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Autore: cin75    04/04/2021    4 recensioni
Dalla storia:
Nell’appartamento di Jared, il ragazzo, era ancora fermo al centro della soggiorno, con lo sguardo fisso sulla porta di casa chiusa. I suoi occhi vedevano ancora la sagoma di Jensen, la sua mente continuava a gridargli “Muoviti, lui non è più su quella porta!E’ andato..., devi respirare di nuovo. Devi muoverti di nuovo!”
Non seppe quanto tempo passò, ma ad un certo punto diede retta a quella voce interna e quasi con fatica, raggiunse il divano. Si sedette, poggiò la testa sul cuscino dello schienale.
Completamente vuoto, completamente svuotato. Decisamente confuso.
Genere: Angst, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins, Richard Speight Jr.
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Ti prego...” sussurrò supplichevole e con un filo di voce, Jensen. “...ti prego, baciami!”
Jared acconsentì e si sporse verso il volto emozionato dell’altro. Non disse niente. Poggiò solo le sue labbra su quelle di Jensen e piano iniziò a baciarle, a carezzarle, a conquistarle gentilmente.
Quel bacio sembrò riportar alla memoria la dolcezza, il timore, l’ansia del loro primo bacio.
Jared anche se razionalmente sapeva di star baciando di nuovo Jensen, non riusciva ancora a crederci e il fatto che sentiva Jensen stesso tremare contro di lui, sulle sue labbra, rendeva le sue sensazioni ancora più confuse.
Jensen, allo stesso modo, anche se esitante, cercava di aggrapparsi a quel bacio e a quelle sensazioni da tempo non più provate, con tutte le sue forze. Stava riassaporando il sapore di Jared, stava sentendo di nuovo il tocco delle sue mani, sentiva di nuovo il rassicurante calore del suo corpo.
Poi, però, il giovane si staccò e si allontanò piano.
Jensen riaprì gli occhi e si vide specchiato in quelli lucidi di lacrime di Jared.
Non seppe spiegarsi se quello che sentì esplodergli nel cuore fu infinita felicità o profonda tristezza.
Jared stava soffrendo? O era felice quanto lui per essersi ritrovati?
Perchè quelle lacrime?
“Jared?!” lo chiamò, passando il pollice sullo zigomo per asciugare una lacrima.
“Sei vivo!” disse solo Jared.
“Sì!”
“Non sto sognando o peggio avendo un incubo?!”
“No!”
“Non mi ritroverò da solo quando riaprirò gli occhi domani?!”
“Solo se sarai tu a mandarmi via per restare da solo!”
Poi Jared gli sfiorò di nuovo le labbra con le proprie.
“Queste sono davvero le tue labbra sulle mie!?”
“Sì!”
E poi incrociò le dita della sue mani con quelle di Jensen.
“Queste sono di nuovo le nostre mani strette insieme?!”
“Sì!” e strinse più forte come a dare conferma di quella realtà di cui Jared sembrava aver bisogno.
“Posso davvero toccarti di nuovo?!” e Jensen prese le mani di Jared e se le mise sul cuore, mettendo le proprie sui fianchi del più giovane.
“Posso parlare di nuovo con te ?!”
“Fino a sfinirmi!”
“E tu mi risponderai davvero?!”
“Fino a sfinirti!” scherzò sorridendo e rubando un sorriso anche all’altro.
“Posso di nuovo ….” e tacque, forse timoroso. Forse in imbarazzo.
“Cosa Jared?...cosa vuoi fare?!” lo incoraggiò Jensen.
“...fare l’amore con te?!” e questa volta Jensen non rispose.
Si limitò a prendergli di nuovo le mani ancora ferme sul suo cuore che batteva incredibilmente forte.
Fece un passo solo verso la stanza da letto. Solo per capire se anche Jared era pronto a quel passo, nonostante quella sua domanda.
E il suo cuore accelerò ancora quando Jared non si irrigidì, ma assecondò il suo passo.
Rincuorato da quella complicità Jensen riprese a camminare verso la stanza e quando ne oltrepassarono la soglia, mille e mille ricordi, riaffiorarono alla mente di entrambi. Quel letto, quella penombra che li teneva al sicuro dal mondo fuori, le notti passate ad amarsi, quelle a parlare del loro futuro insieme e anche quelle passate a discutere per quello stesso futuro.
Jensen si voltò verso il compagno, dietro di lui. Lo guardò con infinita dolcezza.
“Possiamo ricominciare se vuoi o possiamo fermarci se hai ancora dubbi su tutto.” e poi: “Farò tutto quello che mi chiederai!” sembrò giurare.
La risposta di Jared fu chiara e decisamente…..appassionata!
Annullò lo spazio tra loro con un passo veloce, quasi felino e baciò con passione Jensen che si ritrovò quasi a perdere l’equilibrio a causa dell’abbraccio improvviso del ragazzo.
Jared sembrava volerlo divorare. Lo baciava con una passionalità di cui Jensen si beò immediatamente, poiché era da anni che ne sentiva la mancanza. Ricambiò immediatamente. Con lo stesso impeto, lo stesso entusiasmo.
Arrivare al letto fu facile.
Ritrovarsi a volersi spogliare velocemente ancora di più. Ritrovarsi a sorridersi mentre lo facevano, inciampando nei loro stessi passi, sembrò renderli dimentichi di quel passato così presente.
Jared spinse letteralmente Jensen verso il letto e Jensen, velocemente si spostò verso il centro del materasso invitando Jared a seguirlo.
Il più giovane lo sovrastò immediatamente, imprigionandolo tra le sue braccia e per Jensen, mai prigionia fu più bella. Le loro gambe trovarono , o meglio, ritrovarono il perfetto intreccio. I loro muscoli anche quelli più intimi e virili, godettero di quella ritrovata eccitante umida frizione.
“Mi sei mancato così tanto!” sussurrò Jensen, aggrappato alle spalle del suo amante ritrovato.
“Mi mancava il fiato senza di te.” fu la risposta di Jared. “Non respiravo.” continuò baciandolo ancora con un delicato vigore. “Era come se vivessi in apnea!” e lo baciò ancora.
“Mi...mi dispiace...così tanto!” rispose Jensen, emozionato e al tempo stesso rattristato da quella confessione.
“Baciami ancora. Di nuovo. Fammi respirare. Di nuovo.” richiese il più giovane.
Jensen lo baciò. Lo baciò con decisione. Con fermezza. Con dolcezza. Sperando di riuscire ad esaudire quella richiesta.
E spinti da quelle parole e da quello che stavano provando in quel momento, ogni barriera e ogni titubanza o tentennamento da parte di entrambi sembrò polverizzarsi.

Fu estasiante stare di nuovo così, ad accarezzarsi, a respirarsi addosso, a procurarsi piacere, a ritrovare quei piccoli punti deboli sui propri corpi, che facevano ridere o rabbrividire di piacere. Le bocche che baciavano ogni lembo di pelle raggiungibile, il loro sapore che esplodeva di nuovo sulle loro lingue, il sudore che li faceva brillare nella penombra della stanza. Poi quando quella piacevole sensazione di esasperazione li fece tremare, una mano di Jared scese sul corpo del maggiore, carezzandolo, stuzzicandolo, lambendolo poi con gentilezza, nella sua intimità più nascosta.
E sorrise appena quando a quei suoi tocchi, vide il corpo di Jensen inarcarsi per il piacere provato e di conseguenza anche lui sentì una scarica appagante, attraversargli il corpo, lungo la spina dorsale.
Dio!! da quanto non provava quelle sensazioni. Quante volte aveva sognato di fare l’amore con Jensen e aveva pianto al risveglio scoprendo che era stato solo un sogno e ora...ora Jensen, era di nuovo tra le sue braccia, stretto a lui, che lo baciava e si lasciava baciare.

E per Jensen era lo stesso. Aveva disperato per giorni, settimane , mesi di poter rivedere Jared , di ritornare da lui. Nonostante Sheppard lo rassicurasse, tutto sembrava sempre troppo lontano e poi...poi era successo. Era diventato Alex, si era avvicinato a Jared, avvicinato anche in una maniera che non sperava accadesse. E poi ancora si era rivelato, aveva spiegato quello che gli era successo e Jared lo aveva accettato. E soprattutto aveva accettato di nuovo lui nella sua vita.
E ora, in quel letto, si stavano amando di nuovo, si stavano appartenendo di nuovo, nella maniera più profonda, più fisica. Perché avevano bisogno anche di quello.
Le gambe di Jensen , con movimenti lenti e mirati, lasciarono spazio al corpo di Jared e il più giovane, dopo aver carezzato e stimolato fino al giusto punto il corpo di Jensen, si issò piano su di lui. Dentro di lui.
Entrambi gemettero per quella ritrovata unione intima. Jensen si inarcò alla ricerca di più contatto, Jared si contrasse contro di lui cercando di rendere il più tangibile possibile la loro unione.
Restarono fermi un attimo, uno contro l’altro. Dentro l’altro. Fronte contro fronte.
Nello stesso istante, entrambi aprirono gli occhi e si ritrovarono a fissarsi. Occhi negli occhi. Il verde brillante di Jensen nell’oro di quelli di Jared.
“Ti amo!” sussurrò il biondo al colmo dell’emozione. Poggiando una mano sul viso accaldato ed altrettanto emozionato di Jared. “Non ho mai smesso!”
“Ti amo!” e per Jared quella era l’unica risposta a quella dichiarazione. “Non ho mai smesso!”
Poi la danza, la loro danza d’amore riprese, prima lenta, delicatamente cadenzata, ritmicamente appassionata. I corpi che si spingevano vicini. Le mani che si cercavano, le bocche che giocavano con baci a volte delicati a volte più irruenti. Il piacere che cresceva di pari passo alla loro ricerca di quello stesso piacere fin quando tutto non divenne troppo caldo, troppo eccitante, troppo estasiante. I gemiti sommessi divennero ansimi carichi di godimento, i movimenti divennero a tratti scoordinati e più decisi, il calore tra loro divenne insopportabile e straordinariamente avvolgente. La vetta del Paradiso sembrava essere sempre più vicina, sempre più raggiungibile e quando niente sembrò poter ritardare quel momento di pura estasi, i due si lasciarono andare e tremarono uno contro l’altro. Stringendosi forte. Le braccia strette attorno ai loro corpi sudati e ansimanti.
Come a non volersi lasciare mai più andare.

Non si dissero niente. Non ce n’era bisogno.
Si baciarono ancora una volta, con dolcezza, con amore.
Rimasero per un po’ così, uniti, fronte contro fronte.
Poi Jared scivolò accanto al corpo del compagno, senza mai lasciarlo con le braccia e lo stesso fece Jensen. Le loro mani ancora strette insieme.
E in quella nuova posizione, si rilassarono uno accanto all’altro e lasciarono che il sonno e la pace li avvolgesse con il loro calore.

Quando Jared riaprì gli occhi, ancora beatamente assonnato e appagato, si rese conto di essersi abbracciato a Jensen, come a non volerlo lasciare andare via. E come biasimarsi!?
Alzò di poco la testa e si accorse che Jensen , appoggiato con la schiena alla testiera del letto, lo stava guardando.
“Buongiorno splendore!” fece il biondo sorridendogli e abbassando la testa così da poterlo baciare.
Jared sorrise in quel bacio, memore di un tempo lontano.
“Dio!! quanto mi è mancato un risveglio del genere!” confessò facendosi più vicino al corpo del compagno ritrovato. “Che ore sono?!”
“L’una passata!” rispose Jensen dopo aver dato un’occhiata all’orologio sul comodino.
“Cavolo!! Misha mi darà per disperso!! e chissà che film si farà!!”
“Se pensa che io , o meglio Alex, stia passando questa influenza con te...di sicuro è un film porno, conoscendolo!!” scherzò Jensen. “Sai che mi ha...o meglio che ha spinto Alex a farsi avanti con te?!”
“Cosa??!” esclamò sorpreso Jared mentre si tirava su a sedersi. “Mi ha messo su piazza?!”
“Decisamente!!” convenne il biondo. “E ha fatto bene, credimi!” con un tono divertito.
“Ma sul serio?!” replicò l’altro, indispettito.
Jensen rise di gusto, allungò una mano e si tirò addosso, di nuovo, Jared, che cercò di divincolarsi dal suo abbraccio, con molta poca convinzione.
E quando smise di lottare, sospirò rilassato come non faceva da tempo, con la testa sul petto del compagno.
“Mi sei mancato Jensen. Mi sei mancato ogni giorno, ogni ora, ogni maledetto momento che siamo stati lontani!” confessò , di nuovo stretto tra le braccia forti di Jensen.
“Anche tu, amore mio. Anche tu, non puoi sapere quanto!” ammise il compagno. “Ma c’è una cosa devo chiederti. Che devo sapere, capire!” fece preoccupato se pur con calma.
“Cosa!?”
“E’ una cosa che mi ha detto Misha.” e a quel punto Jared, piano, si tirò di nuovo su a sedersi in modo da poter guardare Jensen in viso e anche Jensen si mise meglio contro il legno del letto.
“Cosa ti ha detto?!”
“Lui..beh!, insomma lui parlava ad Alex e ha detto che tu avevi promesso “nessun altro dopo Jensen” e allora...”
Ma Jared lo fermò: “E’ così. Ho solo fatto una promessa per una promessa che mi era stata fatta!” rispose il più giovane e Jensen ne rimase profondamente stupito.
“Jared ...tu non hai mai...”
“Da quando tu sei andato via , non ho mai voluto nessuno al mio fianco.” disse sereno anche se triste. “Specie nel mio letto.”
“Jared, ma...” sussurrò Jensen prendendogli le mani tra le sue.
“Jensen tu eri morto...” asserì con amarezza e decisione. “… e io, anche se continuavo a respirare, mi sentivo comunque morto, come te!”
“No, no, no...” ne soffrì Jensen. “Tu non dovevi...non dovevi...non...” ripeteva in colpa. Ora, aveva un senso di colpa in più a causa di quella sua scelta.
Jared gli carezzò il viso. Sorrise appena. “Ora, stai per dirmi che tu, invece , ti sei dato alla pazza gioia!?” chiese con tono retorico.
“Nessuno, Jared! Nessuno!” disse immediatamente, Jensen, guardandolo dritto negli occhi. “Ti feci una promessa. Ho mantenuto quella promessa. Solo tu. Solo...tu!” disse con decisione e poi si sporse per abbracciarlo forte. Quasi con disperazione.
Jared respirò il suo profumo. Lo respirò fin dentro l’anima. Lo respirò perché , dopo anni di lacrime e dolore, ora, tornava a respirare.
Sentì Jensen tremare contro il suo corpo.
“E in teatro, allora?!” domandò, sperando così, di spezzare quel momento di ritrovata disperazione.
Jensen tornò a guardarlo in viso. Vide che Jared era rilassato, ma comunque quella domanda aveva colpito. “Eri tu, eri...tu. E io non avrei mai potuto farlo se tu...se non fossi...” fece agitandosi.
“Ehi!..no!” allora provò a tranquillizzarlo.
“E’ che c’eravamo io e...te. E io stavo impazzendo dalla voglia di sentirmi di nuovo come mi sento adesso. Adesso che sono di nuovo con te. Vicino a te. Impazzivo dalla voglia di sentire le tue mani su di me, il sapore dei tuoi baci, il tuo odore. E così, quando in quel teatro tutto è iniziato, io non ho avuto la forza di fermarmi!” sembrò volersi giustificare.
Jared sentì il suo cuore battergli forte nel petto. Poi, un sottile pensiero si fece largo nella sua mente.
“Allora, a quanto pare sono io quello che ha infranto la promessa!” azzardò.
“No, Jared. No!” fece allarmato Jensen.
“Ma a mia discolpa vorrei solo dire...”
“Nessuna colpa, Jared. Nessuna!!!” asserì risoluto Jensen.
“Vorrei solo dire..” riprese, tranquillo. “...che in quel teatro per un attimo, se pur breve e bellissimo, era il tuo viso che vedevo. Non so se fosse stata colpa della penombra, o della tua espressione in quel momento, o se entrando in quel teatro, il nostro teatro, dopo tanto tempo, la tua mancanza si è fatta sentire forte e dolorosa più del solito. Ma quando ci siamo avvicinati...toccati e poi baciati...è te che ho visto, Jensen. È la tua voce che ho sentito, il tuo odore, il modo in cui solo tu mi toccavi...Che stupido a non capire che eri tu, a non dare ascolto a quella voce dentro di me che aveva già gridato il tuo nome la prima volta che ti ho visto quando Misha ti ha assunto. ” ricordò ricordando quel momento di mera passione. “ E poi, quando tutto è finito, mi sono sentito in colpa!”
“In colpa?!” domandò stranito, Jensen.
“Nei confronti di ...Alex!” ammise in imbarazzo, dato che ormai sapeva che Alex non esisteva.
Jensen ne fu intenerito perché comprese alcuni comportamenti successivi di Jared.
“E’ per questo che nei giorni successivi, mi evitavi o meglio, evitavi Alex. O se lui..io.. arrivavo , tu uscivi. E le riunioni sempre alla presenza di Misha….”
“Sì, sì e ancora sì!” ammise Jared.
“Non sei cambiato affatto.” convenne Jensen, orgoglioso del compagno. “Bellissimo come sempre!”
“Credimi, in quei giorni , mi sentivo tutt’altro che bellissimo.” fece Jared e poi facendosi serio: “Ok! Ora veniamo al presente e al reale….Come intendi muoverti?!”
A quella domanda, Jensen fece un movimento repentino e sovrastò il corpo dell’altro.
“Ehi!!” fece sorpreso Jared, che per quanto volesse mostrarsi indignato, non esitava a sistemarsi contro il corpo di Jensen. "Non intendevo in questi senso!!"
“Io , in effetti, avrei uno o due movimenti che vorrei provare o….riprovare!!” fece malizioso, strusciandosi contro il fisico già in tensione del più giovane.
“Interessante, ma io intendevo come vuoi ritornare dalle ceneri. Hai ancora degli amici qui, che ti credono morto, e nuovi amici a cui piacerebbe conoscerti!” lo ammonì, Jared.
“Ho qualche idea anche su questo!” lo tranquillizzò. “Ma ora...ora voglio solo te. Ho bisogno solo di te e di me insieme.” e la prima cosa fu detta con una maliziosa ironia, la seconda fu confessata come il più dolce dei desideri.
   
 
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