanto sia decisa ad arrivare fino in fondo.

«Cosa, Mati?» Harry torna a guardarla negli occhi più attentamente.

È stato davvero perso senza di lei e adesso il suo cuore e la sua mente sono un mare in tempesta. I pensieri in balia delle onde; al momento non è in grado di ragionare con lucidità. Troppe emozioni tutte insieme e lui è andato in tilt, come un flipper impazzito.

«Ci ho pensato e... Sì, mi sta bene che il mondo venga a sapere che stiamo insieme» spiega, con la voce rotta dall'emozione.

Lui le accarezza il viso. «Sicura, dottoressa Coser? Vuoi far sapere a tutti che stai insieme a Harry Styles?»

Matilde gli sta proponendo quello che ha sempre voluto, quello che desiderava al punto da litigare con lei per una foto con Niall, eppure, adesso che gli sta offrendo quella possibilità, lui non sembra più essere tanto sicuro che sia la scelta giusta.

«Sì, voglio esserci io nelle foto insieme a te» replica decisa.

Harry ridacchia. «Sai già a cosa andresti incontro. Dobbiamo pensare a come farlo. Vedremo, okay?»

Non acconsente, ma nemmeno le sta negando la possibilità di farlo. Matilde trova strano che Harry non sia entusiasta all'idea che lei voglia rendere ufficiale la relazione, ma immagina che sia perché vuole proteggerla. «Okay, come vuoi tu» accetta di rimandare, anche se non è molto convinta.

Lo conosce e sa che in questo momento è turbato, ma vuole vederlo di nuovo ridere, felice. Vuole distrarlo, vuole che smetta di pensare. Vuole che si concentri soltanto su loro due.

«Se non hai idee migliori, io vorrei fare colazione» gli dice con un sorriso malizioso, portando le mani sui suoi fianchi, per poi stringerlo a sé.

«Se metto insieme "idee migliori" e "colazione" mentre sono con te sotto la doccia posso dirti che anch'io ho fame» ribatte lui allo stesso modo, per poi darle un bacio sulle labbra e un altro sul collo.

Matilde chiude gli occhi e piega la testa di lato. Harry la bacia ancora, ma un po' più in basso. Dalla clavicola passa allo sterno, poi ai seni e continua a scendere, mentre Matilde tiene le mani sulla sua testa, dimenticandosi della colazione, dell'acqua che scorre e di tutto ciò che stavano dicendo.

Adesso non importa. Adesso c'è lui.

 Adesso c'è lui

*****

SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Shhhhh, lasciamoli tranquilli.

Dopo tanta fatica ce l'hanno fatta. Sembra abbiano fatto pace, anche se (non so voi) ho notato una piccola ombra verso la fine di questo capitolo. Che Harry abbia fatto un passo indietro? Lo sapremo presto, intanto lasciamogli godere questo momento di cui avevano tanto bisogno.

Finalmente Matilde è volata a Londra..... FINALMENTEEEEE...
Harry s'è fatto trovare uno straccio...ubriaco perso (menomale che c'era Andrew.... Tutte insieme con me.... GRAZIE ANDREW 😁😁😁)... lui si è talmente stordito che pensava di essersela sognata Matilde.... E invece lei è li per lui...per loro...perché lui ne vale la pena. I due si chiariscono in tutti i modi...in tutti i luoghi, in tutti i laghi, in tutto il mondo
L'universo che ci insegue
Ma ormai siamo irraggiungibili.... Ehm scusate 😅😅😅... Cosa faranno ora i nostri piccioncini?!?
Io e la mia splendida socia vi aspettiamo al prossimo aggiornamento 😘😘😘
Grazie sempre di esserci ❤️

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui. Dai che gli aggiornamenti sono veloci. Alla prossima, intanto buona lettura 😍

 

   
 
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