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Autore: ChrisAndreini    07/04/2021    1 recensioni
Cinque coppie, cinque cliché, tropes letterari e delle fanfiction ovunque, e un narratore esterno e allo stesso tempo interno che sembra attirare a sé le più assurde coincidenze e situazioni da soap opera.
Un gruppo di amici si ritrova a passare l'anno più movimentato della loro vita guidati dai propositi, dall'amore, e da una matchmaker che non accetta un no come risposta.
Tra relazioni false, scommesse, amici che sono segretamente innamorati da anni, identità segrete e una dose di stalking che non incoraggio a ripetere, seguite le avventure della Corona Crew nella fittizia e decisamente irrealistica città di Harriswood.
Se cercate una storia piena di fluff, di amicizia, amore, e una sana dose di “personaggi che sembra abbiano due prosciutti negli occhi ma che alla fine riescono comunque a risolvere la situazione e ottenere il proprio lieto fine”, allora questa è la storia che fa per voi.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Corona Crew'
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Fuori dall’armadio

 

Martedì 24 Settembre

Ultimamente le cose, nella Corona Crew, procedevano piuttosto bene.

…okay, forse non proprio benissimo, ma procedevano, e di certo erano migliorate rispetto a quando Norman era in vacanza.

Per esempio, erano riusciti ad organizzare una cena tutti insieme al Corona ora che gli esami estivi erano finiti, per prepararsi al nuovo semestre.

E il fatto che Max fosse venuto al Corona era un segnale che piano piano le cose iniziavano a tornare al loro posto, anche se tra tutti Max era quello più giù di morale, insieme a Clover.

Anche Denny sembrava particolarmente nervoso, quel giorno, ma era il suo stato d’essere naturale, quindi Norman non lo considerava preoccupante.

Tutti gli altri, però, erano abbastanza allegri.

Amabelle e Petra stavano progettando piani per il loro nuovo progetto: “#BastaBonnie!!” iniziato dopo che il cane che avevano adottato insieme si era sentito male. Norman non sapeva se Bonnie fosse effettivamente coinvolta, ma era completamente favorevole a farle il peggio del peggio in ogni caso, perché sembrava davvero meritarselo.

Era una fortuna che Amabelle fosse esperta nel rovinare la vita delle persone, anche se era carente quando si trattava di farlo volontariamente.

Ma passando a Felix e Mirren… Norman era molto confuso.

Da quando era tornato li vedeva molto strani. Insomma, non erano strani in sé, anzi erano estremamente normali, e di certo i più felici lì dentro.

Ma era questo ad essere strano.

Perché la loro situazione, prima che Norman se ne andasse, sembrava la peggiore.

E se in quei mesi aveva agito l’anti-effetto Norman, non aveva senso che stessero meglio, no?

Anche se forse un senso lo aveva, dato che Norman era rimasto molto in contatto con Mirren per chiedergli consiglio sulla tesi.

Ma comunque… Felix e Mirren erano strani.

E Norman sembrava l’unico ad accorgersene.

-Mirr, vuoi assaggiare?- Felix stava offrendo un morso del proprio panino all’… amico?

Un amico che Norman si sarebbe aspettato avrebbe risposto con un secco “No grazie, i nostri gusti sono molto diversi” ma che sorprese tutti, no anzi, solo Norman, sporgendosi verso Felix e prendendo un morso dal panino senza neanche prenderlo prima in mano, ma facendosi quindi imboccare da un soddisfatto Felix.

-Buono, hai scelto bene- commentò dopo aver assaporato il panino. Felix gli tolse una mollica rimasta nell’angolo della bocca, facendolo arrossire, ma non ritirare.

-Amabelle, ti prego, non posso essere l’unico ad essersi accorto che c’è qualcosa di strano!- Norman si sporse verso l’amica, che ancora complottava con Petra, e non si era accorta di nulla.

-Sono i soliti Felix e Mirren. Suvvia, Norman, sembri me- la ragazza ridacchiò e gli diede una pacca sulla spalla.

-Non ci credo che Amabelle è così rilassata- osservò Max, sorpreso, guardando un’Amabelle che in realtà non sembrava affatto rilassata, dato che aveva steso sul tavolo un quantitativo stratosferico di piani di vendetta su Bonnie.

Norman però capiva cosa intendesse, dato che per gli standard di Amabelle quello era un comportamento parecchio rilassato.

E poi, dato che era indirizzato a Bonnie, nessuno poteva lamentarsi.

-Guarda, sono favorevole ad avvelenarla per la legge del contrappasso, ma se poi veniamo beccati rischiamo di finire in prigione e non conviene rischiare tanto per una come lei- commentò Petra, serissima, guardando i piani e nel frattempo accarezzando Lottie, che aveva portato di straforo all’interno anche se teoricamente gli animali non erano ammessi.

Norman aveva chiaramente notato che Roelke l’aveva scoperta, ma l’unica reazione della donna era stata far cadere a terra, vicino a loro, un paio di biscotti per cani che Norman non aveva idea di dove avesse preso, dato che non aveva cani.

Ma era meglio non farsi domande sulla ex principessa di Agaliria.

-Amabelle, so che sei arrabbiata, ma forse è meglio attenerci al piano- Mirren si intromise nella conversazione, serio e pratico nonostante stesse imboccando Felix con una semplicità che Norman trovava davvero allucinante.

Amabelle aprì la bocca per obiettare, ma la richiuse subito, contò fino a dieci mentalmente, a annuì, sospirando.

-Va bene, ma se non funziona, ho parecchi piani di scorta!- indicò i fogli sparsi sul tavolo.

-Sai, per la prima volta sono davvero felice che la mia migliore amica sia una psicopatica assetata di sangue- commentò Felix, ridacchiando.

-Ehi, come ti permetti! Amabelle è la MIA migliore amica!- obiettò Petra, stringendo la ragazza e guardando storto Felix.

-Su, su, non litigate per me- obiettò Amabelle, super felice che stessero litigando per lei -Felix è il mio migliore amico maschio e tu sei la mia migliore amica femmina. Ecco qui, risolto- trovò poi un compromesso.

-Ma Felix ha già un migliore amico!- continuò ad obiettare Petra, indicando Mirren.

-Lui è il mio migliore amico maschio e Amabelle la mia migliore amica femmina. Risolto!- Felix fece eco ad Amabelle, prendendo la mano di Mirren e dando un bacio sul dorso.

No, okay, c’era sicuramente qualcosa di strano tra quei due.

-Ma se dovessi scegliere una migliorissima amica, sai bene che saresti tu, Tray- Amabelle, notando che Petra sembrava ancora irritata, la abbracciò e la strinse forte, facendola arrossire.

Norman avrebbe tanto voluto che fossero qualcosa di più che migliorissime amiche, ma non fece commenti.

Sperava che una volta convinta Amabelle a scusarsi e recuperare il rapporto con la Corona Crew, non ci sarebbe voluto molto prima che decidesse di confessare i propri sentimenti a Petra, ma era ancora restia, e Petra stessa non sembrava avere intenzione di fare il primo passo.

Norman non voleva intromettersi troppo perché sarebbe stato ipocrita da parte sua considerando che aveva cercato a lungo di impedire ad Amabelle di fare la matchmaker.

Però… insomma… Amabelle e Petra erano fatte per stare insieme.

E ora che Mathi e Denny erano fuori dai giochi, a quanto pare, Norman aveva bisogno di una ship su cui concentrarsi.

Che poi, Denny non aveva ancora detto nulla riguardo a Mathi. Aveva solo smesso di vederlo di punto in bianco.

C’erano davvero tante cose strane che succedevano in quel periodo.

Norman sperava davvero che la sua presenza, anche inconsciamente, risollevasse la situazione.

Perché i membri della Corona Crew meritavano di essere felici, su questo Norman aveva pochi dubbi.

E al momento solo alcuni erano riusciti a recuperare la serenità.

-Max, non hai toccato cibo- osservò Clover, svegliando il migliore amico dalla trance in cui era piombato mentre giocherellava con la forchetta.

-Uh? Sì, no, scusate, sono distratto- il ragazzo scosse la testa, e prese un boccone, distrattamente, e chiaramente poco affamato.

-Se non ti va lo prendo io- si propose Clover, adocchiando il piatto.

-Prendilo pure, non ho molta fame- Max sospirò e le porse il piatto, felice che avesse appetito, dato che da quando aveva tagliato i ponti con Diego aveva mangiato davvero poco.

Anche se vivere un po’ da Max le aveva restituito in parte l’appetito.

-Su, su, cos’è questa faccia lunga?! Dobbiamo festeggiare! Abbiamo tutti superato gli esami che abbiamo fatto, e tra poco ricominceremo l’università!- Amabelle provò a portare un po’ di allegria, battendo le mani sorridendo.

In circostanze normali, Norman si sarebbe preoccupato, ma in quel momento gli venne più naturale sorridere per l’entusiasmo dell’amica.

-Non so, io all’ultimo esame ho preso 29- si lamentò Denny, depresso.

-Per me 29 è stato tipo il voto più alto della mia carriera da studente- ridacchiò Felix.

-E te ne vanti pure?- lo rimproverò Petra, scuotendo la testa con aria di superiorità.

-Guardate che non tutti sono geni come vostra altezza reale- Felix fece un inchino per scimmiottarla, Petra si scaldò e fu in procinto di ribattere, ma Amabelle li interruppe.

-Su su, non litigate! Dobbiamo essere allegri e amici, oggi. Oh! Ho un’idea. Per festeggiare ognuno di noi prende una fetta di torta! Offro io!- propose quindi la ragazza, allegra. Strappò un sorriso anche a Max, che annuì alla proposta.

-Mi sembra un’ottima idea. Dobbiamo viziarci un po’ dopo l’estate disastrosa. E la crostata di mele qui è ottima, vero Mirren?- Felix diede man forte ad Amabelle e poi si rivolse a Mirren con un occhiolino.

-Sì, e te ne faccio assaggiare un po’ se condividi la torta al cioccolato- annuì Mirren, con un gran sorriso.

No, okay, qualcosa tra i due c’era per forza. Norman non li aveva mai visti così.

-Perfetto, Roelke, puoi venire un secondo?!- Amabelle, notando i consensi del gruppo, chiamò la proprietaria, che al momento era anche di turno a servire perché erano a corto di personale.

-Eccomi, volete qualcos’altro ragazzi?- la donna si avvicinò immediatamente, pronta a prendere appunti. Sembrava insolitamente stanca, ma ancora energica.

-Sì, una fetta di torta a testa. Per me alle fragole, una crostata di mele per Mirren e una al cioccolato per Felix…- 

-Una al cioccolato anche per me- aggiunse Clover, mentre mangiava ancora il cibo di Max.

-Io vado di red velvet- si aggiunse Petra.

-Per me una torta al limone- Norman controllò un secondo il menu e ordinò quella che gli ispirava di più, anche se non era fan delle torte.

-C’è ancora quella al cocco?- chiese Max distrattamente.

-Credo siano rimaste un paio di fette, sei fortunato. Per Denny il garofano verde?- chiese poi Roelke verso il ragazzo, che sobbalzò vistosamente.

-Il che?- chiese, sorpreso, quasi spaventato.

-Il nuovo nome dato alla torta al pistacchio. So che è la tua preferita. Sonja te la por…- Roelke si interruppe di scatto nel rendersi conto che probabilmente non era il caso di parlare di Sonja davanti a Max, che in effetti si era irrigidito.

-La torta al pistacchio è perfetta, grazie- Denny si affrettò a chiudere la questione, arrossendo appena.

-Perfetto, se avete bisogno di altro chiedete- Roelke prese i piatti vuoti rimasti sul tavolo e si affrettò a scappare via, pronta a servire altre persone e preparare i piatti.

-Beh, nell’attesa io andrei a prendere una boccata d’aria fuori- Felix si alzò dal tavolo e lanciò un’occhiatina  sospetta a Mirren, che provò senza troppo successo a trattenere un sorrisino.

-Pensavo che avessi smesso di fumare- lo riprese Amabelle, squadrandolo dalla testa ai piedi.

Finalmente qualcuno che si rendeva conto che c’era qualcosa di strano in Felix e Mirren.

-Sì, infatti, ma è una bellissima serata, quindi voglio prendere una boccata d’aria. Ma solo un paio di minuti, non serve che veniate anche voi- il sorriso di Felix era molto sospetto. Nascondeva sicuramente qualcosa.

-Per stare certo che non fumi mi offro di accompagnarti per controllare- Mirren si alzò a sua volta, cercando di restare completamente impassibile.

Sembravano due attori in uno spettacolo improvvisato e mal realizzato.

-Ottimo, divertitevi- Amabelle però perse la facciata sospettosa, e sorrise caldamente ai due, mettendosi più comoda sulla sedia e accarezzando affettuosamente Lottie.

-Certo!- Felix fece cenno dell’okay, e lui e Mirren praticamente corsero fuori.

-No, scusatemi, ma seriamente. Cosa sta capitando a quei due?- chiese Norman, rivolto a tutta la tavolata, e sperando che almeno un’altra persona avesse notato quello che aveva notato lui. 

Dai, almeno Clover, o Petra… qualcuno che gli confermasse che non fosse pazzo.

-Lo so che sei stranito perché sei abituato a vederli un po’ che litigano o che fanno i freddi, ma in realtà questa è la normalità, per loro. Per questo tutti pensano sempre che stanno insieme- Petra però spezzò le sue speranze.

-Quando sono entrata nel gruppo ero certa che fossero una coppia. Stavano sempre a flirtare in maniera non troppo velata. Probabilmente hanno solo parlato un po’ e sono tornati “amici come prima”- le diede man forte Clover, finendo il piatto di Max.

-Okay, mi arrendo- Norman alzò le mani, anche se non aveva intenzione di arrendersi.

-Comunque ho un’idea. E se, uno alla volta, prima di mangiare la torta, dicessimo qualcosa di bello che ci è successo negli ultimi tempi?! Magari facciamo anche il punto di come vanno i propositi- propose poi Amabelle, con occhi brillanti.

-Non so se ho molte cose belle da dire- borbottò Max, poco convinto.

-Idem, ho tipo distrutto un po’ la mia vita- gli fece eco Clover.

-È proprio per via di questo atteggiamento che ci dobbiamo concentrare sulle cose belle. Un bel voto, una piccola soddisfazione, una partita vinta, una bella giornata in montagna. Anche solo un bel pensiero…- Amabelle continuò con la sua ondata di ottimismo, e Norman doveva ammettere che per una volta era completamente d’accordo con lei.

-Tipo come se fosse il ringraziamento?- chiese, riflettendo bene sulla proposta.

-Circa, che ne dite?- chiese Amabelle, anche rivolta agli altri.

-Ci sto, è una cosa positiva- Petra le diede subito spago.

-Anche io- Norman si aggregò.

-E va bene, qualcosa penso di poterla trovare- Clover sbuffò, ma provò ad essere positiva.

Max si limitò ad annuire.

Denny sembrava particolarmente nervoso, e continuava a torturarsi le mani.

-Tutto bene, Denny?- gli chiede Amabelle, un po’ preoccupata.

-Sì… sì… va bene, ma posso essere l’ultimo?- chiese, in un sussurro.

-Okay, non sentirti costretto- Amabelle gli sorrise incoraggiante. Denny la guardò sorpreso.

Amabelle che non forzava qualcuno a fare quello che voleva lei?! Ma allora era davvero cambiata!

-No, ho qualcosa da dire, in effetti- Denny sembrava un po’ più sicuro, ma si alzò comunque in piedi un po’ tremante -Vado un secondo in bagno- annunciò poi, lasciando il tavolo.

-Petra, ho fatto qualcosa di male?- Amabelle si rivolse all’amica, che scosse la testa.

-Sei stata fantastica- la incoraggiò, rasserenandola.

-Bene, perché sono molto ottimista, voglio credere che ormai le cose andranno solo bene, e voglio contagiare tutti con il mio entusiasmo!- batté le mani ad occhi chiusi.

Norman sperava la stessa cosa.

Anche se era un po’ preoccupato.

Chissà perché Denny aveva reagito così alla proposta.

 

Quello era il giorno.

Sì, quello sarebbe stato il giorno.

L’occasione, dopotutto, era stata servita su un piatto d’argento.

E ormai Denny non aveva più il minimo dubbio, dopo tutto quello che era successo.

Quindi sì, lui quella sera avrebbe fatto coming out davanti ai suoi amici.

Dopotutto, cosa mai poteva andare storto?

…tranne tutto quanto.

Ma insomma, aveva affrontato un tipo che lavorava per un’agenzia segreta di spionaggio, fuorilegge, che gli aveva anche slogato un polso. 

Affrontare i suoi amici riguardo a qualcosa che dopotutto già sapevano non doveva essere complicato, no?

Ma si sentiva comunque più agitato di quando doveva dare un esame.

Perché lui era gay, e questo ormai era più che provato.

Ma dirlo alla Corona Crew significava finalmente renderlo del tutto ufficiale, nero e indelebile nella sua vita.

Non che fare coming out sia una strada a senso unico, in realtà. Le persone cambiano, si evolvono, e fino a pochi mesi prima Denny era convinto di essere etero, quindi col tempo poteva benissimo scoprire di essere qualcos’altro, dato che il cambiamento è una delle più belle prerogative della psicologia umana.

Ma il coming out di Denny avrebbe rappresentato in ogni caso un grande punto di svolta nella sua vita, e nonostante fosse pronto, era comunque molto ansioso.

Per fortuna sarebbe stato l’ultimo a parlare.

-Bene, comincio io!- una volta che le torte furono arrivate al tavolo, e tutti furono pronti, Amabelle si alzò in piedi e si sgranchì la voce.

-Una cosa positiva che mi è successa nell’ultimo periodo… ci sono tante cose in realtà tra cui scegliere, ma la più importante siete di certo tutti voi- cominciò con grande sicurezza.

-Siete i migliori amici che avrei mai potuto desiderare, e anche se so che ultimamente non ho dimostrato il mio affetto nella maniera giusta, e sono stata un po’ egoista, ed egocentrica, molto egocentrica, vi voglio davvero un sacco di bene, e sono felice di avervi nella mia vita. Faccio parecchi errori, ma creare questo gruppo non è stato tra questi. Quindi vi dedico questa torta! Anche se ora come ora il mio proposito è quello che sta andando peggio, ma non mi importa! Purché voi siate felici!- Amabelle fece una dedica davvero dolcissima, e sollevò il piatto, rischiando di farlo cadere e cancellando un po’ la commozione con qualche risatina.

-Sei forte, Amabelle- commentò Felix, sporgendosi verso di lei per scompigliarle i capelli.

Amabelle ridacchiò, si asciugò una lacrimuccia, e ritornò seduta.

-Chi vuole parlare adesso?- incoraggiò poi il resto del gruppo.

-Dai, faccio io. Non sarò romantico come Amabelle, ma a me le cose onestamente stanno andando alla grande: mi sono laureato…-

-A proposito, non abbiamo ancora festeggiato la tua laurea- osservò Mirren, pensieroso.

-Era successo di tutto, non importa- Felix lasciò cadere l’argomento.

-Ma è comunque importante. Dovremmo organizzare una cena- Mirren però era determinato.

Felix lo guardò con grande affetto.

Denny non aveva fatto commenti quando Norman aveva espresso i suoi dubbi riguardo alla platonicità del rapporto tra Felix e Mirren, ma doveva ammettere che li condivideva parecchio.

Ma probabilmente il motivo era che ora che si era scoperto omosessuale era molto più chiara anche la evidente omosessualità altrui, forse?

O forse quei due avevano qualcosa ma lo stavano tenendo nascosto.

In ogni caso non erano affari suoi.

-Sei meraviglioso Mirr- Felix gli diede un bacio a distanza, poi continuò a parlare come se niente fosse -…e poi ho anche ottenuto un lavoro stupendo alla galleria d’arte, quindi sono veramente felice ultimamente. E per quanto riguarda il proposito, ho praticamente smesso di fumare, ormai, quindi devo solo restare costante fino alla fine dell’anno, quindi va alla grande- Felix sembrava davvero ottimista, e i suoi occhi brillavano.

Le confessioni gioiose erano partite bene.

-Mirren, scelgo te! Tu che hai da dire?- Felix si rivolse poi all’amico che sembrava più che amico, e Mirren sbuffò.

-Beh… uh… c’è qualcosa di molto bello che è successo ultimamente- borbottò dopo qualche istante di silenzio, lanciando un’occhiatina a Felix.

Distolse però immediatamente lo sguardo, scuotendo appena la testa.

-Eh… se devo dire qualcosa, direi che a lavoro sta andando molto bene, anche se ho rinunciato alle ferie, e sono felice che abbiamo salvato Charlotte, e che ho preso la patente! Sì, sono felice per aver preso la patente. Ho concluso il proposito e ho salvato Charlotte- nonostante provasse a sorridere, Mirren sembrava incerto, come se avesse cambiato all’ultimo istante idea su cosa dire.

Felix gli mise una mano sulla spalla, sorridendogli teneramente.

Il suo sguardo sembrava dire qualcosa del tipo “Tranquillo Mirren, non forzarti” ma Denny era più bravo a capire i messaggi nascosti nelle parole, piuttosto che nei gesti, quindi cercò di non pensarci.

Clover, d’altro canto, guardò la scena con un certo interesse, ma non fece commenti.

-Petra, tu che dici di positivo?- Mirren passò la patata bollente a Petra, che sollevò i pollici e con tono impassibile disse.

-Sono viva! Proposito va alla grande. Norman?- per poi rivolgersi all’amico alla sua destra.

-Eddai, Tray! Qualcosa di più carino?- provò ad incoraggiarla Amabelle, dandole una timida pacca sulla spalla.

Petra sospirò, e accarezzò appena Lottie sotto al tavolo.

-Beh, sono felice di avere Charlotte. Ero un po’ preoccupata per la situazione in casa dopo…- lanciò un’occhiata preoccupata verso Mirren, che abbassò la testa -…ma Charlotte è dolcissima, e energica, e sono felice di essere una delle sue padrone- concluse quindi, sorridendo appena verso il nascondiglio.

-Siamo due brave mamme, vero?- chiese Amabelle, accarezzando il cane a sua volta.

-Sì, lo siamo. Norman?- arrossendo leggermente, Petra passò la parola a Norman, che ci pensò qualche istante.

-Guardate, non ho grandi informazioni da dare. MI aggrego un po’ ad Amabelle dicendo che sono felice di essere parte di questo gruppo. Sono stato assente ultimamente, e so di non essere il membro più attivo, soprattutto romanticamente…- tutti ridacchiarono -…ma vi voglio bene ragazzi, mi siete mancati questi ultimi tempi e spero che ci terremo in contatto anche quando finirò la tesi, che, tra parentesi, procede alla grande. Se tutto va bene dovrei laurearmi a dicembre- ammise, con un sorrisino soddisfatto.

-È una tesi stupenda, ce la farai senza problemi- lo incoraggiò Mirren, orgoglioso del suo pupillo.

-Che carino che sei, Norman!- Amabelle si alzò e lo abbracciò.

-Allora, chi è il prossimo? Max?- Norman poi si rivolse ad uno dei tre rimasti.

Denny lo guardò preoccupato.

Ultimamente era davvero distratto, stanco e senza molte energie.

-Passo- disse infatti, a bassa voce, fissando la propria torta ancora integra. Era l’unico che non aveva ancora iniziato a mangiarla.

-Lo precedo io. È stato un periodo orrendo, onestamente, ma siccome dobbiamo fare gli ottimisti, sono felice di essere stata ospitata da Max e Denny- lanciò un’occhiata a entrambi -E sono felice anche di aver parlato con Blossom, qualche giorno fa. Ho ricevuto una risposta a un dubbio che mi portavo dietro da parecchio, e mi sembra per la prima volta da settimane che ci sia un po’ di speranza di rimediare ad un brutto errore, quindi mi aggrego alla vagonata di ottimismo sperando che non mi esploda in faccia- il tono della ragazza era rilassato, ma i suoi occhi erano sinceri. Amabelle applaudì, con un grande sorriso commosso.

-Sono così felice, Clover! Non ti chiederò i dettagli perché è… invadente, giusto, Norman?- l’amico annuì con forza -…ma sentiti libera di sfogarti se hai bisogno- la incoraggiò.

-È una storia lunga, magari più in là, se le cose si risolvono…- Clover lasciò uno spiraglio per il futuro, ed era più di quanto chiunque in quella tavola si sarebbe aspettato, quindi Amabelle allargò parecchio il sorriso, speranzosa.

-Oh, a proposito del proposito… non ho deluso mio padre come avrei voluto perché era molto gongolante del fatto che la relazione fosse tutta una farsa, ma onestamente non mi interessa più di tanto deluderlo, ormai- aggiunse poi Clover, ricordandosi che dovevano anche fare il punto della situazione.

Amabelle ridacchiò.

-Ottimo, dai… Max?- 

-Non lo so…- Max sospirò seccato -Davvero, non mi viene niente. Non può fare prima Denny?- chiese, sollevando lo sguardo verso il fratello.

Il cuore del ragazzo iniziò a battere furiosamente, e deglutì, nervoso.

-Ehm… io preferirei essere l’ultimo- borbottò, abbassando lo sguardo.

Non si era reso conto che mancavano solo loro due.

Non era ancora psicologicamente pronto.

Max sembrò capirlo, perché il suo sguardo si fece più consapevole, e sospirò rassegnato.

-Okay, comincio io… allora… innanzitutto i soldi per il viaggio del proposito sono andati per un biglietto a vuoto che non mi hanno rimborsato, quindi il proposito è a terra. Poi… ricapitolando gli ultimi mesi… tralasciando che il mio ragazzo mi ha mentito, è una principessa, ed è andato via per sempre… la festa che mi avete organizzato è stata bella finché non mi hanno arrestato- provò a vedere il lato positivo, ma il lato positivo non riusciva proprio a trovarlo.

-Max, che mi dici del lavoro?- gli ricordò Clover, un po’ sottovoce.

-Che lavoro?- Amabelle si mise subito sull’attenti, speranzosa.

-Oh, sì… in effetti ho trovato lavoro come babysitter, a pomeriggi alterni. Devo ancora finalizzare l’orario, ma ho incontrato i bambini e sembrano tranquilli- Max accennò un sorrisino al pensiero.

-Ma è fantastico, Max! Hai sempre voluto fare il babysitter- Amabelle si aggrappò alla buona notizia con le unghie e con i denti.

-È impegnativo, ma sì… in effetti questa è una bella notizia. Grazie di avermelo ricordato, Clover- sorrise verso l’amica, che gli fece un occhiolino complice.

L’atmosfera si era improvvisamente alleggerita. L’idea di Amabelle era stata davvero vincente.

Purtroppo però… adesso toccava a Denny.

-Denny, sei l’ultimo- lo informò Amabelle, adocchiandolo con curiosità.

-Oh, sì…- Denny era leggermente più pronto rispetto a prima, e sicuramente al massimo della preparazione che poteva avere per una confessione del genere.

Anche se forse si sarebbe dovuto scrivere un discorso, perché non sapeva da dove cominciare.

-Allora… iniziando dal proposito… penso di averlo realizzato, in realtà, perché ho fatto tre azioni molto impulsive, le ultime due ultimamente- cominciò, torturandosi le mani.

-Che azioni?- indagò Amabelle, confusa, piegando la testa.

-Eh… non è importante, non è quello che volevo dire, perché mi sono un po’ pentito di tutte e tre le azioni spericolate, ma… sono servite, effettivamente, perché mi sento abbastanza diverso, ultimamente. Un po’ più aperto, un po’ più sicuro, e… più onesto con me stesso, che è importante, direi- Denny iniziava ad andare a braccio, e sperava davvero che quello che stava dicendo avesse senso.

Non riusciva a guardare nessuno negli occhi, ma ormai era partito, doveva finire.

O chissà, magari avrebbero iniziato a pensare che aveva una qualche malattia terminale. Denny non voleva preoccupare nessuno.

-Insomma… partirei con il ringraziare Amabelle, in realtà- non aveva minimamente pianificato di ringraziare Amabelle, ma si rese conto che glielo doveva.

-Me?- Amabelle era del tutto presa in contropiede, lo fissava a bocca aperta.

-Sì, perché… è vero che hai esagerato ultimamente, ma se non fosse stato per la tua stupida scommessa, io non avrei mai approcciato Mathi. E forse adesso sarei più sereno su alcuni fronti, ma non avrei capito molte cose, e non avrei passato dei momenti stupendi. Magari sono stati affiancati da periodi brutti, e questo periodo non è il migliore, ma… sono felice di aver incontrato Mathi, di questo non mi pento per nulla. E anche se probabilmente non lo vedrò mai più…- la sua voce si spezzò. Denny non voleva parlare di questo, ma una volta iniziato non riusciva più a fermarsi. Aveva bisogno di sfogare la sofferenza che provava all’idea di lasciar andare per sempre il suo primo amore. Condividere era il primo passo per andare avanti.

Ricacciò a fatica indietro le lacrime e continuò il discorso.

Tutti pendevano dalle sue labbra.

-…dicevo… non lo vedrò più, per vari e strani motivi, ma è stato importante per me, come amico, e anche come…- era quello il momento. Denny prese un profondo respiro -... più che semplice amico. Perché… Mathi mi ha… io sono…- chiuse gli occhi, ormai grondanti di lacrime, e si sforzò nel pronunciare le fatidiche parole -…io sono gay- ammise, in un sussurro, che però sembrò risuonare nel tavolo, per quanto attenti e silenziosi erano i membri del gruppo.

Nell’istante in cui le parole lasciarono le sue labbra, per Denny fu come se un peso gigantesco si sollevasse dal suo petto.

Per un attimo gli mancò il respiro, ma si sentì incredibilmente libero, felice, come se da un momento all’altro potesse spiccare il volo.

Ci furono alcuni secondi di silenzio, e Denny, con un lieve senso di deja-vu, si affrettò a mettere le mani avanti.

-Lo so che lo sapevate tutti, ed era scontato, e semplice, ma…- provò a giustificarsi, ma Felix si affrettò a fermarlo.

-No, Denny. Non è scontato, né semplice. Sono davvero orgoglioso di te per aver avuto il coraggio di aprirti a te stesso. E sono anche felice che hai deciso di dircelo- lo incoraggiò, con un grande sorriso.

Felix era ben lungi dall’essere il membro preferito di Denny, nella Corona Crew, ma quelle parole lo colpirono dritte al cuore, e le lacrime che per un pelo era riuscito a trattenere iniziarono a rigargli le guance.

-Concordo con Felix, ci vuole coraggio ad aprirsi a sé stessi. Anzi, complimenti per averlo fatto così giovane- Mirren sembrava piacevolmente stupito, forse anche un po’ geloso.

-Benvenuto nel club dei non etero, Denny- lo accolse Petra con un sorrisino.

-La torta l’hai meritata tutta- le fece eco Norman, annuendo solenne.

-Ora sono rimasta l’unica del tutto etero del gruppo, yay- Clover si aggregò al prenderla con leggerezza.

Tra le lacrime, Denny ridacchiò.

Le poche incertezze rimaste volarono via come foglie nel vento.

Era felice, come non lo era da tantissimo tempo, forse come non lo era stato mai.

-Ti vogliamo bene esattamente come prima, ma almeno adesso vorremo bene ad un te ancora più autentico- lo incoraggiò Max, che già lo sapeva, ma voleva comunque reagire e supportare il fratello meglio di come avesse fatto al primo coming out.

Ma c’era qualcosa che non andava.

Perché tutti avevano detto qualcosa. Alcuni molto incoraggianti, altri con semplicità.

Ma Amabelle non aveva aperto bocca.

Era completamente senza parole, e fissava Denny come se non lo conoscesse.

-Amabelle?- lui la guardò, un po’ preoccupato.

La ragazza sembrò sbloccarsi da una trance.

-S_scusa… solo… tu… io…- sembrava estremamente confusa.

Denny, che da lei si sarebbe aspettata un urlo talmente acuto da essere recepito solo dai pipistrelli e un’energia incontenibile per l’entusiasmo, iniziò a preoccuparsi.

Perché non aveva la più pallida idea di come prendere la reazione di Amabelle.

Soprattutto perché, dopo qualche istante di silenzio, scoppiò a piangere, facendo sobbalzare vistosamente tutti quanti, soprattutto Denny.

-Amabelle, ma cosa?!- chiese il ragazzo, sorpreso, piangendo a sua volta.

-Scusa! Sono solo troppo sopraffatta dalla gioia!- esclamò la ragazza, piangendo copiosamente.

-Santo cielo, hai rotto Amabelle- commentò Clover, un misto tra scandalizzata ed estremamente divertita.

In effetti la situazione era assurda.

Perché da come piangeva Amabelle, sembrava disperata.

E contagiò anche Denny, che pianse più copiosamente.

-Se avessi detto quello che volevi dire, avremmo rischiato di ammazzare Amabelle- sussurrò Felix verso Mirren, che trattenne una risata.

-Fortuna che ho evitato, sennò Petra mi avrebbe ucciso- rispose Mirren.

Nessuno li sentì, o almeno non diedero segno di averli sentiti. 

Dopotutto c’erano problemi più gravi a cui pensare.

-Scusate la reazione esagerata! Sono solo troppo… troppo!- Amabelle provava a calmarsi, ma ricominciava immediatamente a piangere sempre più forte.

Denny si alzò e le si avvicinò, abbracciandola forte, anche lui tra le lacrime.

Dopotutto riusciva a capire, almeno in parte, il motivo di quella reazione.

Amabelle e Denny si conoscevano fin da quando erano piccoli. Erano vicini di casa, ed erano cresciuti insieme.

Sebbene la ragazza fosse più unita a Felix e Petra, Denny e Max occupavano un posto unico e speciale nei suoi ricordi.

Ed erano anni che provava ad aprire gli occhi a Denny sulla sua sessualità, con le buone e con molte cattive.

Ma, soprattutto dopo la crisi avuta con la Crew, si era ormai rassegnata a non vedere mai il giorno in cui Denny avrebbe detto le fatidiche tre parole.

E ora che questo giorno era arrivato, la rivelazione era stata un colpo nello stomaco.

-Wo, che sta succedendo qui? Tutti bene?- allertata dalle lacrime dei due ragazzi ancora abbracciati, Roelke raggiunse preoccupata il tavolo.

-Denny ha fatto coming out!- spiegò Amabelle orgogliosa, asciugandosi le lacrime.

Roelke rimase qualche secondo di sasso, e guardò Denny.

-Ah… non l’aveva ancora fatto? Io lo davo per scontato- commentò poi.

Tale e quale a sua nipote!

Denny non se la prese, e si limitò a ridacchiare.

Si sentiva davvero tanto leggero.

-Per celebrare la sua torta la offro io- Roelke fece un cenno incoraggiante e tornò a lavoro. 

Amabelle respirò profondamente.

-Uff, sono calma, sono piena di dignità- si disse, recuperando la compostezza.

Dopo due secondi di silenzio, riscoppiò a piangere.

-Ames, un po’ di contegno- la prese in giro Felix, dandole qualche pacca sulla spalla.

-Il messaggio è stato carinissimo, Denny! Sono così felice che almeno una cosa buona sono riuscita a farla, e sono tanto orgogliosa di te!- Amabelle lo strinse con più forza, e Denny ricambiò l’abbraccio.

-Ma infatti, obiettivamente, non eri partita male con il proposito, ti sei solo persa andando avanti- ammise Clover, alzando le mani.

-Hai dato a Denny e Mathi i biglietti per New Malfair, ed è stata una buona cosa- osservò Petra, incoraggiante.

-Anche la serata di neve a casa di Mirren è stata divertente- le diede man forte Felix, pensieroso.

-E l’appuntamento al buio di Clover e Diego era andato bene, mi pare- Max fece un sorrisino verso Clover, che annuì a malincuore.

-Soprattutto quando è arrivato Dick e Diego l’ha messo al suo posto- la ragazza sorrise maleficamente al pensiero.

Amabelle lasciò andare Denny e seppellì il volto tra le mani.

-Basta! Se continuate così mi fate piangere troppo!- si lamentò, super felice.

-Più che altro dovremmo mangiare le torte- Petra indicò i piatti.

Lentamente, l’atmosfera si fece molto più leggera, piacevole, e Denny si sentì davvero felice.

Felice di avere un gruppo di amici che lo supportasse così, felice di essersi aperto con sé stesso e con tutti, e felice di essere finalmente libero da quella illogica e immotivata paura di essere diverso.

Perché tutti noi siamo diversi, a modo nostro, ma non per questo siamo meno validi degli altri.

Alti, bassi, magri, grassi, di qualsiasi razza, genere e orientamento sessuale, siete tutti importanti, con un grande valore, e meritate di essere liberi e di essere felici.

E nessuno potrà togliervi la libertà di essere voi stessi.

 

Sabato 28 Settembre

Ma spezzando il momento emotivo, era giunto il Sabato, e i preparativi erano ultimati.

Ad essere onesti, Petra e Mirren avrebbero preferito agire subito dopo aver scoperto cosa era successo a Lottie, ma, forse avvertendo il pericolo, forse solo per coincidenza, Bonnie e Brogan erano partiti per una vacanza romantica solo loro due, ed erano tornati solo un paio di giorni prima.

E se da un lato questo rendeva Brogan più propenso ad essere cera malleabile nelle mani della moglie, l’attesa aveva dato modo a Mirren e Petra di fare ricerche e accumulare prove della sua colpevolezza, della quale non c’era più dubbio alcuno.

Ed ora era finalmente arrivato il momento della verità. 

E l’atmosfera al tavolo della cena era estremamente tesa.

Petra e Mirren si alternavano nel fissare Bonnie con attenzione per assicurarsi che non provasse a fare niente di strano e mangiavano lentamente senza perdere il contatto visivo.

Bonnie rispondeva allo sguardo di sfida con un sorriso ben poco rassicurante, praticamente avvinghiata al marito come a mettere in chiaro a chi egli appartenesse.

-Tutto bene, ragazzi miei? Vi vedo stanchi. Mirren, forse dovresti considerare di prenderti le ferie. Sei l’unico in ufficio che non ne ha ancora usufruito- Brogan, al contrario, era tranquillo e gioviale come sempre. Non sembrava essersi affatto reso conto della tensione nell’aria, o semplicemente voleva passare una bella serata con la moglie e i figli.

-C’è tanto lavoro da fare, non posso prendermi dei giorni. Magari rimando ad un periodo meno caotico- obiettò Mirren, sempre professionale.

-Non devi sempre caricarti di troppo peso, sei il migliore nel tuo settore. Devi riposarti anche un po’. Uscire di più, cercarti finalmente una ragazza, dico bene, Bonnie?- Brogan però era testardo, e se si metteva in testa una cosa era difficile convincerlo subito a lasciar perdere.

Petra lanciò una discreta occhiata verso il fratello, che si era quasi strozzato con il cibo.

Prima che potesse obiettare qualcosa, Bonnie prese la parola.

-Concordo, caro. Si rischiano di creare rumors, e Mirren è tanto un bel ragazzo, tutto suo padre. Anche se forse trovare una casa sua potrebbe incoraggiarlo a diventare più indipendente- se c’era qualcosa in cui Bonnie era brava (oltre alla chimica, evidentemente) era la manipolazione. 

Usare un argomento per arrivare a ciò di cui voleva veramente parlare.

Ed erano parecchi mesi che cercava in tutti i modi di cacciare Mirren via di casa.

Ma Petra sapeva benissimo che lui non aveva intenzione di lasciarla sola ad occuparsi di Bonnie.

-Suvvia, Bonnie, non vogliamo mica cacciarlo di casa. E poi con quell’auto ci mette un secondo ad arrivare in ufficio, anche da qui. Come ti trovi con l’auto? Ho visto che ultimamente accompagni sempre tu Felix a lavoro. Gli piace?- Brogan cambiò argomento con altrettanta facilità, e Petra rimase l’unica sul piede di guerra dei due fratelli, perché Mirren accennò un sorrisino, e annuì, con le guance leggermente rosse.

-L’auto è fantastica, papà. Anche se Felix inizia ad approfittarsene un po’ troppo- iniziò a rilassarsi, come a una normalissima cena.

Petra gli tirò un calcio sotto al tavolo e si sgranchì la voce, per ricordargli della situazione in cui stavano.

Mirren tornò serio, con un cenno di scuse.

Brogan non sembrò accorgersi di nulla.

-L’amicizia va coltivata. Sono felice che siete rimasti amici tutti questi anni. Dovremmo organizzare un’altra cena con i Durke, le ragazze hanno già ricominciato la scuola?- l’uomo iniziò a riflettere, in tono bonario.

-Sì, due settimane fa- rispose Mirren, restando distaccato esattamente come voleva Petra.

-Allora un sabato sera. Petra, tesoro, sei molto silenziosa, oggi. Tutto bene? Possiamo anche invitare Amabelle. È da un po’ che non la vedo- Brogan iniziò finalmente a rendersi conto che l’atmosfera non era la più serena del mondo, e sorrise alla figlia, che fece del suo meglio per non ricambiare.

Perché voleva bene a suo padre, era un bravo padre. Solo che in quel momento c’era bisogno di essere freddi per fargli capire che aveva portato un mostro in casa loro, e i due ragazzi non volevano averci più niente a che fare.

-Papà, dobbiamo parlare- esordì.

Mirren le lanciò un’occhiata sorpresa.

-Adesso?- sussurrò, un po’ incerto.

-Meglio il prima possibile- rispose Petra stringendo i pugni.

-È successo qualcosa, ragazzi? Forse è meglio parlarne con calma dopo cena- Brogan provò a rimandare, ma Petra era determinata.

-Dopo cena obietterai che è tardi ed è meglio parlarne domani, e non ne parleremo mai più. Papà, Bonnie è un’assassina!- Petra mise subito, immediatamente, tutte le carte sul tavolo.

Forse in maniera un po’ troppo impulsiva, ma non era il momento di dosare le parole.

Aveva aspettato due settimane quel momento. Due settimane di ansie, ricerche e in cui si era portata appresso Lottie ovunque andasse nonostante Bonnie fosse via, solo perché aveva paura che in casa ci fosse una qualche trappola letale che rischiava di uccidere anche lei e Mirren.

Petra non aveva solo paura per Lottie, dopotutto, aveva paura anche per lei e suo fratello.

Se un giorno Bonnie fosse rimasta incinta (ed era estremamente plausibile visto che era ancora giovane) chi poteva impedirle di avvelenare anche loro in modo che il figlio ereditasse tutto l’impero Hart? Sembrava una donna perfettamente capace di farlo.

Ma le sue parole dirette provocarono solo una reazione eccessivamente scioccata e incredula.

-Come, scusa?!- Bonnie portò una mano alla bocca in maniera drammatica, e i suoi occhi si riempirono immediatamente di lacrime.

Mirren sospirò.

Brogan fissò la figlia a bocca aperta.

-Petra, mi sembrano parole un po’ forti da utilizzare. So che non andate d’accordo, ma darle dell’assassina…- Brogan provò a placare gli animi, ma Petra non si fece zittire.

-Ha ucciso Fallon, e ha avvelenato Lottie, abbiamo le prove, non può essere stato nessun altro tranne lei!- continuò ad accusarla, alzando appena la voce e indicandola con odio.

-Oh, parli dei cani- Brogan sembrava rasserenato, Petra non ci vide più dalla rabbia.

-Fallon era importantissima per Mirren, e Charlotte è importante per me. Saranno animali, ma hanno sentimenti, e non hanno mai fatto male a nessuno. Ucciderli, avvelenarli, è un gesto vile e orribile. Ed è stata Bonnie a farlo- insistette, scaldandosi, e iniziando a sentire le lacrime risalirle agli occhi.

Anche la gola si fece stretta, ma cercò di restare forte.

Mirren si alzò a sua volta, per darle sostegno morale, e si sentì meglio.

Era davvero una fortuna poter sempre contare su di lui, essere sempre entrambi contro le varie Bonnie che si erano susseguite nella loro vita.

Brogan sospirò, cercando di mantenere la calma.

-Sono certo che c’è stato un fraintendimento, Bonnie non farebbe mai una cosa del genere. So che i cani significano molto per voi, ma non lasciamo che il dolore per una perdita rovini i rapporti familiari- fece cenno a Petra di sedersi e accennò un sorriso a Bonnie per convincerla ad intervenire per chiarire la situazione.

Bonnie afferrò al volo l’occasione.

-Ragazzi, come potete pensare che potrei mai avvelenare i vostri cani. È vero che non andiamo d’accordo, ma non avrei neanche i mezzi per far loro qualcosa, e Fallon era vecchia, è morta per un’insufficienza cardiaca, nulla di più- provò a convincerli della sua buona fede, con un timido sorriso affettuoso e falsissimo.

-È stata avvelenata, abbiamo le prove, e i mezzi li avevi eccome, con la tua laurea in chimica- Petra però aveva la risposta pronta, e Mirren tirò fuori i documenti che aveva recuperato nel corso delle due settimane di preparazione.

Bonnie sbiancò.

-Come…?- iniziò a chiedere, sorpresa.

-Sei laureata in chimica? Non lo sapevo- Brogan iniziò ad incupirsi, anche se continuò a dare alla moglie il beneficio del dubbio.

La donna cambiò strategia.

Se loro la attaccavano a viso così scoperto, fare la gentile non l’avrebbe portata molto lontano.

Iniziò a piangere come se cercasse di trattenersi.

-Non riesco a credere che siate andati a cercare nel mio passato. So che tra noi non è mai scoccata la scintilla, ma pensavo che almeno ci fosse un po’ di rispetto. Pensavo potessimo vivere in pace ma capisco che non c’è modo a meno che io non me ne vada. È questo che volete, giusto? Vi coalizzate sempre contro di me cercando di abbattermi come un animale- fece l’offesa, cercando di non portare attenzione sull’informazione compromettente.

-Sei tu che abbatti gli animali! E poi ti chiedi perché ti odiamo, brutta manipolatrice del ca…!- l’esplosione di Petra venne interrotta da un cenno deciso di Mirren.

Petra si morse il labbro per impedirsi di continuare, e lasciò che fosse suo fratello a parlare.

Era sicuramente più capace di restare calmo.

-Non siamo mai andati contro di te, perché rispettiamo le scelte di nostro padre, a cui vogliamo bene. Ma non possiamo chiudere gli occhi davanti ad una cosa del genere. E, francamente, papà…- Mirren si rivolse a Brogan, che stava analizzando la situazione molto turbato -…sono un po’ spaventato alla prospettiva di continuare a vivere insieme ad una persona del genere- 

Petra guardò Mirren allarmata.

Quindi non era l’unica ad essere spaventata. Non si erano accordati su quella parte, dopotutto, e sebbene Petra avesse pensato di infilarlo per rendere l’arringa contro Bonnie ancora più efficace, doveva ammettere che quelle parole, uscite dalla bocca del calmo e glaciale Mirren, ebbero un fortissimo impatto emotivo.

-Figliolo, non pensare una cosa del genere!- Brogan si alzò e gli mise confortante una mano sulla spalla.

Mirren si irrigidì, ma non si scansò. Dopotutto doveva ottenere il suo favore.

-Lo so che non dovrei, ma anche solo il fatto che inconsciamente io abbia paura di una persona non dovrebbe essere un campanello d’allarme, per te? Non ho mai chiesto niente di infattibile. Ho sempre accettato le tue decisioni, ma ti prego, per una volta, ascoltaci per davvero- Mirren guardò il padre dritto negli occhi, e Petra poteva vedere in quello scambio di sguardi molto più di quanto trasmettessero le sole parole.

-Io…- Brogan sembrava seriamente in difficoltà, sospirò -…vedrò di analizzare con attenzione la situazione, e trovare una soluzione- alla fine chiuse il discorso, e prese in mano i documenti che i figli avevano preparato.

Petra si sentì trionfante. 

Avevano vinto?! Forse non del tutto, ma avevano fatto un passo avanti.

Sorrise a Mirren, che ricambiò con più compostezza. Ma era chiaro che fosse molto sollevato.

-Cosa?!- Bonnie, al contrario, era pallida.

-Cara, non posso ignorare le preoccupazioni dei miei figli. Troviamo una soluzione pacifica- il tono di Brogan nei confronti della moglie era in difficoltà, ma anche categorico. Non voleva più parlare di quell’argomento per il momento, ma analizzare da solo la situazione.

E per il momento a Petra e Mirren andava benissimo così, e si risedettero.

Ormai la cena era fredda, ma sarebbe stata comunque la più buona da qualche anno a quella parte.

-Scegli sempre loro a me. Anche quando sparano stupide e infondate accuse solo per levarmi di torno! Quei due… diavoli contro natura!- li accusò Bonnie, sbattendo i pugni sul tavolo.

-Basta, Bonnie! Finiamola qui per oggi!- Brogan alzò la voce.

Petra fece del suo meglio per non sogghignare tra sé per la soddisfazione. #BastaBonnie era contagioso.

Lanciò un’occhiata a Mirren, ma il suo sorriso appena accennato sparì quando si rese conto che l’ultima frase di Bonnie l’aveva turbato.

La donna si alzò, facendo cadere la sedia nella foga, e corse in camera sua, probabilmente nel tentativo di liberarsi delle prove.

Troppo tardi, Mirren e Petra ne avevano raccolte troppe.

-Scusatemi, ragazzi. Quando si arrabbia dice cose che non pensa- Brogan però provò ancora a prendere almeno in parte le sue difese.

Mirren si irrigidì.

-Tipo che io e Petra siamo contro natura? Non lo dice solo quando si arrabbia. La sua omofobia è sempre piuttosto esplicita- borbottò, quasi tra sé, ma facendosi sentire bene da tutti.

Petra lo guardò confusa.

Perché ora tirava fuori questo argomento? In effetti Bonnie non aveva mai nascosto la sua omofobia, ma di solito Mirren la ignorava, così come faceva Petra.

Certo, era uno dei motivi per cui non aveva ancora avuto il coraggio di fare coming out con suo padre, ma, dopotutto, non era un problema, dato che era ancora single. Lo sarebbe diventato se si fosse fidanzata con qualcuno, ma non si era fidanzata con nessuno, e neanche Mirren.

…vero?

Nah, non si era fidanzato, perché altrimenti Petra sarebbe stata la prima a scoprirlo. Gliel’avrebbe detto, almeno a lei.

…vero?

-È soltanto molto enfatica, ma non pensa davvero quelle cose. E poi, anche se fosse, non è il vostro caso, e sono solo parole- Brogan continuò a difendere Bonnie, un po’ a disagio.

Cavolo! Stava andando tutto così bene?! Perché Mirren aveva approfondito quel discorso?! Ora rischiavano che loro padre cambiasse idea e si schierasse con la moglie.

Petra ricominciò a mangiare, e incoraggiò Mirren a fare altrettanto con un colpetto sul piede.

Mirren ritirò il piede.

-Non sono solo parole. Lei odia Felix. Non lo fa mai entrare in casa, lo tratta come spazzatura. È convinta che lui sia una cattiva influenza o qualcosa del genere e solo perché pensa che noi due abbiamo una storia- continuò ad insistere.

Negli occhi aveva una luce pericolosa, che Petra non gli aveva mai visto.

E iniziò a preoccuparsi parecchio per come quella conversazione si stava evolvendo.

-Le dirò di trattare meglio Felix, okay? È il tuo migliore amico, e so benissimo che non è niente di più. Si può risolvere tutto pacificamente- 

E tanti cari saluti all’ottimismo di Petra.

Non sarebbe cambiato assolutamente nulla.

Sbuffò, e scosse la testa, irritata.

-Non sono le supposizioni il problema, papà. Il problema è che Bonnie ci sta addosso, rovinando le nostre amicizie, e privandoci della libertà di provare ad essere noi stessi almeno in casa- il discorso di Mirren iniziava ad essere intricato. Neanche Petra stava capendo del tutto dove stava andando a parare, ma il suo cuore iniziò a battere più forte, e inconsciamente iniziò a scuotere la testa, come a scoraggiare Mirren dal continuare.

-Non capisco cosa intendi, figliolo. Sei sempre libero di stare con Felix, così come Petra è libera di stare con i suoi amici in casa. Sapete che vi supporto. Felix è come un figlio per me, e so benissimo che non potresti mai stare insieme a lui. Faccio un bel discorso con Bonnie e…- 

-In che senso non potrei mai stare con lui? Ti creerebbe qualche problema?- 

Perché Mirren insisteva su questa cosa?!

Lui non stava con Felix!

Petra iniziava ad irritarsi. Quella riunione doveva servire a parlare dei cani e smascherare Bonnie come assassina, non come omofoba. Dopotutto in quell’ambito aveva più probabilità di portare Brogan dalla sua parte, dato che l’uomo faceva tanto l’aperto di mente, ma su queste cose era un po’ all’antica.

-No, ovviamente no. Ma perché adesso facciamo questo discorso? Tu non stai con Felix! Perché pensare a cosa succederebbe in questa eventualità?- Brogan era stanco di discutere. Lui odiava discutere.

E Petra si stava facendo le sue stesse domande.

Perché Mirren era così agitato per quella situazione?

-Perché io STO con Felix!- arrivò la risposta di Mirren, che sbottò, facendo calare il gelo nella stanza.

Petra era convinta di non aver sentito bene, o che Mirren si stesse inventando tutto per provare il suo punto, ma sapeva in cuor suo, che il fratello non avrebbe mai sganciato una bomba del genere se non fosse stata vera al 100%. 

Perché sapeva benissimo quanto le sue parole fossero sempre costantemente analizzate e manipolate da persone come Bonnie, Amabelle e Melany.

Quindi, mentre la consapevolezza che suo fratello e Felix stavano insieme, e quindi Felix era suo genero, e quindi Amabelle sarebbe morta d’infarto di lì a pochi minuti (il tempo di finire la conversazione e scrivere il messaggio) si faceva largo nella sua mente, fissava Mirren a bocca aperta e occhi sgranati, senza essere capace di dire una parola.

Anche Brogan rimase di sasso per qualche secondo, ma si riprese più in fretta.

-Stai scherzando, vero?- sussurrò tra sé, accennando un sorrisino incredulo.

A quella reazione, qualcosa negli occhi di Mirren sembrò spezzarsi, ma l’incertezza che aveva seguito la rivelazione sparì dal suo volto, lasciando spazio ad una profonda determinazione.

-No, non sto scherzando- confermò, con freddezza -Perciò perdonami se mi rifiuto di stare ancora nella stessa casa con una donna che mi considera contro natura solo perché amo una persona che non rispecchia le sue aspettative!- alla fine, il motivo del suo turbamento divenne piuttosto chiaro, ma Petra era ancora senza parole.

Non si aspettava proprio che l’operazione #BastaBonnie sarebbe arrivata a questa confessione.

-Forse ha ragione nel dire che dovresti trasferirti- borbottò Brogan, molto tra sé.

Mirren si ritirò visibilmente, come se si fosse scottato. Petra girò la testa di scatto.

-Papà!- esclamò, scandalizzata.

-Sono solo… delus.. sorpreso, da questa dichiarazione. Io… è stata una cena piuttosto movimentata, direi- Brogan provò a sorridere, ma il suo scontento era evidente, così come era evidente quanto male facesse a Mirren.

Petra non sapeva bene cosa fare, perché anche lei era sconvolta, e delusa.

…delusa dal fatto che Mirren non glielo aveva detto prima, più che altro, e dal fatto che alla fine tra tutti proprio Felix sarebbe diventato suo cognato, che sfiga.

E super mega iper delusa dalla reazione di suo padre.

Ma non sapeva come comportarsi, come reagire, come risolvere le cose e rigirare la frittata in modo che tutto si risolvesse in fretta.

-Già… io ho finito, vado in camera- Mirren si alzò, nonostante il suo piatto fosse praticamente ancora pieno, e con la massima dignità che aveva se ne andò lentamente, chiudendo la porta dietro di sé.

Brogan si prese la testa tra le mani.

-Come è possibile una cosa del genere? Dove ho sbagliato?- Petra lo sentì borbottare tra sé.

-Con tutto il rispetto, direi che il grande errore sta nella tua reazione- ammise Petra, alzandosi a sua volta, e seguendo le orme del fratello.

-Bonnie aveva ragione- sentì suo padre dire come ultima cosa, e la ragazza sbatté la porta con tutta la forza che aveva in corpo.

L’operazione #BastaBonnie si era rivelata un completo e totale fallimento. 

Era più probabile che Brogan disconoscesse loro e li cacciasse di casa, piuttosto che farlo con Bonnie.

Ma non riusciva ad avercela con Mirren. Chissà da quanto tempo si portava dietro questi timori.

Solo che… diamine! Avrebbe dovuto dirlo prima a lei!

Petra salì in camera e prese il telefono.

Doveva assolutamente scrivere ad Amabelle.

 

-Ho fatto un casino- nel momento stesso in cui Mirren era entrato in camera, aveva chiamato Felix, per rivelargli di aver inavvertitamente infranto la prima regola della relazione nel modo più stupido e kamikaze del mondo.

Ma era arrivato al punto di rottura.

Anni di paure, timori e voci che gli dicevano che quello che provava fosse anormale l’avevano sfiancato.

Perché per anni aveva creduto a loro, aveva creduto alle Bonnie.

Ma avevano completamente torto! Perché Felix era la cosa più bella che gli fosse mai capitata, e non aveva il minimo senso che una cosa così meravigliosa fosse innaturale o sbagliata.

-Wo! Che è successo?! Lottie sta bene?- Felix, che gli aveva risposto squillante, cambiò immediatamente tono, e si fece preoccupato.

-Sta bene, ma ho inavvertitamente detto a mio padre che stiamo insieme!- ammise Mirren, in un solo fiato, uscendo sul balcone per prendere un po’ d’aria e scappare da Petra che sicuramente sarebbe presto arrivata in camera sua per fargli una lunga strigliata.

-COSA?!- sentì Felix urlare sconvolto dall’altra parte della cornetta… e lo sentì anche dalla casa davanti, anche se meno nitido.

-Puoi uscire sul balcone? Voglio vederti- gli chiese timidamente, e vide dapprima il movimento dalla finestra, e pochi secondi dopo Felix, in pigiama, che si affacciò al balcone con il telefono all’orecchio.

Solo vederlo, preoccupato, sincero e bellissimo, calmò leggermente il cuore di Mirren.

Ricacciò indietro le lacrime.

Lui non piangeva facilmente. Non avrebbe pianto per una cosa del genere.

-Cosa è successo, Mirr?- chiese Felix, gentilmente, guardandolo con partecipazione.

Mirren raccontò a grandi linee come si era svolta la cena.

Alla fine del racconto, Felix aveva preso un accendino e aveva iniziato ad armeggiarci, nervosamente.

-Non me l’aspettavo da Brogan- ammise, deluso e irritato.

-Neanche io. Mi dispiace tanto di aver infranto la regola- Mirren sospirò, sconsolato.

-Tranquillo, era una regola per te, non per me. Io non ho problemi a dire a tutto il mondo che ti amo da impazzire- Felix provò a trasmettergli tutto il suo amore con un dolce sguardo affettuoso, e Mirren, malgrado la situazione, non riuscì a non sorridergli.

-Beh, presto tutto il mondo lo saprà davvero, perché dubito che Petra si esimerà dal dirlo ad Amabelle- borbottò Mirren poco dopo, rabbuiandosi di nuovo.

-Uff, se lo sa Amabelle lo saprà tutta la città. Ma dato che il problema era tuo padre, almeno quell’ansia l’hai tolta, giusto?- Felix provò a vedere il bicchiere mezzo pieno, ma fallì miseramente -…no, immagino che non sia effettivamente una cosa buona, scusa- aggiunse, sospirando.

Mirren ridacchiò per la sua imbranataggine.

-Tengo molto all’opinione di mio padre, ma tengo molto di più a te. E dopo due mesi non ho più voglia di nascondere la nostra storia. Sono pronto a dire al mondo intero che ti amo- Mirren guardò Felix dritto negli occhi nonostante la distanza, e lo vide prendersi il petto, commosso.

-AwwwAAAAHHH!- e cambiare immediatamente espressione spaventandosi per qualcosa alle spalle di Mirren, che si girò immediatamente, allertato, per ritrovarsi faccia a faccia con Petra, sul piede di guerra.

-Stavate insieme da DUE mesi?! E non mi hai detto nulla?!- esclamò, furibonda.

-Beh, io devo andare, Tender mi chiama!- Felix, notando il fuoco e le fiamme emanate da Petra, approfittò della distanza per scappare via.

-Codardo!- si lamentò Mirren.

-Guarda che appena ti vedo faccia a faccia ti devasto, cognato degenere!- Petra gli urlò contro facendosi sentire nitidamente anche dal balcone affianco.

Mentre rientrava, Felix però continuò a parlare al telefono, e disse un’ultima confortante frase.

-Ti amo, Mirr. Domani iniziamo a risolvere tutto- prima di riattaccare con un bacio.

Se non fosse stato ad un passo dalla morte, Mirren avrebbe anche sorriso.

Ma sorridere davanti ad una Petra arrabbiata non era il caso.

-Petra, mi dispiace, ma avevamo deciso di non dire nulla a nessuno, neanche a… familiari- Mirren provò a giustificarsi.

-Neanche a me?! Io ti ho detto tutto su Amabelle!- 

-Sì, lo so… ma… senti, volevo essere sicuro che andasse bene, non volevo…- 

-Aspetta, aspetta, aspetta… quando Felix ha incontrato Melany stavate già insieme?- chiese Petra, appena colta da un’illuminazione.

-Sì…- ammise Mirren.

-Quel brutto traditore bastardo… lo vado ad ammazzare seduta stante!- Petra si sollevò le maniche e fece per scavalcare il balcone per saltare su quello di Felix, ma Mirren la fermò, con una certa difficoltà bisogna dirlo.

-Non mi ha tradito con Melany, ne abbiamo parlato, è tutto perfetto- spiegò in fretta, cercando di calmarla.

Petra lo squadrò con attenzione, poi sospirò.

-Okay, se tu sei felice, sono felice per te. Anche se una parte di me sperava di non avere Felix come cognato- ammise poi, sedendosi sulla balaustra.

Mirren ridacchiò, e si appoggiò accanto a lei.

-Beh, sarebbe rimasto il mio migliore amico, quindi difficilmente ti saresti liberata di lui- le fece notare.

-Ma la speranza è l’ultima a morire-

-Ehi, neanche io voglio avere Amabelle come cognata, ma approvo le tue scelte- Mirren la prese in giro, dandole una leggerissima spallata amichevole.

Petra sbuffò.

-Non c’è pericolo, non so neanche come approcciarla- ammise, sconsolata.

-Ti darei dei consigli, ma nel mio caso ha fatto tutto Felix, praticamente- ripensò al giorno in cui si erano ufficialmente messi insieme, dopo l’appuntamento, e non riuscì a non sorridere -Lo amo da morire- ammise, quasi tra sé, ormai del tutti incapace di trattenersi dall’esternare i propri sentimenti.

Petra gli sorrise, intenerita.

-Mi dispiace tanto per la reazione di papà- disse poi, in tono più serio.

Mirren sospirò.

-Non avrei dovuto dirglielo così, ma non ce la facevo più- ammise.

-Ma sono sicura che era solo sorpreso, e dopo un po’ di riflessione ti accetterà a braccia aperte. Sei suo figlio, e ti vuole bene- Petra lo incoraggiò.

Mirren sperò davvero che avesse ragione.

Anche se la variabile Bonnie non era da sottovalutare, purtroppo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(A.A.)

Uff, scusate, ultimamente sono lentissima, ma ho tremila cose per la testa, è un periodo angoscioso, e ho poca voglia di scrivere, devo essere onesta.

Ma alcune scene di questo capitolo sono state una forma di terapia, e spero davvero che vi piacciano.

Prima di andare nelle solite note, buona Pasqua in ritardo a tutti. Volevo fare uno speciale di Pasqua da mettere nelle side stories: Life Bites, ma non avevo abbastanza ispirazione e tempo.

Passando al capitolo…

Adoro i punti di vista di Norman perché mi permettono di fare un punto della situazione e soprattutto di fare le scene di gruppo dove interagiscono tutti. E poi Norman è l’MVP della storia, è il preferito di tutti!

Passando invece a Denny, il suo punto di vista è stato super terapeutico. In questo periodo dove l’ottimismo inizia a scemare, e intendo globalmente, non nella storia, c’è bisogno di pensare alle cose positive, al bicchiere mezzo pieno. Mi è piaciuto molto scriverlo.

Così come mi è piaciuto molto scrivere il discorso del coming out di Denny. Spero davvero di aver trattato l’argomento con la giusta sensibilità e realismo. Nonostante io non abbia mai vissuto un’esperienza simile, lo ammetto, ho provato ad immedesimarmi il più possibile, e spero che il risultato sia all’altezza.

Passando invece al #BastaBonnie, ammetto che non sapevo bene come fare la scena, e spero davvero che la parte finale, con Borgan poco aperto nei confronti del figlio, non abbia triggerato nessuno.

Non è stato semplicissimo da scrivere, ma purtroppo è realistico. 

Ma questo è solo l’inizio, e vi premetto già che ci sarà un’evoluzione.

Anzi, vi prometto anche che i prossimi tre capitoli avranno parecchie gioie. Non vedo l’ora di scriverli.

Ormai siamo alle battute finali, non riesco a credere di aver scritto già 40 capitoli.

Voglio ringraziare dal profondo del cuore tutti quelli che seguono ancora questa storia lunghissima, e che la commentano.

Non mi aspettavo minimamente questo meraviglioso feedback.

Veramente, grazie infinite! 

Un bacione enorme e alla prossima :-*

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel prossimo episodio: Amabelle organizza una riunione di emergenza, Felix e Mirren vanno a vedere le stelle

   
 
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